AVVISO: la punteggiatura è irregolare ma è voluto perché si tratta di  pensieri
 
Signor  Hayami … non riesco a chiamarti con il tuo nome … non più.
Come sei bello! Ai miei occhi non sono passati dieci anni dall’ultima volta che ci siamo visti. Dieci anni … sono cresciuta in questi anni sai? Ho girato il mondo e trovato altre maschere da indossare sul palcoscenico … qualcuna anche fuori.
Ti avvicini e mi guardi con i tuoi profondi occhi blu ed io mi perdo come fossi ancora la ragazzina di una volta … Mi chiamerai ancora ragazzina? Una parte di me vorrebbe che lo facessi! Mi farebbe credere che non sei arrabbiato con me, che non mi odi per essere scappata … che potremo tornare a fare finta di litigare come tanto tempo fa …
Sai signor Hayami (ci separano pochi passi e non riesco ancora a pronunciare mentalmente il tuo nome!) ho fatto tante cose, incontrato tante persone e visitato tanti posti da quando sono scappata via ma tutte le sere, quando rientravo nella camera d’albergo o nella casa che la produzione mi affittava, avrei voluto essere tra le tue braccia. E non potevo impedire all’aria che mi entrava nei polmoni di bruciarmi l’anima …
Sei ancora più vicino, ora è il tuo sorriso ad incantarmi … mi perdo ammirando le tue labbra e ricordando il loro sapore … come ho fatto a vivere senza per tanto tempo è una cosa che non mi spiego.
Sei felice di rivedermi? Oppure la tua bella moglie ti ha fatto dimenticare di me? Tua moglie … se sono fuggita di notte, come una ladra è stato per lei … perché non mi aveva lasciato scelta. Così mentre tu aspettavi Shiori in abito bianco io sorvolavo il Pacifico … Credo di aver pianto tutto il viaggio perché dall’aero l’oceano aveva il colore dei tuoi occhi …
Vorrei correrti incontro e baciarti, dimostrarti che i miei sentimenti per te non sono mutati di una virgola, ma non posso. Devo camminare composta, come fanno le dive occidentali, mostrare distacco … convincermi che a meno di cinque passi da me c’è solo una dei più importanti produttori del Paese … devo ignorare che dietro quella maschera a tre bottoni si nasconde la metà della mia anima … Dei come sto male! Averti così vicino a me e non poterti nemmeno sfiorare con lo sguardo!
Due passi … stai sogghignando, perché?
Un passo … stai per parlare … cuore mio rimani nel petto … ti prego!
Masumi dimmi che mi hai perdonata … ti prego!