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Autore: AlizColfer    24/03/2013    3 recensioni
Ecco cosa succede nella biblioteca della Dalton Academy durante un pomeriggio "noioso"
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era uno di quei pomeriggi noiosi; uno di quei pomeriggi tetri in cui l'unica cosa che puoi fare è rinchiuderti in una biblioteca. Kurt era seduto al solito posto: tra gli scaffali che contenevano i manuali di scienze che andavano dalla A alla L, e tra i libri di letteratura spagnola.
Adorava l'ordine che regnava alla Dalton: tutto era perfetto e tutto aveva il proprio posto. Gli piaceva quella scuola, non ''puzzava'' come il McKinley. La cera veniva passata sui pavimenti tutte le settimane, e le pagine dei libri della biblioteca emanavano un odore a dir poco sublime.
Amava particolarmente quell'odore: acre, leggermente pungente, ma pur sempre piacevole. Gli ricordava dei pomeriggi passati con sua madre, mentre sistemavano gli scatoloni in soffitta. Kurt amava sua madre: lei era il suo porto sicuro, era due braccia calde che l'avrebbero stretto e protetto la notte, dopo un brutto sogno.
Dopo la morte di sua madre, la vita di Kurt aveva iniziato a ruotare intorno al nulla; certo, aveva ancora suo padre, Burt, ma Kurt non riuscì mai a capacitarsi di quella perdita.
Era cresciuto a Lima, tra uno spintone, un "checca" urlato mentre passava per i corridoi, e una granita tirata dritta dritta in faccia. Era sicuro che nessuno, a parte suo padre e gli amici del Glee Club, l'avrebbe rispettato. Poi si trasferì alla Dalton.
Tutti seri, tutti composti, tutti ordinati. Sembravano un piccolo esercito in blazer e cravatta. Trasferirsi in quella scuola fu per Kurt una salvezza. Si sentiva al sicuro protetto da quelle mura; si sentiva apprezzato quando, dopo le lezioni, si esibiva con gli usignoli.
"Che stai facendo?" un ammasso di riccioli ingellati spuntò alle sue spalle sorridente. Kurt fece una smorfia appena riconobbe quella voce. Quell'Anderson proprio non gli andava a genio. Era il capitano degli usignoli, e se la tirava parecchio.
"Domani ho compito di trigonometria" rispose semplicemente, senza alzare minimamente lo sguardo dai suoi appunti. Sperava che Blaine se ne andasse; la sua presenza gli causava un brutto effetto.
Contro le speranze di Kurt però, Blaine si sedette proprio accanto a lui.
"Allora, che pezzo porterai domani? Ieri sei stato a dir poco fantastico!" esclamò il riccio con molto entusiasmo. Forse troppo.
Kurt alzò finalmente lo sguardo dai suoi appunti e guardò il ragazzo. Diamine, per quanto non potesse sopportarlo, a Kurt veniva un mancamento ogni volta che lo vedeva. Alle prove quasi non gli saltava addosso, mentre l'altro si sedeva troppo vicino a lui sul divano di pelle marrone. E il profumo che emanava poi, sapeva di muschio e vaniglia, e Kurt perdeva ancora di più la testa.
"Ehi.. ci sei?" Blaine ridacchiò, cercando di attirare l'attenzione di Kurt, che intanto stava facendo dei pensieri a dir poco indecenti su quel collo e su quelle labbra.
Kurt scosse la testa "Mmh.. non  saprei.." disse, ancora un po' assorto nei suoi pensieri.
"A volte mi piacerebbe entrare dentro di te" Quella frase attirò l’attenzione di Kurt, che spalancò gli occhi, diventando prima rosso e poi viola.
“C-Come hai detto scusa?”
Blaine rise imbarazzato “Oh, che idiota! Intendevo che vorrei entrare nella tua mente.. P-Per sapere cosa pensi.. sei sempre così pacato, non ti scomponi mai.” Si giustificò il moro, balbettando leggermente.
Blaine sapeva che Kurt era gay, e anche Kurt sapeva che Blaine lo era. E anche Blaine, come Kurt, si trovava a fare pensieri disdicevoli su quel corpo, la sera, mentre era chiuso nella sua stanza nel dormitorio della Dalton. Si ritrovava a pensare a quegli occhi, blu, tanto profondi da potrersi immergere al loro interno. Alle sue labbra, morbide e sottili, invitanti. A quel collo, e al profumo che emanava.
“Sono un tipo molto introverso” disse Kurt, sperando che Blaine la smettesse con le domande troppo personali e se ne andasse.
“Mi piaci, Kurt. Insomma, sei un tipo okay.”
Un tipo okay? Kurt inarcò un sopracciglio mordicchiando la gommina della sua matita, attirando ancora di più l’attenzione di Blaine sulle sue labbra.
“Mi piace la tua bocca.”
“C-Come? Come hai detto Blaine?”
Quel Kurt era capace di mandarlo in estasi solo pronunciando il suo nome.
Blaine” pensò il moro “anche il mio nome suona fantastico quando è lui a pronunciarlo
Adesso era Kurt a domandarsi cosa stesse pensando quel ragazzo riccioluto. Cosa gli passava per la testa?
“Ho detto che mi piace la tua bocca.” Rispose con ovvietà Blaine, ripetendo le parole dette poco prima, accompagnando la sua risposta con un’alzata di spalle. “E se ci penso bene, mi piace anche il colore dei tuoi occhi..” sussurrò avvicinandosi.
