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Autore: Magikgio96    23/03/2013    1 recensioni
Marco e Alessia.
Due ragazzi normali. Lui giocatore di calcio nella sua scuola, lei studentessa modello innamorata di Marco.
Marco č il classico ragazzo facile, da una ogni sera.
Alessia invece ha voglia di amare per davvero. Un viaggio a Londra cambierā totalmente le vite dei due ragazzi.. Amore, lacrime e tanto tanto divertimento!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Driiin, driiin.

Sentii il suono della sveglia. Odiosa sveglia, mi ripetevo sempre che un giorno l'avrei gettata fuori dalla finestra.

Mi alzaai con malavoglia dal letto, come tutte le altre mattine d'altronde
Come sempre pensai che lo avrei rivisto, che ancora una volta m'avrebbe rellegrato la giornata, lo stesso pensiero ogni mattina.

Marco.
Bello, alto, moro, occhi azzurri.
Fisicamente era perfetto per me, se non fosse stato per quel suo caratteraccio.
Non era un cattivo ragazzo, solo che.. non lo capivo. E per quanto ci provassi era impossibile riusirci.
Aveva la sua cerchia d'amici, una ragazza ogni notte, i suoi festini, le sue sigarette, le sue sbornie.
Eravamo due mondi opposti io e lui.
Non ero una di quelle sue ragazze. Ero diversa.
Io ero nei miei jeans che quella mattina decisi di indossare, nelle felpe, nei miei capelli legati e nel poco trucco che usavo. 
Ero io.
Ogni mattina era la stessa storia. Salutavo velocemente mia mamma, e con un biscotto in bocca e i libri in mano correvo verso l'autobus.

"Ehi ti ho preso il posto!" Marina, l'amica piu' cara che avevo.
"Pronta per il test di inglese?" Mi chiese mentre arrancavo fra i nodi delle cuffie.
"Si!" risposi con un lieve sorriso.
"Vinceremo questo viaggio!" Fu la sua risposta. Dopodichč (Conoscendomi) mi lascio' sprofondare giu' nella musica.
Driiiiin. 
"Maledetto driiin" pensai fra me e me,facendomi scappare anche una risata. Come un'ebete. 
Presi posto, vicino la finestra.
Non avevo ancora visto Marco, ma speravo in una sua partita.
La mia finestra si affacciava sul campetto da calcio, e io amavo guardarlo giocare.
Veramente io amavo e basta.
Amavo i suoi occhi blu, i suoi capelli neri, il suo fisico scolpito da chissa' chi o cosa.
Era un dipinto bellissimo, Marco per me.
Era il sorriso di un bambino in una giornata buia.
Mi rattristai pensando che per lui non ero altro che una delle tante.
Una che gli moriva dietro,e che avrebbe imbottigliato la sua voce e il suo profumo.
C'ero abituata ai miei pensieri, e mi ero abituata anche a spegnerli.
Ed č quello che feci per il resto dell'ora. 
Dovevo vincere quel viaggio!

  
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