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Autore: roby_lia    20/03/2013    3 recensioni
Mi è venuta in mente questa storia mentre guardavo “La principessa e il ranocchio” e questo dovrebbe dire tutto.
Comunque, abbiamo un giovane Thor che stressa il fratellino e delle conseguenze che possono essere del tutto inaspettate
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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Just a kiss

Incanalando tutta la forza nelle gambe, Thor attraversò alla sua massima velocità i corridoi del castello di Asgard, schivando con agilità i domestici che apparivano da dietro gli angoli tanto che loro avevano a mala pena il tempo di notare la sua zazzera bionda che il principe era già sparito.
“Loki!” urlò il primogenito di Odino, entrando senza bussare nella stanza del fratello.
Il minore sobbalzò, facendo cadere la boccetta d’inchiostro che aveva in mano sui fogli di appunti che aveva appena finito di scrivere.
“Dannazione a te testa di pentapalmo!” gli urlò contro, iniziando a tamponare l’inchiostro con un pezzo di stoffa già macchiato d’inchiostro.
Il biondo si era bloccato sulla porta, fissando il fratellino arrabbiato mentre riprendeva fiato respirando pesantemente.
Loki aveva i capelli scuri e corti, rispetto ai suoi, tutti spettinati e che gli ricadevano sul viso, adombrando gli occhi verdi. La corporatura più minuta ma la mente più agile. Se avesse tenuto anche lui i capelli lunghi come quelli di Thor, sarebbe sembrato ancora meno maschile, forse era per questo che se gli era tagliati.
“Ti aspettavo nei giardini, perché non sei venuto?” gli domandò, ignorando il disastro di cui era l’artefice. Loki borbottò tra se e se, fissando immusonito le pagine ormai irrecuperabili.
Dopodiché, con un sospiro, un gesto accennato e una parola magica, ripulì i fogli e li rimise in ordine.
“Thor sparisci, hai già fatto abbastanza casino per oggi”
Il maggiore non si arrese, impedendogli di tornare a sedersi alla scrivania “Avevi detto che dopo il mio allenamento saresti venuto nei giardini!” protestò.
Il maghetto sbuffò, liberandosi dalla stretta che Thor aveva sul suo braccio “Ho da fare, quindi vattene”
“Si può sapere che ti prende?” in quei giorni il suo fratellino era davvero intrattabile.
“Non mi prende niente! E adesso sparisci” gli ordinò, indicandogli la porta con il braccio teso. Il maggiore non lo ascoltò, facendo vagare lo sguardo per la stanza disordinata, come se in quel chaos avrebbe potuto trovare una risposta.
Quella stanza era un vero macello, con pile di libri e fogli accatastati dove capitava, per non parlare di altre robe magiche di cui Thor non conosceva neanche l’esistenza.
“Ti diverti ancora con l’alchimia Loki? Se Padre ti becca sei morto, lo sai vero?” Dopo un piccolo incidente in cui aveva rischiato l’esistenza l’intera biblioteca di Asgard, sopravvissuta per un puro miracolo, Loki aveva avuto l’ordine categorico di lasciar perdere qualsiasi cosa si sarebbe potuto evolvere in una possibile esplosione.
“Per questo sono in camera mia e non in biblioteca” ribattè secco l’altro, strappando dalle mani di Thor una boccetta colorata con cui il biondo stava giocherellando “E ora se non ti dispiace ho da fare”
Senza grazia Thor si sedette sul letto dell’altro, sorreggendosi con le braccia “Avevi detto che saresti venuto a giocare anche tu con noi”
“Poveri voi, eravate dispari. Come si fa a giocare dispari agli idioti che credono che la guerra sia una figata? Questo sì che è un dilemma!” ribattè ironico, sedendosi sulla scrivania e aprendo un altro libro.
Thor lo fissò accigliandosi “Ti farebbe bene uscire da quel buco in qui ti rintani tutti giorni. Se continui così diventerai pallido come un morto”
Loki scosse la testa, respirando lentamente “Quale parte di “vattene” no ti è chiara?”
“Eddai Loki! è tanto che non passiamo un po’ di tempo insieme! Che ne dici di andare a fare un giro? C’è ancora tempo prima della cena” decise alzandosi in piedi.
“Non mi va e poi devo finire questo” borbottò l’altro, agitando il volume nella speranza che bastasse a convincerlo ad andarsene.
