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Autore: xfarry    20/03/2013    3 recensioni
-Io voglio perdere la verginità ma non con qualcuno a caso, so che tu mi vuoi bene e non sarebbe mai un brutto ricordo.- Dissi io, lo vidi subito irrigidirsi.
Rimase in silenzio facendo aumentare il mio nervosismo.
Quando stavo per dire qualcosa finalmente si decise a parlare –Hope, sei sicura? Non credi che rischierebbe di cambiare le cose tra di noi, non diventerebbe tutto come dire, imbarazzante?-
-Sono sicura. non cambierebbe nulla, saremmo sempre io e te, insomma sarebbe fantastico, perdere la verginità con un ragazzo che ci tiene davvero a me, ormai alla mia età dovevo già averlo fatto….-
-Sai che non ti dico mai di no ma questa volta…Hope, la verginità è una cosa importante… sei la mia migliore amica, si sei bellissima ma…ti conosco da sempre.- Parlava guardando un punto indefinito sul soffitto aveva quel tic all'occhio che gli veniva solo quando era nervoso…
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HE WAS MY BESTFRIEND.
PROLOGUE.




 


 

Tutta colpa della pioggia. Sì, colpa della pioggia che mi aveva fatto venire un raffreddore pazzesco con annessa febbre a 40. Ovviamente la colpa non era solo della pioggia ma anche mia.
Proprio mentre stavo per addormentarmi mi squilla il telefono.
Sto arrivando. Recitava il messaggio da parte di Liam, il mio migliore amico.
Il mio migliore amico da circa tutta la vita. In realtà non mi ricordo bene quando siamo diventati realmente migliori amici, mi ricordo soltanto che un pomeriggio mentre eravamo a casa mia iniziammo a stare insieme tutti pomeriggi e tutte le mattine. Eravamo diventati inseparabili.
Adesso però non ci vediamo più così spesso perché lui va all’università mentre io sto frequentando l’ultimo anno di scuola superiore.
Mentre stavo per rispondere al telefono ecco che suona la porta. In casa non c’è nessuno così sono costretta ad andare io ad aprire la porta.
-Chi è?- chiedo mentre tossisco.
-Hope sono io, apri- disse Liam. Così aprì la porta e feci entrare Liam.
Appena entrato mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia. –Va meglio?- chiese. Io annui. Vidi che aveva un pacchetto di non so cosa in mano. Però non ci feci caso e mi diressi verso la mia stanza. Mi appoggiai sul letto e successivamente mi stesi. La stessa cosa fece anche lui, abbracciandomi. Un suo abbraccio mi faceva sentire protetta, a casa, in pace. Appoggiai la testa sul suo petto e lui iniziò ad accarezzarmi i capelli. Stavamo in silenzio. Ma non era un silenzio imbarazzante. Era uno di quei silenzi belli, uno di quelli che sembrano dire “i nostri occhi parlano da soli, non roviniamo tutto con le parole”.
-Hope sai che stavo cercando casa?- mi chiese. Annui continuando a rimanere abbracciata a lui. Era il posto migliore in cui potessi essere. –Beh, ecco, l’ho trovata!- mi disse tutto entusiasta. Lo abbracciai fortissimo, più di quanto non stessi già facendo. Era il suo sogno vivere da solo. Senza la sua opprimente famiglia e finalmente l’aveva avverato. –Però devo cercare un coinquilino, insomma, l’affitto costa troppo e non riuscirei a pagarlo da solo…- disse rabbuiandosi un pochino.
-Vedi che lo troverai, non ti demoralizzare.- dissi io.
I giorni passarono e Liam non riusciva a trovare nessuno/nessuna con cui vivere. Ormai mancava poco e avrebbe dovuto pagare già il primo mese. Si doveva sbrigare.
Quando un lunedì mattina entrai in classe, come sempre in ritardo la prof. di inglese nonché coordinatrice della nostra classe stava blaterando qualcosa.
-E quindi andrete per due interi mesi, ovviamente i professori conteranno le assenze però voi assisterete alle lezioni universitarie per abituarvi. Una volta a settimana però verrete qui per fare un resoconto dell’esperienza, okay?- Non avevo capito nulla avrei chiesto a Liz la mia migliore amica nonché compagna di banco.
-Liz ma di che sta parlando?- chiesi, dopo averla salutata con due baci sulle guancie.
 
