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Autore: Owen    21/03/2013    4 recensioni
Per Edward è molto difficile separarsi da John, è il suo gemello, il suo migliore amico, il suo tutto. Ma qualcosa cambia quando un giorno di scuola i fratelli vegono separati...
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward , John, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era il primo giorno di scuola per i due gemelli John ed Edward, camminavano, tenendosi per mano, nelle loro piccole uniformi nuove, sotto lo sguardo attento dei loro genitori.
Alcuni bambini li fissavano in modo strano, Edward ad ogni occhiata stringeva sempre più forte la mano di John che, guardando il gemello nervoso, gli disse:
"Stai tranquillo Ed'dard, andrà tutto bene."
Gli rivolse un sorriso di conforto.
Il più giovane ritornò a fissare gli altri bambini, alcuni giocavano, altri erano soli contro una parete, forse per la troppa paura, ed in quel momento si rese conto, ancora una volta, di quanto fosse fortunato ad avere John al suo fianco.
Una volta arrivati in una grande palestra, dove si sarebbero smistate le classi, i loro genitori se ne andarono, ricordando ai due bambini di fare i bravi.
Dopo pochi minuti una donna prese la parola e disse l'elenco delle varie classi, avevano separato i gemelli.
Al solo pensiero di doversi separare da John, Edward incominciò a tremare ma subito il gemello lo prese tra le braccia e lo tranquillizzò, poi strinse la presa delle loro mani e lo trascinò in mezzo alla confusione che si era creata, fino ad arrivare di fronte alla donna che aveva parlato.
"Scusi?" disse John, mettendosi sulle punte e tirando il lato della maglia della donna.
La ragazza si girò e subito si mise in ginocchio per arrivare all'altezza dei bambini.
"Dimmi tesoro? Ah, chiamami pure Emma." disse con un grande sorriso.
"Vede, ci deve essere stato un errore... Io e mio fratello siamo stati messi in classi diversi..." disse il più grande stringendo a sè Edward.
La donna era intenerita dalla scena a cui stava assistendo.
"Non c'è stato nessun errore, bambini. Abbiamo deciso di dividervi così noi maestre non avremo problemi nel riconoscervi, potrete conoscere un sacco di nuovi amici..."
Ma la ragazza non fece in tempo a finire perchè venne interrotta dal piccolo John.
"Ma io voglio stare con Edward!" disse con voce tremante e sbattendo un piede per terra.
Il gemello gli si avvicinò e gli sussurrò:
"Possiamo sempre provare Jawn, sono solo tre ore oggi..."
Il bambino lo guardò ed annuì, pensò che Edward era in assoluto il più ragionevole dei due, non voleva mai creare problemi e quindi gli diede retta.
Ma proprio quando i due bambini si stavano allontanando nelle loro rispettive classi, Edward si sentì vuoto, spento come se tutta la sua energia fosse svanita, forse la sua energia era proprio John.

Una volta arrivati in classe, la maestra fece disporre in un cerchio tutti i bambini, non erano molti, circa una ventina o meno.
Edward se ne stava zitto, fissando il pavimento davanti a sè, mentre ogni bambino si alzava e si presentava a tutta la classe.
Una volta arrivato il suo turno, si alzò ma si sentì mancare il fiato e gli occhi incominciarono a pizzicargli.
Si presentava sempre con John.
"Tutto bene, tesoro?" chiese Emma notando il cambio d'umore del bambino.
Edward non rispose, scoppiò in lacrime incominciando a singhiozzare.
La maestra corse subito dal piccolo e lo abbracciò per tranquillizzarlo, ma non voleva calmarsi.
"Edward, calmati, non è successo niente." disse Emma accarezzandogli i capelli.
"Vo...Voglio Jawn." disse in preda dai singhiozzi.
"Non possiamo andare da tuo fratello, disturberemo la lezione..."
La ragazza non riuscì a finire di parlare perchè la porta delle classe si aprì improvvisamente ed entrò John correndo, seguito dalla propria insegnante.
Raggiunse Edward che piangeva disperato, faceva fatica a riprendere il respiro dopo un singhiozzo, lo abbracciò, stringendolo forte a sè ed accarezzandogli  la schiena per calmarlo.
Gli sussurrò:
"Tranquillo Ed'dard, sono qui con te."
L'insegnante  che aveva seguito John, si scusò con la collega dicendo:
"Scusi se disturbiamo la lezione, ma John è scappato dalla classe dicendo che il suo gemello aveva bisogno di lui in quel momento."
Emma rimase senza parole, non aveva mai visto due fratelli così "legati" in tutti i suoi anni di insegnamento.

