FIREWORK

“Papà” Le piccole mani del bimbo gli strattonavano la giacca, sempre con più insistenza “Papà! Andiamo!” Ma lui non si muoveva, attento a scrutare nella vetrina, in cerca di qualcosa che potesse andare bene. Il piccolo tirò più forte, così forte da farlo spostare, anche se solo di un centimetro.

“Gray, un attimo ...” disse guardando il bambino vicino alle sue gambe “Dobbiamo portare qualcosa alla mamma quando torniamo, non pensi?” Il piccolo annuì lentamente, poi guardò la strada che pian piano si affollava, sempre di più “Si, ma possiamo farlo dopo!” Strattonò il padre di nuovo, poi indicò la piazza “Guarda! Con tutta quella folla non riuscirò mai a vederli!”

L'uomo si voltò di nuovo verso la vetrina che pullulava di colori e luci “Sono fuochi di artificio Gray, non hai bisogno di stare in prima fila per vederli” Guardò gli occhi scuri del figlio, così simili ai suoi “Puoi vederli anche da qui, comunque” si strofinò la barbetta ispida sul mento e si accinse ad aprire la porta del negozio. Il bimbo lo tirò di nuovo “Ti prego papà!” Era così piccolo che gli arrivava a stento ai fianchi “Non ho mai visto i fuochi di artificio” Si voltò di nuovo a guardarlo, con la mano ancora tesa verso la maniglia della porta. Aveva gli occhi sgranati e un sorriso che gli arrivava da un orecchio all'altro “Per favore” disse, allungando smisuratamente il suono della o. L'uomo sospirò “Ma dopo saranno chiusi” ma il piccolo non cambiava espressione. Sospirò di nuovo “E va bene, Andiam...” il bambino emise un gridolino soddisfatto, e, prima che il papà potesse finire la frase, lo prese per mano e lo trascinò con lui verso la piazza.

La folla non era tanta, ma comunque si era formato un bel gruppetto proprio nel mezzo della piazza. La neve cadeva leggera e delicata sulle strade di pietra, formando uno strato sottile e soffice di puro bianco, come le nuvole nel cielo azzurro. Al piccolo la neve piaceva, in altre circostanze non ci avrebbe pensato due volte e si sarebbe buttato nel soffice prato bianco, a giocare con gli altri bambini. Ma questa volta era diverso. Aveva sentito parlare così tanto di questi fuochi d'artificio, di questi colori che brillavano nel cielo, che rendevano la notte colorata, che la caricavano di magia. Doveva vederli, non importava come.

Arrivò al centro della piazza e lasciò lentamente la mano del suo papà. Iniziò a guardarsi intorno, a cercare uno spiraglio tra un persona e l'altra e passare avanti, ma era del tutto inutile.

Il padre lo guardava divertito mentre cercava di vedere qualcosa, spostando la testolina freneticamente da un lato all'altro. Gli si avvicinò lentamente dietro le spalle, poi portò le mani sotto le piccole braccia del suo bambino e lo portò su, fin sopra le spalle. Il piccolo si sentì sollevato in aria, ma non gli ci volle molto per capire che era il suo papà. Così si ritrovò a stringere i capelli corvini del padre ed a scrutare il cielo, ansioso di vederli, finalmente.

Erano passati solo pochi minuti, eppure sembrava che in quel momento la folla si fosse triplicata. Fremeva, non ce la faceva più ad aspettare.

Un fischio e il cielo scuro si dipinse di verde, come una pioggia improvvisa, così brillante che le stelle sembravano buie. Il bambino rimase a bocca aperta. Al primo fischio ne successe un altro, ed un altro ancora, e più si andava avanti, più il cielo diventava un insieme indistinto di colori che arrivavano in alto e scintillanti tornavano giù. E lui era così in alto, più in alto di tutti, che avrebbe potuto toccarli.

La piazza era immersa nelle acclamazioni della gente, ma lui non parlava, fissava solamente il cielo “Che c'è? Non ti piacciono?” il papà alzò lo sguardo e lo trovò a bocca aperta, con la testa verso l'alto e sorrise “È meraviglioso” gli sentì dire.

Mentre tornavano a casa il piccolo Gray non fece altro che parlare dei fuochi colorati, imitandone il suono e saltellando da tutte le parti. Il negozio dove si erano fermati prima aveva chiuso e quindi non avevano niente da portare alla mamma. Eppure all'uomo sembrò andar bene così.

Arrivarono a casa ed il bimbo corse spedito tra le braccia della sua mamma “Mamma, ho visto i fuochi d'artificio oggi, sai?” La donna sorrise e strinse il suo bambino “Ah si? E com'erano?” Gray sorrise “Erano bellissimi mamma, dovevi vederli”

Inutile dire che per tutta la serata non fece altro che raccontare alla mamma dei fuochi, persino prima di andare a letto, si affacciò alla finestra sperando di vederne qualcuno “È ora di andare a dormire, adesso” il papà lo coprì con la coperta e gli aggiustò il cuscino, gli diede un bacio sulla fronte e si avviò fuori la stanza “Papà” lo richiamò il bimbo prima che potesse spegnere la luce “L'anno prossimo mi ci porti di nuovo, vero?”

E l'uomo sorrise, contento di averlo reso felice “Certamente, Gray”
 

Please Review ;)