-Andremo per due mesi nell’università che abbiamo scelto per fare una specie di tirocinio universitario…poi il resto l’hai sentito.- disse lei mentre annuiva alla prof. che stava continuando a spiegare quel progetto che avremmo dovuto fare.
-Mh, interessante- dissi felice per quel progetto. Io avevo scelto medicina e con me anche Liz. Liam invece andava già a giurisprudenza. Anche se le due università erano praticamente attaccate.
Quella giornata fu relativamente pesante essendo ormai abituati a un ritmo pesante per via degli esami che si facevano ogni giorno più vicini. Quindi non vedevo l’ora di tornare a casa e di staccare la spina da tutto e da tutti.
Buttai a terra lo zaino e appoggiai sul divano del soggiorno il mio giubbotto.
Entrai in camera e vidi il computer accesso, sui messaggi personali di twitter.
-C’è qualcuno?- chiesi facendo finta di niente, come se quel qualcuno che aveva visto tutti i miei messaggi personaggi non stava per essere ucciso.
-Tesoro, oggi ci sono io qui!- disse mia madre con aria felice. Sapeva di aver lasciato twitter aperto? Probabilmente no…
-Ah, ciao mamma- dissi io entrando in cucina e salutandola facendo finta di niente. Lei si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia. –Ah, mamma come mai il mio computer era acceso?- le chiedo, ancora, con aria tranquilla.
-Acceso? Pensavo di averlo spento…- disse a bassa voce ma nonostante questo io la sentì.
-MAMMA!- urlai. –Come hai osato, è la mia vita e tu non hai il diritto di controllarmi, tanto meno adesso che sono maggiorenne!- dissi io furiosa come non mai. Se avesse voluto sapere qualcosa poteva tranquillamente chiedermelo invece di spiarmi.
-Signorina non mi importa nulla che hai 18 anni, finché sei sotto questo tetto le decisioni spettano a me e io sono in diritto di controllarti! E non mi parlare in quel modo- ecco che urlava pure lei.
-E’ così? Dato che mi dai un letto puoi spiarmi?- chiedo furiosa sempre più. –Hai capito bene- disse. –Allora tieni bene in testa queste parole mamma, IO ME NE VADO, e te lo giuro che lo faccio. Hai rotto le palle, non hai nessun diritto di controllarmi, stronza- dissi io iniziando a piangere. Corsi in camera mia e presi una specie di valigia. Non potevo e non volevo stare un minuto in più in quella casa. Così chiamai Liam.
-Pronto?- disse lui con un tono di voce tranquillo,sereno.
-Liam dove sei?- chiesi singhiozzando.
-Hope che succede, perché piangi?- mi chiese improvvisamente preoccupato.
-Niente Liam, per favore mi dici dove sei?- insistetti continuando a piangere.
-Sono a casa, nuova, ora mi spieghi per favore, mi stai facendo preoccupare- disse sempre con quel tono di voce ansioso, preoccupato.
-Nulla, sto arrivando, posso?- chiesi continuando a fare la valigia. Sicuramente mi avrebbe detto di sì.
-No, arrivo io.- disse ancora tremendamente preoccupato e riagganciando il telefono.  Probabilmente perché non gli avevo spiegato nulla ma non ne avevo la forza. Dopo nemmeno cinque minuti mi arriva un messaggio. ‘Sono qui’ , da parte sua.
Così scesi le scale con la mini valigia e uscì di casa. Entrai correndo in macchina e appena misi piede lui mi abbracciò forte rassicurandomi che tutto sarebbe andato bene.
Arrivammo a casa sua qualche minuto dopo, io avevo smesso di piangere ma comunque la sua maglia era ancora tutta bagnata. Povero.
-Ti ho bagnato tutta la maglia, scusa- dissi io singhiozzando ancora un po’ per via delle tante lacrime che avevo emesso fino a poco prima.
-Shh, non ti preoccupare- disse lui facendomi una piccola carezza sulla schiena. Così uscimmo dalla macchina e entrammo in casa. L’ultima volta che c’ero stata era ancora semi vuota e adesso vederla così…così piena di vita…boh, mi piaceva senz’altro.
