Fanfic su artisti musicali > EXO
Ricorda la storia  |      
Autore: thecafewriter    23/03/2013    1 recensioni
Chi sogna e chi agisce.
La coordi-quasi-noona di Suho ha qualche consiglio da dargli per la prima esibizione live degli EXO.
[SUHOxYOU]
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Suho, Suho
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

T/N: Bene, eccoci qua con un’altra fan fiction di thecafewriter. Diciamo che ho deciso di tradurre questa fan fiction soprattutto perché è scritta in seconda persona. Sì, la protagonista sei tu che leggi. Thecafewriter ha scritto molte storie in questo modo, in seconda persona intendo, e prima di tradurne altre vorrei vedere come reagiscono i lettori. Sinceramente non ho mai visto una fan fiction in italiano che non fosse scritta in prima o terza persona, quindi è un po’ un esperimento.
Per chi volesse leggere la storia in lingua originale, la può trovare su AFF o su Tumblr.


Dreamers and do-ers.

Stringi forte a te la borsa e la giacca facendoti strada tra i corridoi labirintici del backstage. A parte te, coordinatori, tecnici, stage managers, e altro personale si precipitano a finire tutto. E’ la notte del primo showcase degli EXO a Seoul e tutti sono ansiosi di vederlo terminare senza intoppi.

Tua zia è una coordinatrice degli EXO e sarebbe dovuta essere qui stanotte. Ma improvvisamente tuo cugino aveva fatto un volo giù per le scale mentre aveva la febbre alta ed era stato immediatamente portato in ospedale, dove era rimasto per gli ultimi tre giorni. La scorsa notte, tua zia aveva mandato il tuo nome alla compagnia per essere la sua sostituta stasera. Ti aveva poi chiamata in ospedale per insegnarti a realizzare il makeup per i ragazzi, facendo una dimostrazione sul suo riluttante marito.

L’unica vera esperienza che avevi avuto applicando makeup era stato per il corso di teatro della tua scuola. Anche allora, avevi usato solo trucchi di scena per trasformare ragazzi quattordicenni in un lupo mannaro o un vecchio. Quando si parlava di stage makeup, o del tipo che usavano le ragazze, non sapevi quasi da dove cominciare.

“Sei tu la sostituta di Baek Hae Jung?” ti aveva chiesto una coordinatrice più grande. Tu ti eri inchinata in segno di rispetto.

“Sì, sono sua nipote e—” prima che potessi finire la frase, lei ti aveva preso per un braccio e ti stava trascinando più veloce di quanto i tuoi piedi si potessero muovere. Si ferma davanti a un camerino tenendoti per una spalla.

“Ho già fatto indossare a Chanyeol e a Sehun i loro costumi, ma le maniche della giacca di Kai si sono improvvisamente allentate. Ho bisogno che tu ti occupi del makeup di Suho e dei suoi capelli. Il suo costume è appeso all’attaccapanni. Poi vai a finire con Baekhyun,” dice con un gesto teatrale, e ti spinge nella stanza prima di fuggire.

Ti concedi un momento per riprendere fiato prima di voltarti a ispezionare la stanza. Accanto a te ci sono quattro caraffe d’acqua. In un lato della stanza ci sono gli appendiabiti coi costumi e i vestiti e un divano. Dall’altra parte ci sono borse e scatole di makeup e prodotti per capelli, valigette di cosmetici, specchi e sedie girevoli.

A parte te, l’unico a occupare la stanza è un ragazzo seduto appoggiato allo schienale di una delle sedie girevoli. Indossa una maglietta bianca e un paio di pantaloni neri da ginnastica. Deduci che sia probabilmente Suho, che non si è ancora cambiato con il costume. Appoggi la borsa e la giacca su una sedia e ti avvicini a lui facendo attenzione. Sembra che si sia addormentato.

Annyeong haseyo*1,” dici con un inchino. Apre gli occhi di scatto ed è improvvisamente in piedi.

