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Autore: _Crizia_    24/03/2013    3 recensioni
Questa storia non tiene conto della trasformazione di Shin in Conan, i personaggi hanno circa 18 anni.
Grazie ad una certa persona vanno in vacanza in Italia, dove trascorreranno alcuni giorni del mese di luglio all'insegna del divertimento e chissà che chi ha procurato i biglietti non abbia avuto un preciso scopo per farlo.
Dalla storia
-"Il sole era già alto nel cielo, gli uccellini cinguettavano, il caldo si faceva sentire e né una foglia né un filo d'erba si muoveva, sembrava tutto tranquillo ad eccezion fatta per un urlo sovraumano che sgretolò in mille pezzi quell'atmosfera da fiaba.
L'urlo incriminato proveniva da una camera pitturata di un fresco verde chiaro, in questo luogo si trovavano un ragazzo e una ragazza dai lineamenti orientali che si guardavano reciprocamente"-
P.S. forse durante la narrazione i personaggi saranno un po' OOC.
Al momento sospesa causa altri progetti in corso.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Yukiko Kudo | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente arrivati!!!
 

"I passeggeri sono pregati di sedersi ai propri posti, di allacciare le cinture e di prepararsi all'imminente atterraggio. Grazie!"
 
Era notte.
 
Quattro giovani ragazzi avanzarono verso l'entrata dell'aeroporto di Rimini;poco distante da loro gli altri passeggeri del loro stesso volo.
 
Fuori ad attenderli c'era un anziano signore.
Il colore dei capelli andava dal grigio al bianco, la pettinatura perfettamente in ordine come le folte sopracciglia e la barba ben rasata.
Il viso un po' segnato dagli anni: qualche ruga sulla fronte, alcune ai lati della bocca.
Ma nonostante questi segni rivelassero la sua avanzata età gli occhi facevano pensare a tutt'altro.
Erano verdi.
Verdi come il colore della speranza che porta i fanciulli a fantasticare sulla moltitudine di cose che potrebbero fare nel loro futuro, il signore aveva quasi ottant'anni eppure dentro si sentiva ancora ragazzino.
Verdi come il colore della natura che l'uomo amava curare.
 
La sua figura era fasciata dalla divisa da lavoro.
Una camicia bianca di ottima fattura con il colletto adagiato a perfezione alla base del collo dove si trovava un papillon nero ben legato.
Sopra la camicia indossava un elegante gilet anch'esso nero.
A completare il vestiario c'erano un paio di pantaloni neri senza pieghe e un paio di scarpe di lucido cuoio nero.
 
Il braccio destro, davanti, piegato quasi ad angolo retto con la mano rivolta verso il basso, quello sinistro invece piegato dietro la schiena.
 
Quest'uomo era il maggiordomo tuttofare della famiglia Kudo.
 
"Ciao George! Da quanto tempo!
"Ben arrivato signorino Kudo! I suoi genitori mi hanno chiesto di occuparmi di lei e dei suoi amici durante il periodo che trascorrerete qui in Italia!"
"Ragazzi... lui é George, il maggiordomo di famiglia! Mia madre lo ha assunto poco dopo aver comprato la casa in America, siccome entrambi i miei genitori sono molto occupati con il lavoro decisero di assumerlo per riuscire a mantenere la casa sempre in buono stato. Essendo da molto in servizio per la mia famiglia, ormai é come se ne facesse parte! Inoltre, nonostante sembri essere un -perfettino- ,vi assicuro che é un vero mattacchione quando ci si mette!"
"Grazie per le belle parole di presentazione signorino!"
 
Intanto tre mandibole stavano toccando tutt'a un tratto per terra! Perfino Ran, che poteva dire di conoscere Shinichi come un fratello, rimase stupita a quella rivelazione.
I ragazzi si ricomposero e si presentarono; dopo tutti questi convenevoli salirono tutti in macchina: il maggiordomo al volante, Shinichi nel posto di fianco all'autista, Heiji dietro nel posto al centro e le ragazze ai suoi lati, Kazuha a destra e Ran a sinistra.
"Dunque... per i prossimi giorni alloggeremo nella mia casa, si trova quasi sul mare, non è molto lontana dalla città e vi avverto che in questo periodo sia il centro urbano che le spiagge nei dintorni sono sempre più che affollate, poi non parliamo di quello che succede di notte! È un posto molto conosciuto e rinomato soprattutto per i locali notturni sul litorale, i numerosi eventi, i concerti che attirano sempre folle incredibili. Ma nonostante tutto l'affollamento che ci sarà vi assicuro che ci divertiremo tantissimo! Parola di detective!..."
 
_Che strano effetto mi ha fatto! Pensavo di conoscere tutto o quasi della vita di Shinichi e ora vengo addirittura a scoprire che ha un maggiordomo! Che la sua famiglia fosse benestante lo sapevo, ma non pensavo che lo fosse così tanto! Perché non me lo ha mai detto, perché mi ha taciuto di avere una casa in Italia?
Dopotutto ci conosciamo fin da quando eravamo in fasce.
Abbiamo passato tanto di quel tempo insieme che a volte mi sembra di essere sua sorella per quanto lo conosco bene, perlomeno questo era quello che pensavo qualche attimo fa.
Non riesco a capacitarmi della cosa!
Possibile che abbia una così scarsa considerazione di me!?!
Aaahhhrg, mannaggia a tutti questi dubbi! Mi stanno affumicando la testa per quanto fumo produce il mio cervello!_
 
Dopo circa un'ora di viaggio in macchina, questa si fermò di fronte un grande cancello di ferro battuto molto decorato, alle due estremità partivano le reti di protezione, addossate a queste molti arbusti formavano fitti cespugli grazie ai quali l'interno era celato agli indiscreti occhi esterni.
Ran, Kazuha e Heiji rimasero sorpresi davanti a tutto ciò e completamente spiazzati dopo aver lentamente avanzato in macchina lungo il vialetto che portava alla, come la definiva Shinichi, "casa al mare".
 
(http://www.deluxeblog.it/galleria/villa-biot/3#/photo/0) (alcune immagini della casa)
 
O.O
  O
"Ehi amico, quella tu la chiami -casa al mare-? A me piuttosto sembra una villona! ...E al mare come ci si arriva?"
"Scendendo delle scalette che portano alla spiaggia privata, semplice!", Shinichi concluse il discorso con una piccola alzata di spalle.
Le bocche degli altri tre ragazzi a questa parole sprofondarono sotto terra, non potevano realmente credere ai loro occhi e alle loro orecchie, Shinichi parlava come se tutto quel ben di Dio (un po' gergale come espressione, ma penso che sia l'unica che possa esprimere lo stato del momento) non avesse importanza, come se ciò fosse normale, naturale.
 



 
 
 
 EHM.....? Bubù settete??? (è dall'avviso che non ci si sente più)
L'entusiasmo è un po' tornato e la mia mente sta cercando di formulare qualcosa di originale...
Questo è il quinto capitolo e da qui dovrebbe iniziare la storia vera e propria.
Per i nuovi tempi di aggiornamento non so che dirvi perché ho un po' di problemi con la scuola, ma intanto prendo appunti di idee da scrivere in brutta e battere poi in bella per postarle.
Spero che il capitolo vi piaccia e che continuiate a seguirmi e se c'è qualcuna/o di nuovo benvenuti a bordo.
Ringrazio come sempre chi mi ha compresa, chi ha recensito l'avviso e mi ha spronato a non abbattermi, non ho tempo di fare tutta la lista (pardon!) ma sappiate che vi sento molto vicine.
Ancora grazie
_Crizia_  
   
 
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