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Autore: gemellina    05/10/2007    18 recensioni
“Possiamo definirla la prima eroina della storia della letteratura” Qualcuno di non identificato aveva osato pronunciare quella boiata colossale per le povere orecchie di Draco Malfoy, e dunque trovò giusto far sentire il suo parere e rendere eccitante quell’angosciante ora che non sarebbe mai trascorsa senza il suo proverbiale intervento. “Giulietta era una puttana!”
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Il dottor Smuss ha finanziato questa incredibile iniziativa, cercare una cura al Vaiolo di Drago utilizzando gli escrementi degli Snasi porterà la nostra società magica a livelli inimmaginabili. Che poi, mio caro Draco, tuo nonno Abraxas è morto proprio per quella malattia… dovresti versare qualcosa in beneficenza… l’iniziativa ha bisogno di fondi, e tu dovresti essere il primo, il tuo caro nonnino c’ha rimesso la vita”.

Rufus Scrimgeour lo stava letteralmente rimbambendo, mentre il povero Draco avrebbe solo voluto rispondergli che a lui di suo nonno non gliene era mai fregato nulla e che la merda degli Snasi non avrebbe mai potuto creare un antidoto per quella malattia.

“Non vorrei mancare di rispetto al dottor Smuss, ma siamo realmente sicuri che gli escrementi degli Snasi salveranno le sorti del mondo?”

“Comprendo il tuo scetticismo, ma sono stati fatti degli studi e…”

…e Draco avrebbe tanto voluto spalmarglieli in faccia i suoi preziosi e puzzolenti  escrementi di Snaso.

 

                                                        ***

 

La dolce musica di un gruppo di violinisti scogniti, scelti dalla Bardam,  riecheggiava per tutto il salone elegantemente addobbato.

Era stato tutto scelto nei minimi dettagli e il senso di leggerezza e tranquillità che si riusciva ad avvertire era totalmente inverosimile.

Hermione Granger aveva davvero fatto un buon lavoro e Draco ne era pienamente e sinceramente orgoglioso, solo che ancora, dopo circa trenta minuti di rimbambimento, non le aveva ancora visto varcare il portone d’ingresso.

“Hai sentito di quell’imbroglio che ha visto protagonista la Gringott?”

Draco afferrò l’ennesimo calice di prosecco e si accinse a rispondere all’ennesima domanda soporifera del Ministro della Magia, sperando che lo cogliesse un infarto.

“Ho solo sentito dire che numerosi Goblin si sono dimessi…”, rispose, mandando giù in un solo sorso il prosecco.

 

                                                        ***

 

Nel medesimo istante, Hermione Granger, stava vivendo un vero e proprio incubo.

Hermione indossava un abitino nero che le lasciava le spalle scoperte e che scendeva morbido lungo i fianchi finendo al ginocchio in una gonnellina svasata di tulle, anch’esso nero.

Decolletè di vernice nera a calzarle i piedi e a risaltare le gambe snelle e tornite, e una pochette, e di certo non era l’abbigliamento adatto per andare incontro ad un temporale che andava avanti da ben tre giorni senza sosta.

Se i maghi avessero ammesso l’utilizzo delle macchine babbane, il problema non si sarebbe posto, ma siccome l’utilizzo delle automobili era stato accolto da una grassa risata da parte del Ministro della Magia, Hermione non riusciva a vedere nessuna soluzione.

Anche se esisteva…

Saber stava sgranocchiando l’ultimo pacco della sua scorta di patatine al formaggio, prima che Ronald Weasley vi mettesse le manacce sopra.

“C’è una spiegazione al fatto che sei ancora qui invece di essere lì?”

Guardò Saber come se non meritasse nemmeno un mugolio per risposta.

“Il temporale”, ammise tristemente con lo sguardo rivolto verso la finestra.

La biondina si avvicinò di più alla sua sciocca amica; “E dire che alcune voci mi hanno riferito che eri la strega più intelligente ad Hogwarts…”

“Cosa stai cercando di dirmi?”, domandò, finalmente rivolgendo lo sguardo alla sua coinquilina.

“Sei una strega, Hermione! E hai anche superato l’esame per la Materializzazione!”

La leggiadra manina della stessa Hermione si spiaccicò con forza sulla sua testolina come a volersi dare della stupida.

Come non aveva potuto ricordarsi di essere una strega e di avere magiche facoltà?

 

                                                        ***

 

“Madame”.

Draco Malfoy sapeva come adulare e far cadere le donne ai suoi piedi e accendere la gelosia di eventuali, mariti e spasimanti vari; difatti il marito della Bardam, stava ribollendo di rabbia alla vista del biondino e del suo stucchevole baciamano.