Kurt lo guardò sempre più perplesso. Cosa stava succendendo esattamente? “Mi piace la tua voce.”
Kurt deglutì rumorosamente, incapace di non fissare quelle labbra perfette. “Anche tu sei molto bello.” Boccheggiò, e Blaine rise.
Blaine non sapeva che Kurt riempiva quaderni e quaderni con i loro nomi incorniciati da mille cuoricini rossi.
Kurt non sapeva che Blaine lo fissava tutte le volte che ne aveva occasione. Cercava di imprimersi bene in testa ogni dettaglio di quel volto. Poi ci ripensava ogni sera, trovandosi in un’imbarazzante situazione con se stesso.
Facevano parte di un sentimento malato, segreto, che non aveva il coraggio di uscire dalle loro stanze.
Kurt lo guardò intensamente negli occhi, dischiudendo un po’ le labbra, mentre coglieva tutte le sfumature nelle iridi dell’altro. Non aveva mai realizzato che fossero così tante.
Erano così vicini da poter sentire il respiro dell’altro sulla propria pelle. Il moro portò una mano sulla sua, che ancora poggiava sul tavolo e la strinse forte. Blaine lo guardò intensamente e si avvicinò ancora, cercando di annullare la più minima distanza che si potesse creare tra loro. Sperava con tutto se stesso che Kurt non si allontanasse. E Kurt sperava che Blaine si avvicinasse ancora di più.
Blaine si chiedeva che sapore avesse Kurt; e sperava vivamente che fosse buono quanto il suo profumo.
Il moro si avvicinò ancora, e iniziò a strofinare delicatamente la punta del naso lungo la linea del collo di Kurt, facendolo rabbrividire e sussultare arrendevole sotto quel contatto così lieve ma comunque intenso.
Kurt si rilassò sotto le labbra del moro, che finalmente, iniziò a lasciare dei baci sotto la sua mandibola.
Blaine si alzò senza però staccarsi da Kurt, che trascinò con se, facendolo sedere sulla scrivania in legno laccato della biblioteca.
Kurt allacciò le sue gambe dietro la schiena di Blaine, avvicinandolo a se e facendo scontrare i loro bacini attraverso la stoffa morbida dell’uniforme scolastica. Non aveva affatto paura che qualcuno potesse sorprenderli: a nessuno interessava la letteratura spagnola in quella scuola.
Blaine baciò languido ogni porzione di pelle che spuntava dal colletto della camicia di Kurt, mentre quest ultimo gli accarezzava le spalle, risalendo poi ad affondare le mani tra i suoi capelli.
Il moro decise di iniziare a baciargli il volto, avvicinandosi pericolosamente in prossimità delle labbra di Kurt, già visibilmente eccitato.
Kurt gemette quando Blaine iniziò a baciargli l’angolo della bocca. Per un primo momento Blaine fu davvero gentile nei movimenti, cercando di non far attrito con la sua barba rada sulla pelle delicata di Kurt. 
Kurt voleva invece che fosse tutto il contrario. Perché Blaine temporeggiava? Perché non lo baciava davvero? Perché non gli metteva le mani addosso? Perché si limitava solo a qualche carezza? Perché non gli strappava la cravatta da dosso?
Kurt decise di prendere in mano la situazione. Quello era il suo primo vero bacio e voleva che fosse perfetto. Prese il volto di Blaine tra le mani, e, senza molte cerimonie, premette le sue labbra su quelle dell’altro, dischiudendole appena. Lasciò che il sapore di Blaine lo investisse per un attimo, prima di inziare a far scontrare le loro lingue. Blaine rimase leggermente spiazzato da tutta quella foga improvvisa, ma non gli dispiacque affatto la reazione di Kurt. Da quanto tempo stava desiderando quel bacio? Dal primo momento, forse. Da quando l’aveva visto disorientato su quella scalinata, il primo giorno.
Blaine si avvicinò di più a Kurt, facendo toccare i loro bacini. Gemettero entrambi nella bocca dell’altro.
“Non..mmh pensavo che nascondessi tutto questo sotto la tua facciata perfetta” mormorò Blaine staccandosi per un attimo da Kurt. “Voglio entrare nella tua mente più spesso”
Il ragazzo dagli occhi blu lo baciò ancora e ancora, volendone sempre di più. Anche se quel di più sembrava non bastare mai.
Blaine era pieno di Kurt, e Kurt era pieno di Blaine.
Il moro si staccò per un attimo da Kurt per riprendere fiato.
“Wow” boccheggiò Kurt, arrossendo lievemente.
Non poteva crederci: era successo davvero. Kurt Hummel, aveva dato il suo primo bacio.
“Dovresti studiare…” sussurrò Blaine languido, avvicinandosi al suo orecchio. Gli mordicchiò lievemente il lobo, mentre l’altro chiuse gli occhi abbandonandosi nuovamente al tocco di quelle labbra morbide e carnose.
“Perché, questo non è considerato studiare?” soffiò l’altro tra un gemito e l’altro.
Blaine ridacchiò, tornando a baciarlo. Questa volta fu Kurt a staccarsi per primo.
“Per fotuna non interessa a nessuno la letteratura spagnola.”
Belli i pomeriggi noiosi alla Dalton, no? 







nda
Anche io vorrei passare i miei pomeriggi noiosi alla Dalton :C
Comunque, spero che questa os vi sia piaciuta.. se vi va, fatemelo sapere con una recensione piccina picciò, che tanto mica mi offendo, eh!
Un bacio, alla prossima!
-Aliz
  
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