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Autore: TheCountess1992    22/03/2013    1 recensioni
Ad uno degli ultimi balli della stagione londinese del 1888, Miss Levinson sembra certa di non poter riuscire a sposare l'uomo che ama e prende una decisione drastica. Solo Lord Downton può farle cambiare idea...
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Durante il ballo di quella sera , Miss Levinson non aveva mai danzato con Lord Downton. Lei sapeva bene che lui non l’amava,  mentre invece Cora avrebbe dato la sua vita per Robert.
Aveva danzato con Lord Belmore, con Lord Granville, con Lord Cavendish e con altri gentiluomini di cui non desiderava ricordare il nome, ma il suo sguardo si fermava sempre nello stesso punto, nell’angolo della sala dove si trovavano i Crawley.

Lord Downton era piuttosto pensieroso; se ne stava seduto fissando attraverso la finestra un punto non ben precisato dello sconfinato giardino. Non era da lui sentirsi così confuso; gli avevano insegnato che un Lord doveva sempre dimostrare di tenere in pugno la situazione, eppure si sentiva agitato, come se avesse fatto qualcosa di cui non andava fiero.

“Perché non inviti un’affascinante inglese a danzare, Robert?” gli chiese sua madre, con un tono che sembrava esprimere più un obbligo che una proposta.
Lui rivolse lo sguardo alla madre, restando però assente con la mente. “Non credo di essere di buona compagnia per nessuna fanciulla stasera…”
“Se non ti sbrigherai le migliori verranno prese!” gli rispose impettita la madre, come se stesse discutendo di un’asta in cui i pezzi più pregiati rischiavano di finire troppo presto. Robert si accorse che era proprio così; cercare una moglie nella buona società era un po’ come partecipare ad un’asta. Si costrinse a voltarsi verso la sala da ballo, dove il suo occhio cadde immediatamente sulla coppia formata da Miss Levinson e Lord Granville: lui era completamente ai suoi piedi e Robert sapeva perché…

Paul, così si chiamava, era uno dei suoi migliori amici e gli aveva confidato di essere profondamente innamorato di Cora.
Lei invece sembrava distante. Robert conosceva il perché anche di ciò e da quando ne era a conoscenza non faceva che riflettere al riguardo.
Lo sguardo di lei si rivolgeva spessissimo nella sua direzione, intenso, meravigliosamente glaciale, trafiggendolo quasi e toccando corde che gli erano precedentemente sconosciute.

Questo gioco di sguardi tra loro due andò avanti per qualche minuto finché non venne interrotto da una vecchia conoscenza che Lady Grantham stava riportando sotto gli occhi del figlio:  era Lady Penelope Barnings, ovviamente inglese e in età da marito.
Robert scattò in piedi immediatamente, da perfetto Lord, e fece un leggero inchino con il capo per salutare la fanciulla.
Dopo aver conversato qualche minuto, Robert gli porse il suo braccio. “Mi fareste l’onore di questo ballo, Lady Penelope?” gli chiese con garbo ma distaccato; non aveva alcun interesse verso di lei. La condusse verso il centro della pista da ballo mentre sentiva su di sé la presenza fissa, costante, dello sguardo indagatore di Miss Levinson.
La giovane stava soffrendo e non riusciva a nasconderlo: smise di danzare e, sotto lo sguardo preoccupato del suo accompagnatore, si congedò, lamentando un forte mal di testa e uscendo a testa bassa dalla sala da ballo per rifugiarsi sul balcone della stanza adiacente.

Il tutto successe in un attimo e Lord Downton, senza riuscire a frenare l’impulso, lasciò Lady Penelope alle cure di qualcun altro per dirigersi a passo svelto fuori dalla stanza, sotto lo sguardo di disapprovazione della madre.
Dopo aver camminato per qualche metro la vide e si fermò qualche secondo a contemplarla: la sua bellissima ed elegante figura si trovava di fronte ad un balcone. Il lungo abito azzurro le fasciava perfettamente il corpo in modo da sottolinearne la bellezza. Alcuni riccioli le ricadevano dolcemente sulla nuca bianca. Teneva le braccia incrociate.

Robert, lentamente ma con decisione, le si avvicinò. Notando che stava rabbrividendo, si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle. Lei trasalì: non si era accorta della sua presenza.
“Sto per tornare in America, Lord Downton” gli disse senza guardarlo e tenendo gli occhi fissi davanti a sé.
In un secondo egli sbiancò, poggiandosi alla ringhiera e guardandola pieno di paura. Notò che stava piangendo.
“Non posso restare qui e sopportare di vedervi con un’altra donna per tutta la mia vita...il mio cuore andrebbe in frantumi ogni giorno di più…” si strinse nelle spalle, coprendosi con la sua giacca in cui era impregnato il profumo di Robert.
Era stata sincera; non sapeva se lui l’avrebbe apprezzato…era consapevole del fatto che gli inglesi non parlavano volentieri dei loro sentimenti.

Con gli occhi sbarrati dallo stupore, lui prese la parola.
“Non andate via” mormorò a bassa voce senza guardarla direttamente ma fissando nuovamente il giardino. Si sentiva così coinvolto da non riuscire a guardarla senza emozionarsi.
“Non riesco a restare qui e non amarvi” gli rispose immediatamente in un sussurro.

Robert capì che era il momento; era inutile attendere oltre dato che rischiava di perderla. Tossendo, un po’ imbarazzato, si voltò verso di lei; era incredibile quanto riuscisse ad essere bella e dignitosa anche quando piangeva. Le cinse dolcemente la vita, notando la sua espressione sorpresa mentre faceva ciò. Le carezzò la guancia, assaporando il contatto della sua mano con la morbida pelle di lei.

“Cora…” la fanciulla trasalì; quella era la prima volta che lui la chiamava con il suo nome di battesimo e ciò le dava una sensazione nuova di intimità profonda. “Voi siete…” cominciò a dire, avvicinandosi sempre più a lei “la donna più bella e coraggiosa che io abbia mai incontrato. Non posso permettervi di tornare in America perché ho bisogno di voi accanto a me.”
Cora lo osservava sbalordita ma completamente rapita da tutto ciò che diceva. Lasciandosi andare alla sua presa, continuava a fissare gli occhi nei suoi.

Lui la strinse a se, sentendo il contatto del meraviglioso corpo di Miss Levinson contro il suo…”quindi sarò costretto a seguirvi fino a Cincinnati per riportarvi in Inghilterra con me, perché non ho intenzione di sposare nessun’altra, se non voi.”
Concluse il suo discorso attendendo che lei dicesse qualcosa, così da permettergli di non sentirsi uno sciocco; non aveva mai fatto una dichiarazione prima e temeva di essere stato molto impacciato.

“Se partissi mi seguireste?” gli chiese di rimando lei.
Robert inspirò profondamente. “Fino a raggiungervi di nuovo.”
“Ne siete sicuro?” gli chiese titubante.
Notando la sua insicurezza, lui le prese la mano e gliela baciò dolcemente.
“Farò tutto ciò che è in mio potere per rendervi felice” gli promise per poi abbassare il viso verso il suo, asciugarle le lacrime e baciarla.

Quelli che Lord Downton stava provando erano sentimenti che precedentemente gli erano stati estranei; non sapeva dire se fosse amore, ma si sentiva felice.
Cora non rispose più:  lui sapeva che lei lo avrebbe sempre amato con tutta se stessa.
Restarono abbracciati, godendosi quel momento presente e assaporando uno squarcio di quella che, da allora in poi, sarebbe stata la loro vita insieme…
  
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