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Autore: Swan    22/08/2004    5 recensioni
Remus Lupin promette un favore al suo amico Hagrid, ma questo gli porterà un sacco di guai. Ambientata durante il terzo libro.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano oramai le undici di sera quando Remus Lupin smise di correggere alcuni compiti in classe e decise di coricarsi.
La finestra che troneggiava sopra alla sua scrivania offriva un meraviglioso spettacolo: la luna si rispecchiava nel lago sottostante creando infiniti giochi di luce e colore, ma il mago era troppo preso dai suoi pensieri per potersene accorgere. Sospirò con aria rassegnata e si prese il mento tra le mani, appoggiando i gomiti al ripiano della scrivania, completamente sommersa di fogli scritti disposti disordinatamente; il professore non era mai stato un cultore dell’ordine.
Oltretutto solo poche ore prima aveva ricevuto una visita decisamente inaspettata …
- Accidenti a me … - Si disse solo vagamente indispettito mentre gettava un rapido sguardo sul suo letto, posto nel centro della stanza; qualcosa o qualcuno si mosse tra le lenzuola celesti, facendo sospirare( per l’ennesima volta in quel giorno ) il professore di difesa alle arti oscure.
- Dormi bello, dormi … - Disse l’uomo, portando il suo pensiero inevitabilmente alla sera prima, quando il suo amico Hagrid lo aveva invitato a Hogsmeade per bere qualcosa.
*************************
La sera prima …

- Congratulazione Remus!!! – Aveva gridato Hagrid col suo solito vocione – Sono davvero contento che ci sei tu per fare l’insegnante quest’anno … ROSMERTAAA!!!!! … vieni carissima porta altro rum che io e il mio amico qua dobbiamo festeggiare! –
Madama Rosmerta arrivò con due bottiglie intere in mano e posò al tavolo occupato dai due uomini cercando di fare il più in fretta possibile, non riuscendo però a evitare una sonora palpata di sedere da parte di un Hagrid decisamente più alticcio ed entusiasta del solito.

- Ma Hagrid, emh … guarda che sono mesi ormai che insegno qui a Hogwarts … tra due tre giorni è Pasqua! – Disse Remus cercando di nascondersi dietro al corpo massiccio del mezzo gigante mentre tutti gli altri clienti del pub si giravano a guardarli bisbigliando tra loro.

- Ah si? – Disse l’altro con enfasi dandogli una pacca sulla schiena che mandò il povero Lupin a baciare il ripiano del bancone al quale erano entrambi seduti. - … Allora festeggiamo la Pasqua!!! Bevi! Bevi!!!! Oggi dobbiamo proprio ubriacarci!!! –

E riempito il bicchiere del professore quasi fino all’orlo, glelo porse

- Allora che farai per le vacanze, la maggior parte dei ragazzi è tornata a casa, non dirmi che resterai a scuola? – Continuò poi il guardiacaccia.

- Umh … si resterò qui, tanto poi è solo questione di una decina di giorni; inoltre sinceramente non avrei il denaro per andarmene in vacanza da qualche parte . –

- Bene, bene … bevi allora! – Replicò l’altro notando il bicchiere ormai vuoto del professore - … Sei sicuro che resti? Non andrai neanche a trovare qualche parente? –

- No, non ho più parenti … - Disse Lupin trangugiando la bevanda infuocata.

- Bene, bene … -

- Come bene? – Fece Lupin osservandolo con sospetto.

- Emh … volevo dire: BENE! Allora beviamoci su! –

- Si ma … quanto ci costeranno tutte queste bottiglie? –

- Tranquillo Remus, stasera offro io … sei sicuro che non devi fare proprio nessun viaggetto? Non c’è nessuno che potrebbe invitarti da qualche parte? –

- No, proprio nessuno! – Disse piano il giovane mago - … e poi ho delle lezioni da preparare! –

- BRAVO! – Replicò il mezzogigante parcheggiandogli un’altra devastante pacca sulla schiena che fece arrivare nella gola del mago dai capelli ramati stomaco, duodeno e parte della milza …

Anche se agonizzante sul tavolo Lupin riuscì a indirizzare all’altro uno sguardo inequivocabilmente sospetto.

- E’ bello vedere uno che è così attaccato al suo lavoro … bevi bevi … -

Il professore sentiva che c’era qualcosa sotto, ma non riuscendo proprio a immaginarsi che cosa, si lasciò convincere dall’amico a bere più del solito … tanto pagava lui!

**********************

Lupin si stiracchiò, si alzò dalla sedia per chiudere la finestra: l’aria della notte si satava facendo un po’ troppo fredda e quello non era decisamente il momento più indicato per buscarsi un raffreddore.
Nello stesso istante, la cosa nel letto parve muoversi di nuovo tra le lenzuola …

* Accidenti ad Hagrid … *

**********************

- Cosa? … - Disse Lupin esterrefatto alzandosi dal proprio letto, sul quale erano seduti lui e Hagrid – uno smorfietto? Ma di che stai parlando? –

- Non sai cosa sono gli smorfietti? – Chiese Hagrid sorpreso – Sono delle piccole creature che … -

- Non intendevo dire questo – Replicò il professore con un gesto d’impazienza della mano – so benissimo COSA sono gli smorfietti … mi chiedevo piuttosto quando ti avrei promesso di prendermene cura in tua assenza! –

- Ma come? Me l’hai detto giusto ieri sera, non dirmi che te ne sei scordato? –

- Non mi ricordo di averti promesso niente! –

- L’hai detto invece … e hai aggiunto che non avrei avuto di che preoccuparmi,… che finchè non tornavo da mio cugino Igor avresti pensato a tutto tu! –

Lupin sbuffò, ora i fatti della sera prima si stavano facendo decisamente più chiari.

- Adesso capisco perché mi hai fatto ubriacare! … Sei davvero un furbone! –

- Eddai Remus, ogni promessa è debito! –

- Hagrid… non posso tenere un animale di quel genere nella scuola, il regolamento … -

- E tu lasceresti una povera bestiolina tutta sola per seguire uno sciocco regolamento? … Mi deludi Remus! –

Tanto disse e tanto fece che alla fine Remus si convinse … avrebbe tenuto con se lo smorfiotto, a patto che non fosse uscito dalla sua camera, onde evitare ogni sorta di guaio.

- Allora, mi fai vedere questo animaletto? – Chiese con aria rassegnata.

Il guardiacaccia ridacchiò e prese la cesta che aveva appoggiato in un angolo della stanza: ne estrasse un candido batuffolo peloso dall’aria apparentemente innocua.

Il piccolo essere fece le fusa non appena Hagrid lo accarezzò sulla testolina, coperta di soffice pelo candido. L’animale era grande più o meno quanto una mela e della stessa, identica forma , inoltre era completamente sprovvisto di zampe anteriori; gli smorfiotti in genere saltellavano con l’ausilio di quelle posteriori, che erano solide robuste e altrettanto pelose.

* Bhe, questo per lo meno è caruccio * pensò Remus tra se e se, inoltre anche se gli smorfiotti non erano contemplati tra gli animali che potevano frequentare la scuola, non erano tutto sommato pericolosi … si, magari a volte potevano essere un po’ dispettosi, ma in ogni caso una settimana passava in fretta; era sopravvissuto a ben altre disgrazie in fin dei conti…

- E’ carino … - Disse il professore avvicinandosi e accarezzando la bestiola nel modo in cui lo stava facendo Hagrid

- Si, vero? – Fece il mezzogigante tutto orgoglioso – Però ti do un consiglio, non toccargli mai la coda … quando qualcuno lo fa si irrita … e … ehm … si irrita molto. –

Lupin bloccò la mano con cui stava toccando l’animale, che lo guardò ed emise una specie di miagolio.

- Non avevo mai saputo di questa cosa – Disse guardando con sospetto l’amico di fronte a lui - Senza contare che non avevo mai sentito parlare di uno smorfiotto con la coda … -

- Bhe sai, in realtà lui è un incrocio tra due razze di smorfiotti, uno della nuova guinea e uno della Giamaica … credo … -

Remus rabbrividì preferendo non pensare al complesso codice genetico della bestiola, mentre Hagrid grattandole energicamente il capo disse

- Dai Sevvy, saluta il tuo amico Remus -

La bestola miagolò ancora in direzione del professore che si sentì cedere le gambe

- Come hai detto che si chiama? – chiese sperando di avere capito male

- Si chiama Severus, eh eh eh ma in famigliarmente lo chiamo Sevvy! – Rispose l’altro con un sorriso.

Lupin deglutì … sentiva che questo gli avrebbe portato dei guai …

- Ma che razza di nome gli hai dato? – Disse stupito – Non mi sembra adatto a quel batuffolo di peli ! –

- In realtà non gliel’ho dato io, l’ho vinto alle carte al bar e gli avevano gia dato il nome! … Lui ti ubbidisce solo se lo chiami così! –

Remus pensò che avrebbe parlato can il ministero della magia per far diventare fuori legge il gioco alle carte ….

- Va bene, ve bene, terrò Severus con me – Disse rabbrividendo nel sentire la sua voce pronunciare lo stesso nome che portava anche l’arcigno professore di pozioni – ma solo per una settimana, capito? SETTE GIORNI e non di più! –

Il suo tono non ammetteva repliche e Hagrid se ne andò pensando che era meglio non chiedere a Remus di tenergli anche la sua nuova pianta gigante carnivora …

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Remus si sedette sul letto e cominciò a togliersi le scarpe

- In che situazione mi sono cacciato! – Disse ad alta voce mentre lo smorfiotto usciva dalle lenzuola e si accoccolava sul suo grembo.

Il professore rimase per qualche attimo a guardare la fragile creatura …

- Certo che sei proprio carino … - Sorrise - … Severus! –

L’animale fece le fusa e sbadigliò con aria assonnata; aveva avuto doppia razione di cibo e quel tipo con cui l’aveva lasciato il suo padrone, era decisamente gradevole.
Si addormentarono tutti e due e la stanza sprofondò nel silenzio.