“Oh, annyeong haseyo,” dice frettolosamente. E’ la prima volta che vedi Suho, in TV, su Internet o dal vivo. La prima cosa che ti colpisce è quanto sia bello. Normalmente, non ti piace dare troppa attenzione alle apparenze, pensando che siano inaffidabili e superficiali, ma ti ritrovi a pregare che la sua personalità sia come il suo aspetto.

“Baek Hae Jung ha un problema familiare così sarò io a farti capelli e trucco oggi. Iniziamo?”

“Oh, sì, grazie,” dice, sedendosi di nuovo. Ti avvicini al tavolo del makeup, spostando lo sguardo tra la sua faccia e le opzioni di fondotinta disponibili.

Guardando di nuovo il suo volto, noti quanto gentili ed espressivi siano i suoi occhi, quanto sia chiara la sua pelle, e come i capelli scuri gli incornicino perfettamente il viso. Il rossore sulle sue guance potrebbe probabilmente essere attribuito all’imbarazzo che deve aver provato nell’essere sorpreso a dormire. Che carino, pensi.

Torni a pensare al makeup per distrarti da lui. Oggi, sei qui per lavoro. Selezioni il colore che si adatta meglio alla sua pelle e prendi un pennello per evitare di toccargli la faccia. Ti volti verso di lui e inizi ad applicarlo sul suo viso come ti ha insegnato tua zia.

Il tempo sembra scorrere velocemente ma quando controlli l’ora è passato solo un minuto. Eri così presa dal fargli il makeup che non avevi nemmeno fatto caso al silenzio. Ma eri improvvisamente curiosa di sapere qualcosa su di lui e cosa stesse provando.

Decidi di fare una piccola pausa dall’applicare il makeup per guardarlo in faccia. Sorprendentemente, lui non sembra sentirsi imbarazzato. Invece ti guarda con uno sguardo intenso, come se stesse cercando qualcosa sul tuo viso. Ciò ti turba e allo stesso tempo ti fa sentire le farfalle nello stomaco.

Stavi per chiedergli che problema avesse quando all’improvviso iniziò a parlare.

“Sei nervosa?” chiede. Ti guardi intorno nella stanza per essere sicura che stia davvero parlando con te prima di tornare a posare lo sguardo su di lui.

“Io? La ragazza che ti fa il trucco?”

“Sì, c’è qualcun altro qui?”

“Beh, no, ma perché dovrei essere nervosa ad applicare un po’ di makeup?”

“Non lo so. Forse era una domanda stupida.”

Alzi le spalle e inizi a truccarlo dall’altro lato del viso.

“Oggi è un grande giorno. Capita che le persone facciano domande stupide. Sei perdonato.”

Torni a fargli il trucco ma prima che tu possa andare avanti, lui inizia a parlare di nuovo.

“In realtà, sono io ad essere nervoso,” dice, raddrizzandosi sulla sedia. “Primo showcase e tutto. Non riesco a credere che sia davvero qui, dopo così tanto tempo passato a non far altro che allenamenti.”

“E’ comprensibile,” dici con un sorriso educato. “Anche io mi innervosisco quando faccio le cose per la prima volta. Ma una volta finito ti sentirai molto orgoglioso di te.”

“E se non lo faccio?”

“Non fai cosa?”

“E se non mi sento orgoglioso di me dopo?”

“Perché non dovresti?”

“Non lo so,” dice, alzando le spalle. “Perché ho delle aspettative? Per il gruppo e per me. E se non piacciamo?”

“Piacerete a tutti,” dici. “Perché non dovreste piacergli? Se c’è uno showcase e ci sono persone che vengono è ovviamente perché gli piacete, no?”

“Ok, allora e se le persone non vengono?”

“Impossibile,” rispondi. “Sai come funziona quest’industria. La SM Entertainment si rifiuta di tenere uno showcase in cui ci siano ancora posti vuoti.”

