Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Ronvin    05/10/2007    5 recensioni
ecco come un noioso pomeriggio estivo può trasformarsi in qualcosa di più..! ^^
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era un noioso pomeriggio estivo alla Tana.

La casa era piuttosto silenziosa nonostante i numerosi abitanti e i relativi ospiti: il caldo afoso non permetteva di svolgere attività che richiedessero uno sforzo maggiore di quello di alzare un braccio.

Harry, Ron, Ginny ed Hermione erano stravaccati sul divano.

I primi due sfogliavano distrattamente delle riviste di quidditch ammonticchiate disordinatamente sul pavimento.

Ginny, seduta vicino a Harry, ogni tanto buttava un occhio alle pagine colorate sulle quali i giocatori (che evidentemente non soffrivano il caldo come loro) si esibivano in mirabolanti evoluzioni.

Hermione, sotto il suo cespuglio di capelli ricci (anche se legati in una coda) era quella più accaldata: pur avendo un grosso libro fra le mani, lo teneva chiuso segnando con l’indice la pagina che avrebbe dovuto leggere, e con le palpebre abbassate cercava di godere delle poche ventate d’aria (calda) che provenivano dalla finestra spalancata.

“RAGAZZI! IO ESCO, HO DELLE COMMISSIONI DA SBRIGARE. TORNO PRIMA DI CENA!” l’urlo della signora Weasley si estese per tutta la casa.

“Mi raccomando, fate i bravi!!” aggiunse prima di sparire fra le fiamme verdi del camino.

“Hermione, facciamo qualcosa?” disse dopo un po’ Ginny, con voce supplicante.

“Con questo caldo?!”

La rossa annuì. “Daaai! Mi sto annoiando da morire...”

Hermione si arrese allo sguardo dell’amica. “Non so... che cosa vorresti fare?”

“Ehi, ho un’idea! Ci vediamo un film?”

Ron rispose immediatamente: “Ginny, devo ricordarti che il proiettore è sepolto in soffitta, sotto quintali di cianfrusaglie?”

“Su, fratellone...” disse, mentre però guardava Harry con occhi dolci.

Harry cedette prima del previsto: “Non sarà poi così difficile da trovare questo proiettore, no? Ron, vedere un film mi sembra una buona idea... sempre meglio che passare tutto il pomeriggio stesi qui a far niente. Andiamo?”

Ron si passò una mano sulla faccia, sconsolato.

“Mentre gli uomini di casa faticano... possiamo renderci utili anche noi!” stava dicendo Ginny, seduta sul tavolo della cucina con le gambe penzoloni.

“Facciamo dei popcorn da mangiare mentre guardiamo il film!”

Hermione non sembrava altrettanto entusiasta.

“Sei sicura? Forse non lo sai, ma non sono proprio una cima in cucina...”

“Hermione, non dobbiamo preparare un banchetto! Sto parlando di semplici popcorn! Poi per una volta che mamma non c’è.. chissà perché quando c’è lei, ci permette di rado di aiutarla e quasi non ci fa entrare in cucina..”

La riccia aveva appena cominciato a pensare ai 1001 motivi per cui la signora Weasley doveva voler tenere lontani i suoi figli dalla cucina, che Ginny si era già messa all’opera.

Aveva preso ad aprire cassetti e sportelli: sul tavolo comparvero delle padelle, dei chicchi di mais, ed Hermione si trovò ben presto ad indossare un grembiulino azzurro.

“Ma è proprio necessario?” si lamentò guardando quell’ insolito completo.

Ginny, allacciando il suo grembiule verde, sbuffò:

“Hermione! Un po’ di vita, su! Ogni tanto farebbe bene anche a te scollegare il cervello, essere un po’ più te stessa...” e visto che Hermione stava per replicare “...intendo la te stessa meno razionale, non la tipa sempre perfetta e irraggiungibile, ma quella ribelle che ha dato un pugno a Malfoy, quella che ha accusato la Cooman di essere un’impostora, quella che ha lasciato tutti a bocca aperta presentandosi con Krum al ballo del ceppo, quel-”

“Hey, stai parlando con la stessa Hermione Granger!” Sorrise, poi aggiunse con voce buffa “ Allora, cosa ne facciamo di queste padelle, capitan Weasley?”

Harry e Ron finalmente erano riusciti a trovare quello che cercavano.

Avevano messo sottosopra l’intera soffitta ed erano coperti di polvere dalla testa ai piedi, ma ce l’avevano fatta.

Stavano scendendo le scale, quando il baccano di sotto attirò la loro attenzione.

La scena che si prospettò ai loro occhi era a dir poco comica: la cucina trasformata in una trincea e Ginny ed Hermione che, con i grembiuli di Molly, cercavano di avvicinarsi ai fornelli dove una padella lanciava popcorn a tutto spiano.

“Che cosa...?” fu tutto quello che i due riuscirono a dire.

Ginny si voltò. “Oh, Ron! Per fortuna che sei arrivato!”