Un raggio di sole primaverile filtrò dalle imposte ancora chiuse della camera di Remus Lupin, soffermandosi proprio sulle sue ciglia chiuse. Il professore si stiracchiò rigirandosi nel letto, disturbato da quel fascio di luce improvviso e guardando con aria annoiata la sveglia sul comodino: le otto e mezza.
Il mago decise di rimanere ancora per qualche attimo infagottato nelle coperte; le lezioni ormai erano sospese e gran parte degli studenti e dei professori era andata a passare le vacanze altrove: un’ottima occasione per rimanere a poltrire a letto un po’ più del solito.
Allungò un braccio verso l’angolo del letto dove lo smorfiotto si era rannicchiato la notte prima e sentendo che l’animale non c’era più, con uno sbadiglio di sollevò dalle coperte; forse si era svegliato e aveva fame, meglio dare un’occhiata prima che la bestiola potesse combinare qualche guaio…

Severus Snape si era alzato come al solito di buon mattino, per primo si era recato a far colazione nel grande salone della scuola, si era recato a Hogsmeade per acquistare nuovi in gradienti per le pozioni e ora stava tornando nei sotterranei nel castello.
Le sue giornate si svolgevano con puntuale regolarità da quando aveva cominciato a insegnare a Hogwarts, sveglia presto, colazione frugale, lezioni e alla sera, dopo cena era solito rinchiudersi nella sua stanza per correggere i compiti dei suoi deludenti allievi e andare a letto presto. Albus gli diceva sempre che era ancora giovane e avrebbe potuto svagarsi un po’,ma a lui andava bene così. Ricordava bene la discussione che aveva avuto con il preside soltanto il giorno prima: Dumbledore era entrato nel suo laboratorio con un’aria molto preoccupata: la scusa era quella di fargli firmare delle scartoffie, ma in breve andò al dunque:

- Severus, perché non te ne vai da qualche parte per le vacanze? Ti farebbe bene prendere un po’ d’aria di tanto in tanto … -

- No preside, penso che rimarrò ad Hogwarts … -

- Ma Severus … -

- La prego, ho gia deciso –

E il discorso era stato troncato lì, come ogni volta che Dumbledore cercava di dargli qualche consiglio sulla sua vita privata.
Gli dispiaceva che fosse tanto in ansia per lui: Severus sapeva che il preside lo diceva per il suo bene, ma non sopportava quando il suo ex professore cercava di fargli da padre … neanche avesse avuto sedici anni!
Poi, data l’assenza temporanea degli allievi, avrebbe potuto dedicarsi allo studio di nuove pozioni: da sempre la sua più grande passione; un motivo in più per restare … se ne sarebbe stato nel suo sotterraneo a trafficare con i suoi miscugli senza rompiscatole tra i piedi!
Mentre era perso nei suoi pensieri, il professore sentì una voce familiare rimbombare per le scale.

- Severus!!! Severus dove sei!!!???? –

Il professore si bloccò sul posto …* Lupin!!??? No, non poteva essere, aveva capito male … Lupin che lo chiamava tsk! Figurarsi *

Riprese a scendere

- Severus!!! Severus dove ti sei cacciato? –

Acc … era proprio Lupin, e a quanto pare stava chiamando davvero lui!

Fece di corsa la rampa di scale e percorse in fretta il corridoio fino alla camera di Lupin, chiedendosi se avesse dovuto bussare oppure no.
- Severus! Non nasconderti, vieni qui sciocco! –

Sciocco!!??? A LUI!!!!??? Il professore di pozioni bussò energicamente alla porta decisamente indispettito. Si sentì una grande confusione, un rumore sordo… come di una palla che rimbalzava sul pavimento e poi un tonfo: probabilmente Lupin si era gettato per afferrarla.
Gli aprì la porta un Remus decisamente agitato e con un insolito largo sorriso da un orecchio all’altro.

- Seeeveruuusss … ma che … emh … piacere vederti!!! –

Snape lo osservò da capo a piedi con aria fosca

- Sentiamo … chi è che sarebbe scemo? –

A Remus cadde la mascella …

- E poi io non mi sto affatto nascondendo da nessuno … che stupidaggini ti inventi? –

* Una scusa!!! Una scusa!!! * pensava intanto Remus preso dal panico.

- Che dici Severus? Ti sbagli, io non ti ho affatto chiamato! –

Negare era la soluzione migliore!

Snape assunse un’aria sorpresa

- Come sarebbe a dire? Ti ho sentito chiaramente, sono certo che era la tua voce! –

- Ti giuro che io non ho chiamato affatto te! - … Bhe in effetti non era una bugia …

- E allora la voce che ho sentito? –

- Dai, sarà stato Pix, lo sai che si diverte a imitare la gente! –

Il professore di pozioni assunse un’aria sospettosa e si guardò intorno

- Non mi è sembrato di vederlo in giro! –

- Ehm … è bravissimo a nascondersi eh eh eh sai come si dice … toccata e fuga eh eh eh –

ma l’altro non rise affatto e se ne andò con fare circospetto senza aggiungere una parola, scoccando un’occhiataccia all’altro mago fermo sulla porta.
Remus rimase per un attimo a fissarlo mentre se ne andava e si richiuse la porta alle spalle:

- Però … simpatico come sempre! – Disse sorridendo e guardando lo smorfiotto che legato e imbavagliato cercava di liberarsi.

Remus ridacchiò …

- Eh eh scusa amico, ma non potevo permettere che fossi visto, soprattutto dal tuo acido omonimo! – E liberato con un gesto della bacchetta il piccolo essere dalle corde, rimase a guardarlo mentre quello, indispettito, gli lanciava pernacchie sputando saliva ovunque.

- Eh eh, dimenticavo che sei una smorfiotto – Replicò il mago prendendo tra le mani l’animale che continuava a sputacchiare – dai, adesso stai buono che ti do da mangiare! –



Il professor Dumbledore si avvicinò alla stanza dell’insegnante di difesa alle arti oscure, voleva sapere qualcosa a proposito degli effetti della pozione anti licantropia che Severus preparava a Lupin per evitare la trasformazione di quest’ultimo in un terribile lupo mannaro… A proposito di Severus … l’aveva visto uscire di prima mattina e non l’aveva più visto in giro, sicuramente si era di nuovo chiuso nel suo laboratorio a studiare! ... Benedetto ragazzo! Avrebbe dovuto trovarsi degli amici!!! Altro che starsene solo tutto il giorno!
Arrivato innanzi alla porta, il preside fece per bussare, ma …

- Severus, dai ti prego, smettila di leccarmi –

Dumbledore in principio non volle credere a quanto aveva sentito, ma poi sentì uno starnuto e la voce di Lupin continuò …

- …Stanotte mentre dormivamo hai tirato verso di te le coperte e mi hai scoperto completamente … devo essermi buscato un malanno! –

Dumbledore arrossì … * MENTRE DORMIVAMOOO??? * voleva dire che quei due avevano passato la notte insieme!?! Con il cuore in gola il preside avvicinò l’oreccho alla parta per sentire meglio

- Severus …va bene dai, fammi vedere in che altro modo sai usare la bocca! –

Il preside divenne color porpora … forse era maglio allontanarsi! Se ne andò fischiettando: ecco perché Severus aveva deciso di rimanere e aveva rifiutato le ferie! Eh! Eh! E lui che era tanto preoccupato … decise di non prendersela per il fatto che il professore di pozioni non gli avesse parlato della sua relazione con Remus Lupin, forse pensava che lui fosse contrario all’amore gay? In ogni caso l’importante era che Severus avesse trovato qualcuno da amare! Maschio o femmina non importava, bastava che fossero entrambi felici!


Dentro la sua stanza Remus disse con pazienza:

- Severus … va bene dai, fammi vedere in che altro modo sai usare la bocca! –

E lo smorfiotto non se lo fece ripetere due volte; la bestiola Continuò a fare spugni e smorfie all’insegnante finchè questi non gli riempì il piattino di cibo.
Remus si sedette sul letto a guardarlo, per fortuna che con Severus se l’era cavata!!! L’importante era che nessuno si accorgesse della presenza dello smorfiotto e cosa della massima importanza, che l’animale non fosse mai uscito dalla stanza!

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Erano passati gia quattro giorni da quando quel pazzo di Hagrid aveva dato in affidamento il piccolo Severus al professore di difesa alle arti oscure. Quest’ultimo appariva molto più entusiasta, dalla prima volta che il simpatico batuffolo di pelo gli era stato presentato … sotto il nome del suo collega meno simpatico per giunta, ma si sa, non si può avere tutto dalla vita e anzi, il professore pensava che se quel ghiacciolo di Snape avesse avuto una bestiolina così simpatica di cui prendersi cura, avrebbe sicuramente avuto modo di migliorare il suo carattere, diventando sicuramente meno acido e più di compagnia.
Quella mattina Lupin era seduto alla scrivania, intento a correggere delle relazioni dei suoi allievi, ma l’aria frizzante fuori dalla finestra e il tiepido sole primaverile erano una tentazione impossibile da ignorare: era una giornata da andarsene a passeggio per il lago, non era di sicuro fatta per starsene chiusi nel castello a lavorare!
Il lupo mannaro si volse verso lo smorfiotto che saltellava per tutta la stanza, divertendosi a gettare in terra tutto cio che incontrava e facendo linguacce al suo temporaneo padrone.

- Che ne dici Sevvy, perché non ce ne andiamo a fare una passeggiata intorno al lago? –

Il singolare animale fece una capriola ed emise il suo strano verso simile a un miagolio per esprimere la sua contentezza: erano quattro giorni che viveva chiuso dentro la stanza di Lupin e aveva decisamente voglia di saltellare su una bella distesa d’erba, dato che nella stanza aveva già demolito cio che c’era da demolire.

- Ok, allora è deciso, oggi si fa vacanza! – Sentenziò poi il professore con un sorriso alzandosi dalla scrivania e afferrando tra le mani lo smorfiotto - … Ma tu dovrai comportarti bene capito? Soprattutto nel tragitto che va dalla mia stanza al parco della scuola te ne starai fermo e buono sotto al mio mantello?Ci siamo intesi bene? –

L’animale miagolò felice e fece le fusa contro la mano del lupo mannaro leccandola con la lingua rosea e decisamente grande in confronto alle dimensioni del resto del corpo.