“Signor Malfoy, che piacere, posso presentarle mio marito?”.

Draco porse la mano all’uomo accanto alla Bardam; doveva essere il protagonista maschile di: Qual è l’indirizzo dell'’amore?

Trevor, l’idiota.

“Matt Julians”

“Draco Malfoy”

E fu giusto in quel momento che Draco afferrò un altro calice colmo di prosecco.

In qualche modo doveva carburare.

“Zepphyrus mi aveva detto che la signorina Granger era un portento, ma non immaginavo riuscisse a dare vita a ciò…”, ammise estasiata guardandosi intorno, mentre Draco continuava a chiedersi dove diamine fosse finita.

 

                                                        ***

 

Hermione Granger si era appena materializzata fuori il portone, e aggiustatasi i capelli si decise ad entrare e notare il suo capolavoro di assoluta perfezione.

Adorava il suo lavoro e sapeva perfettamente che non poteva altro che ricevere valanghe di complimenti per il suo ineccepibile gusto.

 

“Perdonatemi, è appena arrivata l’organizzatrice”.

Cathie e Matt avevano annuito sorridenti a Draco e avevano continuato ad elogiare colui che aveva dato vita a quei deliziosi manicaretti divini.

 

                                                        ***

 

Felice di vederle varcare quel portone e ammaliato dall’eleganza e bellezza di Hermione, Draco le andò incontro baciando anche a lei il dorso della mano così come si usava ancora nelle famiglie Purosangue.

“Draco, ci stanno guardando tutti”

Era tornato l’uso del nome

Draco volse lo sguardo verso quella splendida creatura, “Lo so”

“Idiota”, rispose lei sorridendo mentre lui le offriva il braccio per condurla tra gli uomini facoltosi e le donne agghindate a festa, presenti in quella sala mentre si abbuffavano senza pietà dei manicaretti del dio della cucina: Blaine Marshall.

“Cathie Bardam e quel salame del marito vogliono conoscerti”.

“E’ possibile scappare?”, domandò lei.

Draco le si avvicinò, ed Hermione avvertì i capelli di lui solleticarle le spalle nude.

“Quando non ce la farai più a sostenere i loro vaneggiamenti, cercami tra la folla, ho qualche bottiglia di vino elfico nascosti di là…”

“La tua proposta mi alletta”, sussurrò lei, “Resta nei paraggi”.

“Sarò più vicino di quanto immagini”

Hermione sperò con tutta se stessa di non arrossire e far cadere la sua facciata di organizzatrice d’eventi seria e professionale che non flirta con il capo.

Che poi, a dirla tutta, lei non stava flirtando con Draco Malfoy. Per niente.

 

 

                                                        ***

 

Dopo gli stupidi convenevoli e tutti gli asfissianti complimenti, Hermione era già arrivata al terzo bicchiere di prosecco e sentiva che il suo corpo e la sua mente ne richiedevano immediatamente un altro per cercare di non tentare il suicidio.

“… Qual è l’indirizzo dell'’amore? Mi ha portata al successo, però credo anche nella riuscita di questo secondo mio romanzo.”

Hermione tracannò il quarto bicchiere e si accinse a rispondere; “C’è da dire che il tuo modo di scrivere è molto fresco e credo proprio che: Il telefono squilla sempre due volte, farà in breve il giro del mondo magico e non…”

“Oh, lo spero tanto, Hermione”

Hermione improvvisamente fece più attenzione all’uomo che stava di fianco a Cathie e si ricordò che il libro che l’aveva lanciata era autobiografico e che a rigor di logica il silenzioso Matt doveva essere il Trevor del libro, il viziato, silenzioso e arrogante Trevor.

L’istantaneo annebbiamento svanì di colpo, lasciando Hermione con strani pensieri per la testa che si trasformavano in insoliti perché.

Perché che avevano bisogno di risposte, e il solo pensare che: Qual è l’indirizzo dell'’amore?  Era una domanda, stava iniziando a darle fastidio, e così, chiedendo scusa si allontanò dalla coppia per andare alla ricerca di una testa bionda.

 

                                                                 ***

 

Non fu affatto difficile localizzarla.

Stava parlando con alcuni funzionari anziani del Ministero della Magia, e non ne sembrava propriamente entusiasta.

Hermione gli si avvicinò e gli uomini la accolsero un pò troppo calorosamente per i gusti di Draco.

Era geloso marcio

E la cosa che gli faceva più male era sapere che Hermione era libera da ogni legame, e che niente lo legava a lui se non un normale rapporto di lavoro.