Decisamente, non era quello il momento di distrarsi: un popcorn incandescente colpì la rossa su una guancia. Si portò le mani al viso, poi, cercando di reprimere i gemiti di dolore, corse in bagno.

“Ron, pensa alla cucina; vado io a vedere come sta Ginny” e anche Harry corse fuori dalla stanza.

Ron, come se si fosse riscosso da un sogno, decise di entrare in azione.

Prese un coperchio, lo impugnò come uno scudo, riuscendo ad avvicinarsi alla diabolica padella e finalmente, tappandola con quello, mise fine alla battaglia.

Spense i fornelli, diede un’occhiata alla cucina disastrata, fissò Hermione, incredulo. “Cosa stavate facendo?” riuscì a dire, trattenendo le risate.

Lei tirò un sospiro di sollievo e lo guardò prima con riconoscenza, poi con aria colpevole.

“Mi dispiace di aver combinato questo caos... giuro, dammi un secondo e rimetto tutto com’era prima!Il fatto è che non avevo mai cucinato popcorn prima d’ora e non avevo id-”

“Guarda che non ti devi preoccupare così! Conoscendo Ginny e la sua forza convincitrice, posso immaginare chi è stato a deviarti...”

“Già..” sospirò Hermione. Poi, dandosi uno schiaffetto sulla fronte: “Quasi mi dimenticavo!Vado a vedere come sta”

Ron la trattenne.

“Forse non è il caso... sai, ehm... Harry è andato da lei, e forse dovremmo lasciarli un po’ da soli…”

“Come mai questo cambiamento? Da quando hai accettato la loro relazione?” Hermione era colpita dalla maturità con la quale aveva reagito lui.

“Meglio Harry che altri! Questo è sicuro. E poi, abbiamo una cucina da mettere a posto, o sbaglio?”

Come aveva previsto Ron, i due piccioncini non si fecero vedere.

“Secondo me quelli prendono il fatto che stanno insieme come una scusa per non aiutarci a mettere a posto!” si lamentò Hermione.

“Ci ho pensato anch’io, più di una volta!” rise Ron riponendo scopa e paletta.

“L’importante è che siamo riusciti a ripulire tutto prima dell’arrivo di tua madre… non oso immaginare la ramanzina che ci avrebbe fatto!”

Ron rabbrividì.

Ora che la cucina era stata rimessa in ordine e Ginny ed Harry erano dispersi chissà dove, la stanza era avvolta nel silenzio. L’imbarazzo di Ron ed Hermione era palpabile.

Erano entrambi in piedi e di tanto in tanto si lanciavano occhiate nervose.

Poi d’improvviso Ron fissò il suo sguardo sulla ragazza. Disse solo: “Hermione... aspetta un attimo!” e cominciò ad avvicinarsi a lei, continuando a fissarla.

Ad Hermione stava per prendere un infarto: aveva intenzione di baciarla?

Con il cuore a mille e l’adrenalina in corpo chiuse gli occhi proprio mentre il ragazzo le si parava di fronte.

Ma perché proprio in quel momento lui stava alzando il braccio destro?

L’attesa per quel bacio parve, ad Hermione, evidentemente troppo lunga, per cui si decise ad aprire gli occhi.

E quello che vide non era esattamente quello che si aspettava di vedere.

Ron con una faccia da ebete e un popcorn nella mano destra.

“Av-avevi questo fra i capelli…” balbettò appena.

Hermione si diede della stupida. Avvampò. Poi si diede di nuovo della stupida.

Non si era mai vergognata tanto. Sarebbe voluta scappare da quella cucina, ma il cervello non riusciva ad ordinare alle gambe di mettersi in moto.

Rifletté: il problema stava, comunque, in quello che aveva capito Ron.

“Hermione? Ti aspettavi che ti avrei baciata?” Ron non faceva molti giri di parole… era piuttosto diretto e impulsivo. Anche quando era in imbarazzo.

“Ecco... non proprio...” fissò gli occhi blu del ragazzo e con un sospiro decise di gettare la prudenza alle ortiche. “Si”.

“Davvero?” stavolta però il tono era diverso, quasi compiaciuto.

Lei lo guardò in cagnesco. “Ron! Ti piace così tanto, vero, vedermi in questo stato?”

“Cosa vuoi, le scuse per aver creduto possibile che...?” ma le parole le morirono in gola.

Ron corrucciò le sopracciglia. “A questo punto, appurata la situazione, c’è una sola cosa che vorrei”

Riuscì a non ridere, malgrado l’espressione che si era dipinta sulla faccia di lei.

“Ecco..” alzò gli occhi al cielo facendo finta di pensare a quello che avrebbe voluto.

Poi, con le mani sulle ginocchia, si abbassò del necessario per poter fissare la ragazza negli occhi “Voglio il bacio che mi spetta”

Hermione sarebbe voluta morire.

Da una parte avrebbe voluto saltargli al collo, in una scena degna dei film più sdolcinati.

