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Autore: marig28_libra    17/03/2013    5 recensioni
In una delle tante notti, meste e ammorbate, Rhadamanthys rivolge la mente a Lady Pandora. I suoi pensieri non verranno mai stesi sulla carta, non verranno mai incisi su alcuna stele, non verranno mai uditi da nessuno…Amore, desideri di voluttà e sogni vengono inumati in una fossa di eterno patimento. In questa poesia-monologo ( che fa riferimento a Lost Canvas ) l’espressione di una brutale e buia rassegnazione…
Genere: Dark, Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Wyvern Rhadamanthys
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Fiamme del baratro'
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 Ave, mea domina.
Ave , mea damnatio. 
Salute a te, Pandora dalle ciglia d’inchiostro.
 
Guardo la notte scipita biascicare nembi
 assecchiti di odore, note, coltelli.
Guardo il mio elmo di bestia che suda e fustiga.
Guardo  parole che mai s’evolveranno guizzando dalla mia gola.
 
I miei pensieri non verranno riesumati da alcuna catacomba.
Son latifondi  che bramano l’afa per imputridirsi di sterilità.
 
Continuerai a vedermi Generale.
Continuerai ad essere elevata ed artica.
Continuerai a piangere grigio dietro lo sterno della tua sorte.
 
Reciti, o regina dalla corona di neve fuggitiva.
So che in realtà vorresti sotterrarti.
Sei perduta.
Sei bambina.
Sei bellissima.
 
Ti vorrei avere.
Vorrei essere il fabbro  della tua libertà.
Vorrei essere il  re Mida che muti il tuo pallor in oro.
Vorrei non essere io.
 
Ave, mea domina.
Ave , mea damnatio. 
Salute a te, Pandora dalle vesti di cilicio.
 
Scrivo su carte inesistenti poiché la mia mano è pusillanime
 e deformata dall’artrosi del terrore.
 
Da me non avrai che silenzi.
Ho deciso di giurare fedeltà alla Morte
e di adulterare l’ animo.
Sono  il calunniatore della mia contorta materia.
 
Da me non avrai che silenzi.
Vedrai inverni senza tundre,
primavere senza acque di rondini,
estati senza caldo e mietiture,
autunni senza dorature di castagne e vigne.
 
Ave, mea domina.
Ave , mea damnatio. 
Salute a te, Pandora dall’ ali d’atrofica cartilagine.

Non desidero sognare.
Prescelgo il tumorale ruggito della guerra.
 
Non desidero sognare.
Mi fingo un ignavo dei marezzi del cuore.
 
Ho disegnato scene in cui m’abbattevo  nei tuoi occhi,
centellinavo qualunque ombra del tuo sospiro,
t’ agguantavo le membra nude derubandoti di
stremante e cadaverica sacralità.
 
Di questi miei tragitti non restano che affreschi d’erotismo
seppelliti in una qualche Pompei o Ercolano di Vesuvio ed irrealtà.  
 
Ave, mea domina.
Ave , mea damnatio. 
 
Ave, mea nocturna.
 
Un giorno finirò a pezzi per te.
 
Per te. Per il Sole che sei stata costretta a lasciare.
 
Sarò ridotto a stracci di carne.
Vedrai il mio sangue di  amore ripudiato,
di  impudica stoltezza…
 
Spero che abbraccerai i miei immondi rifiuti…
Spero di purgarmi  al timbro del tuo abbraccio,
alla benedizione delle tue lacrime che diserteranno…
 
Sarà tardi. Stupidamente tardi.
Almeno, però, sentirò la felicità di maledirmi.
Questa è la novella più realistica
che sono in grado di cucire e disfare col mio squallido telaio.
 
Basta  pensarti.
 
Odio il tuo viso di vergineo e sensuale clamore.
Odio il tuo corpo d’elegiache morbidezza e calura.
Odio le tenebrose corde d’arpa  dei tuoi capelli.
 
Basta.
Queste ore non hanno  minuti che passano.
 
Non possiamo comperar mattini.
Viviamo ai confini del Tartaro.   
 
 Buona notte, o amante irrealizzabile e irrealizzata.
 
Chiudo il respiro. Le mani.
I denti massacrano immaginazioni  prigioniere e affamate...
 
Torno alla mia insonnia.
Mistificata. Invertebrata. Insudiciata.
 
Da anni non dormo più.
 
Sono un urlo di assassino
che insanguina piogge di lune smembrate.
 
 
 
 

Note personali: ciao a tutti!!^^ questa è stata, forse, la poesia più ardua da realizzare -.- dopo averla stesa una prima volta non so quante volte l’avrò riletta e ricorretta…spero che sia uscito qualcosa di valido XD
Radamanthys , dopo che ho guardato e letto la serie classica, non mi brillava di simpatia…anzi! Quando Kanon si sacrifica,  facendolo saltare in aria,  ho gioito!! L’ho sempre considerato un bastardo, presuntuoso e spaccone che si crede il primo specter capace di far a pezzi il mondo intero…La mia opinione su di lui è  cambiata in seguito all’avventura dello splendido prequel di Lost Canvas! ^^ Ecco, lì mi sono ricreduta! La parte più bella e tragica, che mi ha dato l’ispirazione per questo monologo, è stato l’attimo in cui la Viverna, ormai a brandelli a causa di Aron/Ade, salva Pandora come ultimo gesto >.< quanto mi sono abbattuta nel momento in cui la fanciulla si commuove ripensando alla lealtà del generale verso l’armata infernale…va beh! Lui non è l’emblema dell’eroe romantico ma ho pensato “ caspita! La salva! “ e quindi…non ho potuto far a meno di nutrire sospetti ;)
Mi auguro di non essere risultata OOC!!
 
Grazie!!
 
 
 
 
 
 
 

   
 
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