Suho ti sorride, ma di colpo il suo sorriso sparisce. Tutto ciò a cui riesci a pensare è a quanto bello fosse quando sorrideva e vorresti che lo facesse di nuovo.

“Mi sono allenato per così tanto tempo, non voglio deludere nessuno. E se sbaglio nella coreografia, o dimentico le parole e facciamo una brutta figura per colpa mia?”

“Non succederà,” dici. “Andrà tutto bene.”

“Perché lo dici?” ti chiede, e a quel punto le cose diventano più interessanti. Sinceramente non sei sicura tu stessa del motivo per cui l’hai detto.

“Beh… è ciò che si dice di solito quando si vuole rassicurare qualcuno.”

“Quindi l’hai detto perché è quello che avresti dovuto dire?”

Passi dal fondotinta all’eyeliner, acchiappando una matita nera dal bancone. Gli dici di guardare in alto, ma lui riesce a farsi applicare l’eyeliner senza staccarti gli occhi di dosso per tutto il tempo. Le tue mani entrano in contatto con la sua pelle e giuri di poter sentire una scossa di elettricità.

“Umm… sì?”

“Beh allora non è affatto rassicurante!” dice, alzando la voce. Ti coglie di sorpresa e la tua mano scivola mentre gli metti l’eyeliner.

“Ah!” strilla, quando la punta della matita gli tocca la parte bianca dell’occhio. Allontani la matita dal suo viso il più velocemente possibile.

“Mi dispiace!” dici.

“No, è tutto ok,” dice Suho, cercando di calmarsi senza sbavare il lavoro che avevi fatto sul suo volto. “Mi sono agitato troppo.”

“Ti fa ancora male? Fammi vedere l’occhio.”

Gli prendi il viso e osservi l’occhio cavato con matita. Era un po’ gonfio, ma sicuramente sarebbe tornato alla normalità in fretta.

“Andrà tutto bene,” dici. Suho ti fa un altro sorrisetto.

“Andrà tutto bene, huh? Come posso sapere che lo intendi davvero?” Gli sorridi anche tu.

“Quando lo intendo davvero mi assicurerò di cavarti un occhio con una matita, che ne pensi?”

“Farò meglio a sperare che tu menta tutto il tempo, allora.”

Fa di nuovo quel suo sorriso da infarto e decidi che faresti meglio a iniziare a sistemargli i capelli prima di rimanere incapace di far altro che fissarlo. Prendi un pettine dal tavolo e inizi a passarlo tra i suoi capelli.

“Come ti chiami?” ti chiede, e tu glielo dici. Lui lo ripete, provando come suona con la sua voce prima di annunciare che gli piace.

“Sei nuova qui?” domanda. Arrossisci un po’.

“Non è ovvio? Oggi è il mio primo giorno.”

“Impossibile,” dice. Tu annuisci. Ti sbeffeggia un po’.

“Questo è il tuo primo giorno come coordinatrice? Wow, daebak*2. Un’altra cosa da aggiungere alla mia lista di insicurezze per la notte.”

Quella frase coglie la tua attenzione e smetti di pettinargli i capelli per un minuto. “Cosa vuoi dire con questo?”

“Niente.”

“Hmm,” usi il pettine per dargli un colpo leggero sulla fronte.

“Ow!” dice. “Per cos’era quello?”

“Devo farti sapere che ho molta esperienza in questo campo. Non hai niente di cui preoccuparti. E sinceramente, smettila di essere così insicuro! Ti sei allenato per molto tempo e sono sicura che andrà tutto bene.”

Solleva un sopracciglio e gli tieni minacciosamente il pettine davanti alla faccia, di nuovo.

“Dico davvero questa volta!”

“Ok, certo, ma come faccio a saperlo?”

“Perché sono la tua coordinoona, ecco perché!”

Noona*3? Non puoi essere molto più grande di me. Quanti anni hai, 18? 19?”