Percorsi tutta la casa felice, felice di vedere com’era stato bravo a riempirla.
Arrivata alla sua camera mi stesi sul letto, era davvero comodo. Così iniziai a pensare a pensare a mia madre, a come potesse dire certe cose a quanto in quel momento mi faceva schifo.
Ad un certo punto sentì una stretta sul mio bacino e poi un calore provenire da una fonte esterna. Era Liam, mi stava abbracciando.
-Che ti sembra? Devo ancora sistemare un paio di cose però- disse baciandomi la guancia.
-La trovo perfetta.- dissi io sorridendoli.
-Ti va di pranzare?- mi chiese dopo un po’.
-Mh, non molto però vengo lo stesso, mi metto un po’ al pc al massimo- dissi io. Di certo non mi volevo far sentire un peso.
-Mh…okay- disse lui alzandosi dal letto, per poi prendere la mia mano e alzare anche me.
Andammo in cucina e lui iniziò a prepararsi il pranzo dopo essersi assicurato che io non volevo nulla da mangiare.
-Liam grazie di tutto.- dissi io seria mentre mangiava.
-Piccola non devi ringraziarmi è questo che fanno i migliori amici, no?- disse lui sorridendomi. Quanto potevo amarlo? (in senso amichevole, ovviamente). –Che ne dici però di raccontarmi cosa è successo?- mi chiese Liam vedendomi tranquilla. Così gli spiegai un po’ cosa fosse successo.
-Liam che ne dici quindi se vengo a vivere da te? Per un po’ ovviamente e ovviamente ti pago l’affitto.-  dissi io interrompendo  i miei pensieri.
-Sai che per me non c’è problema e non c’è bisogno che mi paghi l’affitto- rispose lui con un sorriso rassicurante sul volto.
-Ma certo che te lo pago, cercavi un coinquilino e l’hai trovato anche se non sai per quanto.- dissi seria io. Era il mio migliore amico ma  per questo non me ne potevo mica approfittare. Così lui acconsentì.
-Come ho fatto a dimenticarmi di dirtelo!- dissi io ad un tratto forse alzando un po’ troppo la voce.
-Come hai fatto a dimenticarti di dirmi cosa?- chiese lui.
-Per due mesi, andrò all’università per provarla…- dissi io.
-Oh che bello, l’anno scorso alla mia scuola non lo fecero questo progetto, sarebbe stato molto importante anche per farci capire cosa ci saremmo dovuti aspettare e anche se l’indirizzo scelto era, effettivamente, quello giusto- disse serio, annui delle sue stesse parole e poi continuò –sarebbe stato davvero educativo-.
Liam passò il pomeriggio con me ci divertimmo tantissimo. La sera poi invitai due miei amici: Josh e Niall e le due mie migliori amiche: Liz e Beth, quest’ultima andava in una scuola diversa dalla nostra.
Liam invece invitò il suo migliore amico, quel cretino di Zayn Malik, non avevo mai avuto rapporti con lui in quanto ci odiavamo a vicenda perché eravamo tutti e due gelosi del rapporto che aveva Liam con l’altro e due ragazze che andavano all’università con lui. Selena e Jade. Due troie.

Nonostante la compagnia sgradevole che aveva invitato Liam ci divertimmo tantissimo, bevemmo tantissimo e solo verso le 2.00 quando tutti gli invitati se ne erano andati andammo a dormire. Avremmo dormito nello stesso letto in quanto io, in quella casa, ero un intrusa.
-Grazie di tutto Liam- dissi io prima di addormentarmi tra le sue braccia muscolose.













I’M HERE.
BUONSALVE A TUTTE c:
NON SO COME MI SIA SALTATA IN MENTE QUESTA IDEA MA BOH, MI E’ VENUTA, SE VI INTERESSA FATEMELO SAPERE SE NO PROVVEDERO’ A CANCELLARE LA FF.
QUINDI, SE VOLETE CHE CONTINUI A PUBBLICARE RECENSITE O METTETE TRA I PPREFERITI O TRA I SEGUITI.
A PRESTO, SPERO, CON IL CAPITOLO 1.
Fra c:
p.s. Sto scrivendo un’altra long qui su efp se vi va di leggerla andate sul mio account! Per chi volesse parlare con me sono su twitter con il nome: @xfarry

   
 
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