Per evitare altri "attacchi" di panico da parte di Edward, le insegnanti decisero di lasciare i due gemelli insieme, almeno per quella giornata.
Dopo le lezioni, Emma fermò i loro genitori per parlare.
"Salve, siete i signori Grimes?" domandò la ragazza.
"Si, siamo noi." rispose la madre, Susannah, guardando poi fuori dalla finestra che si affacciava sul parco giochi della scuola, dove i gemelli stavano giocando insieme.
"Vi ho chiamati perchè oggi è successa una cosa abbastanza... strana."
La madre aggrottò la fronte dopo quelle parole.
"Edward ha avuto questo 'attacco' di panico, piangeva, faceva fatica a respirare e continuava a ripetere di volere John... Io all'inizio ho pensato che fosse solo spaventato ma dopo pochi minuti è entrato John che lo ha abbracciato... Si è calmato subito. Penso che questo non sia un comportamento normale, forse è meglio fare vedere il piccolo da un dottore, solo per essere sicuri..." disse la maestra un pò imbarazzata.
Il padre, che era stato in silenzio ad ascoltare con attanzione le parole dell'insegnante, annuì, dicendo:
"Ovviamente faremo fare un controllo a Edward. Io penso che quel suo attacco sia dovuto all'agitazione, è sempre stato un ragazzo molto timido, al contrario di John. Ma se serve per il suo bene... Certamente."

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"Grimes" disse con voce fredda la donna che accoglieva i clienti della clinica.
Edward si alzò, tenendo John per mano con la madre di seguito.
"Buongiorno, sono il dottor Richard." disse l'uomo sorridendo ai due bambini.
Edward ricambiò il saluto con un sorriso forzato e nervoso mentre John era occupato a guardare tutti i giocattoli sparsi su un tappeto al centro della stanza.
"Allora bambini, non dovete preoccuparvi. Oggi giocherete con tutti questi giochi mentre io parlo con vostra madre, ok?"
I bambini annuirono e corsero verso il tappeto mentre i due adulti si sedevano sul lato opposto della stanza.
"Oggi voglio vedere quanto Edward dipende da John." disse il dottore alla madre.
Lei annuì, guardando i suoi figli giocare.
Passarono una decina di minuti e il dottor Richard aveva annotato degli appunti sulla sua cartella.
"Ok, ora vorrei parlare solo con Edward." disse l'uomo avvicinandosi al piccolo mentre la madre usciva dalla stanza insieme a John.
Edward, che aveva riso fino a qualche minuto fà, ora tremava e aveva gli occhi lucidi.
"Allora Edward, ti sei divertito a giocare?" disse il dottore per "rompere il ghiaccio".
Il piccolo si limitò ad annuire, guardandosi le mani sotto il tavolo.
Le domande seguenti furono simili: il dottore domandava ed Edward rispondeva muovendo solo la testa.
La prima seduta finì, la madre e John rientrarono nella stanza ed Edward corse velocemente ad abbracciare il gemello.
Si guardarono intensamente negli occhi, come se riuscissero a capirsi anche con un solo sguardo.
Il dottor Richard disse alla madre, senza farsi sentire dai gemelli che parlavano tra loro:
"Edward soffre di 'ansia da separazione' , molto diffusa nei gemelli, soprattutto quelli omozigoti. Anche se sembra innocua come 'malattia', può creare problemi seri al gemello che la soffre, sia fisici che mentali."
La madre sembrava molto preoccupata.
"Mentre giocavano, ho notato che Edward è molto dipendente da John e quest'ultimo lo asseconda, creando questo strano legame che fà sentire Edward protetto e speciale. E' per questo motivo che, quando il suo gemello non è con lui, si sente indifeso e vuoto, avendo così i suoi attacchi di panico. Non sò di preciso quante sedute dovremmo fare, può durare anche anni questa terapia, Edward è un ragazzo molto insicuro, timido e chiuso, quindi sarà molto difficile parlare con lui ed avere la sua fiducia."
Susannah annuì, rimase a parlare con il dottore e poi se ne andò, seguita dai figli che si tenevano teneramente per mano. 


















   
 
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