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Autore: Strider    18/03/2013    1 recensioni
Il presidente camminava avanti e indietro per la stanza. Aveva finalmente rivelato la sua vera natura.
Il cadavere del principale oppositore giaceva ai suoi piedi.
Genere: Introspettivo, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il presidente camminava avanti e indietro per la stanza. Aveva finalmente rivelato la sua vera natura.

Il cadavere del principale oppositore giaceva ai suoi piedi.

Un foro al centro della fronte e una pozza di sangue a incorniciargli il viso.

All'improvviso quella caricatura di un uomo, quel nano, cominciò a ridere.

Ma non era più il sorriso plastico della campagna elettorale. Era come se stesse soffrendo.

Quando finì, il suo volto era un altro. Diverso da quello che appariva sui cartelloni disseminati per le strade. Diverso... da quello di qualsiasi essere umano. Insignificante e al tempo stesso terrificante.

Niente più trucco sul suo viso.

Niente più protesi facciali o dentarie. Niente più lifting, niente più botox.

Il vero volto di un uomo di settant'anni, che fino a poco fa si era comportato come se ne avesse avuti cinquanta in meno.

Un volto devastato e irriconoscibile, di una persona che non ha più nulla da perdere.

Mentre teneva in ostaggio la stanza intera, cominciò il monologo. L'ultimo.

 

Io sarei malvagio? Egoista? E perché lo sarei?

Sentiamo... Perchè mi rifiuto di sottostare all'egoismo degli altri forse?

Non dipende da me, non posso farci niente, non è colpa mia se ho bisogno di tanto spazio vitale!

Alcuni si accontentano, io no! Perché dovrei? Cosa sono le altre persone per me?

Sacchi di carne, ecco cosa sono! Io vivo la vita da dentro la mia testa, dai miei occhi. Non vedo quello che vedono gli altri e ci sarà un motivo se è così! Io sono solo al mondo, le altre persone non sono nulla, nulla, se non un mezzo per me. Pedine su una scacchiera da manovrare, usare, sacrificare!

Per cosa? Per me ovviamente!

E' sbagliato voler essere felici? Ed essere egoisti? Io voglio pensare a me stesso e a nessun altro. Solo a me stesso. No, non sto male di fronte alle immagini di bambini che muoiono di fame. La mia pancia è piena! Il lardo straborda dai miei finissimi pantaloni, cucite dalle mani di quegli stessi bambini. E non me ne può fottere di meno! Addirittura butto via metà del cibo che compro, perché dopo un po' non mi piace più. Cosa sarà mai! Non è che gliene può fregare molto a quei pezzenti!

 

Detto questo, cominciò a calciare il cadavere ai suoi piedi. Siete solo dei cani! urlava.

Brogli? Certo che ho comprato i voti, mi sembra ovvio! Perché no?

Quando hai tanti soldi come me, perché faticare inutilmente per convincere questi "cittadini" merdosi, quando basta aprire il portafoglio?

Cosa saranno mai cinquanta euro in cambio dell'unico voto di una persona?

Io ho miliardi e loro solo quel misero votuncolo, eppure sono disposti a separarsene per così poco! Sono proprio dei cani.

Ho soldi da buttare via, tanti che non mi basterebbero 10 vite per spenderli tutti!

Secondo voi perché mi piacciono le minorenni?

Risata psicotica.

 

Vivo della schiavitù.

Gusto il dolore altrui.

Mi disseto bevendo sangue, quello degli innocenti. E non é mai abbastanza.

 Godo della violenza, soprattutto quella gratuita. Amo il male, mi piace vedere soffrire le persone.

Fosse per me, ci sarebbe almeno una catastrofe al giorno.

Disoccupati? Risata psicotica.

 

Terremoti? Risata psicotica.

 

Voi non vi rendete conto che più di sette miliardi di persone aspettano una sola cosa. Vi dico io cosa aspettano, sette miliardi di cadaveri! La terra diventerà del colore di Marte, lordandosi del loro sangue.

Siete solo patetici piccoli insetti, infime creature portatrici di malattie infettive. Piaghe pustolose, orrori della natura, scimmie che hanno imparato a scrivere per un malaugurato errore.

Meritate tutti di morire.

-Ah, ma voi siete già morti, disse, smettendo di guardare il cadavere ai suoi piedi. Il suo sguardo si spostò sul tavolo scarlatto, una volta immacolato.

Ma non solo voi, ora mi occuperò anche degli altri. Bruceranno tutti.

 -Bruceremo, fino all'ultimo, disse, tirando un pugno sulla console e frantumando il vetro protettivo.

Un piccolo pulsante era ora illuminato da una luce rossa.

Il presidente si sedette alla sua poltrona e si girò a guardare fuori dalle ampie vetrate.

In lontananza, strisce fumose si innalzavano nel cielo. Le testate nucleari erano partite.
   
 
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