Dall’altra avrebbe voluto organizzare un incontro di pugilato per poter dimostrare al ragazzo quanto aveva gradito il suo modo di fare.

“Va bene, Ron” disse dopo qualche secondo di silenzio durante il quale potevano sentirsi gli ingranaggi del suo cervello in movimento “avrai il tuo bacio”

Lo sguardo di lui si illuminò: sembrava un bambino al quale è stato appena regalato un sacchetto di caramelle.

“Però devi rimanere così, sennò non ci arrivo… e poi chiudi gli occhi! Mi raccomando, chiusi bene. Lo sai che mi vergogno!”

“Si, si, poche chiacchiere!” sorrise sornione, poi abbassò le palpebre.

Hermione, osservandolo, considerò l’idea di lasciar perdere il suo piano, ma l’umiliazione subita poco prima le bruciava ancora. Sapeva solo lei quanto avrebbe voluto baciarlo: il suo orgoglio però era una bestia difficile da domare.

Si premette una mano sulla bocca per non scoppiare a ridere, poi di soppiatto si allontanò da Ron e uscì dalla stanza.

Fuori dalla cucina Harry e Ginny si rotolavano a terra dalle risate.

“E voi cosa ci fareste qui fuori? Gli affari vostri mai, eh?” la riccia era allibita.

“Dai Hermione! Ormai è diventata una questione di stato la relazione fra te e mio fratello! È nostro dovere vigilare e fare in modo che tutto si svolga come previsto!”

“Come previst-?”

“Forse è ora che leviamo le tende, non credi Ginny?” Harry era decisamente più diplomatico della sua ragazza. Senza aspettare la sua risposta la prese per mano e la trascinò via mentre lei ancora si ostinava a sorridere a Hermione e a incoraggiarla con i pollici alzati.

Hermione, contrariata, ritornò sui suoi passi. Rimase per qualche secondo appoggiata allo stipite della porta della cucina, ad osservare la buffa posizione in cui si trovava Ron da quasi un minuto (il poveretto non aveva fatto una piega!).

“Ron! Hai ancora intenzione di aspettare molto?”

Il ragazzo scattò in piedi. “Mi pareva di stare aspettando un po’ troppo!”

“Che succede? Come mai io non ho ancora avuto il mio bacio?”. Si picchiettò le labbra con l’indice.

“Punto primo: non avrai creduto che te l’avrei fatta passare liscia per la figura che mi hai fatto fare prima!” Hermione incrociò le braccia e fece qualche passo avanti “Punto secondo: non mi piace essere osservata mentre bacio.”

“Risposta al punto primo: in effetti mi era sembrato strano tutto quel consenso!

Risposta al punto secondo: mi sembra che questa cucina sia vuota, a meno che non ti imbarazzi essere guardata da quella mosca sul davanzale…”

“Spiritoso! Devo dedurre che non ti sei accorto che Harry e Ginny erano proprio fuori dalla porta e da buoni guardoni ci osservavano…”

“Harry e Ginny?!” Ron si affacciò fuori dalla cucina “Non vedo nessuno! Non è che è una scusa per non baciarmi?” fece un’espressione orripilata “Perché tu volevi baciarmi, vero?”

Hermione si mordicchiò il labbro inferiore, raccolse tutto il suo coraggio e finalmente annullò la distanza che li separava per premere le sue labbra contro quelle di Ron. Nonostante il caldo afoso, Hermione si aggrappò con forza alle sue spalle e Ron, approfondendo il bacio, cominciò ad accarezzare la schiena della ragazza con gesti dapprima incerti poi più energici.

Avevano da recuperare molto di quel tempo…

***

In giardino

“Finalmente ce l’hanno fatta!!!Quanto sono carini!”

Ginny, accucciata sotto il davanzale della finestra della cucina, era fuori di sé dalla gioia. Ogni tanto lanciava un’occhiata all’interno della stanza, sicura che i due non l’avrebbero notata, impegnati com’erano a scambiarsi arretrati di effusioni.

Harry era seduto accanto a lei, con la schiena appoggiata al muro e lo sguardo paziente.

“Tesoro, quando li lascerai in santa pace?”

“Ci hanno fatto aspettare così tanto; TROPPO! Ora ho il diritto di vedere come procedono le cose! E poi mio fratello ha sempre ficcanasato nella mia vita sentimentale: è giusto che adesso sia io ad occuparmi della sua!”

Ed Harry non seppe cosa rispondere.

Ok, sostanzialmente è stupida, però mi sono divertita troppo a descrivere harry ‘vittima’ di quell’uragano di Ginny…spero di aver reso bene l’idea!

Fatemi sapere cosa ne pensate

Ringrazio Lilith, Eryp92, ninny, XXXBEAXXX, hermioneandron per aver recensito “pioggia”. Grazie! Le vostre recensioni mi hanno fatto immensamente felice! ^^

Un bacio*

Ronvin

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ronvin