Salve...è la prima storia che pubblico in questa sezione, e
credo sarà anche l’ultima, perchè non mi piace inventare persone che possono
avvicinarsi a quelle che sono nella mia vita, preferisco creare sulla base di un
telefilm o un libro...
Comunque, è una ff che ho scritto in un momento, di alcuni
mesi fa, di incredibile tristezza, che non sapevo come
placare.
Beh,
non la ho placata, ma almeno ho scritto qualcosa. Che credo sia giunto il
momento di far leggere a qualcuno.
Parla
di...di come si possa stare male per qualcuno che nemmeno si conosce, e arrivare
a pensare di saperne ogni cosa.
Spero
che comunque vi piaccia, le recensioni sono sempre
gradite.
Marghe
Tu non lo
conosci
Apri
Word.
Copia.
Incolla. Stampa.
Ecco,
ora la foto è su una pagina.
‘No,
non posso sprecare una intera pagina per una sola
immagine’
É la
giustificazione che usi per scorrere di nuovo nella cartella, la sua cartella. Una dopo l’altra le foto,
le sue foto, ti sfilano davanti. In
alcune è venuto male, in altre ha una espressione buffa.
Come
tutti i ragazzi.
Ma per
te, per te non è ‘tutti i ragazzi’.Ti riesce difficile persino immaginare che in
realtà è uguale agli altri.
Che
ride, ma si arrabbia anche, che prende dei brutti voti, che litiga con i
suoi..
Che
aiuta sua madre in cucina, alla fine della giornata spegne la luce sul comodino
e poggia la testa sul cuscino, chiudendo gli occhi.
No,
per te non fa tutto questo. Per te è etereo, e la sua vita è come la immagini
tu. Dato che non ne puoi entrare a far parte, che non puoi catturarne un
frammento, la plasmi a tuo piacimento, costruendoci sopra interi
castelli.
Ma
quando smetti di sognare, la consapevolezza, e i castelli d’aria che ti eri con
tanta cura costruita ti crollano addosso.
Tu non lo conosci
nemmeno.
Non
sai cosa lo interessa, se è permaloso, qual’è il suo colore
preferito.
Se ha
dei sogni. Se è felice.
Non
sai nulla, solo le stupide ‘informazioni’ che hai chiesto a dei suoi
conoscenti.
Eppure, sei innamorata. Disperatamente.
Lo
pensi sempre, ogni giorno a scuola lo cerchi con lo
sguardo.
Anche
se lui non cerca te, non pensa a te.
Ecco,
la stampante ha finito. Prendi il foglio tra le mani.
Fissi
il suo volto, e le lacrime ti salgono agli occhi.
Dio,
come sei stupida. Nemmeno lo conosci, e stai qui a fissarlo con gli occhi
lucidi. E non riesci a smettere di guardarlo.
La
stampante non è un granchè, la foto è sgranata.
Ma
ciononostante, gli occhi blu come il mare ti osservano, quasi malinconici. É
seduto su un motorino, ed ha lo sguardo triste. Chissà a cosa
pensa.
Non lo
saprai mai.
Ma
resti comunque lì seduta sul pavimento, a guardare quella
foto.