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Autore: Invader_from_Hell    23/08/2004    7 recensioni
Questa è la Mia Felicità, e quella di nessun altro, eppure di tutti coloro che si accontentano di un po' di sole. E che sanno di amare. Un omaggio all'estate, alla vita, all'amore. E scusate, anche a me.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È quando splende il sole che usciamo dalle nostre casette,

 fatte di paglia, panna e freddo.

Splende in piena Toscana un’idea, una realizzazione

Un consenso disteso e a cuor leggero.

È quando splende il sole che si accendono i nostri corpi

Mai sudati, il vento è troppo forte tra le case,

splende il medioevo tra viandanti e manager di paese.

Non siamo mai contenti, sempre più veloci, sempre più veloci.

Non ci basta più, non ci basta più, non ci basta proprio più.

Ma se splende il sole, ci facciamo bastare il nostro sguardo

Il nostro silenzioso e abbronzato assenso.

Non si brucia mai , non si brucia mai, non si brucia mai.

Il nostro assenso abbronzato, non si brucia mai.

 

Le pietre che restano fredde, che non si scaldano mai

Sollevano le nostra pelle stanca e salata

È il mare che ci squadra attraverso il finestrino di una cinquecento

Verde come il mare, la macchina.

Ci squadra, ma non lo vogliamo sfidare, può stare tranquillo.

Davvero tranquillo, tranquillo, tranquillo, da quassù

È lui che ci ha per sempre e non solo, come la più inaudita violenza.

Mentre lo scrutiamo e scrutiamo gli alberi per scoprire se il vento li muove,

e se dovesse muovere anche il mare

[ Onde rotolanti, yeah ]

saremo polpi divorati che tentano di camminare sulla sabbia

e il sole ci brucerà senza paura, grigliata d’amore e di sale.

Ma. Ma. Ma.

Ma c’è qualcosa che dovevo dirti.

E dovevo dirtela da qua, tra sole, pietre, medioevo e vento.

Dovevo dirti che profumiamo tutti di sale,

dovevo ricordarti che siamo tutti vivi,

ma che la tempesta è stata la più violenta che avessimo mai visto.

Forse te ne sei dimenticato, forse me ne sono dimenticato io.

[ Softly Struggling, that’s right ]

da qua,  dalla panoramica che avvolge la collina nella sua morsa d’asfalto

dolcemente levigato dagli anni

io dovevo parlarti, assolutamente, devo dirti che siamo ancora qui.

Devo dirtelo, perché lo sai, e perché non lo so.

Voglio che tu lo sappia, voglio saperlo.

 

Voglio chiederti se hai visto il mare, se scintilla sotto i tuoi piedi

Voglio arrivare sotto il bordo della laguna, vederti che scali i moli del tuo cuore

Voglio stare pronto a prendere la corda che mi lancerai

E voglio a tutti i costi resistere e stare in piedi quando sentirò il peso che porta.

Voglio sentirti che imprechi contro le paranoie di una notte di mareggiata.

 

È il maremoto più bello, il nostro, perché è finito.

Resta il vento, ma è fresco.

Parte da te, su un fiume serpeggiante, tra isola di laguna salata,

tra rimproveri silenziosi e musica solamente immaginata

[ Sogni di rovine – sou da yo ]

Attraversa la piana e il monte, raccoglie fiori d’erica

E mele di campagna

Attraversa gli sciami di rondini e zanzare, scende tra i monumenti

Si ferma, si innamora e pensa.

Ma non ha tempo, riparte vigoroso verso il mare,

e lo vede dopo monti e un lago.

 

Attraversa le strade di un paese di collina e di mare

Sale sui portoni, attraversa le corti

E porta un po’ di fresco medioevo sulla spiaggia.

E sulla panoramica dove mi rosolo di nostalgia.

 

E dovevo dirtelo, dovevo dirtelo

Dove proprio dirtelo

 

Questa vita ci culla e ci fa saltare

Ci abbandona e ci bagna

Ma credimi, quando saremo bagnati di lacrime

C’è molto da fare.

Quando saremo bagnati di lacrime

Niente asciugamani di stupefacente ansia

 

Quando saremo bagnati di lacrime

C’è il sole oltre la collina.

 

C’è il sole

Sul mare.

 

Dovevo dirtelo.

 

 

 

 

  
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