- Ah ah ah sei davvero tenero Severus - Disse Lupin allegramente; doveva ammettere che si era davvero affezionato a quell’insolita bestiola, era l’unica che gli avesse dimostrato un po’ d’affetto dopo tanto, tanto tempo – … Mi dispiacerà quando dovrò restituirti al tuo padrone! –
Detto questo il professore prese il leggero mantello appeso sull’appendiabiti e dopo avere nascosto nella maniera migliore possibile lo smorfiotto, si apprestò ad uscire dalla sua stanza.

L’interno del castello era davvero paragonabile a un labirinto: corridoi su corridoi che si incrociavano tra loro, in un intrico di passaggi sconosciuti, stanze mai viste e scale che cambiavano posizione. Era una bella fortuna essere stato uno dei Marauders all’epoca del liceo: conosceva forse ogni antro di quell’imponente edificio e sapeva muoversi con grande destrezza; … pensare che alcuni dei professori ancora si perdevano, mentre andavano a far lezione!!!
Era quasi arrivato all’ingesso principale quando incrociò l’alta figura del preside Dubledore, seduta davanti a un quadro a grandezza naturale di un personaggio abbigliato secondo la moda medievale.

- AH! Il nostro professore di difesa alle arti oscure!!! – Disse l’anziano mago non appena lo vide, mentre il gentiluomo all’interno del quadro lo squadrava con un’aria strana, quasi divertita.

- Preside! – Esclamò Lupin, stringendo forte contro di sé lo smorfiotto, che si mosse piano sotto al suo mantello. Maledizione! non poteva fermarsi a chiacchierare, avrebbero scoperto la presenza di Severus!!!

- Perché non ti unisci a noi, stiamo facendo una partita a briscola …ti piace giocare a briscola, vero? … –

Lupin gettò un’occhiata piena di panico alle due figure di fronte a lui e al tavolo da gioco che era stato allestito di fronte al quadro.

- Venga professore, venga!!! – Incalzò l’uomo dentro al quadro – Chissà come si starà annoiando tutto solo in una giornata come questa! –

- Emh … veramente io … -

- Suvvia suvvia mio caro Remus!!! Vieni con noi!!! – Incalzò Dumbledore alzandosi dalla seggiola e avvicinandosi al lupo mannaro.

* Ma porc … *

- No preside davvero, ho … ehm … un impegno irrinunciabile, mi piacerebbe molto ma … -

- Remus!!! Basta con gli impegni e il lavoro!!! Siamo in vacanza, rilassati un po’! – Replicò Dumbledore sorridendo e afferrando Lupin per un braccio, ma … al piccolo smorfiotto improvvisamente mancò l’aria, costringendo il povero animale stipato sotto al mantello del professore a muoversi in cerca d’aria … proprio tra le gambe del povero Lupin.

- AHU … - Remus cercò di soffocare il grido, diventando bordeaux in viso …

- Remus! … Che ti pre … - Ma le parole gli morirono in gola, quando il preside vide spuntare sotto al mantello del professore, in una posizione decisamente strategica e inconfondibile … uno strano rigonfiamento. Improvvisamente il precedente rifiuto di Lupin gli parve decisamente chiaro:

- Eh eh eh beh … bene, capisco … - Disse con uno straordinario sorriso - … Beh, divertitevi allora … - aggiunse facendo l’occhiolino a un sempre più stupefatto Lupin, che comunque non perse l’occasione di girare sui tacchi ed andarsene di gran carriera, dopo avere biascicato un saluto al preside sempre più rosso e gasato e al ritratto del gentiluomo.
Quando Lupin fu lontano il preside tornò a sedere e sempre sghignazzando, riprese la partita a carte che aveva interrotto.

- Cosa ridi Albus ? – Fece il suo avversario, curioso.

- Eh eh eh … - Fece Dumbledore con aria estremamente soddisfatta – sai, è che il professor Lupin mi ha tolto una grande preoccupazione! –

- Posso sapere quale? –

Il preside si fregò le mani e dopo avere fatto apparire due calici e una bottiglia di ottimo vino, ne versò per se e per il gentiluomo.

- Bevi amico mio – Disse alzando in aria il bicchiere – Brindiamo alla gioventù e all’amore –

L’uomo del quadro non insistette, sapeva che Dumbledore non era un pettegolo e non gli avrebbe mai parlato degli interessi di qualcun altro, specie se questo qualcuno gli stava a cuore, così si rassegnò a brindare con l’amico e a finire la loro partita.

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Remus uscì quasi di corsa dal castello e si avviò di volata verso il lago ripensando alla faccia del preside.

* Che figura!!! * Pensava con aria abbattuta, non avrebbe mai più avuto il coraggio di guardare in faccia il preside!!! Di sicuro aveva pensato che doveva vedersi con qualcuno per combinare chissà che cosa … doveva considerarlo una specie di pervertito!!!
Quando fu arrivato a un piccolo spiazzo in riva, circondato da grossi alberi, si fermò e si guardò intorno …

Nessuno ….

Si sedette dunque sull’erba e estrasse finalmente da sotto il mantello il povero smorfiotto mezzo soffocato e ansante per il caldo. Inizialmente la bestiola prese a fargli sgugni e boccacce come al solito, che stavano per:

* PER POCO NON MI ASFISSIAVO LA’ SOTTO, STRONZO!!! *

Ma il vedersi finalmente all’aria aperta, dopo tutti quei giorni rinchiuso al castello, fece dimenticare allo smorfiotto che era offeso e l’animaletto cominciò a saltellare e a ruzzolare per tutto lo spiazzo d’erba.
Remus lo osservò sorridendo:

- Se sapessi la figura che mi hai fatto fare!!!... Ma proprio la sotto dovevi andare a finire? – Disse ripensando alla scena con il preside.

Il piccolo Severus per tutta risposta gli fece il muso e si tuffò in acqua spruzzandolo da capo a piedi con le sue forti zampe posteriori.

- Maledizione!!! – Gridò Remus completamente fradicio scappando il più lontano possibile dalla riva.

Il licantropo si stese sull’erba in un punto dove il sole filtrava tra gli alberi, si sarebbe asciugato il vestito e magari avrebbe anche preso un po’ di sole.

- Non ti allontanare!!! – Gridò allo smorfiotto che nuotava felice nel lago e quello per tutta risposta gli rivolse un’altra delle sue ormai famose pernacchie

- Beh, in qualcosa si assomigliano – Disse Lupin ridacchiando pensando all’altro Severus, quello formato ghiacciolo ambulante. – Quando ci si mettono sanno essere davvero dispettosi! –

Poi il professore estrasse dalla tasca il libro che si era portato e si calò nella lettura.



Lupin, con il suo amico smorfiotto sotto al mantello, rientrò dalla breve gita nel tardo pomeriggio e dopo avere portato l’animale in camera sua, andò in biblioteca a cercare un libro sugli avvicini, che sarebbero stati presto oggetto di una sua lezione.
Mentre era assorto nella ricerca, sentì qualcuno aprire la porta e la voce del custode Gazza dire:

- Professor Lupin, è qui? –

Remus alzò il naso dal libro che stava leggendo e rispose al custode

- Si ci sono, ha bisogno di me? –

- C’è Hagrid per lei a quella macchinetta infernale dei babbani … com’è che si chiama? … relefono? felefono? –

- Si dice telefono Gazza … arrivo subito – Rispose Remus ridacchiando sotto i baffi mentre sentiva Gazza urlare nella cornetta: “ HA DETTO IL PROFESSORE CHE ARRIVVAAAA!!!!! “
Quando Hagrid andava da quel suo cugino che stava in territorio babbano, adorava usare il telefono: lo trovava un oggetto esotico e quando tornava se ne vantava con tutti al pub! Purtroppo non era un oggetto di uso comune nel mondo dei maghi e pochi ne avevano uno, a scuola lo possedevano per informare le famiglie dei ragazzi di origine babbana, che non avevano dimestichezza con la posta via gufo, delle comunicazioni della scuola … Gazza impazziva sempre quando era costretto ad usarlo!!!
Lupin prese la cornetta che gli porse Gazza e si allontanò dal custode per poter parlare tranquillamente, rientrando nella biblioteca.

- Ciao Hagrid, si tutto bene … -

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In quel momento Dumbledore e la Mc Grannith stavano verificando l’efficacia di tutte le barriere magiche di sicurezza che avevano instaurato per proteggere la scuola da Sirius Black ( Sirius!!!! : DDDD )

- Signor preside, la biblioteca è gia stata controllata? –

- Tutto è gia stato passato al setaccio Minerva, ma un’occhiata in più ogni tanto non guasta! – Replicò il preside aprendo la porta della grande biblioteca.
Improvvisamente una voce ben nota giunse alle loro orecchie:

- Si certo, anche Severus sta bene! –

Dumbledore e la Mc Grannith si guardarono stupiti e si misero in ascolto …

- Ormai dormiamo insieme tutte le notti … -

Il preside ridacchiò sommessamente e guardò la strega diventare di un malsano color violaceo.

- Si, scivola sotto le mie lenzuola …e si accoccola contro di me

- !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! – Mc Grannith

- …………….. – Dumbledore

- E poi … ma quanto ce l’ha grande!!! –

La Mc Grannith non resse a quest’ultima scandalosa affermazione e svenne , prontamente recuperata da Dumbledore che la trascinò verso l’infermieria per rianimarla.

- … Si, non sapevo che la lingua degli smorfiotti fosse così grande rispetto al corpo – Specificò Lupin al telefono – Bhe, ora ti saluto, ormai sarà ora di cena …. Si …. Si ….. ciao !!! –

E ignaro di tutto, il professore di difesa si recò verso la sala da pranzo.

