Mi chiamo Evanna Raisor, ho 15 anni e due parole sono bastate a far crollare tutto il mio mondo.
Ti, Amo.
Penso di essere piuttosto asociale. Non mi piace la gente. No. La verità è che la gente mi piace, non mi piace quello che provano, non mi piacciono i sentimenti.
Quelle due parole le ha dette il mio migliore amico. Ma io non sono innamorata del mio migliore amico. É questo il problema, fondamentalmente.
Ti, Amo.
Quell'evento ha fatto scattare tutta una serie di cose che hanno pian piano, no, ma che dico, hanno buttato giù d'un fiato tutto ciò che mi stava attorno.
La ginnastica mi sembrava sempre più inutile, mi sembra, sempe più inutile. Sembra sempre che non ci provi abbastanza. Ma quanto ci provo è esattamente quanto posso provarci. E non so più cosa fare. Non mi piacciono le promesse, però questa la voglio mantenere. E so che posso farcela.
E poi ci sono loro. Che quando nasci la luce tra le palpebre e le braccia che ti stringono sembrano un pò la stessa cosa. Sono la vita. Sono il mondo intero. Ma quando il tuo mondo si mette a fare le guerre civili, quando un po' del tuo mondo decide che sta meglio da un' altra parte, tipo l'inferno, se esiste, allora la vita si fa davvero un pò dura, persino per una sognatrice.
Non riuscivo a reagire. Ero lì, ferma come un sasso, gelida come il marmo, dentro e fuori. Lo sguardo fisso e spento. Cercando di non pensare ad assolutamente niente. Limitandomi a stringere occhi e denti quando sentivo le lacrime pizzicarmi le guance. Muta come un pesce, sorda come chi non vuo sentire. Ma sente, dio, sente tutto, perchè.
Non lo so perchè l'ho fatto, perchè lo faccio. Ma se non avessi fatto qualcosa, probabilmente mi sarei messa a urlare. Non lo so perchè ogni volta che cammino sola comincia a piovere senza ticchettii sul mio volto. Non lo so perchè ho questi sorrisi enormi che ingannano anche me stessa. Non lo so perchè ho questi tagli sulle braccia, nascosti sotto maniche troppo corte, evitano domande a cui non posso rispondere. Perchè in realtà lo so, che è sbagliato, o non avrei il terrore che qualcuno, soprattutto bambine di dieci anni che vedo tutti i giorni, soprattutto mia madre, soprattutto quelli che i miei sorrisi hanno sempre ingannato, chieda le mie spiegazioni,parole che non posso pronunciare. 
É che non posso smettere.






Il nome è puramente inventato, tutto il resto puramente vero. Mi scuso con chiunque legga questo e lo trovi assolutamente senza senso, ma avevo bisogno di sfogarmi. Ho scritto tutto di getto, quindi mi scuso anche per eventuali errori grammaticali.