Oggi é il 23 Giugno 2011 , sono passati quattro anni , quattro maledetti anni da quel giorno in cui la mia vita perfetta é stata azzerata , facendola ripartire a velocità di un bradipo cambiandola totalmente. Quattro anni fa compivo gli anni , io un giovane ragazzo di appena diciotto anni che voleva svagarsi , voleva "provare" cose nuove , cose da "brivido", no non ero il tipo che voleva semplicemente andare a letto con una ragazza per provare piacere , non ero assolutamente quel tipo. Ricordo che quel giorno ero parecchio eccitato , si sa ora ero "grande" ero "responsabile", anche se quello che sarebbe successo fra poche ore avrebbe capovolto le mie sicurezze. I miei amici mi avevano dato appuntamento in un locale , dissero che volevano festeggiare e io fui più che felice di andarci. Arrivato a destinazione mi sfilai il casco e misi la catena al motorino , ed entrai : c'era un silenzio che metteva quasi paura , ma appena accesi la luce trovai centinaia di persone , alcune che non conoscevo e altre che conoscevo che mi si buttarono addosso facendomi gli auguri ; il dj iniziò a lanciare le canzoni al massimo del volume . Abbracciai i miei amici e andammo a bere qualcosa , mentre il barrista versava l'alcol , eravamo distratti e non ci accorgemmo che assieme ad esso aveva messo anche della povere bianca nel bicchiere mescolandola bene con il resto del misucuglio da lui creato e ci servì i cocktail e nemmeno in un minuto li scolammo ; a breve iniziai a sentirmi euforico ma credevo fosse solo l'effetto dell'alcol , ma mi sbagliavo. Poco dopo iniziai a sentirmi male , giramenti di testa e alla fine svenni. Avevo gli occhi chiusi ma sentivo i rumori e poco dopo un ago mi infilzò il braccio destro facendomi spalancare gli occhi , mi avevano chiuso in uno sgabuzzino , un tizio mi teneva fermo e l'altro mi teneva conficcato l'ago nella vena procurandomi un dolore immenso , ma il dolore fù ancora più tremendo quando realizzai i fatti , mi avevano drogato e mi stavano drogando! cercai di liberarmi ma a poco a poco quella sostanza mi divorava l'energia e l'anima e ricaddi in un sonno profondo. Quando aprìì gli occhi: ero in ospedale , non avevo idea di chi mi avesse portato o come ci fossi arrivato , in questo momento avevo una paura immensa su quello che mi avrebbe procurato quel quantitativo di droga. Entrarono due medici uno che mi cambiava il liquido nella flebo e l'altro guardava abbastanza preoccupato i risultati delle analisi , poco dopo entrò mia madre che appena mi vide mi abbracciò con le lacrime agli occhi , ma presto si staccò chiedendo al medico i risultati delle analisi , lui la squadrò dispiaciuto e quella frase la ricordo ancora oggi "suo figlio ha l'AIDS, la siringa con cui lo hanno drogato era infetta di altro sangue " parole crude come un coltello conficcato nel cuore e tirato via con violenza.Dopo quel giorno sono stato mandato in dieci cliniche differenti.Oggi mi ritrovo a 22 anni con l'AIDS , le persone mi prendono per un tossico dipendente , senza sapere che sono stato drogato e non volevo.I pregiudizi hanno contribuito a distruggermi ,ma l'AIDS continua ancora oggi a mangiare vivo la mia vita accorciandola ogni giorno , e ogni giorno devo vivere con il pensiero e la preoccuparzione che sarà l'ultimo.

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