“Non se ne parla proprio. Io sono tuo fratello maggiore e tuo futuro re, perciò ti ordino-“
“Ben detto “Futuro re” ma fino a prova contraria siamo ancora nel presente, e ora come ora non devo far niente per te” Il biondo lo fissò scontento sia per il rifiuto che per essere stato bloccato nel bel mezzo di un discorso che gli stava venendo davvero bene, rispetto ai suoi soliti canoni.
“Dai Loki!! Faremo solo una passeggiata, giusto per passare un po’ di tempo insieme!!” tentò di convincerlo, strattonandolo malamente.
“Ho detto di no!” ribattè il minore, spintonandolo. La sua forza non era mai stata sufficiente a spostare il biondo di neanche mezzo centimetro, ma in quel momento erano nella camera-disastro di Loki, e per il biondo fu inevitabile inciampare su un tomo gigantesco nascosto sotto delle pergamene e precipitare sugli esperimenti di alchimia del fratellino.
Causando un gran bel botto.
 
Loki tossì, portandosi una mano davanti al volto e cercando di vedere attraverso i fumi che avevano avvolto la camera.
“Thor?” chiamò, andando ad aprire le finestre.
“Thor cosa diavolo hai combinato?” chiamò ancora agitando il libro che teneva ancora in mano, con cui si era riparato il volto, per disperdere il fumo.
“Loki” rispose maggiore, al suo fianco. Il moro si voltò cercandolo con lo sguardo mentre la nuvola spariva del tutto, ma senza vederlo.
“Loki!” il nuovo urlo portò l’attenzione del mago verso i suoi piedi che cacciando a sua volta un urlo di terrore lasciò cadere il volume esattamente sul fratello.
Fratello che si era trasformato in rana.
Da sotto il tomo uscì un soffocato “Ahi”
“O santi numi! Thor?!” esclamò liberando la rana dal peso del libro.
“Ma come…” balbettò poi, fissando il rospo che tentava malamente di darsi un certo tono.
“E lo chiedi a me? Sei tu il mago!”
Il moro lo fissava con la bocca socchiusa, mente Thor si fissava a sua volta, cercando di abituarsi alla sua nuova forma.
“Le… le sostanze che avevo creato. Quando ci sei caduto sopra si devono essere mescolate e … questo è il risultato” ipotizzò dopo qualche momento, cercando di riprendere il controllo di sé.
Thor lo ascoltò distrattamente, impegnato com’era a cercare di camminare su due zampe invece che saltellare come gli sarebbe risultato più naturale.
Loki corrugò la fronte, fisando arrabbiato le carte bruciacchiate dall’esplosione e i volumi rovinati.
“Quello erano tre mesi di lavoro Thor! Dannazione a te, perché devi sempre fare il prepotente? Ti avevo detto che non volevo venire, ma tu no, non si può fare qualcosa che al principino ereditario non piaccia! Devono essere tutti al suo servizio vero!” gli urlò contro, chiudendo al contempo la stanza con la magia. In quell’ora la maggior parte dei domestici era impiegata in cucina, ma non si sapeva mai.
“Ma certo, disperati per i tuoi stupidi giochi! Tanto sono io quello che è diventato una rana!”
Il minore sembrò rendersi improvvisamente conto della situazione.
Ghignò “Scusa, non mi ero accorto della differenza” lo rimbeccò, per poi analizzare veramente la situazione.
“Spiritoso- s’imbronciò il rospo, cercando d’incrociare le braccia sul petto per darsi un po’ di contegno- Ora fammi tornare come sono”
Loki sbattè gli occhi verdi, allontanandosi la frangia scura dal volto con un gesto secco “Bhe ecco…”
“Ecco cosa?”
Il ragazzo lo guardò male “Ci vorrà un po’ di tempo, tutto qua”
“Un po’ quanto? Tra due ore dobbiamo presentarci a cena!!” saltellò agitato Thor.
“Senti stai tranquillo, ci riuscirò… credo”
“Come credi?!” trillò la rana, non riuscendo a fermarsi.
“Thor stai fermo mi fai venire mal di testa se continui così! Ho bisogno di calma per pensare” disse il minore, mettendosi a gambe incrociate sul letto.
Thor si sforzò di fermarsi, osservando il fratellino massaggiarsi le tempie ad occhi chiusi.
Il silenzio calò nella stanza.
“Allora?”
“Thor!”
“Scusa, scusa!” borbottò il maggiore, ricominciando a saltellare per la stanza.
Dopo un altro paio di minuti, Loki si arrese.