“Non ti interessa.”

“Almeno sai il mio nome?” chiede improvvisamente.

“Tu? Sì, Suho vero?”

“E il mio vero nome?”

Il suo vero nome? Non avevi idea che “Suho” non fosse il suo vero nome. Non eri stata molto presa dalla promozione degli EXO e perciò non sapevi molto sui membri.

“Mi chiamo Kim Joon Myun. E sono nervoso perché Joonmyun è uno che sogna e Suho è uno che agisce, e non riesco a trovare il giusto bilancio tra i due, e non posso averne uno senza l’altro.”

Non sapevi cosa gli stesse passando per la testa, ma ora riuscivi a vedere che Suho era sinceramente preoccupato. La SM aveva attraversato molte difficoltà, 23 teaser da filmare e coreografare, canzoni da comporre, cantare e registrare, e migliaia di won per dare agli EXO la spinta di cui avevano bisogno per sopravvivere nel mondo del kpop. Ma alla fine, che fallissero o avessero successo stava ai membri stessi, e come leader, Suho aveva la responsabilità di fargli avere successo. Ma, e se non ci fosse riuscito?

“Yah,” dici mettendogli una mano sulla spalla. Improvvisamente sensibile al tuo tocco, Suho girò la sedia per guardarti. “So che lo dico spesso, ma sinceramente penso che andrà tutto bene. Se ti aspetti troppo, allora è ovvio che rimarrai deluso. Ma se ti aspetti di fare quello che puoi, allora sicuramente raggiungerai il tuo obiettivo. Se vai là fuori e fai in assoluto del tuo meglio, allora hai fatto tutto quello che dovevi, ed è quello ciò che conta.”

Suho ti guarda negli occhi e fa un’espressione che è a metà tra un sorriso e una smorfia. “E questa volta non lo dici tanto per dire?”

“Sto cercando di essere seria, qui,” dici. Allora Suho ti sorride.

“Ok allora,” dice. “Immagino che visto che sei la mia coordi-quasi-noona dovrei crederti.”

Torni a pettinargli i capelli e a finirgli il trucco, e quando termini dici a Suho di cambiarsi e mettersi il costume che è stato appeso a un attaccapanni per lui ed etichettato col suo nome. Suho si alza dalla sedia e guarda il suo riflesso nello specchio, sistemandosi i capelli un po’ qua e là.

“Vado bene,” dice. “Grazie.”

“Mmm, continuo a pensare di aver sbagliato un po’ sugli occhi, ma potrebbe essere troppo tardi per cambiarlo ora,” affermi.

“No, va bene,” dice. “Hai fatto del tuo meglio, allora hai fatto tutto quello che dovevi. E per me è abbastanza. Sei davvero portata per questo lavoro, sul serio.”

Arrossisci un po’, ma vedi di nuovo Suho avvicinarsi improvvisamente a te. Quando diventa troppo vicino fai un passo indietro, ma lui non si ferma.

“Cerchi sempre di imbarazzare così le tue coordinoona?” chiedi. Suho ride un po’ e smette di cercare di avvicinarsi a te.

“No,” dice. “Solo quelle che mi piacciono davvero.”

_________

Fine.

_________

A/N: Scusate se non è abbastanza fluff :/ ci ho provato, ma non conosco ancora abbastanza bene il carattere di Joonmyun quindi non sapevo proprio come caratterizzarlo bene.

*1 “Annyeong haseyo” (romanizzazione di “안녕하세요”) è un saluto formale.
*2 “Daebak” (romanizzazione di “대박”) espressione che si utilizza per esprimere una sorpresa, traducibile con “però!, caspita! accidenti!”. In questo caso la si può prendere anche in maniera sarcastica.
*3 “Noona” (romanizzazione di 누나) significa letteralmente “sorella maggiore”, detto da un maschio. In questo caso vuol dire semplicemente “ragazza più grande”.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: thecafewriter