Dai,dai,dai,dai.
Aspetto un dannato sms e tremo. Rispondi,cavolo!
Faccio avanti e indietro col busto tipo una schizofrenica e mi rendo conto che la mia immagine dal di fuori dev’essere davvero inquietante..
 “Che succede?” chiede mia cugina avvicinandosi alla mia postazione preferita nel giardino della nostra casa al mare: sotto l’albero nell’angolo.
“Aspetto un messaggio..”
Sorride. Odio quando fa così. Ha solo tre anni più di me e si ostina a trattarmi come fossi una tenera pupetta; io ho quindici anni e lei diciotto, e allora? Perché non mi da consigli invece di spiattellarmi in faccia che è più grande e basta? A cosa serve,allora, una cugina grande?
 “Messaggio che vorresti arrivasse dal nulla o messaggio che sai che arriverà?” chiede cauta.
Mi fa sorridere. “Stiamo massaggiando.. e ora deve rispondermi.”
Sospira e si siede sull’erba accanto a me. “Stiamo già un pezzo avanti.”
“Mi ha scritto lui per sapere come va l’estate.. era da tantissimo che non ci sentivamo.. e adesso io gli ho detto che mi sono fatta fare una treccina da una tipa sulla spiaggia.. l’ho detto così, per fare la scema, ma a lui che gli frega, giustamente? Ora non saprà più che dirmi, e non mi risponderà e non mi scriverà mai più e poi..”
 Tin tin. Tin tin.
Sia lodato il Cielo.
Smetto di brontolare apro il messaggio all’istante. Anche mia cugina fa un balzo e sporge la testa per leggere. Io mollo il telefono per terra e mi lascio cadere di schiena; lei preoccupata lo raccatta e legge ad alta voce ‘Fatti una foto (in cui sorridi magari) e mandamela! Voglio proprio vederti con la treccina africana.. ahahahahah’
 “Mm..” riflette a voce alta “la butta in caciara.. ti vuole vedere.. bene! Dai, ti faccio un servizio fotografico che manco Bianca Balti..”
 Mi alzo e rido “NO! Non esiste! Niente foto. Se lo scorda.” Afferro il telefono e me lo passo fra le mani.
“Perché no?” urla mia cugina. Quando è scandalizzata la voce le diventa sempre altissima ed è esilarante ascoltarla.
 “No, e basta. Ora glielo dico..”
“Aspetta,aspetta,aspetta..” mi blocca la mano,già intenta a scrivere.
“Devi imbastirgli qualcosa.. se gli dici solo di no, si capisce che è perché ti vergogni, e così si capisce che ti piace!” spiega con un gesto seccato delle braccia che vuol dire ‘è ovvio!’
 E in effetti lo è.
“Okay.. che gli dico? Fotocamera rotta? Sfogo di brufoli estivi?.. no che schifo!”
“Digli che sei a una festa in spiaggia e c’è troppa gente per fare una foto..” suggerisce attorcigliando una ciocca di ricci intorno all’indice.
 “Giusto!” le sorrido e scrivo.
“Inviato, ora aspettiamo.” Annuncio già in trance.
“Ma si può sapere chi è questo?” chiede dandomi una gomitata.
Sorrido. “E’ uno del corso di inglese.. viene anche a scuola mia.. abbiamo fatto un po’ amicizia, e mi sa che mi piace..”
Sorride e aspetta che io vada avanti.
“E’ simpatico, intelligente.. bello! Ha gli occhi neri e i capelli pure, cortissimi e morbidi, e ha un naso perfetto.. Si chiama Francesco.” Concludo con sguardo sognante.
Lei ridacchia e commenta “E sei proprio cotta.. ma anche lui sembra volerti bene.”
“Sì.. forse.” Ammetto arrossendo “una volta mi ha anche chiesto di andare a prendere un gelato, ma alcuni amici ci hanno seguiti all’ultimo momento..”
“Oh, che palle quando si mettono in mezzo gli amici!” commenta mia cugina, ormai presa dalla mia storia come fosse una telenovela argentina.
Tin tin. Tin tin.
Il suono del messaggio ci distoglie dalla nostra conversazione. Entrambe tacciamo e fissiamo il display. Apro il messaggio e lo stesso sorriso si dipinge su tutte e due le nostre facce quando leggiamo ‘vabbè, non fa niente.. tanto lo so benissimo come sorridi.. ‘