Un rapporto di lavoro instaurato grazie al destino

Dopo essersi liberata dalle calorose presentazioni di quegli uomini piuttosto espansivi, Hermione si decise a parlare, “Mi dispiace interromperla, signor Malfoy, ma un piccolo problemino nelle cucine richiede la sua presenza”, facendo in modo che il suo tono di voce, le sue movenze e le parole scelte risuonassero il più professionali possibile.

“Con permesso”

E con maestria riuscirono ad allontanarsi da quel salone pieno di paroloni e ritagliare un piccolo spazio per loro due e magari un brindisi all’ipocrisia di cui erano intrisi eventi di quel genere.

 

                                                        ***

 

 

 

“Quale piccolo problemino richiede la mia presenza?”, domandò lui divertito mentre girando l’angolo finivano in una specie di dispensa secondaria.

“Mi stavo annoiando, Malfoy”, ammise lei guardandosi intorno e notando numerosi sacchi di farina, marmellate e uova.

Draco guardò il suo orologio da polso, “Mancano circa venticinque minuti alla presentazione che dovrò fare del libro della Bardam”, disse un po’ scocciato.

“Quindi abbiamo venticinque minuti per ubriacarci… peccato che io qui non veda altro che confettura di ciliegie”, disse avvicinandosi allo scaffale e prendendone il barattolino in mano.

“Vuoi ubriacarti con le ciliegie?”

“Secondo te ci riusciremo?”, domandò mentre svitandone il tappo si portava il dito, precedentemente immerso nella confettura, alla bocca; “E’ buona!”

Erano in una dispensa dimenticata da Merlino da soli, con un barattolino di confettura di ciliegie in mano e una voglia di baciarsi che rasentava l’assurdo.

Erano pazzi l’uno dell'’altra. Affamati l’uno del corpo dell'’altra.

Un unico desiderio: affondare nel sapore dell'’altro.

Fare l’amore

 

Il dito di Hermione pieno di marmellata si avvicinò alle labbra di Draco; lui catturò quel dito dolcissimo e lo assaporò con calma.

Hermione fremette, provava le stesse sensazioni della prima volta, e fu un attimo quando Draco catturò quelle labbra che bramava da tempo, in un bacio.

Dapprima le sfiorò appena, voleva essere sicuro che Hermione lo volesse quanto lui voleva lei, e dopo averla stretta di più a sé, lambì le labbra con la lingua prima che Hermione lo baciasse con tutto quel trasporto che provava nei suoi confronti e che era stato costretto ad un letargo che non avrebbe voluto conoscere.

 

L’impeto del bacio aveva portato le spalle di Draco a cozzare violentemente contro il muro, ma in quell’istante di puro idillio non sembrava essere un problema rilevante.

Le mani di lei immerse in quei soffici crini biondi che scendevano lungo la schiena nella disperata voglia di averlo più vicino.

Le mani di lui, impetuose e eccitanti si facevano largo sulle cosce di lei.

Un turbine di emozioni.

Avrebbe fatto l’amore con lei, per sempre.

Non riuscivano nemmeno a ricordare da quanto tempo non prendevano fiato, sembrava non ne avessero bisogno, o forse, non volevano averne bisogno per paura di trovarsi lontani e far finta di non amarsi.

“Voglio fare l’amore con te”, sussurrò Draco mentre le sue labbra lasciavano una scia infuocata di baci lungo il collo e le spalle di lei.

Hermione si strinse maggiormente al suo Draco inarcando la schiena e permettendo a Draco di scendere lungo i suoi seni.

Lo desiderava come non mai

 

                                                                  ***

 

 

 Le mani sapienti scesero lungo il bacino di Hermione per por salire a stuzzicarle i capezzoli ormai induriti.

Lei intanto trafficava con i bottoni della sua camicia, voleva che le sue mani entrassero a stretto contatto con quel petto glabro, scolpito e dalla pelle alabastrina.

Poggiò la sua piccola mano all’altezza del cuore del ragazzo dove il battito accelerato sembrava impazzito.

Ti amo

Non gliel’aveva mai detto per paura della reazione che avrebbe assunto lui, quando invece era stato proprio Draco a pronunciare quelle due parole che avevano avuto il potere di trasformare la sua vita in un inferno ghiacciato.

Ti amo

Non gliel’avrebbe detto.

 

                                                        ***

 

Un gemito strozzato uscì dalle labbra di Draco, mentre la mano di Hermione giocava con la cintura dei pantaloni facendosi strada sempre più in giù.

Lei lo guardò famelica, mentre le loro bocche si univano nuovamente.

 

“Ehm…signor Malfoy, signore…”, un piccolo elfo domestico era apparso alla porta, e dopo aver, involontariamente, visto quello che non avrebbe dovuto vedere, si nascose dietro la porta pronto a sbattere la testa al muro per la sua tempestività.

