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Autore: HeartBreath    21/03/2013    7 recensioni
Tutto il suo corpo sembrava atrofizzato, tremava incontrollato come se lei avesse una forte febbre. Quasi non riusciva a muoversi: la paura tendeva sempre a paralizzare il suo corpo.
Ma non poteva fermarsi. Doveva costringere il suo corpo a muoversi. Finalmente qualcuno, lassù, aveva provato pietà di lei. Finalmente era riuscita a superare le prime stanze del Castello Oscuro senza che il suo spietato padrone la catturasse.
Forse questa era la volta buona. Sarebbe riuscita a sfuggirgli.
Non poteva arrendersi ad un passo dalla salvezza.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il cuore di Belle batteva tanto violentemente da farle male.

Fosse stato quello l'unico problema...

Tutto il suo corpo sembrava atrofizzato, tremava incontrollato come se lei avesse una forte febbre. Quasi non riusciva a muoversi: la paura tendeva sempre a paralizzare il suo corpo.

Ma non poteva fermarsi. Doveva costringere il suo corpo a muoversi. Finalmente qualcuno, lassù, aveva provato pietà di lei. Finalmente era riuscita a superare le prime stanze del Castello Oscuro senza che il suo spietato padrone la catturasse.

Forse questa era la volta buona. Sarebbe riuscita a sfuggirgli.

Non poteva arrendersi ad un passo dalla salvezza.

Continuò a correre lungo i corridoi bui. Non c'erano candelabri accesi, e ovviamente le tende erano chiuse: difficilmente vedeva qualcosa. Era costretta a tenere le mani davanti a sé per assicurarsi di non sbattere da nessuna parte.

Trovò lo scalone del primo piano, miracolosamente senza cadere di sotto. Una volta in fondo, fece mente locale:

L'ingresso è esattamente un piano sotto di me, ricordò.

Il cuore le balzò in gola, quando sentì dei passi. Nel buio e nel più totale panico, non riusciva a capire da dove provenissero. Così, si nascose svelta nel sottoscala.

Attese.

I passi avanzavano, e iniziarono a scendere le scale, con una lentezza e una disinvoltura terrificanti.

Belle si tappò la bocca con la mano per bloccare l'urlo che covava in gola.

Dopo l'ultimo scalino, i passi si allontanarono di nuovo.

In un primo momento Belle non poté credere che fosse così facile. Ma, quando tornò il silenzio nel Castello, capì di essere in salvo.

Si sporse dal sottoscala, avanzando di qualche passo.

E all'improvviso, sentì due braccia assalirla alle spalle.

Belle si sentì le braccia e il busto avvolti in una morsa che sembrava mortale, e d'istinto spalancò la bocca, ma per lo spavento non riuscì a gridare.

Presa!” cantilenò una vocetta divertita.

Per l'amor del cielo! Mi avete spaventata a morte!” berciò Belle, cercando di liberarsi dalle braccia dispettosamente invadenti di Tremotino.

Il suo padrone smise di costringerla a sé, eppure, quando allentò la presa, lei smise di dimenarsi. Si voltò verso di lui, probabilmente nemmeno accorgendosi di essere ancora tra le sue braccia.

Perché mai? Non c'è nessun altro qui, dearie”

Lo so, ma... alcune stanze sono completamente buie, e... mi sembra di essere la protagonista di uno dei miei romanzi sui fantasmi” disse lei, con timidezza. Poi realizzò: “Un momento. Se siamo soli, vuol dire che i passi sulle scale erano i vostri!? Eravamo d'accordo che non sareste scomparso e riapparso alle mie spalle per trovarmi!”

Tremotino ghignò maligno. “Non l'ho fatto. Ho solo incantato un paio di scarpe”

Belle si mostrò indignata, ma in realtà era... divertita. Pensò che, dopotutto, il Signore Oscuro non usava i suoi poteri solo per fare del male: riusciva persino a giocare come un bambino.

Non è una sfida ad armi pari, se usate la magia!”

Non abbiamo mai specificato nulla del genere nelle regole, hai solo detto che non potevo smaterializzarmi”

Era sottinteso”

Non per me. Quindi ho vinto” gongolò Tremotino.

Spingendo con entrambe le mani il suo petto, Belle lo allontanò da sé, ancora più stizzita. “Non è giusto!”

L'uomo fece un gesto teatrale e indecifrabile con le mani, come suo solito. “Te l'avevo detto di non sfidarmi: le clausole degli accordi sono la mia specialità”

La ragazza stava per ribattere ancora, ma il suo padrone posò l'indice sulle sue labbra di rosa. “Hai perso, dearie”

Belle scostò la sua mano con più esitazione di quanto non avrebbe voluto. “Una vittoria scorretta non è una vittoria” recitò, supponente.

Dipende dai punti di vista” precisò Tremotino. “Guarda il lato positivo: hai passato qualche ora senza lavorare. Non è per questo che mi hai sfidato?”

Sul volto della fanciulla si dipinse un sorriso tra il consapevole e il furbo. “No, non l'ho fatto per rimandare le pulizie. Una volta mi avete detto che era il gioco preferito di vostri figlio. Ho pensato che vi potesse... far piacere...”

