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Autore: lulubellula    21/03/2013    2 recensioni
"Sei così vicino a Cristina da sentire il suo respiro mescolarsi al tuo, eppure così distante da non restare abbracciato a lei a percepire il battito del suo cuore o il suo sbuffare piano e corrucciare la bocca mentre dorme.
Vorresti semplicemente chiudere gli occhi anche tu e non pensare ad altro, chiudere gli occhi e cedere a quella magia antica e arcana del riposo, lasciarti andare di fronte al tocco leggero di Morfeo.
Non puoi, non ci riesci, non ancora.
Non devi, non ora Owen".
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Owen Hunt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Quinta stagione
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Insomnia

 
“Dormire, è la cosa più semplice del mondo, basta chiudere gli occhi,
ma per molti di noi il sonno sembra una meta irraggiungibile, lo desideriamo ma non riusciamo a prendere sonno, ma una volta affrontati i nostri demoni, affrontate le nostre paure, ci giriamo l’uno verso l’altro per chiedere aiuto, la notte non ci spaventa tanto perché capiamo che non siamo soli nel buio”
(Grey’s Anatomy).

Un’altra notte passata a fissare il vuoto, il grigiore del soffitto, la luce fioca e fastidiosa che penetra dalla finestra insinuandosi nei tuoi bulbi oculari e lacerandoli a poco a poco, lentamente, con costanza, fino a corrodere la tua già precaria pazienza.

Non puoi alzarti, non vuoi svegliarla, non lei che riesce a riposare così bene, nonostante tutto, perciò ti ritrovi ad occupare un lembo del letto, a stropicciare le lenzuola chiare e fresche, a fingere di dormire anche tu per non rompere quell’incantesimo semplice eppure così inarrivabile che è un sonno semplice e puro.

Rigenerante, calmante, sacro.

Sei così vicino a Cristina da sentire il suo respiro mescolarsi al tuo, eppure così distante da non restare abbracciato a lei a percepire il battito del suo cuore o il suo sbuffare piano e corrucciare la bocca mentre dorme.

Vorresti semplicemente chiudere gli occhi anche tu e non pensare ad altro, chiudere gli occhi e cedere a quella magia antica e arcana del riposo, lasciarti andare di fronte al tocco leggero di Morfeo.

Non puoi, non ci riesci, non ancora.

Non devi, non ora Owen.

I tuoi muscoli sono troppo tesi, le tue pupille dilatate, la tua mente desta e funzionante, i tuoi sensi amplificati, come se la notte avesse bisogno di maggiore attenzione rispetto alla luce del giorno e il tuo corpo non riuscisse ad abbassare la guardia.

Non ti puoi addormentare perché non ti fidi di niente e di nessuno.

Soprattutto di te stesso e delle tue azioni.

Non vuoi che il tuo subconscio prenda possesso della tua mente, perché sai di non poterlo controllare in alcun modo.

Continui a guardare le pale del ventilatore per non cedere alla stanchezza, per non assopirti senza accorgertene.

Il movimento lento e costante ti calma, sembra aiutarti a restare concentrato, a non appisolarti.

Ma è solo un’illusione.

Hai paura di addormentarti senza accorgertene perché sai che non avresti il minimo controllo sul tuo corpo, sul tuo comportamento, sui sentimenti che provi.

Non ti addormenterai, devi solo cercare di essere più concentrato.

E ti appare persino facile, dopo un po’ di tentativi.

Talmente facile che il risveglio è uno shock.

Le tue mani sul suo esile collo a compiere un gesto che non avresti mai e  poi mai meditato, a nuocere all’ultima persona al mondo a cui avresti voluto fare del male.

E mentre Callie corre in soccorso di Cristina, inorridisci al pensiero che una sola, misera fibra del tuo corpo possa aver cercato di strangolarla nel sonno.

Osservi con insistenza le mani, gli strumenti con cui la stavi per ferire a morte e preghi di non averle fatto nulla di irreparabile, maledicendo la tua stessa carne, il tuo stesso sangue, i fasci nervosi, le ossa e la muscolatura che hanno osato compiere ciò.

Ed è troppo tardi per addormentarsi, troppo, perché l’insonnia ti ha quasi ucciso, l’insonnia l’ha quasi uccisa.
 
 
 
NdA:
Ho cercato di descrivere i momenti immediatamente precedenti all’aggressione involontaria notturna a Cristina da parte di Owen, scatenata da un forte stress post traumatico, che, tra le altre cose, gli aveva creato disturbi del sonno.
Spero di aver fatto un buon lavoro, ma sono le 0:45 e non ne sono del tutto certa.
Fatemi sapere
Luisa
 
 
   
 
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