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Quella sera, a cena, il professore di difesa alle arti oscure si sentì estremamente a disagio, anche se non avrebbe saputo esplicitarne propriamente il motivo; forse era a causa del fatto che il preside continuava a lanciargli occhiate soddisfatte facendogli di tanto in tanto l’occhiolino, con una stranissima aria complice … o forse era per il fatto che la Mac Grannith si era presentata soltanto a metà del pasto, con attaccato al naso qualcosa che somigliava in maniera inquietante a una specie di sondino per l’ossigeno terapia, ma il peggio era che la strega non gli aveva tolto gli occhi stralunati di dosso per tutto il tempo che il povero Remus era rimasto nella sala mensa.
Fortemente disorientato dal comportamento del preside e della professoressa, il povero Remus si alzò da tavola prima del dolce, incurante delle straordinarie torte alla crema che apparivano per magia sulle tavole riccamente imbandite e decorate, allontanandosi definitivamente dalla sala.
Dumbledore, osservò sorridendo la figura del lupo mannaro, sparire dietro il portone e fece scivolare lo sguardo su Severus Snape, che terminato il pasto, si apprestava medesimamente ad alzarsi… Se non avesse saputo i retroscena tra Lui e Lupin, sicuramente non avrebbe dato peso alla cosa: Severus era una persona schiva, e stare in mezzo a tutta quella gente più del necessario, a detta sua, gli faceva venire il mal di testa, …senza contare che detestava i dolciumi.
Ma ora … ora le sue motivazioni dovevano essere indubbiamente altre, almeno secondo il punto di vista del preside.
Il preside sorrise … Accidenti, non aspettavano neppure la fine del pasto per incontrarsi in segreto … quei due ragazzi dovevano amarsi davvero molto! ( Dumby è un romanticone … nda ). E mentre era preso da questi pensieri, si riempì per la terza volta il piatto, di torta alla crema … lanciando un’occhiata di sbieco alla Mac Grannith, che da quando Remus era uscito dalla stanza, non faceva altro che fissare il punto da dove il professore era sparito, senza risparmiare alcuni memorabili sguardi all’amico e collega Albus Dumbledore.

- Suvvia Minerva! – Disse il preside con fare allegro - Non vedo che cosa ci sia da rimanerci così male… -

La strega, alle parole del potente mago, parve uscire dal suo apatico torpore almeno quanto bastava per articolare un qualcosa di intellegibile.

- Albus, non scherzare! – Replicò con decisione – Io non posso credere a questa storia, è troppo assurda! –

- Ma cosa c’è di assurdo? – Incalzò il preside – Se i ragazzi si amano non ci trovo nulla di male! Eravamo entrambi preoccupati per il fatto che severus, dopo la terribile esperienza con i death eaters, non fosse più riuscito a rifarsi una vita sentimentale! … E ora tu ti lamenti! –

La donna si scaldò ulteriormente

- Conosco profondamente Severus Snape da anni e sono pronta a giurare che non ha CERTE tendenze! … Non farebbe mai sconcerie di quel genere tra le mura di questo castello!!! – Aggiunse, riassumendo una pericolosa tinta cutanea tendente alla cianosi, risistemandosi alla megli il sondino con l’ossigeno … il colpo era stato troppo duro …il pensiero che sotto lo stesso tetto dove abitava anche lei, due uomini potessero fare… certe porcherie …era inconcepibile, SCONVOLGENTE! Le sue idee bigotte, da vecchia zitella inacidita non potevano tollerare cose di questo genere e Dumbledore afferrò al volo questa innegabile realtà.

- Ah Minerva! – Disse sospirando – A te vorrebbe ogni tanto un bello SFILATINO come si deve, sei troppo tesa amica mia, rilassati! –

La donna diventò color porpora

- Ma di che stai parlando Albus? – Replicò, indecisa se sentirsi offesa o divertita dall’affermazione del suo vecchio amico.

- Eddai Minnuccia mia, sta parlando di un bel … emh … determinante anatomico maschile nella tua entrata femminile! Lo so che ultimamente hai qualche problemuccio in campo sessuale! –

La donna arrossì:

- Questi mio caro non sono affari tuoi! – Affermò irritata, abbandonando la sala dove ancora alcuni professori e studenti stavano finendo il pasto.

Minerva Mac Grannith percorse di gran carriera i corridoi sconfinati di Hogwarts, con visibile apprensione. Maledizione!!! Come aveva fatto Albus a venire a conoscenza dei problemi di eiaculazione precoce di gazza? Si vedeva così tanto che ultimamente non era soddisfatta al meglio?!? Non voleva sembrare una vecchia zitella inacidita come la maggior parte delle sue colleghe!!! ( lo sembra già, ma non glelo dite, nda ) … Appena avrebbe trovato coraggio, avrebbe chiesto a Severus qualche pozione per risolvere il problema suo e del suo compagno!
Comunque, stando alla situazione attuale, c’era un problema ben più gravoso da risolvere … Severus e Lupin.
Ma come fare? Come affrontare la questione? Come evitare lo scandalo? … Due professori maschi insieme … brrrr ….
Mentre rimuginava sulle possibili soluzioni, la donna non si accorse di essere arrivata davanti all’entrata dei sotterranei, sede altre che dell’aula di pozioni, anche delle stanze di Severus; decise di tornare indietro e avviasi verso la torre dei grifondoro, ma la porta alle sue spalle scricchiolò e la strega si trovò davanti severus snape.
… Allora non era venuto via da tavola per incontrarsi in gran segreto con Lupin! …

- Minerva – Esordì Severus sorpreso – Cosa ci fai da queste parti? –

La donna lo fissò per qualche istante, indecisa sul parlargli o meno riguardo a cio che aveva udito il pomeriggio prima dalla bocca di Lupin.

- Scusa Severus, non volevo disturbarti … sono capitata qui per caso –

- Nessun disturbo – Replicò lui con un mezzo sorriso – Piuttosto … so che oggi ti sei sentita male, che ti è accaduto? –

La donna si sentì cedere sotto al peso delle gambe; se quel benedetto ragazzo avesse saputo il motivo del suo malore! Anzi, doveva dirglielo, doveva assolutamente parlargliene o sarebbe scoppiata!

- Tutto bene ora – Tagliò corto lei – … piuttosto, non è che avresti un minuto da dedicarmi? – Chiese in fretta.

- Anche due – Rispose lui col consueto sorriso triste – Entra pure –

E con il cuore in gola, la donna entrò nel vasto salone da cui partiva il lungo corridoio che conduceva alle classi, ai laboratori di pozioni e agli appartamenti di Snape.

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Remus, subito dopo cena, si era immediatamente andato a rinchiudere nella sua stanza, trovando il suo piccolo amico ad aspettarlo impaziente proprio davanti alla ciotola del cibo. Con tutto quello che era successo durante il giorno aveva completamente dimenticato che anche per il povero smorfiotto era ora di cibarsi.

- Scusa Sevvy, non mi sono scordato di te … - Disse Lupin alla bestiola che lo osservava con aria offesa

- Miaaaaaa – Gli rispose il cucciolo prima di fargli una pernacchia.

Il mago sbadigliò e aprì una delle scatolette di mangime che Hagrid gli aveva lasciato per sfamare la bestiola:

- Che sonno … - Disse il mago riempiendo la ciotola dell’animale, che si apprestò velocemente a ripulire il piattino del suo contenuto.
Il giovane professore rimase qualche attimo a fissare la pelosa creatura mentre mangiava di gusto il suo pasto, poi le accarezzò dolcemente la testolina e si alzò in piedi:
– Blea! Come puzza questa roba! … Ma che ti mangi Sevvy? – Continuò poi tossicchiando; in effetti il cibo in scatola dello smorfiotto odorava pesantemente da pesce marcio e il professore ritenne salutare arieggiare la stanza.
Aperte le imposte, nella camera entrò una lieve brezza piuttosto fresca, che fece rabbrividire il mago, il quale si strinse nel proprio abito di seconda mano, guardando istintivamente verso la luna che brillava alta nel cielo.

- Luna calante … - Sussurrò; presto avrebbe avuto luogo la sua trasformazione in lupo mannaro, ma per allora Hagrid sarebbe tornato, dato che al telefono gli aveva riferito che la sua piccola vacanza si sarebbe protratta per altri due giorni e non di più.
Il mago guardò la strana creatura che, spazzato via tutto il cibo, era già saltata sul letto, intrufolandosi sotto le lenzuola…. Gli sarebbe mancato quell’insolito esserino!
Stava giusto per slacciarsi la tunica, quando sentì una serie di pesanti passi rimbombare sulla pietra dei gradini della torre dove si trovava, tra le altre, anche la sua camera e le voci di un uomo e di una donna discorrere animatamente tra loro.
Lì per lì Lupin non ci diede molto peso, anche se era strano sentire qualcuno in giro a quell’ora: in genere gli studenti erano nei loro dormitori e i professori nelle loro stanza, quando non si recavano a Hogsmeade per un bicchierino. Tuttavia la discussione tra i due pareva talmente animata che il giovane licantropo non potette fare a meno di incuriosirsi e si mise in ascolto.

- Severus!!! Severus, ti prego torniamo indietro, non pensarci più!!! –

- Minerva, va in camera tua!!! Questa faccenda riguarda me e quel VERME! –

Lupin sobbalzò: le voci erano chiaramente quelle della professoressa Mac Grannith e di Severus Snape e ... aveva il vago sospetto che il verme di cui parlava il professore di pozioni, fosse proprio lui!
I due si fermarono proprio davanti alla sua camera e mentre la strega pregava di nuovo Severus di lasciare perdere ( che cosa poi? Boh? ), si udirono distintamente due colpi secchi alla porta della sua stanza.

- Lupin ! Apri, lo so che ci sei!!! – Gridò Snape dal corridoio: la sua voce non prometteva nulla di buono; sembrava assolutamente furioso… Remus sobbalzò ma che poteva mai essere successo? Erano venuti a conoscenza del fatto che teneva nascosto illegalmente un animale non previsto dal regolamento della scuola?

- Lupin!!! Aprì!!! – Ripetè l’altro uomo fuori dalla porta.

Velocemente Remus prese lo smorfiotto da sotto le coperte del letto e lo nascose dentro l’armadio andando poi alla porta, prima che il suo agitato collega uscisse di testa del tutto; aprì l’uscio con titubanza , trovandosi davanti un Severus Snape dall’aria sconvolta e decisamente arrabbiata e una Mac Grannith pallida e smarrita.

- Severus, per favore … vieni via! - Continuò la donna con aria supplichevole.

- Te lo ripeto per l’ultima volta Minerva – Sibilò il mago bruno senza togliere lo sguardo dall’altro professore – Tornatene ai tuoi alloggi … non lascerò che questo PERVERTITO infanghi il mio nome una volta di più! –

*Pervertitoooo????? * ……. * Infangareeee ??? * ; Remus non sapeva che pensare.
La strega lanciò un’ultima occhiata titubante all’alto mago dai capelli scuri, e con un’altra occhiata fulminò praticamente il povero Remus, che in tutta quella sceneggiata non ci stava capendo proprio niente!

