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Autore: Miriel_93    19/03/2013    3 recensioni
Dopo "It took a long time", i nostri eroi sono ritratti nella vita a un anno dalla sconfitta di Naraku. Come trascorrono le loro giornate, ora che il loro acerrimo nemico è stato cancellato dalla faccia della terra e, a parte qualche demone minore, la pace regna nell'epoca Sengoku?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Le sue labbra si posano sulle mie, le sfiorano, le baciano, le mordono delicatamente. Pochi istanti dopo scendono sul mio collo, scivolano più giù, nell’incavo tra i seni, scappano lungo il mio ventre, indugiano, risalgono. Il mio corpo si inarca, cerca quelle labbra che fuggono, le chiama, le insegue.
Respiro velocemente, con le labbra semidischiuse, le mani nascoste tra i capelli del mio uomo, il fuoco che invade ogni fibra del mio essere, assumendo la forma di un bisogno primordiale, quasi sfiancante. Un bisogno di lui che non si spegne, che brucia ogni cellula del mio corpo.
Le sue labbra ripetono all’infinito quel percorso, comincio a temere che possano scavare un solco sulla mia pelle. Raggiungono di nuovo la mia bocca, e nel tentativo di assaporarle più a lungo mi stringo al suo corpo, lo circondo con le gambe, tento di trattenerlo, di impedirgli di sgattaiolare via. Ma un sorriso increspa quelle labbra maledette e, quasi magicamente, tutti i miei tentativi vanno in fumo. Quella lenta e inesorabile tortura riprende, accompagnata da quelle sue grandi mani calde che mi sfiorano i fianchi, provocandomi miriadi di brividi che mi attraversano come se loro fossero dei lampi e io il cielo livido di una tempesta.
Mugugno qualcosa che non capisco nemmeno io e un soffio d’aria calda scivola fuori da quelle labbra. Ride. Il mio uomo ride della mia impazienza. Mi inarco di nuovo sotto di lui, pregandolo a gesti, dal momento che le parole mi mancano.
Finalmente sento il suo corpo farsi strada nel mio che, docilmente, lo accoglie. Sospiro, affondando le unghie nella sua schiena, stringendolo a me, decisa a non lasciarmelo scappare, ora che è mio. Ed è come se tentasse di fuggire, scivola lontano da me, ma non abbastanza, torna sui suoi passi, indugia, tenta di nuovo di andarsene. E io respiro contro l’incavo del suo collo, incapace di pronunciare anche una sola parola.
«Ti amo…» Mi dice lui, in un soffio. Sorrido. Non sono l’unica a cui manca il fiato.
In risposta gemo, un gemito lieve, appena accennato. Non ho abbastanza aria nei polmoni. Allaccio le gambe dietro il suo bacino, sfioro la pelle del suo collo con le labbra, vi deposito dei piccoli baci in apnea, bevendo il suo profumo con lunghe sorsate. Mai avrei creduto che il suo amore, che il nostro amore, potesse essere così travolgente, devastante, perfetto.
Il suo corpo lotta più decisamente contro il mio, colpisce, scappa, si arrende, lotta, affonda, riemerge, sempre più freneticamente, e io sono come disarmata, non riesco a trattenerlo, a imprigionarlo. Appena credo di esserci riuscita si libera dalla mia stretta, mi prende in giro, prima scappa e poi ritorna.
Finché non si accascia contro il mio, lasciandosi avvolgere, cercando il mio abbraccio, quasi pregandomi di stringerlo a me. Quella lotta all’ultimo gemito di piacere si è conclusa, ed entrambi abbiamo vinto. Il piacere mi paralizza il fiato in gola per un istante. Annaspo in cerca d’aria e le mie labbra si tendono in un sorriso.
La mia presa sul suo corpo si allenta. Non c’è più bisogno di trattenerlo. Non se ne andrà. Resterà lì, a godersi l’abbraccio nel quale si è accasciato senza forze. Accarezzo quella schiena forte che mi ha protetta tante volte e sospiro, recuperando lentamente l’ossigeno di ci ho bisogno.
«Anche io ti amo…» Bisbiglio, ora che finalmente ho abbastanza aria nei polmoni.
Ora è lui quello a non avere fiato. La sua risposta è una risata soffiata, che si infrange sulla mia pelle nuda, solleticandola. Chiudo gli occhi, godendomi il calore del suo corpo, che lentamente scivola fuori dal mio, rimanendo, però, tra le mie braccia.
«Sono incinta…» Mormoro. Ho aspettato quel momento per tutto il giorno. Da quando ho avuto la conferma di quelle mie strane nausee e di quell’incredibile ritardo mensile. Da quando ho saputo, quel pomeriggio, che la vita aveva messo le sue piccole e forti radici dentro di me, da allora aspetto che la notte rubi il posto al giorno, avvolgendoci nelle sue tenebre.
L’altra metà di quella nuova vita si solleva, puntellandosi sulle braccia, guardandomi negli occhi. È incredulo. Mi fissa in silenzio per qualche istante e io ne approfitto per sfiorargli dolcemente le guance, aspettando pazientemente. Ho nove lunghi mesi da attendere, aspettare che il mio uomo metabolizzi quella notizia è un tempo irrisorio, a confronto.
«Dici…dici sul serio?» Mi domanda, in un soffio leggero, mentre un sorriso affiora su quelle labbra che mi erano scivolate addosso miliardi di volte. Annuisco, con un sorriso. Gli occhi nei quali avevo fissato il mio sguardo si chiudono e il viso su cui sono sistemati si nasconde nell’incavo del mio collo.
«È magnifico…» Mormora mentre mi abbraccia, sistemandosi al mio fianco, riparando i nostri corpi sotto una coperta. Guardandomi di nuovo negli occhi mi sfiora il ventre con la punta delle dita, facendomi rabbrividire.
«Mio…figlio…» Sussurra, come se temesse di mandare in frantumi quella realtà, se solo dovesse parlare a voce alta. «Nostro figlio…» Precisa. Ha forse gli occhi lucidi? Forse è solo una mia impressione.
«Io sento che è una bambina» Confesso, posando la mia mano sulla sua. Sento il calore del suo palmo che mi scalda la pelle. Quella nuova vita, ancora così piccola, sentirà il calore della mano di suo padre?
«Non importa quello che sarà. Che sia maschio o che sia femmina, amerò questa creatura con tutte le mie forze…» Giura, scendendo a baciare il punto in cui quel minuscolo cuore sta già battendo. Gli sorrido e premo le mie labbra sulle sue, sfiorandogli il volto.
Ci addormentiamo così, abbracciati, con le mani intrecciate a proteggere quella piccola esistenza. 

Come promesso sono tornata con il sequel di "It took a long time"! Spero che vi piaccia!
La storia avrà una struttura leggermente diversa: alternerà capitoli in prima persona, nei quali dominerà il punto di vista di un personaggio, e capitoli in terza, dove sarà presente un narratore esterno. Come primo capitolo ho scelto di mettere questo, non se se per catturare la vostra attenzione o se per altri motivi XD
A voi capire di che personaggio si tratta! Sono aperte le scommesse! XD
Buona lettura e a presto con il prossimo capitolo =)
Baci baci!
  
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