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Autore: chasingusall    19/03/2013    2 recensioni
Viaggio nel cervello di Alan, un ciccione inutile alla società che passa il tempo a odiare il resto del mondo.
-Ecco, ora sono fradicio, grazie pioggia, grazie Howard, grazie Tompson, grazie mamma vecchia e matta, grazie cane di merda che mi piscia sui fiori.-
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vaffanculo.

No, nulla. C'è questo cane che ha appena pisciato sui fiori che dovevo consegnare. E adesso?

Che diamine. Devono succedere tutte a me, ci manca solo il temporale.

Come non detto.

Okay Alan, mantieni la calma.

Almeno i fiori si sono puliti dal piscio di cane.

Prendo il primo vaso e lo tengo con un braccio.

Il secondo è troppo grande, non riesco a sollevarlo. In questo schifoso negozio di fiori non abbiamo nemmeno una carriola per portare i vasi.

O forse sono solo io ad essere uno schifoso grassone.

Lo diceva sempre, quella vecchia matta di mia madre.

“Alan, non farai nulla di buono nella tua vita, sei come tuo padre, bravo solo a mangiare e picchiare le persone”, diceva.

Io non picchio le persone.

Okay, aspettate.

È successo una sola volta. All'asilo.

Mi avevano chiamato ciccione obeso.

Vaffanculo, stupido Greg Tompson.

Solo perché ora sei un avvocato figo e straricco non hai il diritto di chiamarmi ciccione.

A volte vorrei essere te, stupido Tompson. Tu hai tutto dalla vita.

Io ho dei fiori con dei residui di piscio e pioggia e un appartamento con madre vecchia e matta inclusa.

Sai che faccio, ora vengo a casa tua e ti uccido.

Sì, con questo vaso del cazzo, se riesco a prenderlo. Te lo tiro in testa. E morirai.

Io resterò un fioraio ciccione obeso con la madre vecchia e matta, ma almeno tu sarai morto e io vivo.

Ecco, poi c'è quest'altro stronzo di Howard che non vuole aiutarmi a sollevare il vaso.

“CI LAVORI ANCHE TU QUI, STRONZO”, gli urlo.

“Io sono il figlio della proprietaria, mi paga anche se sto qui a non fare niente. E ora muoviti o ti faccio licenziare, grassone”.

Penso proprio che il vaso lo tiro in testa ad Howard invece che a Tompson.

Tompson mi è simpatico a confronto.

Vaffanculo Howard.

Eddai, gente. Vi sto chiedendo di aiutarmi ad alzare il vaso, non di salire sul mio furgone così posso sgozzarvi, farvi a pezzetti e bere il vostro sangue, perché sì, io sono un maniaco omicida.

Magari ho la faccia da maniaco omicida. Ma non lo sono, che diamine.

Ecco, ora sono fradicio, grazie pioggia, grazie Howard, grazie Tompson, grazie mamma vecchia e matta, grazie cane di merda che mi piscia sui fiori.

Ormai sono da buttare, questi cazzo di fiori.

Meglio tornare dentro e pulire il bancone, almeno Howard la pianta di darmi ordini.

Ecco, ora ci si mette anche il telefono che squilla.

“Pronto?”

“Avevo ordinato dei fiori per le sei, sono le sei e mezzo e ancora non ho i miei fiori.”

“BEH, LO SA CHE E' SUCCESSO? CI HA PISCIATO UN CANE SOPRA, VAFFANCULO ANCHE A LEI SIGNORA.”

Sbam, riaggancio.

Mi sento molto realizzato adesso.

Howard mi guarda scandalizzato.

Torno a pulire il bancone fischiettando.

 



 

 

 

 

Nota autrice:

Una roba stra-nonsense che mi è saltata in mente come un cavallino trottante, e da brava scrittrice quale sono, ho seguito il mio istinto e ho pubblicato questa... ehm... storia.

In verità è soltanto esattamente tutto ciò che pensa il nostro amico Alan, che me lo sono immaginato un po' come il venditore di fumetti ne I Simpson.

Quindi niente, spero di non avervi fatto passare i tre minuti più deprimenti della vostra vita, ma di avervi fatto sorridere almeno un po'.

Lasciate una recensione o vengo a casa vostra e vi tiro un vaso in testa. Sempre se riesco a sollevarlo.

 

Tanta felicità,

Anna.

   
 
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