- Si vergogni! – Disse l’anziana donna rivolta al professore di difesa alle arti oscure, prima di sparire nell’oscurità del corridoio.
Remus guardò inquieto Severus che tremava dalla testa ai piedi per la rabbia, con il consueto volto cereo, ma con le guance tinte di un acceso color porpora. I due uomini si fronteggiarono per qualche attimo, finchè Snape non riuscì finalmente ad articolare una frase:

- TU – Praticamente sputò – COME HAI OSATO? –

- A che ti riferisci Severus? – Chiese il lupo mannaro al colmo della sorpresa. Il professore di pozioni strinse i pugni:

- Ho saputo … - Disse con una strana calma ostentata… la voce che gli tremava per lo sdegno - …Che dormo insieme a te ogni notte. –

Lupin rimase senza parole …

- Ho saputo anche – Continuò Snape interperrito - … Che scivolo tra le tue lenzuola per dormire tra le tue braccia … -

Il lupo mannaro si sentì spiazzato, ma credette di capire a cosa era dovuto il malinteso: la professoressa Mc Grannith doveva avere sentito la sua conversazione telefonica con Hagrid e sicuramente aveva tirato le somme sbagliate; ecco la motivazione del suo strano comportamento durante la cena. E Dumbledore? Aveva di certo equivocato ciò che era successo quello stesso pomeriggio, magari lo aveva sentito chiamare per nome lo smorfiotto e si era fatto chissa’ quali idee… beh, a questo punto l’idea che il preside si era fatto era piuttosto chiara: pensava che lui e Snape avessero una relazione!
Una relazione … tra lui e Severus; … sarebbe stato come stare assieme a un serpente a sonagli! Il lupo mannaro fu scosso da un brivido.

- Che ti prende Lupin? – Incalzò Snape – Il gatto ti ha mangiato la lingua? –

- Severus, ti posso spiegare ogni cosa, vedi … - Remus era ovviamente in difficoltà; cosa diavolo poteva inventarsi? * MALEDIZIONE! CHE RAZZA DI SITUAZIONE!!!! *

- Allora spiegati … e in fretta anche, o potrei dimenticarmi che le maledizioni senza perdono sono fuori legge – Replicò l’altro digrignando i denti.

Improvvisamente dall’armadio si udirono dei tonfi e uno strano suono, come una specie di miagolio, che insospettì immediatamente il professore di pozioni, il quale con uno spintone obbligò Lupin a farsi da parte, entrando nella stanza e dirigendosi verso le ante chiuse del poco fornito guardaroba del licantropo.

- Chi nascondi maledetto!!!??? – Gridò - … il tuo vecchio compare Sirius Black immagino! … Lo sapevo, avevo sempre sospettato di te!!! Hai cercato di infamarmi perché il preside perdesse la fiducia che ripone in me, ma ormai il tuo piano è stato sventa … –

- Severus aspetta!!! – Disse Lupin rialzandosi, ma il professore di pozioni aveva ormai aperto il piccolo sportello di legno, trovandosi di fronte non il pericolosissimo galeotto Sirius Black, così come si era aspettato … ma un piccolo essere peloso dall’aria innocua, che ora lo fissava indirizzandogli sonore pernacchie.
Severus Snape rimase per qualche attimo fermo a fissare la bestiola di fronte a lui, poi si voltò verso il collega con uno sguardo decisamente stupito.

- Severus Snape … - Esordì Lupin con un sospiro – Ti presento … Severus! … lo smorfiotto –

L’ex death eater era senza parole

- Come hai detto? – Chiese incredulo, oltre che per l’assurdità della situazione anche per il fatto che Lupin non era evidentemente complice di un complotto contro hogwarts, ordito dal latitante Siriu Black.

- Hagrid mi ha affidato quella bestiola per il tempo del suo soggiorno da suo cugino, è uno smorfiotto e si chiama proprio Severus; evidentemente Minerva mi ha sentito parlare di lui con Hagrid quest’oggi al telefono, e ha equivocato … -

- E Albus? – Sussurrò Severus indeciso se buttarsi giù dalla finestra, se buttare Lupin oppure optare per l’eliminazione fisica della malefica bestiaccia.

- Non so … - Rispose Remus imbarazzato – Probabilmente mi ha sentito parlare con Sevvy … emh … con lo smorfiotto – Si corresse poi vedendo Snape incupirsi.
Il professore di pozioni sospirò e si rannicchiò sulle ginocchia davanti a quella strana bestiola sputacchiante.

- La mia reputazione è distrutta! – Disse con aria depressa, tanto che Lupin si intenerì e gli si avvicinò mettendogli una mano sulla spalla.

- Dai Severus, non essere così tragico, spiegheremo che si è trattato solamente di un equivoco, vedrai che si risolverà tutto! –

- Speriamo … - Sospirò Snape con aria assorta, mentre lo smorfiotto aveva smesso di fare pernacchie e con la testolina che spuntava dall’interno dell’armadio, fissava avidamente la porta d’ingresso della stanza.

- Questi animali non sono previsti dal regolamento – Stava ora ricordando Severus a Lupin – Possibile che voi grifondoro non stiate bene fisicamente se non infrangete le regole della scuola ( e del vivere civile )? –

- Lo so benissimo, altrimenti non lo avrei tenuto qui nascosto per tutto questo tempo, non credi? – Rispose Remus mentre l’altro si preparava a fargli una bella ramanzina; ma era possibile che un professore potesse comportarsi in una maniera talmente sconsiderata? Va bene che era stato un amico di quel perdigiorno di James Potter … ma che diamine! A tutto c’e un limite!

Mentre i due erano persi nella discussione il piccolo Sevvy prese un balzo per guadagnare il più velocemente possibile la porta: aveva proprio voglia di farsi un giro per quell’enorme castello!

- Fermati Severus!!! – Gridò Lupin accorgendosi che il batuffolo di candido pelo si stava lanciando verso l’uscita.

- Ma che stai dicendo???!!! – Chiese Snape, che preso dal discorso si era completamente scordato della sua omonimia con la stramba bestiolina.

- Lo smorfiotto sta scappando, fermalo!!! –

Severus si voltò verso la piccola creatura, ma quella con le forti zampe posteriori lo spinse all’indietro, proprio fra le braccia del suo odiato collega, che si ritrovò le labbra dell’altro a un millesimo di centimetro …
Rimasero fermi a guardarsi, imbarazzatissimi, l’uno tra le braccia dell’altro, per pochi secondi, finchè Remus non prese la parola.

- Credo sia meglio andare a cercare quella bestiola prima che si cacci nei guai … o crei problemi ad altri – Disse sommessamente.

Snape annuì e Lupin notò divertito che il suo algido collega era arrossito; doveva essere una cosa davvero insolita per lui trovarsi così prossimo a un’altra persona.
Improvvisamente una voce chiamò il nome del lupo mannaro e la testa di Dumbledore fece capolino dalla porta aperta.

- Professor Lupin, che succede? Ho sentito dei rumori e … -

Come al solito il preside era arrivato nel posto giusto al momento sbagliato ^_^ ; guardò per pochi attimi i due uomini stesi l’uno sopra l’altro sul pavimento, poi si aggiustò gli occhiali, si schiarì la voce e disse con aria imbarazzata:

- Emh … scusate ragazzi, non volevo disturbare, me ne vado immediatamente! –

Lupin ridacchiò, ma Snape non parve affatto divertito: preso il lupo mannaro per il colletto sibilò:

- Spiegagli tutto … dall’inizio alla fine … -

- Eh … si certamente! – Rispose Remus cercando di ricomporsi mentre il professore di pozioni si risollevava, si sistemava gli abiti e richiamava il preside nella stanza; era ora di mettere fine a quella farsa!

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Snape non potè fare a meno di rabbrividire, quando una volta imboccato il corridoio che arrivava all’ufficio del preside, lui Dumbledore e Lupin erano passati davanti al quadro del gentiluomo medievale: esso li aveva salutati calorosamente, come era solito fare, ma aveva rivolto un sorriso sornione al più anziano mago della compagnia, alludendo in modo vago ai due professori alle spalle dello stesso. Dumbledore aveva risposto incerto al saluto e con aria nervosa, accelerato il passo, il che fece temere al professore di pozioni che il preside non avesse utilizzato in maniera poi così discreta le false conclusioni a cui era giunto durante gli ultimi giorni.
Arrivati a destinazione, il preside recitò la parola d’ordine che serviva da chiave per la porta del suo ufficio e invitò i due maghi ad entrare.

- Credo sia meglio preparare tre bei te caldi! – Disse con aria gioviale prendendo un piccolo bollitore e riempiendolo d’acqua con un piccolo colpo di bacchetta magica – …Così potremo metterci meglio a nostro agio – Continuò poi notando l’agitato imbarazzo che traspariva chiaramente dal professore di pozioni.

- Lasci stare preside, ci penso io! – Si offrì Lupin; così Dumbledore gli cedette il bollitore e il mago fece apparire un fornelletto elettrico, dove vi ripose il contenitore d’acqua … quando era ansioso Remus adorava mettersi a trafficare con qualsiasi cosa gli capitasse a tiro: era un modo per rilassarsi!