Questo lasciò per un attimo l'Oscuro senza risposta – evento rarissimo.

La fissò con la smorfia più seria che lei gli avesse mai visto in volto. “L'hai fatto... per me?”

Il delizioso sorriso di Belle divenne più grande e più dolce. “Sono qui per servirvi, o sbaglio?”

Quello, però, non sembrava e non suonava affatto come il servizio di una governante. Piuttosto, Tremotino avrebbe detto che fosse il favore di un'amica.

Allora, visto che avete vinto” tirò le somme lei, riducendo i limpidi occhi a fessura. “Qual è il vostro premio?”

Il vincitore del numero più alto possibile di partite, come d'accordo, aveva il diritto di fare una richiesta qualunque al perdente.

Le dita di Tremotino formarono una piramide e lui ridacchiò ancora. “In effetti, c'è una cosa che potresti fare per me”

Belle, innegabilmente, aveva già paura. Del resto, aveva iniziato a nutrire dei sospetti quando Tremotino aveva detto di volere una semplice richiesta come premio. “Ma io sono la vostra governante, voi avete già diritto a chiedermi qualsiasi cosa”, aveva detto lei. “Allora non hai nulla da temere, no?”, aveva risposto prontamente lui. Ma Belle non si fidava lo stesso.

Seguimi, Belle” la invitò Tremotino.

La ragazza camminò dietro di lui senza avere idea di dove stessero andando.

Oltrepassarono diversi corridoi che conosceva, e altri in cui passava raramente.

Tremotino si fermò davanti ad una porta grande e verde chiaro. Belle non l'aveva mai notata...

Per volere del Signore Oscuro, la porta si aprì da sola, e i tendoni della sala buia si spalancarono tutte insieme.

Perdonami dearie: so quanto ti piaccia manipolare le tende del mio castello, ma non ho tempo di starti dietro mentre le strattoni una per una, rischiando di cadermi di nuovo tra le braccia”

Sentendolo prenderla in giro in quel modo, in un'altra occasione Belle sarebbe arrossita, si sarebbe imbarazzata, forse indispettita. Ma in quel momento, nemmeno lo stava ascoltando.

Avanzò oltre la soglia dell'ingresso di quella stanza, come in trance. Osservò incantata i muri pieni di libri, decine e decine di scaffali con fascette una accanto all'altra. C'era addirittura una scala che portava ad un pianerottolo più alto, perché le librerie arrivavano a toccare il soffitto.

Uno spettacolo magnifico per Belle: si maledì per non essere entrata prima in quella biblioteca.

Prima che potesse formulare qualunque pensiero sensato, Tremotino ricominciò a parlare: “Voglio che tu tolga dal tuo tempo libero quello necessario per pulire e spolverare questi libri. Tutti quanti. Pagina per pagina” sogghignò, ammiccante. “Prenditi tutto il tempo che serve, ma è essenziale che tu lo faccia bene e che questo non ti distolga dalle altre faccende. E' chiaro?”

La stava fissando come chi pone dei limiti, non delle costrizioni.

Belle avrebbe voluto rispondere, ma era senza fiato. Non riusciva a crederci. Lui le stava dicendo, tra le righe, che doveva passare ore ed ore da sola con tutti quei libri? Era la cosa più carina che qualcuno avesse mai fatto per lei.

Oh santo cielo... Grazie!” singhiozzò. “Grazie, grazie, gra-”

Lui alzò una mano con formalità, facendole segno di tacere. “Non devi ringraziarmi. Non è una cortesia, ma una penitenza” le ricordò e, come se non fosse già tutto così evidente, le strizzò l'occhio.

La ragazza capì, ma non riuscì a non sorridere. “Mi metterò a lavoro quanto prima”

Ma adesso devi recuperare il tempo perso giocando a nascondino. Vai, tornerai qui quando avrai finito”

Ai vostri ordini” annuì lei, e girò i tacchi.

Prima che uscisse, Tremotino la richiamò: “Belle?”

La ragazza si voltò e quegli incantevoli occhi acquamarina lo osservarono interrogativi.

Se avessi vinto a nascondino... la tua richiesta sarebbe stata di essere lasciata libera?”

A quella domanda, si bloccò per alcuni istanti. Schiuse le labbra, ma non parlò subito.

No” rispose infine, e le scappò un altro sorriso, troppo affettuoso per essere lecito. “Avrei chiesto altre storie su vostro figlio”









Lo so, lo so: la biblioteca della Bestia nella versione Disney. Non ho resistito, in Skin deep non si parla mai della passione di Belle per i libri!
Leggo dappertutto one-shot Rumbelle e così ho deciso di pubblicare qualcosina anch'io ;)
A costo di sembrare sadica, spero di essere riuscita a mettere paura a chi credeva che Tremotino stesse davvero inseguendo Belle, all'inizio della fanfic. Ahahahahahahah!
Spero sia stata di vostro gradimento,
baci e abbracci.

V

  
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