“Niente, non mi viene in mente niente” ammise alla fine.
“Come sarebbe niente? Tu sei un mago! Schicca le dita e fammi tornare umano!”
“Non è così facile- protestò l’altro, imbronciandosi- si tratta di alchimia, se tentassi d’intervenire con la magia potrei solo peggiorare le cose”
Rana e ragazzo si fissarono intensamente negli occhi.
“Sono rovinato! Padre mi spellerà vivo! Non mi farà mai più avvicinare a un libro per il resto della mia vita!” si disperò il più piccolo, distendendosi sul letto e mettendosi le mani tra i capelli.
“Tu sarai rovinato? Io passerò il resto della mi vita come una rana!!” protestò l’altro, saltando sul letto.
I due passarono ancora qualche istante a fissarsi, cercando una soluzione.
Alla fine il ragazzo sospirò, strofinandosi gli occhi con una mano “Hai ragione. Adesso ti porto da Padre- decise tristemente- non vedrò mai più un libro in tutta la mia vita ma almeno riavrò quell’impiastro di mio fratello”
Il moro si alzò dal letto, mentre Thor lo precedeva  a balzi verso la porta.
Stranamente fu proprio Thor che ebbe l’intuizione “Aspetta!”
Il moro lo fissò perplesso, inclinando il viso “Cosa c’è?”
“Ho trovato la soluzione! È così facile” esclamò sicuro, con gli occhi che brillavano per l’eccitazione.
“Di che stai vaneggiando?”
“Come nella storia che ci leggeva Madre! Basta che mi dai un bacio e ridiventerò umano!” disse allegro.
“Che… cosa…?- mormorò confuso l’altro- Thor si tratta di una favola!”
“Bhe tentare non costerà nulla! Dai Loki, un bacio e torno normale!” Il moro continuava fissarlo basito.
“Thor sei un rospo!”
L’interessato agitò una zampa palmata “Quante storie. Si tratta solo di un bacetto, cosa vuoi che sia!”
“Ma… ma tu sei… io sono… non se ne parla nemmeno!” ritrovò la parola.
“O avanti! Vuoi davvero rinunciare a tutti i tuoi libri, quando basterebbe un bacio”
Loki lo fissò esitante “Bhe ecco… sei mio fratello, Thor, per di più sei un maschio!” protestò senza troppa convinzione.
Sbuffando Thor saltellò fino a uno dei volumi per terra “Pensa a questo povero libro Loki. Nessuno lo aprirà mai più se tu non mi baci. Passerà il resto dei secoli su un buio scaffale della polverosa biblioteca di palazzo”
Il ragazzino si morse il labbro, spostando continuamente lo sguardo tra quel rospo di suo fratello, i suoi libri e la porta.
“E va bene!” acconsentì alla fine, rabbrividendo.
Loki respirò lentamente, chiudendo gli occhi e cercando di reprimere il disgusto.
“Un bacio solo. E prova a mettere quella tua viscida lingua e ti sfracello contro il muro, chiaro?”
“Sì, sì certo” acconsentì rapido il maggiore, per poi rendersi improvvisamente conto di un dettaglio.
“Ehi aspetta, come fai a sapere che in un bacio si mette la lingua?!” Il suo fratellino era… bhe, il suo fratellino! Non poteva aver già baciato una ragazza!... o forse sì?
Loki arrossì vistosamente “Thor che razza di domande fai? Avevo appena trovato il coraggio per prenderti in mano!” rabbrividì nuovamente, tenendo le braccia tese lungo i fianchi.
Dopo un respiro profondo si inginocchio sul pavimento, mostrando il palmo della mano al fratello per farcelo salire.
“Non sperare di passarla liscia Loki, ne riparleremo” promise il maggiore, assumendo quella che sperava fosse un’aria arcigna mentre si lasciava sollevare.
“Bhlea Thor! Sei viscido. Ci mancava che fossi ricoperto di melma!” si lagnò il ragazzo, sperando di riuscire a fargli dimenticare l’altra questione.
La rana iniziò a passarsi le zampe sul corpo “Non è melma… è muco”
Loki lanciò un altro grido disperato, non sapendo dove trovava il coraggio per continuare a tenere quella roba mucosa in mano.
“Ok, diamoci una mossa” si disse il minore, prendendo un’ultima boccata d’aria. Ma quando si trovò a mezzo centimetro dalle labbra della rana (fratello), si ritirò di scatto indietro, facendo una smorfia dietro l’altra.
