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Autore: DominoRage    22/03/2013    3 recensioni
Vedo un taglio, esce un delicata goccia di sangue che cade nel buio con un tonfo sordo. Ne vedo un altro, e poi un altro, un altro ancora. L’ultimo fa male, tremendamente male. Cerco di sopportare il dolore ma una fitta al cuore mi prende di soprassalto. Porto la mano al petto, stringendolo il più possibile. Intorno a me tutto diventa bianco, e quel sangue diventa nero. Tremendamente nero. Nero come i suoi capelli. Nero come quella notte di Dicembre. I suoi occhi mi perseguitano. Non è colpa mia. Non è colpa mia. Non è colpa mia. NON E’ COLPA MIA.
Genere: Erotico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-PROLOGO-


Sto osservando il soffitto da mezz’ora.
Dovrebbe essere il momento di alzarsi e andare a scuola, riesco a sentire la voce di mio fratello urlare. Dice che mi devo muovere o perderemo il passaggio per scuola.
Non ne ho voglia, il mio braccio spenzola dal letto. È insanguinato e mi fa male. Ma senza questo rito non riesco a vivere. Stringo la mano in un pugno e respiro. Prendo coraggio e mi alzo dal letto. Cerco disperatamente il disinfettante tra i cassetti del mio comodino. Quando lo trovo tiro un respiro di sollievo e butto uno o due spruzzi di quel liquido bluastro sul mio braccio. Trovo del cotone e tampono le mie ferite di “guerra” le chiamo così perché tutte hanno una storia.
Prendo la prima canotta che vedo, sopra la felpa, zaino e chiudo la  camera a chiave
-Alexandria, ti vuoi muovere?-
-Si Danny sto arrivando- scendo velocemente le scale chiudendomi la felpa in uno scatto veloce
-Non ti potresti vestire meglio?- la sua ironia è pari alla merda di cane
-Devi migliorare l’ironia fratellone- formo un piccolo sorrisetto sadico mentre lui sbuffa
-Come farei senza te?- dice mettendomi un braccio intorno alle spalle
-Non vivresti- dico guardando la porta bianca
-Esatto- mormora – Muoviamoci, Cam ci sta aspettando- prende il suo zaino che si appoggia con un tonfo sordo sulla sua schiena.
Apre la porta e la vecchia Opel  di Cam ci sta aspettando fuori, suona una o due volte per attirare la nostra attenzione, ci fa un gesto con la mano e ci incammino verso quella bettola di macchina
-Ciao Alex- mi sorride e io ne ricambio uno piccolo. Non ho mai preso confidenza con lui. Mi siedo dietro mentre mio fratello davanti
-Ehi Cam- Danny fa il pugno e Cam ricambia subito. Non gli capisco i maschi. Cam parte e io mi concentro su un punto della macchina per evitare di ascoltare quel fastidioso Metalcore e per entrare nella mia mente. Mi porto gli occhiali da sole sugli occhi, le ginocchia al petto e ci appoggio la testa.
È buio, tremendamente buio. È freddo, ho freddo. Voglio morire. Posso, nella mia mente posso.
Vedo un taglio, esce un delicata goccia di sangue che cade nel buio con un tonfo sordo. Ne vedo un altro, e poi un altro, un altro ancora. L’ultimo fa male, tremendamente male.  Cerco di sopportare il dolore ma una fitta al cuore mi prende di soprassalto. Porto la mano al petto, stringendolo il più possibile. Intorno a me tutto diventa bianco, e quel sangue diventa nero. Tremendamente nero. Nero come i suoi capelli. Nero come quella notte di Dicembre. I suoi occhi mi perseguitano. Non è colpa mia. Non è colpa mia. Non è colpa mia. NON E’ COLPA MIA.
Un'altra fitta al cuore. E inizio ad urlare.
 
Urlo forte, dimenandomi come un pazza, la  mani sbattono contro la mia testa gli occhi chiusi e il grido acuto che esce dalla mia bocca. Sento il contatto con mio fratello, non riesco a calmarmi, le sue braccia mi cingono il collo e in una frazione di secondi mi ritrovo a osservare il nero smorto del sedile. Gli occhi sgranati e le lacrime che scendono come acqua fredda e tagliente.
-Danny- dico a voce strozzata
-Shh, va tutto bene- la sua voce profonda mi fa calmare
-Vi lascio soli- Cam esce dalla macchina mentre io e Danny rimaniamo li abbracciati. Tiro su con il naso mentre lascio quell’abbraccio
-Hai preso le pillole sta mattina?-
-No- mormoro
-E perché?-
-Ritardo- faccio spallucce e mi infilo gli occhiali
Esco dalla macchina come se niente fosse. Molte persone mi guardano sotto occhi torvi ma le loro occhiatacce mi scivolano sul corpo come fossero goccioline d’acqua.
Mi sistemo meglio lo zaino sulla spalla e raggiungo Ben
-Ehi Alex, tuo fratello?-
-Ciao anche a te cazzone. Sta arrivando, si starà dando l’ultima passata di eye-liner- in realtà è rimasto sconcertato dal mio comportamento
Sorrido a Ben mostrando le due o tre linee di fossette che mi si creano quando allargo le labbra. Cam evita il mio sguardo. Forse si vergogna o si sente in imbarazzo per l’accaduto. Gli parlerò
, prima o poi.











OKAY, se siete arrivati fino a qua non vuol dire che fa del tutto schifo * fa pugno vincente*
Io, sono nuova su questa sezione, vi prego siate clemente, e se vi piace, una piccola recensione non fa mai male, almeno dei pareri se ci sono errori, (perchè di sicuro ci saranno, anche se non lo spero) mi farebbe piacere.
Grazie ancora per chi leggere ee..
ILUVY <3

DominoRage
  
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