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Autore: Stupid Zeus    22/03/2013    1 recensioni
''Quinn aprì gli occhi: vide Joe, che aspettava che si svegliasse dall'incidente. L'incidente, ora si ricordava. Stava andando al matrimonio di Rachel e Finn, quando un pazzo è passato col rosso, investendola tragicamente nella sua macchina.''
Cosa ha sognato Quinn dopo essere stata investita mentre andava al matrimonio di Finn e Rachel?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Un po' tutti, Will Schuester | Coppie: Puck/Quinn
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quinn era circondata da una luce. Intorno a lei tutto era immensamente bianco. Camminava, nel vuoto, quando scorse una scala, color panna. Continuava a camminare, e notò che su quelle scare c'era una figura, bellissima, familiare. Ad ogni passo che faceva la figura era più nitida, i vestiti che aveva erano più chiari: un abito maschile, una camicia bianca sotto una giacca nera, che staccava da tutto quel bianco che la circondava. Era arrivata all'inizio delle scale, dove la figura era assolutamente chiara: era Puck. Alla sua vista il cuore di Quinn si fece gonfio di felicità. Puck le tese una mano, Qunn glela strinse, e salì qualche scalino. Voleva parlare, ma, quanto più si sforsasse, non riusciva ad emettere alcun suono, ma a lei non importava: davanti a lei aveva quanto più di bello possa esistere al mondo: quel sorriso, quegli occhi semi-scuri che la facevano sentire al sicuro, che le dicevano che tutto andava bene. Abbassò gli occhi, dietro le gambe di Puck c'era un' altra figura, piccola, timida. Aveva i capelli di lei e gli occhi di lui, era l'essere più perfetto che due corpi avessero mai creato: Beth. Quel nome che riportava a Quinn innumerevoli ricordi, tristi e felici. Le mani dei due innamorati erano a mezz'aria, ma lei la staccò per prendere in braccio la creatura, che alla vista degli occhi dolci della madre si era staccata dalle gambe del padre, per correrle in grembo. La prese in braccio, e si ricordò di sua madre, che la stingeva in quel modo dopo che tornava dal lavoro, o quando aveva solamente bisogno di quell' affetto che solo una figlia sà dare. Si avvicinò a Puck e i due si guardarono, felici. Gli angoli delle loro bocche si aprì in due sorrisi meravigliosi, innamorati. La bimba li guardava, con quei giganteschi occhi semi-scuri del padre. Si presero per mano, le grandi mani di lui facevano sentire sicura lei, si voltò e lei vide per la prima volta quel grande portone alle spalle di lui. Fece scendere la bimba ed entrarono. Furono accolti da un faro di luce abbagliante, ma gli occhi di Quinn non erano infastiditi. Il faro di luce durò meno di un secondo, e subito Qunn capì dove stava: era il corridoio del McHinley, dove, proprio in quel corridoio, ci furono baci, liti, amicizia. Le pareti erano rosse e bianche, e ai suoi lati c'erano tutti i suoi amici migliori, quelli importanti che le avevano cambiato la vita. Li vide tutti: Rachel, che aveva una presa stretta al fianco di Finn, che la stringeva a sua volta all'altezza del seno; Santana, che aveva il mignolo preso al mignolo di Brittany; Sam, i quali capelli avevano un biondo cenere mai visti prima, vicino a lui c'era Mercedes, le loro mani aggrovigliate; Kurt, che sorrideva con la testa appoggiata alla spalla di Blaine. Beth lasciò la mano della madere e raggiunse Santana e Brittany, che la accolsero con abbracci. I due si fermarono, lei spaventata che stringeva il braccio di Puck. Un uomo si avvicinò a Quinn e la abbracciò forte, era Will, colui che, bene o male, l'aveva sempre, sempre aiutata nei momenti più difficili. Will quardò Puck e annuirono. Puck si allontanò portando con se Beth e, prima di aver raggiunto la fine del corridoio, era sparito con la bimba che saltellava tenendo la mano del padre. Dopo aver visto i due sparire, Quinn guardò Will, che con un gesto della mano le indicò gli amici. C'era un silenzio assordante, nessuno parlava, ma tutto era così bello. Lei si avvicinò alle pareti, dove la aspettavano i loro amici. Si avvicinò a Rachel, le mise una mano nella guancia, sorrisero entrambe. Poi guardò Finn, e sorrise. Continuò a percorrere il corridoio: vide Santana e Brittany felici come non aveva mai visto, Sam e Mercedes, così belli insieme. Poi Kurt, oh, Kurt, ne aveva passate così tante, vederlo così attaccato a Blaine la faceva felicissima.
Per la prima volta, da quando era in quel posto, Qinn si voltò: tutto quello che aveva visto prima non c'era più, tutto era bianco. Sentì una voce, melodiosa, lontana; diceva il suo nome, sembrava quasi una canzone: -Quinn, Quinn...-. Una luce, più intensa, più viva, vedeva in lontananza. -Quinn, Quinn!...- La voce proveniva da quella luce. Alzò le mani, quasi a prenderla. Fu travolta dal bagliore e chiuse gli occhi, cullata.
 
Quinn aprì gli occhi: vide Joe, che aspettava che si svegliasse dall'incidente. L'incidente, ora si ricordava. Stava andando al matrimonio di Rachel e Finn, quando un pazzo è passato col rosso, investendola tragicamente nella sua macchina. Quella luce che vedeva nel suo sogno era la luce artificiale dell'ospedale. Si guardò intorno. Vide tutti i suoi amici, Joe deve averli chiamati quando si era accorto dei suoi movimenti. Lei era felice, loro preoccupati: aveva perso l'uso delle gambe.
   
 
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