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Autore: Chiaranomeacaso    19/03/2013    1 recensioni
Mi chiamo Hope, sono una ragazza di 15 anni che va al liceo, soffro di bullismo e devo sopportare ogni giorno qualche trauma causato dai bulli della scuola, i miei genitori non sanno niente di quello che mi succede, mi nascondo in me stessa, non ho amici, sono la ''sfigata'' intelligente della scuola, l'unica cosa che mi fa provare piacere e benessere è la mia amata lametta.
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vacanze è sinonimo di divertimento giusto? Per gli altri, non per me. E' l'ultimo giorno delle vacanze estive, ciò significa che domani rinizia la tortura che non soffrivo da tre mesi, vado in seconda liceo eppure non vedo la differenza, succederanno sempre le stesse cose.  In quella scuola non ho amici, non perchè ho qualcosa che non va, ma per il semplice fatto che sono Harry, e i suoi tre amici (Liam, Niall, Zayn e Louis) vogliono che resti sola, ma in un anno non ho capito, forse perchè faccio schifo, peso ottanta chili e sono alta un metro e sessanatcinque, ho l'apparecchio, gli occhiali, per gli altri mi vesto male, ma non mi interessa io sono comoda e non voglio essere come quelle sgualdrine della nostra scuola che si portano a letto LORO io voglio essere semplicemente me stessa, ma non riesco a capire perchè se cerchi di essere diversa dalle altre e se cerchi di essere ciò che le altre non sono vieni picchiata tutti i giorni a sangue. Da quando è finita la scuola non sono smessi gli atti di bullismo, assolutamente, anche al di fuori del liceo mi picchiano quando mi vedono. Tutte le sere infatti immergo il mio dolore in una lametta, non è bello, ma per un momento non mi fa pensare a quei ragazzie al dolore che mi fanno provare e mi concentro sul dolore procurato da lei. Primo poi tutto questo deve finire. Tra i miei pensieri mi addormento.



DUE ANNI DOPO


Sono finalmente una persona nuova. Mi sono alzata di 10 centimetri in due anni, i miei capelli sono diventati lunghissimi e mi sono fatta una tinta verde acqua, ho tolto gli occhiali e adesso indosso solo ed esclusivamente lenti a contatto, sono dimagrita di un bel pò, ora peso solo 55 chili ed ho finalmente tolto l'apparecchio. Dopo aver finito la seconda liceo ( anno di torture) sono andata un anno in un centro recupero dove mi hanno fatto dimagrire e dove mi hanno cambiato psicologicamente. Dopo due anni riprendo il liceo, sono rimasta in terza quindi è li che dovrò andare. E' l'ultimo giorno di vacanze estive, quest'anno sono state uno sballo, mi sono divertita un sacco con la mia migliore amica: alta un metro e settanta centimetri, mora, capelli corti, la sua corporatura è normale ed ha gli occhi marroni.
Finito geordie shore, il mio programma televisivo preferito, entro in doccia facendo scorrere l'acqua gelida prima sulle mie spalle e successivamente su tutto il mio corpo, mentre mi lavo penso a cosa potrebbero pensare i ''ragazzi'' quando mi vedranno, non mi picchiano da un anno, penseranno di sicuro ch eme ne sono andata per colpa loro, ed ora torno più forte di prima. Finita la doccia esco mi asciugo infilandomi il pigiama e vado a letto addormentandomi visto che domani sarebbe stata sicurmente una giornata lunga ed avventurosa.
Alzo la mano velocemente e la scaravento contro la sveglia che suona ormai inpertinente nelle mie orecchie da cinque miuti, mi alzo contro voglia e scendo le scale per andare a fare colazione. Arrivata al piano inferiore ricordo di aver dato appuntamento a Carol , la mia migliore amica, a Sturbucks per la colazione quindi risalgo al piano di sopra per vestirmi, aperto l'armadio prendo dei leggins neri strappati davanti, una canotta larga bianca con sopra una felpa grigia di una marca non molto nota e le mie fedeli vans rosse. Raccolti  i capelli in una coda di cavallo con una bandana nera e dopo essermi messa un velo di trucco, che equivale a ciglia finte non esagerate e correttore mi invio verso la porta di casa salutando mia mamma. Arrivat ada Sturbucks cerco con lo sguardo Carol, trovandola appoggiata ad un muretto con il suo frappuccino e il mio cappuccino, decidendo di camminargli incontro. 
-Ciao Caroll- le dico saldandogli al collo quasi strozzandola
-Ciao Hope- dice entusiasta.
-Sarà un bell'anno scolastico vero?- le chiedo facendole l'occhiolino e scoppiando a ridere.
-Si lo sarà, ma ora muoviamoci prima che facciamo tardi il primo giorno-
-Giusto- rispondo prendndogli il braccio e trascinandola a passo svelto verso l'istituto.
Arrivate davanti a scuola ancor anon ci credo di essere là fuori, giro lo sguardo nel giardino fino a quando trovo un muro, quel muro, il muro dove hanno avuto luogo tutte le mie sofferenze causate da cinque teppistelli, una lacrima inizia a strisciare sulla guancia..due...tre...quattro fino ad arrivare a singhiozzare pesantemente.
Carol si girà all'improvviso e il suo sorriso si spegne vedendomi piangere, mi abbraccia forte, lei s atutto di quello che mi è successo negli anni passato e immagino potesse capire il dolore che ho provato fino a qualche tempo fa. 
Asciugatomi le lacrime e dopo aver accentuato il sorriso sul mio volto oltrepassiamo il cancello dell'istituto in quei pochi secondi mi sentivo molto in soggezione tutti gli occhi erano fissi su di noi, o su di me, potevano vedere come ero cambiata in solo un anno. Recandoci in bagno tirai fuori la borsa dei trucchi e iniziai a ritoccare il trucco visto ch ele lacrime lo avevano leggermente rovinato. All'improvviso io e Carol sentimmo dei gemiti provenire da una delle cabine water e scoppiamo tutte e due in una fragorosa risata, i gemiti cessarono e la porta da cui provenivano quegli urletti soffocati si aprì di colpo e il mondo mi cadde addosso, sicuramente divenni bianca pallida alla vista di un ragazzo, quel ragazzo, Harry Styles, rimanni pietrificata fino a quando non lo vidi uscire dal bagno dopo avermi fissata insistentemente per cinque minuti. Quegli occhi mi avevano trafitto fino al cuore, quel ragazzo mi era sempre piaciuto, ma cercavo di non farlo noto a me stessa perchè non poteva piacermi un ragazzo che mi picchiava ogni giorno procurandomi del male. Ancora cono lo sguardo nel vuoto uscii dal bagno con la mia migliore amica e raggiungemmo le nostre rispettive classi lasciandoci conun tenero e dolce bacio sulla guancia.



  
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