18/03/2013
1 recensionifaceva caldo quel giorno.
camminavo per le strade di Londra.
persone che correvano,chi si teneva per mano,chi portava i propri bambini al parco,chi si sedeva su una panchina a rilassarsi,chi invece passava per i negozi,chi correva per andare a lavoro,chi litigava per telefono,chi come me,teneva per mano la propria bambina.
-sicura di volerci andare?-
le dissi quella stessa mattina,subito dopo averla svegliata.
e lei ancora assonnata chinò il capo.
mentre giravo lo sguardo per le case e mentre cercavo di aggiustarmi i capelli ricci a causa del vento caldo londinese.
camminavo e la tenevo stretta a me.
sentivo il rumore delle biciclette suonare e lasciavo passare.
sentivo le foglie scricchiolare sotto i miei piedi.
sentivo il calore della sua mano stretta alla mia.
sentivo le macchine parcheggiare.
sentivo ogni particolare rumore quel giorno.
sentivo anche il mio cuore affaticarsi.
sentivo il mio respiro farsi sempre più abbondante e pesante.
era il 3 marzo,il nostro anniversario.
come scordare quel giorno?
eravamo seduti assieme in biblioteca.
lui s’era avvicinato a me per chiedermi l’orario.
io gli sorrisi e gli risposi con molta gentilezza.
i giorni passavano ovviamente e lo incontravo sempre lì.
seduto nel solito angolo della biblioteca e io,sorridente,lo salutavo e gli andavo incontro.
parlavamo,cercando di fare il massimo silenzio.
cercando di non disturbare.
ma purtroppo ci ritrovavamo sempre sbattuti fuori.
e dopo varie risate decidevamo di andarci a prendere un gelato.
ricordo ancora il suo gusto preferito.
limone.
Diceva che lo amava,che lo avrebbe mangiato anche in un freddo inverno.
gli inebriava la bocca e adorava gustarselo piano.
io lo guardavo attentamente,quasi voglioso di assaggiare anche io le sue labbra.
così soffici e sottili.
e poi quel sorriso.
chi poteva scordarselo?
era semplice,ma efficace a cattura il cuore di uno stupido ragazzo.
ci è voluto tanto tempo per poi sfiorarle.
Ricordo che lui si staccò a primo impatto,era confuso.
litigammo,ma il giorno seguente arrivò sotto casa mia e iniziò a blanciare qualche sassolino alla finestra.
come si fa di solito no? Come nei film.
ricordo che scesi di fretta pronto ad urlargli contro,ma lui mi bloccò per prima e mi baciò.
fu il mio primo bacio con un ragazzo.
il primo bacio serio.
un bacio perfetto,un bacio voluto da entrambi,un bacio bellissimo.
l’ultimo che mi diede fu il giorno del mio compleanno.
mi disse ‘ti amo,non scordartelo.’
davanti a tutti i mie compagni di scuola.
ero imbarazzatissimo,sentivo il cuore battere a mille,il corpo completamente caldo e voglia di sotterrarmi.
e proprio quella notte divenne mio,per la prima volta.
e piango ancora solamente a ricordarmene.
strinsi ancora di più la mano della bambina,quando arrivammo alla meta.
mi asciugai velocemente le lacrime.
era da tanto che non lo vedevo e la voglia di riabbracciarlo era tanta.
Corsi da lui e lo indicai.
-piccola,vieni!-
vidi la bambina rincorrermi felice.
-dov’è? Dov’è?-
ripeteva con la sua voce sottile e piccola.
sorrisi appena me lo ritrovai davanti.
-lo vedi piccola? Eccolo...-
una ventata di leggero vento mi scompigliò i capelli e lasciò cadere le mie lacrime.
era tutto così silenzioso,sentivo solamente i passi della piccola ancora lontana.
mille immagini comparvero nella mia testa,era con me.
era ritornato.
mi sedetti a terra,insieme la piccola.
-lo vedi?-
-papà…-
-è bellissimo,vero?-
vidi una lacrime solcarle una guancia e un piccolo sorriso comparirgli sul viso.
Strinse forte il mio braccio e appoggiò il capo sulla mia spalla.
-è bellissimo.-
rimanemmo lì.
‘qui giace Louis Tomlinson.’
la piccola prese il suo orsetto e lo poggiò sulla foto del suo secondo padre.
-auguri papà.-
HELLO BEAUTIFUL!
smettete di piangere per un secondo e ascoltatemi,la storia non è stata scritta da me ma da una ragazza che non conosco,era su una pagina di facebook dadicata a 'larry',spero vi piaccia comunque.