“Non ci riesco, sei troppo disgustoso!” protestò rabbrividendo.
“I libri Loki, pensa ai tuoi libri che Padre ti sequestrerà se verrà a sapere della cosa”
“Giusto, i libri, solo per i libri”
-E perché io voglio assicurarmi che il tuo primo bacio sia mio- aggiunse nella sua mente Thor, non riuscendo a spiegarsi bene neanche lui quella nuova possessività.
Certo, era sempre stato molto protettivo nei confronti del fratellino e non si era mai reso conto di quanto gli facesse ribollire il sangue nelle vene la prospettiva che Loki avesse una ragazza.
Comunque, l’arduo compito di pensare, fu bruscamente interrotto quando il minore lo baciò.
La trasformazione iniziò subito e nel giro di un decimo di secondo Loki si trovò a premere le labbra fredde contro quelle morbide del maggiore.
Si tirò indietro di scatto, facendo un verso di disgusto e passandosi ripetutamente la mano sulla bocca “Puah, puah e ripuah! Baci da schifo Thor!”
“Ehi io ero una rana! Di solito bacio benissimo!” si difese l’altro.
“Ah perché tu credi alle parole di Sif?” Il biondo si paralizzò, spalancando gli occhi.
“Ma tu come fai…?” balbettò imbarazzato.
“Diciamo che ne tu ne lei sapete cosa vuol dire la parola discrezione”  ribattè acido l’altro, senza guardarlo in volto.
“Io ecco…- non sapeva come giustificarsi. Ad essere sincero non sapeva nemmeno perché sentiva il dovere di giustificarsi. Poi si rese conto di una cosa- è per questo che in questi giorni sei così arrabbiato? Sei geloso di Sif?”
Il moro arrossì “Che diamine vai blaterando? Non me ne frega niente di te o di Sif!”
“E tu che mi dici? Hai baciato qualcuno?”
Loki sospirò esasperato “Io non ho mai baciato nessuno Thor! Il mio primo bacio l’ho dato a te… o meglio, ad un rospo” rispose imbarazzato senza incrociare i suoi occhi.
Thor lo fissò per qualche momento, per poi ghignare “Bhe in questo caso bisogna rimediare”
Prima ancora che Loki capisse (se è per questo neanche il cervello di Thor era sicuro di cos’avrebbe fatto il suo corpo)il biondo bruciò la distanza tra i loro volti.
Inizialmente fu un contatto impacciato, quasi rude, semplice pelle contro pelle, ma quando Thor capì che non sarebbe stato respinto si rilassò, addolcendo il bacio.
Il biondo appoggiò le mani sui fianchi ossuti dell’altro, facendo scontrare i loro bacini, mentre con più esitazione Loki portava le mani ad aggrapparsi prima al suo petto per poi incrociarle dietro il suo collo.
Quando Thor gli mordicchiò il labbro inferiore, il minore riaprì di scatto gli occhi, cercando di allontanarsi, ma ritrovandosi soltanto prigioniero delle braccia di Thor.
“Io devo sistemare quel disastro” biascicò poco convinto, con le guance arrossate e gli occhi lucidi e luminosi.
Thor ghignò. Gli altri (pochi) baci che aveva dato non erano niente in confronto a questo, e non era intenzionato a farselo scappare per niente al mondo.
“Una settimana e avrai seppellito le prove sotto una catasta di altri progetti” ribattè, strusciando il naso contro quello del più piccolo.
“C’è… la cena, fra poco” tentò ancora di protestare l’altro, ma aggrappandosi con le mani alla casacca dell’altro.
“Abbiamo più di un’ora…” mormorò il biondo, contro le sue labbra.
Poi Loki allontanò all’improvviso il volto dal suo “E Sif?” domandò offeso.
Thor distolse lo sguardo, imbarazzato “…era una scommessa con Fandral- ammise alla fine- Dopo che l’ho baciata Sif mi ha tirato uno schiaffo”
“Ah quindi tu te ne vai in giro a baciare gente per scommessa?” borbottò, incrociando le labbra sul petto.
Thor cercò di sorridere innocente “D’ora in poi bacerò solo te, hai la mia parola” gli giurò, suggellando il tutto con un altro bacio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note
Questa è la dimostrazione che non devo passare i pomeriggi a guardare i cartoni animati, ma sul serio, non sono riuscita a trattenermi.
Se qualcuno lascerà un commento credo che farò salti di gioia, ma ringrazio chiunque legga XD
roby_lia
  
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