- Così … - Cominciò l’anziano mago sedendosi alla scrivania - … stando a cio che mi avete appena riferito … anche con una certa enfasi – Aggiunse poi lanciando uno sguardo divertito a Severus che era ancora di un acceso color semaforo - … Credo che sia io, sia Minerva si abbia preso un abbaglio –

- ASSOLUTAMENTE!!! – Intervenne Snape con gli occhi che lanciavano fiamme

- E’ così preside – Disse Lupin con aria colpevole – La responsabilità di tutto è soltanto mia: avevo promesso a un amico di tenergli lo smorfiotto qui a scuola per una settimana e … beh, tutto sarebbe filato liscio se non ci fosse stato l’inconveniente dell’omonimia tra lui e Severus qui presente –

- Sei sempre il solito IRRESPONSABILE!!! – Gli abbaiò dietro Snape sobbalzando dalla sedia – … Esattamente come quando frequentavamo la scuola, tu e i tuoi sciocchi amici non perdevate occasione per infrangere le regole, mettendo in seri guai voi stessi e gli altri! –

Remus sorpirò; non poteva certo ribattere all’accusa del collega! Per prima cosa Severus aveva ragione: tenere con sè lo smorfiotto a discapito delle leggi della scuola era stato un gesto indegno per un insegnante, che invece dovrebbe essere d’esempio agli alunni nel rispettarle. Il secondo motivo era molto più personale e li toccava entrambi da vicini: molti anni prima, in seguito a uno sciocco scherzo ideato dal suo ex amico e compagno Sirius Black, Severus aveva rischiato di lasciarci le penne per mano sua, anzi, per mano sua durante la trasformazione in lupo mannaro.
Nonostante questo, a parte il solito atteggiamento distaccato che il professore di pozioni avevanei riguardi di tutte le persone con cui era in contatto, il collega non si era dimostrato particolarmente ostile nei suoi confronti … addirittura si era offerto di preparargli la pozione anti licantropia; per la sicurezza degli studenti, diceva lui, certo … ma Lupin era sempre più convinto che in fondo al cuore lo schivo Severus non fosse poi una persona così cattiva e sgradevole.
Ricordò,con un sorriso,il volto dell’altro arrossire come un bambino,quando qualche attimo prima si erano trovati faccia a faccia a pochi centimetri l’uno dall’altro: Severus non era sembrato arrabbiato ma completamente spiazzato e piuttosto imbarazzato.
La verità era che ora Remus si sentiva un verme nell’aver messo il povero collega, al quale doveva così tanto, in una situazione così imbarazzante; lui che era così orgoglioso poi …

- Suvvia Severus – ammonì Albus Dumbledore – Non te la prendere così … in fondo non è successo nulla di male, si è trattato soltanto di un equivoco … -

- Oh si, certo – Continuò acido il professore dai capelli corvini - … Un semplice equivoco che ha quasi distrutto la mia reputazione e ucciso d’infarto la Mac Grannith! –

Il preside sorrise nel ricordare la faccia allibita della professoressa dopo la scandalosa scoperta del pomeriggio appena trascorso; Lupin invece, in cuor suo non trovò la cosa poi così comica, in quanto rabbrividì ripensando alle occhiate di disgusto che la vecchia strega gli aveva rivolto durante la cena.

- Oh giusto … - Disse Albus continuando a ridacchiare – Sarà meglio informare Minerva di tutti questi malintesi … sono certo che ne sarà assai sollevata –

- … E io con lei … - Replicò Lupin mestamente versando il Te ormai bollente agli altri due maghi – Comunque ora abbiamo un altro problema più importante da affrontare, signor preside: la scomparsa dello smorfiotto. Hag … emh il mio amico mi aveva rivelato che poteva diventare pericoloso se gli si toccava la coda! –

Il preside si lisciò la barba assumendo un’aria pensosa

- Beh, in ogni caso, per il momento sarà meglio bersi questa meraviglioso e bollente bevanda – Concluse sorridendo e portandosi alle labbra la tazzina di fine porcellana contenente il te fumante.

Severus e Lupin si lanciarono una rapida e stupita occhiata, per poi imitare il preside: se Dumbledore non era preoccupato, sicuramente non c’era nessuna ragione di temere alcun pericolo ad opera della tenera ma misteriosa bestiola.

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In quello stesso momento tre figure stavano vagando per i corridoi avvolti nell’oscurità della notte, alla chiara ricerca di un qualcosa.

- Maledizione! – Esclamò il più corpulento dei tre personaggi – …Capo, mi dispiace, ma avevo letto che il passaggio per raggiungere il retro delle serre era proprio qui! –

- Sei sempre il solito idiota! – Replicò il ragazzo più minuto: un biondino con due straordinari occhi color ghiaccio – Potter e Wesley saranno di sicuro già arrivati e ci prenderanno per dei codardi se non riusciamo ad arrivare in tempo sul luogo del duello! –

- Mi dispiace capo!!! –

- Mf … mai che voi due bietoloni veniate a capo di qualcosa!!! … E abbassa la voce che qualcuno può sentirci!!! –

- Capo, ma sei tu che stai urlando – Sussurrò l’altro

- Goyle … lo sai che quando vengo contraddetto mi inkakkio come una bestia vero??? –

- Ok ok capo, sto zitto –

- Bravo! – Replicò stizzito il ragazzo dai capelli biondi, mentre in quello stesso momento l’altro membro del trio stava tastando il muro di fronte con grande attenzione.

- Crabbe … hai trovato qualcosa? – Lo apostrofarono gli altri due

- Un attimo solo ragazzi … sono certo che Flint ha detto che il passaggio si trova qui! – Rispose il giovane senza voltarsi.

- Accidenti – Sussurrò Draco Malfoy scostandosi dal viso appuntito una ciocca di capelli dorati. - …è un imbecille, ma ha uno sguardo quasi intelligente quando s’impegna in qualcosa … -

Il ragazzo al suo fianco ridacchiò ottusamente guardandolo con occhi vuoti

- Certo che in quanto a idiozia anche tu non scherzi, sai Goyle? … - Aggiunse Draco

- Si capo, me lo dici in media ogni dieci minuti … –

- Ah … - Fece Malfoy pensoso – Evidentemente le mie parole non hanno ancora dato buoni frutti! Quando ti allenerai a comportarti in maniera meno cretina? –

- Quando tu batterai a Quiddich Potter capo … - Rise il corpulento ragazzo

Draco parve offendersi molto

- Non mi nominare quell’infame grifondoro babbanofilo! – Disse rabbrividendo - … lo sai che sono allergico al suo nome! … Guarda: comincia gia a spuntarmi l’orticaria! – Concluse grattandosi energicamente le braccia.

- Scusa capo –

In quel momento Crabbe li chiamò a gran voce:

- Capooo!!!! Goyleee!!!-

- Ma sei impazzito? Abbassa il volume … - Disse Draco sopraggiungendo - … Vuoi forse che ci scopra quella specie di avvoltoio di Gazza? –

- Hai trovato il passaggio? – Chiese Goyle entusiasta

- No … - Rispose l’altro - … guardate un po’ qui! -

Entrambi guardarono il compagno, che accovacciato a terra, pareva tenere qualcosa nascosto tra le mani.

- Che cos’è Crabbe? – Intervenne il giovane Malfoy incuriosito.

L’interpellato ridacchiò e dalle mani mostrò ai due amici il frutto della sua ricerca: era un piccolo animale dalla folta e candida pelliccia, più o meno delle dimensioni di una mela, che fissava i presenti con aria attenta.

- MIAAAAA …. – Li salutò a suo modo, concludendo la propria presentazione con una sonora pernacchia….

- Ma è uno smorfiotto! – Disse Draco colpito

- Che ci farà qui ad Hogwarts una bestia del genere? – Replicò Crabbe

- Smorfiocheeeeeeeee???????? – Chiese Goyle grattandosi la testa

- Poi te lo spieghiamo … -

- E adesso che ce ne facciamo di questo coso? – Intervenne di nuovo Crabbe dubbioso

Draco parve riflettere

- Potremo utilizzarlo per provare degli incantesimi nuovi! – Suggerì entusiasta

- Siiii … la cruciatus magari … o un bell’imperius, che ne dite? – Convenne Crabbe

- O magari potremo sperimentare su di lui le pozioni disidratanti che abbiamo preparato per Lunedì … se il pulcioso si rinsecchisce vuole dire che la pozione funziona … male che vada la bestiaccia va all’altro mondo! – Disse Goyle gasatissimo

Sevvy guardò con apprensione le sue nuove conoscenze: decisamente i loro discorsi non promettevano nulla di buono; … meglio tagliare la corda e alla svelta!
Lo smorfiotto spiccò dunque un poderoso balzo, scavalcando le teste dei ragazzi accovacciati che, irritati per la fuga del loro animale da esperimento, se ne gettarono prontamente all’inseguimento, imprecando a più non posso.
Il povero Sevvy corse senza meta per i corridoi della scuola, cercando di ricordarsi la strada per tornare nella camera del suo temporaneo padrone, ma diamine! Quel castello era troppo grande, chissà dove era finito! … E quei tre teppisti gli stavano alle calcagna!!!
Che fare???!!!
Mentre il piccolo animale era preso da questi pensieri, andò a scontrarsi contro qualcosa di solido che stava proprio nel mezzo del corridoio.

- Miaaaa – Si lamentò; …* che botta! *

Alzato lo sguardo la bestiola si trovò di fronte a due ragazzi: uno dai capelli rossi e parecchie lentiggini e un altro un po’ più basso con una chioma ribelle e nera. Entrambi spuntavano da sotto uno strano mantello che li rendeva visibili soltanto a chiazze.

- Maledizione!!! – Esclamò il ragazzo dai capelli neri sfilando l’oggetto dalle loro teste – Ma è possibile che questo maledetto mantello continui a fare le bizze? –

- Da quando Dobby lo ha lavato con quella sua candeggina elfa non ha più funzionato a dovere … - Replicò l’altro con decisione - Per non parlare della mia camicia quasi nuova! … guarda come me l’ha ridotta … -

- Meglio se d’ora in avanti ci laviamo la roba da noi! – Esclamò l’altro guardando sconsolato il proprio mantello dell’invisibilità – Speriamo che almeno il mantello si riprenda! –

Il giovane rosso annuì con convinzione, poi il suo sguardo si fermò su Sevvy che li stava fissando incuriosito.

- E questo coso che è? –

- Mhhhhhh – Fece l’altro dubbioso – Sembrerebbe un qualche animale –

- Bhe, … sei molto perspicace Harry, ma mi chiedevo CHE GENERE di animale –

- Una animale dal pelo bianco e grande quanto una mela! – Rispose il ragazzo chiamato Harry molto seriamente.

