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Autore: __Rachele__    21/03/2013    2 recensioni
"Sarah lo sapeva, era nascosta. Era molto più di quanto avessero altri. Molti altri non ne avevano avuto il tempo, di nascondersi, o la possibilità."
Genere: Angst, Dark, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tate Langdon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sarah lo sapeva, era nascosta. Era molto più di quanto avessero altri. Molti altri non ne avevano avuto il tempo, di nascondersi, o la possibilità. A pensarci bene, a scuola non c’erano molti posti per nascondersi, solo qualche sgabuzzino, il più delle volte chiuso a chiave. Ma Sarah sapeva anche che il suo nascondiglio non sarebbe bastato. Era nascosta dentro ad un armadio, in una classe vuota. Qualsiasi serial killer che si rispetti controlla nell’armadio. Sapeva di essere spacciata, mentre sentiva gli spari farsi più vicini. Sperava solo che non la trovasse, che vedesse la classe vuota e proseguisse, ma più botti si sentivano, più la sua speranza diminuiva e la sua paura aumentava.
Sarah non singhiozzava, era troppo sotto shock probabilmente. Era passata in modalità sopravvivenza, come nei videogames. Appena aveva sentito il primo sparo e la confusione che ne era derivata, aveva zittito quella parte del suo cervello che voleva andare nel panico, e si era nascosta. Ora tutto era silenzio, si sentiva solo il suo respiro accelerato e il battito del suo cuore nello spazio angusto dell’armadio. Degli spari, ad intervalli irregolari, interrompevano lo spaventoso silenzio che avvolgeva la scuola.
Quando Sarah sentì la porta dell’aula aprirsi, si sentì mancare per un attimo. Passi lenti e ineluttabili risuonavano nell’assoluto silenzio della stanza vuota, rimbombando, lenti e regolari.

TUM TUM TUM

Quella mattina era cominciata come tutte le altre. Sveglia, doccia, scuola. Una giornata ordinaria, noiosa. Senza emozioni e senza particolarità. Doveva essere una giornata normale.

TUM TUM TUM

I passi avanzavano, si facevano più vicini. Il suo cuore batteva all’impazzata, il respiro si faceva accelerato, sempre di più. Sarah voleva essere il più silenziosa possibile, ma sentiva che si stava avvicinando, che i suoi passi si erano fermati. Trattenne il respiro mentre il ragazzo apriva l’anta dell’armadio. Per un momento si guardarono, negli occhi. Quelli del ragazzo erano belli, scuri. Lui era biondo e Sarah lo conosceva. L’aveva visto, in giro, qualche volta. L’aveva trovato carino, molto, ma niente di più. Non sapeva nemmeno il suo nome. E ora non l’avrebbe mai saputo. Per lei, in quel momento, lui era il carnefice e nient’altro. Provò ad impiegare i suoi ultimi secondi per recitare una preghiera, ma non gliene venne in mente nessuna, aveva la testa vuota. Stava ancora trattenendo il respiro quando il ragazzo sollevò l’arma e gliela puntò contro, con volto impassibile, imperturbabile. E poi, fu solo buio.

***

Quando Sarah rinvenne, tutto attorno a lei era confusione. La testa le girava e le luci al neon sopra alla sua testa brillavano rumorosamente. Intorno a lei, le persone piangevano, si stringevano tra loro e si abbracciavano. La disperazione, la tristezza pesavano nella stanza, aleggiando come una fitta nebbia attorno ai presenti. Sarah era in ospedale, in un lettino, con una flebo al braccio. Era svenuta, le spiegarono poi. Lei fece un triste sorriso: era proprio tipico di lei. Sveniva sempre, che fosse durante l’ora di scienze in laboratorio, mentre sezionava una rana, o che stesse facendo ginnastica. Lei era la ragazza che sveniva, lo era sempre stata. Le era successo tante volte che ci era ormai abituata e nessuno vi faceva più molto caso. E ora la sua debolezza le aveva salvato la vita. Doveva essergli svenuta davanti e lui aveva tirato oltre, proseguendo, verso una nuova vittima.
Sopportò i suoi genitori, mentre la abbracciavano e baciavano e le dicevano quanto era stata fortunata. Rispose loro con un falso sorriso. Ma, infine, lo seppe: lui si chiamava Tate.


 

Niente, è una cavolata che ho scritto tempo fa, giusto perchè l'avevo in testa e ora l'ho ritrovata, mentre scorrevo tra le mie fanfictions e boh, ho deciso di pubblicarla. Non so quanti la leggeranno, forse nessuno, ma io ci provo, non costa nulla, fortunatamente XD Grazie a coloro che leggeranno e, niente, spero che ci sia qualcuno XD 
Rachele
   
 
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