"I'll watch over You, Dean"
"We need you. I need you"
 

Dopo quello che era successo nella cripta, Dean non aveva smesso di pregarlo. Giorno e notte, quando Sam non guardava o prima di addormentarsi, lui continuava a pregare Cas, in attesa di spiegazioni, di una risposta.
E Castiel non mancò alla chiamata.
Sin da subito compariva al suo fianco, a sua insaputa, senza farsi vedere, e lo guardava. Da lontano o da vicino, scrutava ogni minimo particolare, ogni suo movimento, ogni gesto, ogni parola sommessa e ogni pugno di rabbia: Cas era sempre lì, che lo chiamasse o meno.
Questa volta Dean era disteso sul letto e stava per addormentarsi quando arrivò. Seduto su una sedia a fianco al comodino, Castiel rimase a lungo ad esaminarlo: il suo petto si alzava e abbassava sempre piu' delicatamente, come fanno le persone quando entrano nel mondo dei sogni, unico luogo in cui poteva non pensare.
L'angelo stette lì a vegliare su di lui per una decina di minuti fino a che, improvvisamente, si alzò in piedi. Facendo il meno rumore possibile, mosse alcuni piccoli passi verso il letto, sino ad arrivargli vicino: la sua figura pareva così imponente rispetto a quella dell'amico. Dal viso di Cas pareva non trasparire alcuna emozione, ma se si fosse potuto osservare più attentamente il suo collo e le sue mani si sarebbe notato un leggero tremolio.
Ora, dall'alto, riusciva a vederlo meglio: il viso di Dean pareva quasi rilassato, la bocca socchiusa e i lineamenti morbidi. C'era solo una cosa che stonava: una fossetta, infatti, tra le sopracciglia, sembrava quasi rovinare quella visione, segno che qualcosa lo preoccupava perennemente.
Castiel rimase così per un poco, a leggere con gli occhi i tratti di Dean e la sua figura, per poi soffermarsi sul suo petto. Quasi d'istinto si chinò su di lui, avvicinando sempre di più alla parte sinistra del suo torace. Con molta calma e senza toccarlo si mantenne a quasi un centimetro dalla sua maglia e chiuse gli occhi: anche così poteva sentire il cuore dell'amico battere, quasi irregolarmente, come se ci fosse qualcosa a disturbarlo.
Mentre si tirava su, Cas diede un'occhiata nuovamente al volto di Dean e deglutì.
Rimase un paio di secondi immobile per poi avvicinarsi, portando lentamente la mano destra verso la fronte dell'altro, accorciando la distanza tra il suo viso e quello dell'amico. Con la mano faceva finta di passarla tra i capelli, accarezzandolo per rassicurarlo, mentre con lo sguardo percorreva nuovamente i suoi lineamenti: le sopracciglia, gli occhi, il naso, la forma del mento e infine la bocca. Per un attimo il tempo parve arrestarsi.
L'angelo sentì il respiro dell'altro sbattere contro la sua pelle e sentì il suo profumo entrargli in corpo. D'un tratto la mano destra di Cas prese a tremare, le sue labbra erano a pochi centimetri da quelle di Dean e la distanza diminuiva sempre di più.
Castiel, tremante, stava trattenendo il respiro, cercando di stare il più fermo possibile. La sua mente pareva come vuota, senza inibizioni.
Nessun rumore.


Poi la voce di Sam dal corridoio.
Nell'attimo in cui Dean aprì gli occhi, Cas li chiuse. Poi un fil di voce.
“I'm so sorry, Dean”.
Per un momento poté veder materializzarsi davanti a lui l'angelo, percependo un leggero contatto sulle sue labbra, che lo fece arrestare.
“Cas...”
Ma nel secondo che sussurrò il suo nome, nella stanza non c'era più nessuno.
Dean si alzò di scatto, con gli occhi sbarrati, e il cuore a mille.
Si passò lentamente l'indice e il medio sulle labbra. Deglutì. E con un tonfo rumoroso si lasciò ricadere sul letto.

Julia's Dream
Ok, premetto una cosa. Non ho mai visto una puntata di Supernatural se non la 8x17, quindi perdonatemi se ho fatto “errori” di qualche genere sulla coerenza con la serie.
Però conosco un po' il fandom. E nulla, dopo aver visto quella puntata mi ha ispirato questa scena, che immagino si potrebbe mettere bene nella serie e...nulla, spero che a qualcuno piaccia e che non vogliate picchiarmi.
Bye.
Jules