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Autore: rotondum    20/03/2013    7 recensioni
«Natsumi-chan, sai come si dice, in questi casi?».
La castana la guardò, un po’ confusa da quella sua domanda improvvisa.
«Dopo la pioggia, c’è l’arcobaleno”», continuò, senza perdere il sorriso dal volto.

[NatsuAki]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Nelly/Natsumi, Silvia/Aki
Note: Missing Moments, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: somebody likes it
Prompt: arcobaleno dopo la pioggia
Rating: verde
Avvertimenti: ///
Lunghezza: 555 parole
Personaggi: Natsumi Raimon, Aki Kino
Pairing: NatsuAki
Note: aw. La prima cosa che pubblico, dopo Emperios. Sono emozionatah çuç♥ *si sente una voce che le urla di ritirarsi* Nh. Ho deciso di scrivere una NatsuAki come mia prima os perché in questo periodo le sto adorando e perché in questo fandom scarseggia lo shoujo-ai e lo yuri(?). Non va bene, no çç *wtf* Oh, beh, mi sono divertita molto a scriverla. Mi piace scrivere slice of lice barra fluff(?). Anche se farà schifo, lo so, me lo sento. T^T Beh, vi va di lasciare una piccola recensione ~? Ci terrei moltissimo a sentir il vostro parere, davvero c: Eh boh, spero che la one shot sia di vostro gradimento, adesso devo scappare se non foglio subire l’ira dei miei –wtf.


:.Dopo la pioggia, c’è l’arcobaleno.:

[ NatsuAki ] [ Shoujo-ai ]

 

 
Una goccia di pioggia le colpì il naso, costringendola a stringersi di più nel giubbotto di lana che indossava quel giorno.
Sospirò, mentre continuava ad avanzare lentamente sotto il temporale, riparata soltanto da un misero ombrello che sembrava non voler neanche fare il suo dovere.
Aki Kino odiava la pioggia.
L’aveva sempre odiata, fin da bambina. E si era sempre stupita nel pensare che, incredibile ma vero, c’erano persone a cui invece piaceva.
E una di quelle persone era Natsumi Raimon.
Si fermò quando la vide seduta sulla riva della spiaggia, fradicia, intenta ad osservare le onde del mare che s’infrangevano violente sulla scogliera in lontananza. Si avvicinò stando ben attenta a non farsi notare e, quando la raggiunse da dietro, chinò un po’ l’ombrello in modo che coprisse anche la castana, che sussultò leggermente quando s’accorse della presenza della ragazza.
«Natsumi-chan, se stai così tutto il tempo rischi di prenderti un malanno», sussurrò. Nella sua voce non c’era malizia, aveva usato un tono dolce e comprensivo, come una mamma usa col proprio figlio, un tono che fece arrossire leggermente la ragazza dagli occhi rossi.
«G-Guarda che non c’è bisogno di dirmelo, lo so benissimo». Aki sorrise, intenerita e divertita dal tono di voce impacciato e buffo che aveva assunto la manager, e si sedette accanto a lei, sempre in modo che l’ombrello potesse coprire entrambe.
«A cosa pensavi?», chiese, per rompere quell’imbarazzante silenzio che si era formato tra loro.
«A niente», rispose l’altra, cercando di non incrociare il suo sguardo. Figurarsi se, orgogliosa com’era, le avrebbe mai detto che stava pensando proprio a lei e a quanto la trovasse stramaledettamente carina.
La Kino non rispose, non le piaceva insistere. Guardò il cielo e le nubi grigie che, pian piano, sembravano star andando via, per lasciare spazio ai raggi del sole che poco prima stavano oscurando. La pioggia, però, non cessava.
«Natsumi-chan, sai come si dice, in questi casi?».
La castana la guardò, un po’ confusa dalla domanda improvvisa.
«“Dopo la pioggia, c’è l’arcobaleno”», continuò, senza perdere il sorriso dal volto. «Secondo me, questo potrebbe rappresentare un po’ la svolta che prende a volte la nostra vita».
Natsumi continuava a non capire.
«Insomma, quando tutto ci va storto, quando vorremmo mollare tutto e arrenderci, beh, secondo me, quel momento è solo la tempesta prima della calma. In sostanza, non dovremmo mai arrenderci, no? E’ quello che dice sempre Endou-kun».
La figlia del preside non disse niente, abbassò solo lo sguardo, senza aver appreso ancora in pieno il significato di quelle parole.
«Natsumi-chan...», si voltò, richiamata da quel tono improvvisamente serio, «ti piace il Capitano?».
Sgranò gli occhi, aprì la bocca per dire qualcosa, senza però riuscire a spiccar parola. Il sorriso di Aki era rimasto, ma i suoi occhi erano diventati un po’ malinconici, quando si solito erano allegri e premurosi. Non sopportava proprio vedere quei bellissimi occhi verde oliva in quello stato.
«No».
La ragazza sussultò - non era decisamente quella la risposta che s’aspettava di ricevere.
«Non mi piace Endou».
Natsumi avvicinò pericolosamente il viso a quello della vicina.
«Sei tu quella che mi piace, Aki».
Le loro labbra s’incontrarono.
E, nel frattempo, nessuna delle due si era accorta che nel cielo era spuntato un bellissimo arcobaleno.

 
 
 
 

  
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