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Autore: Amberle_Dubhe    19/03/2013    2 recensioni
Hinata pensava che Naruto fosse come il mare.
Naruto non si era mai arreso, mai, nemmeno quando la speranza era perduta.
-Quinta classificata al contest "AU power!" di Neji'sfan94-
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Titolo: Carry me
Autore: Amberle_Dubhe
Ambientazione: Mare
Coppia:Naruto/Hinata
Lunghezza storia: One-shot (531 parole)
Note autrice: sono soddisfatta del risultato, era il mio primo contest ^^  non  l’ho modificata dopo aver ricevuto il giudizio perché mi sembrava di barare xD
 
 
 

Hinata amava il mare. Lo aveva amato fin dalla prima volta in cui l’aveva visto, quando era ancora una bambina. Tanti anni erano trascorsi, ma il sentimento era rimasto invariato.
Hinata lo amava perché era inarrestabile, nemmeno l’essere umano e la sua tecnologia potevano ostacolarlo.
Il mare non si arrendeva, mai, nemmeno quando veniva invaso da fiumi di inquinamento e vedeva i suoi pesci venire a galla, asfissiati, e le onde blu annerite dagli scarichi.
Nemmeno quando il cemento soffocava sotto di sé la sua sabbia morbida.
Il mare non poteva arrendersi, e non si sarebbe mai arreso. Le sue onde avrebbero continuato a infrangersi sulla sabbia, erodendo lentamente qualunque cosa, lottando contro chi cercava si controllarlo.
Il mare sembrava un mostro, a volte, era insidioso, incontrollabile, terrificante. Ma nelle sue viscere nascondeva segreti infiniti, e chi era in grado di svelarli avrebbe capito che il vero mostro è sempre e solo l’uomo.
E Hinata amava il mare. Perché Hinata era riuscita a svelare i suoi segreti.
E così anche il mare si era innamorato di Hinata. Glielo dimostrava attraverso la brezza che le sollevava i capelli, mentre respirava il suo profumo di salsedine, e i suoi piedi venivano accarezzati da milioni di granelli di sabbia.
Hinata pensava che Naruto fosse come il mare.
Naruto non si era mai arreso, mai, nemmeno quando la speranza era perduta.
Non si era arreso quando tutti gli avevano voltato le spalle.
Naruto veniva chiamato mostro, dagli uomini, perché era diverso e perché gli uomini non erano stati capaci di comprenderlo.
E Hinata lo aveva sempre amato, fin dal primo momento in cui l’aveva visto.
Strinse le braccia intorno al corpo magro, ormai era quasi il tramonto,  il vento che soffiava dal mare le raffreddava la pelle.
Il suo cuore, invece, era gelido già da tempo.
Troppe  volte, ormai, una fredda ondata di dolore le si era infranta contro il petto, soffocando le sue speranze, distruggendo le illusioni che si era costruita.
Perché Naruto non riusciva a capirla. Non  riusciva ad amarla, e per questo, non  riusciva a vedere il bruciante sentimento nascosto al di là dello specchio dei suoi occhi bianchi.
Osservò le onde dalla cima della scogliera, erano tanto alte che sembrava che volessero catturarla e trascinarla via.
Una lacrima bollente scivolò sulla guancia già bagnata dagli spruzzi salati che salivano dall’acqua agitata, e altre la seguirono, ma il viso rimase impassibile mentre la sua anima si contorceva disperata come le onde sotto di lei.
Quanto avrebbe voluto averlo accanto, sentire la sua voce che la richiamava indietro, impedendole di avvicinarsi sempre più all’orlo del dirupo.
Ma era sola, come era sempre stata.
Chiuse gli occhi e ascoltò il fragore delle onde che s’infrangevano contro le rocce: avrebbe tanto voluto che l’ultima cosa ascoltata in vita fosse la voce allegra di Naruto, ma anche quel suono selvaggio la rese contenta.
Continuò a camminare finché non sentì solo aria sotto i piedi, e allora cadde, simile a un angelo, con le vesti e i lunghi capelli corvini che si aprivano intorno a lei.
Il suono del mare le riempiva le orecchie; quando l’acqua la avvolse completamente, aprì gli occhi, ma l’ultima cosa che vide in quell’azzurro infinito furono gli occhi di Naruto.
 
 


Grammatica: 8,5/10
IC: 6/10
Originalità: 6,5/10
Gradimento personale: 3/5
Ambientazione: 5/5
Totale: 29/40


And than:
Solo tre sviste in grammatica: all'inizio hai ripetuto troppe volte "mare" all'inizio delle frasi. "Le onde erano talmente alte" era preferibile a "tanto", e poi "avrebbe tanto voluto... fosse stata" non solo fosse. Poi basta.
Per l'IC era difficile per me darti un voto, perché l'hai trattato poco, nel senso che sei andata un po' poco in profondità. Di Naruto non si sa niente, Hinata è forse un po' troppo tragica, in generale avresti potuto caratterizzarla meglio inserendo tipo boh, qualche flashback o roba simile, in cui magari c'era anche Naruto.
La storia del suicidio per amore non brilla per originalità, affatto, ma ti ho dato comunque un voto che non è basso perché non si capta che si suiciderà fino alla fine.
L'ho apprezzata, ma trovo che saresti potuta andare più in profondità, è un po' corta, ti lascia un po' così, a metà tra lo stupito e la sensazione che non sia finita.
Ambientazione ok.
   
 
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