- ………… grazie per avermi illuminato …. Comunque è carino, potrei regalarlo a qualche ragazza per fare colpo –

- Ma Ron … - Rispose Harry sospettoso – Non sappiamo di che razza di animale è! Potrebbe essere pericoloso … potrebbe improvvisamente trasformarsi in un mostro e divorarci … oppure potrebbero spuntargli dalle zampe dei tremendi artigli e squartarci … o … -

- Harry? … -

- Si Ron? –

- Smettila di leggere i fumetti di Dylan Dog che poi ti impressionano … -

- … emh … In ogni caso non abbiamo tempo di starcene a giocare con questo coso, dobbiamo andare all’appuntamento con Malfoy, ti sei gia dimenticato del nostro duello? Sicuramente lui e i suoi due mastini saranno gia arrivati e staranno pensando che ce la siamo fatta sotto e abbiamo rinunciato alla sfida!- Rispose Harry irritato: Ron lo prendeva sempre in giro per la sua propensione a rendere le cose il più drammatiche possibile.

- Ma và … e poi chissenefrega di quello che pensano quei tre pazzi … sono sicuro che se regalerò questo coso peloso a una ragazza, di certo riuscirò a farmela! –

- E sentiamo … a chi lo regaleresti? –

- Non saprei … basta che respiri credo; io sono di bocca buona! –

- …. –

Mentre Ron si chinava per catturare la bestiola ai suoi piedi, fu interrotto da un chiaro rumore di passi in avvicinamento e in breve lui e Harry si trovarono a fronteggiare proprio Draco, Crabbe e Goyle.

- Ahaaaa … - Disse il biondo Malfoy guardandoli beffardo – Lo sapevo che avreste avuto paura e non sareste andati all’appuntamento! –

- La stessa cosa vale per voi – Rispose Harry con disappunto - … Che ci fate qui’ non dovreste essere dietro le serre? –

- Poche ciance – Replicò Malfoy - … piuttosto cosa credete di fare con quella bestiaccia? L’abbiamo trovata prima noi –

- Non ci contare, ora ce l’abbiamo noi e voi fareste bene a tornarvene al vostro dormitorio! – Disse Ron guardando avidamente il piccolo Sevvy che assisteva alla scena con crescente apprensione

- Sganciate il bottino! – Disse Goyle con aria minacciosa

- Va a quel paese sbruffone –

La risposta di Ron fece alterare Draco che si gettò sullo smorfiotto per afferrarlo, prontamente imitato dai suoi scagnozzi e anche dai due grifodoro, che non avevano nessuna intenzione di prendere persa la partita.

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Nello stesso momento, in un’altra zona del castello, i professori Snape e Lupin, in compagnia del preside Dumbledore, avevano finito di sorseggiare il loro tè e si stavano apprestando alla ricerca della bestiola di quello svitato di Hagrid.

- Chissà dove sarà finito quel benedetto animale! – Esclamò Remus con apprensione – Severus, dove sei!!! SEVERUUUSSSS TESORUCCIOOOOO!!!!! –

Per fortuna il preside trattenne il professore di pozioni prima che, alzata minacciosamente la bacchetta, lanciasse sul collega uno schiantesimo alla massima potenza.
Remus arrossì, lanciando uno sguardo di cordoglio al professore di pozioni che lo fissava con un cipiglio omicida.

- Emh scusa Severus … mi ero dimenticato che … ehehehehehe … sai com’è … -

- No, non so com’è – Ruggì l’altro digrignando i denti e sbuffando come un toro

- Suvvia Severus caro – Intervenne Dumbledore – Non te la prendere, il professor Lupin si è scusato … comunque a me dispiace che si sia rivelato tutto il malinteso il fatto che voi due … -

- PRESIDE!!! – Gridò Snape scandalizzato guardando il preside come se fosse pazzo

- Emh … ok, ok non dico più nulla –

Lupin ridacchiò; Severus appariva davvero buffo quando era imbarazzato! Poi rivolgendosi al preside gli chiese:

- C’è una cosa che vorrei chiederle professor Dumbledore –

- Dimmi pure Remus –

- Hagrid mi ha detto che la razza di smorfiotti da cui proviene Sev … ehm Sevvy ha una particolarità: non si deve mai tirare loro la coda altrimenti possono diventare pericolosi, ma non ha specificato quali tipi di problemi possano creare;lei ne sa qualcosa? Sono un po’ preoccupato per la verità –

- Per caso Hagrid ti ha detto a che razza appartiene il suo smorfiotto? –

- E’ un incrocio tra uno della nuova Guinea e uno della Giamaica, mi pare … -

Il preside si lisciò la lunga barba riflettendo per qualche attimo;

- So che un amico mi aveva detto che alcune razze di smorfiotti hanno la peculiarità di controllare la mente degli altri animali … e di conseguenza anche quelle delle persone, ma non so in che modo possano esercitare la loro capacità … può darsi che avvenga stringendo loro la coda. –

- Dobbiamo trovarlo il più in fretta possibile – Replicò Lupin con decisione – Dubito che possa fare del male volontariamente a qualcuno, ma non si sa mai -

Snape sbuffò

- Speriamo che non accada nulla agli studenti per colpa dell’irresponsabilità di qualcuno! – Disse trafiggendo il collega con uno sguardo d’accusa.

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In quel momento i cinque ragazzi si erano gettati sul povero smorfiotto per poterlo catturare, ma questi con un balzo riuscì a sfuggire loro canzonandoli con le sue ormai famose pernacchie.

- Maledetta bestiaccia! – Esclamò Draco – Ci prende pure in giro … INSEGUIAMOLO! –

- Miaaaa – Sevvy era veramente seccato da tutta quella confusione e non ne poteva davvero più di correre in giro per quell’accidenti di castello; si infilò per un corridoio illuminato da una miriade di candele che conduceva a una torre; dopo avere percorso per tutta la lunghezza, lo stremato animale si trovò con suo grande disappunto di fronte a un vicolo cieco.

- Ah ah ah sei in trappola – Esclamò Ron sfregandosi le mani

- Un attimo Wesley! Il pelosone è nostro –

- Facciamo così – Intervenne Harry – Chi riesce a toccargli per primo la coda se lo tiene! –

- Umhhh mi sembra un’offerta ragionevole capo! – Disse Crebbe a Malfoy

- Silenzio! Sono io che decido! – Rispose quello seccato - … Va bene, accetto, mi sembra un’offerta ragionevole … -

- Ma capo è esattamente quello che… -

- Silenzio! –

Così i ragazzi si accordarono e balzarono all’unisono verso lo smorfiotto in trappola; il piccolo Sevvy balzò di nuovo in aria, ma stavolta non abbastanza in alto, poiché sentì qualcuno attaccarsi alla sua coda e la voce di uno dei ragazzi urlare:

- L’ho preso!!! L’ho preso!!! E’ mio!!! –

In quel momento una delle porte del corridoio si aprì e da essa uscì una Mac Grannith ,in camicia da notte , visibilmente alterata.

- Maledizione, è vero che qui c’è la stanza della Mac Grannith – Sibilò Harry a Ron, che teneva ben stretta tra le mani la coda dello smorfiotto.

- Voi cinque! Disse la strega con aria autoritaria - … Che ci fate in giro a quest’ora??? –

Sevvy intanto si stava irritando sempre di più, oltre al fatto che volevano farlo fuori … regalarlo come trofeo a un insulsa ragazzina in cambio di chissà quale porcheria … fatto correre come un pazzo … stressarlo a più non posso … oltre a tutto questo quel branco di mocciosi osava anche prenderlo per la coda!!! La cosa che odiava sopra a tutte le altre!!!!
Non c’era altro da fare, ci voleva una bella punizione coi fiocchi …

- Emh … vede professoressa, noi … - Aveva esordito Harry, ma si bloccò guardando gli occhietti neri dello smorfiotto scintillare di una strana luce argentata … sentendo poi un insolito senso di torpore agli arti e alla mente; le sue mani cominciarono a tremare e il ragazzo si rese conto di non riuscire più a controllare il suo corpo. Guardò Ron al suo fianco e anche gli altri: anche loro parevano essere nelle stesse condizioni.

- Allora? – Continò la professoressa, vedendoli muti come pesci – Volete spiegarmi cosa accidenti … - Ma la frase le morì in gola, poiché sia Potter, che Wesley che gli altri avevano cominciato a slacciarsi i pantaloni e giratisi le avevano mostrato il sedere dicendo:

- BACIA QUI VECCHIA ARPIA!!! –

- AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! -

Il grido della Mac Grannith si levò alto sul cielo di Hogwarts, arrivando anche alle orecchie dei tre uomini che erano ancora lla ricerca dell’animale fuggito

- Avete sentito? – Chiese Snape

- Era Minerva! … Proveniva dalla sua camera –

- Corriamo, magari l’ha trovato lei!!! –

Così i tre maghi si mossero velocemente verso la sorgente del grido e arrivati sul posto assistettero sbigottiti alla scena della Mac Grannith stesa in terra mentre delirava frasi indecifrabili tra cui erano udibili soltanto le parole * Espellere * e * Togliere punti *, circondata da Potter, Wesley, Malfoy, Crebbe e Goyle che ballavano la Macarena con le chiappe al vento. In mezzo a tutta quella confusione apparve lo smorfiotto, che appena visto Lupin, gli si precipitò tra le braccia leccandogli il volto e inondandolo di saliva.

- Sevvy! – Esclamò Lupin mentre gli altri due maghi fissavano l’animale senza parole – Sei stato tu a combinare tutto questo? –

- Miaaaaa – Annuì lo smorfiotto girandosi verso i cinque ragazzi e indirizzando loro una sonora pernacchia.

- Liberali subito piccolo pazzo! – Disse il licantropo guardandolo con aria di rimprovero

L’animale sbuffò … dopotutto si era trattata di legittima difesa! Ma obbedì alla richiesta del suo temporaneo padrone e in breve i cinque monelli si ritrovarono di nuovo padroni del loro corpo, liberi finalmente per lo meno di reinfilarsi le mutande!

- Andate ai vostri dormitori – Sibilò Snape – TUTTI QUANTI … domani faremo i conti! –

Rossi per la vergogna e sconvolti per quanto era successo, i ragazzini obbedirono senza aggiungere nulla e sparirono di corsa immersi nella tremolante luce delle candele.
Dumbledore sospirò:

- Adesso sarà meglio occuparci di lei ! – Disse rivolto alla Mac Grannith, ancora era persa nel suo delirio – … Dopo che si sarà ripresa, avremo parecchie spiegazioni da darle – * prima che le venga davvero un infarto *

I due professori annuirono, poi con l’ausilio della bacchetta, trasportarono la collega in infermeria.

