“Holemes! Per la miseria Holmes dove si è cacciato questa volta?”, la voce del dottor John Watson risuonava nella caotica camera di Holmes.
Se camera si poteva chiamare quell’ammasso di piante, animali, libri, apparecchi rumorosi e piccole provette.
“Holmes per l’amor del cielo domani mi sposo e vorrei passare solamente una tranquilla giornata con il mio amico Sherlock Holmes prima di dare l’addio al celibato, non essere incastrato a giocare a questa specie di nascondino”.
Nessuna risposta se non il ronzio di alcuni insetti intorno a una luce elettrica.
“D’accordo mi arrendo, ora venite fuori”.
Da quella che sembrava una parete con rispettiva carta da parati venne fuori la sagoma di Holmes che indossava una tuta mimetica che l’aveva fatto completamente confondere con la parete.
“Non mi avete scovato eh Watson?”.
“Questa volta avete vinto voi lo ammetto…”.
“Mmmm…”, disse Sherlock annusando l’aria intorno al collega, “Vedo che Mary ha preparato una torta alle arance”.
Watson alzò gli occhi al cielo:
“Esatto Holmes, e devo ammettere che era anche meglio dei vostri intrugli quando ci dovevamo arrangiare senza Mrs Hudson…”.
“Se lo dite voi…”, disse l’investigatore con aria di sufficienza, “anche se posso dedurre che la vostra donzella ha bruciato l’angolo destro della torta ed è toccato a voi mangiarlo…”.
“Non vi andrà proprio giù mai la mia fidanzata eh?”.
Holmes sbuffò con aria di sufficienza.
“Ormai non fate nient’altro che parlare di lei…”.
“Non sarete mica GELOSO?”.
“No, geloso non è la parola giusta, solo che un uomo come voi si meriterebbe si qualcosa di meglio…”.
“Qualcosa di meglio? Mary è donna migliore che un uomo possa desiderare!”.
“Mary di qua Mary di la…. vedete: non sapete parlare d’altro!”.
“Non osate parlare male di lei Holmes, Mary sa di certo le regole dell’igene meglio di voi Holmes,
Mary è più brava a cucinare,
è più attenta alla mia salute,
è puntuale agli appuntamenti,
il suo umorismo è di certo migliore del vostro,
sa come cavarsela a pulire la casa,
sa cucire a maglia,
e sa di certo fare tantissime altre cose che lei non si sogna nemmeno!”.
Holmes che era stato tutto il tempo ad ascoltare il dottore declamare a gran voce, non lo lasciò nemmeno finire di parlare che lo afferrò di scatto premendo la sua bocca contro quella dell’uomo e lasciando scorrere la sua mano sulla sua schiena.
Dopo qualche mi minuto si staccò mormorando:
“Mary è anche brava in questo?”.
Watson non rispose ma con un sorrisetto malizioso lo spinse sul divano esclamando:
“Oh come mi è mancato Holmes!”.

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Questa è la mia prima Yaoi, quindi vi prego abbiate un po' di pietà... non so come mi sia venuta l'idea di questa scena, ma mi sono messa a scribacchiare e.... ecco qua!!
Fatemi sapere mi raccomando ;)