“…Signor Malfoy, è richiesto in sala, signore”

Hermione si aggiustò l’abito, mentre Draco si passava una mano tra i capelli con espressione indecifrabile dipinta sul volto.

“Sto arrivando”, disse stancamente, mentre prendeva ad abbottonarsi la camicia e indossare la giacca gettata malamente sul pavimento.

L’elfo era scappato via in preda ad isterismi.

“Sai di cosa dovrai parlare?”, domandò lei cercando di ridare una forma ai capelli.

“Credo di sì!”, disse lui prima di chinarsi e baciarla a fior di labbra.

 

                                                        ***

 

Nell’immenso salone nessuno sembrava aver avvertito la loro assenza, almeno prima del discorso di presentazione di: Il telefono squilla sempre due volte.

Salito sul palchetto insieme a Cathie Bardam cercò di ricordare di cosa parlasse quel romanzo.

Aveva la testa parecchio annebbiata

“Signore e signori, buonasera…”

Lo spettacolo, poteva cominciare

 

                                                        ***

 

“Dopo l’inaspettato successo di: Qual è l’indirizzo dell'’amore? Cathrine Anne Bardam, torna con un’altra frizzante storia d’amore…”

Era ormai lì che parlava del libro da parecchio tempo, e le domande di Hermione non avevano trovato nessuna risposta, forse, avevano accolto solo qualche altra domanda.

“Voglio fare l’amore con te”

Forse quella frase avrebbe potuto essere la risposta a tutti i suoi perché, ma la razionalità le suggeriva altre risposte molto meno romantiche.

Aveva la testa annebbiata, voleva sentire ancora il suo sapore, voleva urlargli contro che era un idiota e che lo amava… però continuava ad avere paura.

 

                                                                  ***

 

Quando ormai la presentazione fu ultimata, Draco fu catturato da numerose persone, più o meno importanti nella società magica.

Quando tutto fu finito Hermione era già andata via.

Quando Draco mise piede nel grande balcone che presentava una vista mozzafiato della Londra magica: aveva smesso di piovere.

 

 

 

 

 

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Eccomi qui con il penultimo capitolo di questa fanfiction che vi tiene compagnia dal 25 Aprile 2007 e che a quanto pare non vi ha mai annoiati.

Siamo quasi arrivati alla fine e mi dispiace immensamente perché alla fine mi sono davvero affezionata a questi pazzi che non sanno che i veri idioti sono loro.

 

Come sempre il tempo è tiranno, quindi ringrazio meli_mao per la sua dolcezza e perché l’ho fatta piangere XD sei davvero adorabile!

 

Ringrazio mars e lilyblack per aver capito così profondamente le paure di Draco .

 

Ringrazio AuraD e marygenoana perché questo riavvicinamento lo hanno trovato dolcissimo.

 

Ringrazio SilVieTT4 e gypsy_rose90 perché  nel capitolo precedente volevano qualcosa di più di un bacio sulla guancia…e qui spero di avervi fatto abbastanza felici! XD      

 

Ringrazio Lucy Light e MartyViper perché vorrebbero che questa ff durasse in eterno.

 

Ringrazio Eva e Muny_4ever e sperando che Muny non sia collassata e dicendo ad Eva che no, non ho mai visto Serendipity! Ho per caso scritto qualcosa di estremamente uguale al film?

 

Ringrazio Merryluna solo perché è lei.

 

Ringrazio Checie e Chiaras per nona vermi abbandonata al mio destino, ma solo per cause di forza maggiore!

 

Ringrazio cleo88 e parisienne e mi accingo a rispondere alle vostre domande:

 

A Hermione Draco ricorda il Conte Fersen perché lei aveva visto qualcosa in quel ragazzo che andava dicendo che tutte erano puttane che lui, forse, non si sarebbe mai reso conto di avere.

Il Conte Fersen nella sua vita ha avuto milioni di donne e anche la relazione con Maria Antonietta nasce da un’attrazione sessuale che poi sfocia in un amore grandioso che porta il Conte ad ammettere che anche se altre donne scalderanno il suo letto l’unica che amerà sarà sempre la Regina di Francia.

Così Hermione vede Draco, sa che un giorno si innamorerà di una ragazza che gli ruberà l’anima. Sono stata abbastanza esaustiva?

 

Per il libro che dà il titolo alla storia, c’è il capitolo dedicato quello del gatto chiamato Gondeberga, non do molto risalto, ma doveva essere così perché il vero e proprio dialogo su quel libro lo avrebbero avuto solo a fine storia.

 

Grazie di cuore a tutti.

 

Al prossimo e ultimo capitolo.

 

Kisses

 

  
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