******************************************************************************

Il giorno dopo le acque parvero calmarsi: la Mac Grannith era tornata in lei e dopo le spiegazioni di Dumbledore, era stata davvero felice di sapere: in primo luogo che i ragazzi non si erano comportati in quella maniera ignobile per loro volontà, e seconda cosa ( ma non meno importante ) che non c’era veramente niente tra i due professori di pozioni e di difesa alle arti oscure.
Draco, Harry e gli altri non erano nemmeno stati puniti per il fatto che gironzolassero di notte per la scuola, con loro grande sorpresa Snape era stato magnanimo e anche se non se ne sapevano spiegare il motivo, l’importante era non passare una qualche stupida punizione… magari in compagnia di Gazza. In realtà il professore di pozioni si era sentito empaticamente vicino ai ragazzi per la figuraccia che avevano fatto a causa di quell’affare peloso, che anche a lui aveva creato non pochi problemi di reputazione…per non creare sospetti e per non perdere la sua nomea di professore bastardo, aveva detto loro che li perdonava giusto perché le vacanze pasquali non erano ancora finite e a patto che avessero tenuti segreto il fattaccio della notte prima.
Il professore di pozioni sospirò, lasciandosi scivolare su una poltrona della sua grande stanza in prossimità dei sotterranei; Che giornataccia era stata la precedente! Tutta colpa di quel suo importuno collega! In ogni caso, l’importante era che la bestiaccia, responsabile di tutto quel dannato caos, se ne fosse andata via presto dai dintorni; Lupin aveva detto che Hagrid non avrebbe tardato. * meno male!!!! *
Improvvisamente sentì pochi colpi secchi alla porta dell’entrata.

- Avanti! – Disse irritato; mai che si potesse stare tranquilli in quella scuola!

Dall’uscio fece capolino la persona che meno avrebbe voluto vedere:

- Ciao Severus! – Esclamò la voce allegra di Remus Lupin

Severus alzò gli occhi al cielo

- Non ho affatto voglia di parlare con te Lupin! – Disse con aria ostile – Perciò se vuoi togliere il dist … -

- Dai aspetta, ho pensato che ti avrebbe fatto piacere salutare il tuo amonimo prima dell’arrivo di Hagrid –

- FREMEVO dalla voglia – Rispose il professore di pozioni con aria lugubre – …lascia la porta aperta, c’è un caldo che si soffoca! – Continuò poi facendo segno all’altro mago di entrare

- Dai, non fare l’acido, lo so che in fondo ti piacciono gli animali –

- MOOOLTO in fondo – Lo rimbeccò l’altro lanciando un’occhiata allo smorfiotto in braccio al collega che lo guardava scodinzolando.

- Vedi che gli piaci? –

- Ma và … - Rispose Snape allungando una mano e accarezzando quella creatura pelosa … * beh, è una bestiaccia pestifera, però è davvero carino …*

In quel momento sentirono una specie di ticchettio alla finestra: era un bellissimo pappagallo multicolore, che recava chiaramente una lettera legata al collo.

- Di che si tratterà? – Chiese Snape alzandosi e facendo entrare il variopinto volatile nella stanza.

Lupin si limitò ad alzare le spalle.

Severus srotolò la pergamena e lette le prime righe la passò al collega

- E’ per te… – Disse – … Da parte di Hagrid –

Lupin prese la lettera e cominciò a leggerla ad alta voce:

-Caro Remus, visto che ti è piaciuto tanto tenere Sevvy per qualche giorno, ne ho approfittato per prolungare le ferie e farmi un altro paio di settimane alle Mauritious con mio cugino; sono sicuro che ti farà molto piacere avere il mio smorfiotto ancora per un po’ e di sicuro anche lui sarà contento, dato che mi hai detto che dormite sempre insieme e che gli fai sempre le coccole. Bhe, ora ti saluto, ci si vede al mio ritorno.
Baci Hagrid -

Remus era impallidito e Snape aveva assunto una tonalità tra il rosso semaforo e il rosso ciliegia

- Se stavolta sento dire in giro che Severus Snape va a letto con Remus Lupin ti polverizzo … MI SONO SPIEGATO!!!???? –

- Emh …certo – Rispose il lupo mannaro, mentre lo smorfiotto tra le sue braccia saltellava per la gioia di potere passare un altro po’ di tempo con quello strambo mago … inoltre anche il moro, quello dall’aria burbera gli piaceva.

Improvvisamente il pappagallo parlò

- SEVERUS SNAPE VA A LETTO CON REMUS LUPIN! – Gracchiò con la sua voce acuta

I due rimasero impietriti

- SEVERUS SNAPE VA A LETTO CON REMUS LUPIN! – Ripetè l’animale levandosi in volo e uscendo dalla porta della camera che era rimasta aperta.

I due maghi si fissarono sbigottiti

- Stavolta la colpa è tua! – Disse Lupin al collega prima che questi potesse replicare qualcosa – Il pappagallo ha ripetuto la frase che hai detto tu prima … -

- Muoviamoci ad acchiappare quel volatile prima che ci svergogni per tutta la scuola! – Si limitò a rispondere il professore di pozioni mentre lo smorfiotto gli saltava sulla spalla leccandogli il viso – … Bleah che schifo! E tu Smettila di insalivarmi la faccia !!!

- Non c’è niente da fare Severus, gli piaci proprio – Esclamò Lupin ridacchiando di gusto e successivamente precipitandosi fuori dalla porta all’inseguimento del pappagallo che continuava a gridare

- SEVERUS SNAPE VA A LETTO CON REMUS LUPIN!!! –

Il professore emise un profondo sospiro e seguì il collega fuori dalla porta, sempre con lo smorfiotto sulla spalla; quelle erano state alla lunga le vacanze pasquali più movimentate della sua vita! Ci mancava solo quel maledetto uccello, fortuna che aveva chiuso l’ingresso principale che dava ai sotterranei e ai suoi appartamenti … o no?
La voce di Lupin lo raggiunse acuta e squillante:

- Severuuus! L’ingresso era aperto!! Quella bestiaccia se n’è uscita per i corridoi!!! –

Maledetto licantropo … quando era entrato aveva lasciato la porta aperta!

- NOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!! BRUTTO IDIOTAAAAA!!!!!!!!!!!!! –

****************************************************************

Di sopra, nel giardino, Harry e Ron si erano stesi al sole giocando con gli scacchi magici del giovane Wesley

- Insomma! Ma quando torna Hermione dalle vacanze? … Devo ancora copiare tutti i compiti da lei! – Disse Ron con disappunto

- Umh … presumo domani – Rispose l’altro mentre pensava alle mosse da fare con estrema attenzione.

- Harry … -

- SI ? –

- … Pensi che Malfoy e gli altri raccontino qualcosa in giro, riguardo a ieri notte? –

- Se lo facessero si sputtanerebbero da soli … -

- Effettivamente è vero – Ammise Ron - … E la Mac Grannith? Secondo te dobbiamo aspettarci qualche sorpresa in pagella? –

- Ma no … e poi saremmo stati gli unici uomini che a visto nudi in tutta la sua vita … figurati, si sarà divertita! –

- Umhhh …. – Rimuginò Ron mangiando una torre all’amico – Harry? –

- Che altro c’è? –

- Sai che hai un bel sedere ? –

Il giovane Potter guardò l’amico con commiserazione e continuò a giocare senza degnarsi di rispondere alla domanda.

- … era così per dire … - Si giustificò Ron imbarazzatissimo.

Improvvisamente si sentì una gran confusione, come il suono di diverse persone che schiamazzavano come impazzite e dal portone del castello uscì un bellissimo e variopinto pappagallo che sfrecciò per il parco, sorvolando il prato fiorito.

- Harry!!!! – Gridò Ron scuotendo il braccio all’amico – E’ appena passato un pappagallo!!! –

- E allora? – Rispose l’amico senza scomporsi

- Come e allora??? Ma non l’hai sentito? Diceva che il professor Snape e il professor Lupin vanno a letto insieme!!! –

- Umhhhh …. – Replicò Harry muovendo un cavallo contro un pedone di Ron

Passarono pochi attimi di silenzio, poi Ron scosse di nuovo il braccio all’altro maghetto.

- Harryyyyyyyyyyy!!!!!!!!!!!!!!!!! - Gridò

- Ma insomma, si può sapere cos’altro hai da gridare? –

- E’ passato il professor Lupin, con dietro Snape che cercava di schiantarlo! –

- Sai che novità … l’ha sempre detestato! –

- AHHHH!!!!!!!! Ora sono passati Dumbledore e la Mac Grannith che … -

- RON! Ti darò un consiglio da amico … chi si fa i fatti suoi campa cent’anni! – Replicò Harry – …E poi la vuoi smettere di strillare per ogni stupidaggine? Sto cercando di concentrarmi! –

Il ragazzo dai capelli rossi guardò l’amico sorridendo e disse con malizia

- Tanto perdi lo stesso –

- Questo lo dici tu! – Replicò il giovane Potter offeso - … Stai a guardare la vera classe: … ecco, ti ho fatto fuori la regina, adesso sei bloccato AHHAHAHAH SEI BLOCCATO!!!!! –

Ron afferrò tranquillamente il proprio alfiere e con un gesto elegante lo pose di fronte al re dell’amico.

- Scacco – Disse

- Come sarebbe a dire? – Esclamò l’altro sorpreso

- Scacco al re!!! –

- Ron? –

- Siii??? –

- Vaffan**** -

Ron sbadigliò e si stese sull’erba, mentre Harry, arrabbiatissimo per l’ennesima sconfitta, estrasse dalla tasca il suo manuale per diventare campioni a scacchi magici e sprofondò nella lettura del suddetto testo.
Il pappagallo, Snape, Lupin, Dumbledore e la Mac Grannith passarono di lì parecchie volte, ma lui non ci fece più caso; gli parve pure di vedere sulla spalla di Snape quella maledetta cosa pelosa che la notte prima li aveva messi nei guai con la professoressa di trasfigurazione, ma anche a quello non prestò attenzione: Harry Aveva ragione, meglio farsi i fatti propri.
In ogni caso … quelle erano state veramente delle vacanze da dimenticare.


Fine

  
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