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Autore: HellenaMaezono    25/03/2013    2 recensioni
Ormai era da un po' che a quel tavolo sedeva un nuovo membro dell'unità familiare: era una ragazza, una Metamorfomaga, che attualmente aveva i capelli corvini, molto corti e gli occhi profondi e castani. Era una Purosangue di origini nobili, discendente della famiglia Cook, promessa sposa dell'unico erede della famiglia che la ospitava: i Malfoy. Il suo nome era Amaryllis.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucius Malfoy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Da VII libro alternativo
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* Titolo: Amaryllis

* Fandom: Harry Potter

* Personaggi: Lucius Malfoy; OC

* Genere: Sentimentale

* Rating: Arancione

* Avvertimenti: Triangolo; What if?

~ Amaryllis~

 

La luce delle candele appese ai lussuosi candelabri d'argento illuminava l'enorme sala da pranzo dove gli abitanti di quel maniero stavano consumando il loro pasto.
Era una serata come tante altre, in cui il suono delle posate d'argento che grattavano sulla porcellana dei piatti copriva il silenzio calato nella sala. Era molto difficile conversare, visto l'enorme rispetto del galateo che ben si addiceva al loro stato di sangue; inoltre, la distanza tra i posti, vista l'immensità del tavolo, rendeva un possibile scambio di parole altamente difficoltoso.
 
Ormai era da un po' che a quel tavolo sedeva un nuovo membro dell'unità familiare: era una ragazza, una Metamorfomaga, che attualmente aveva i capelli corvini, molto corti e gli occhi profondi e castani. Era una Purosangue di origini nobili, discendente della famiglia Cook, promessa sposa dell'unico erede della famiglia che la ospitava: i Malfoy. Il suo nome era Amaryllis.
Consumava il suo pasto lentamente, a piccoli bocconi, masticando bene a bocca chiusa senza staccare gli occhi dal proprio piatto.
Ogni volta che si ritrovava a tavola con i Malfoy, da qualche giorno a quella parte si sentiva alquanto a disagio: era in presenza del suo promesso sposo e, allo stesso tempo, dell'uomo più affascinante e carismatico che avesse mai conosciuto.
Da quando aveva messo piede in quella villa, quell'uomo, per di più sposato e padre del suo promesso sposo, le aveva fatto continue avances, dapprima consistenti in ambigue allusioni maliziose, per poi diventare man mano occhiate insistenti ed infine fugaci palpeggiate in zone del corpo destinate ad essere toccate esclusivamente da chi di diritto.
 
Doveva ammettere, però, che quell'uomo le piaceva e le attenzioni che le venivano rivolte, in fondo, non erano poi così spiacevoli.
Certo, non sapeva come comportarsi in quella situazione; sapeva che ciò che stava accadendo era sbagliato, che avrebbe dovuto rispettare sia l'impegno sentimentale con il suo promesso sposo, sia il legame presente tra quell'uomo e sua moglie. Ma c'era qualcosa che le impediva di seguire la ragione, qualcosa che le rendeva impossibile sottrarsi a quella sorta di molestie e denunciare la situazione a chi di dovere.
 
Presa dalle sue riflessioni, non si accorse nemmeno di aver inforcato l'ultimo pezzetto del suo arrosto ed averlo portato alla bocca.
Masticò con calma, spostando lo sguardo da un commensale all’altro, prima di deglutire e deporre le proprie posate una accanto all'altra, nel proprio piatto.
Non riusciva più a stare in presenza sia del suo promesso sposo che di suo padre, inoltre era ormai sazia e non vedeva il motivo per cui dovesse rimanere seduta a quel tavolo, se non per mera educazione.
Attese dunque che i commensali terminassero il loro pasto, prima di alzarsi da tavola ed uscire dalla sala senza proferire parola, diretta verso la propria camera da letto.
Doveva aver compiuto circa metà del percorso quando qualcuno udì dei passi alle proprie spalle.

«Amaryllis.»
 
Si sentì chiamare, e riconobbe subito la voce.
Non esitò a voltarsi, incontrando lo sguardo di ghiaccio di colui che l'aveva chiamata. Chinò appena il capo, accennando un saluto.
«Signor Malfoy.» Mormorò in risposta, tenendo lo sguardo basso per non incrociare ancora gli occhi grigi dell'uomo di fronte a lei, appoggiato a braccia conserte contro lo stipite di una delle grosse porte riccamente decorate che davano sul corridoio.
Evidentemente la stava aspettando.
 
L'uomo si staccò dallo stipite, dirigendosi con passo deciso verso di lei per portarle una mano al mento e spingerla ad alzare il viso, facendo in modo che gli sguardi si incrociassero per una seconda volta.
Inarcò impercettibilmente le labbra in un ghigno, prima di replicare al suo saluto.
«Lucius.» La corresse, passando il pollice lungo il contorno delle sue labbra rosse e carnose.
 
Amaryllis non riuscì a staccare gli occhi da quelli grigi e magnetici dell'uomo. Era troppo rapita dalla sua presenza per allontanarsi e troncare quella silenziosa conversazione.
Si soffermò ad osservare ogni suo dettaglio, ora che erano così vicini.
Nonostante l'apparente freddezza, i segni sul suo volto indicavano una profonda angoscia. Ed era più che comprensibile, visto che le missioni assegnategli dal Signore Oscuro risultavano essere unicamente dei buchi nell'acqua, portando quest'ultimo ad accanirsi sempre di più contro la famiglia Malfoy, e lui avrebbe potuto essere una sua vittima in qualsiasi momento.
Sotto ai suoi occhi di ghiaccio due profonde occhiaie solcavano la sua pelle, segno che non faceva dei sonni tranquilli ed il suo viso non era più liscio come la prima volta che l'aveva incontrato; ora presentava spesso un leggero strato di barba, segno di trascuratezza, ma che gli dava un'aria ancora più affascinante. Era quasi impossibile staccare gli occhi dal suo viso.
 
«Sei diventata proprio bella, Amaryllis.» Mormorò l'uomo, rompendo il silenzio.
Alzò una mano per scostare gentilmente una ciocca di capelli corvini dagli occhi della ragazza e così poter osservare meglio i suoi lineamenti; chi avrebbe mai immaginato che quello scricciolo che aveva visto in fasce, tra le braccia del vecchio Licinius Cook, sarebbe diventato oggetto delle sue fantasie più perverse?
Proprio in quell'istante, il suo cervello stava elaborandone una: Amaryllis ormai non era più una bambina. Aveva diciassette anni, era diventata una donna attraente e fiera, una Purosangue degna del suo nome.
E lui voleva assolutamente vederla in tutto il suo splendore.
 
Allungò dunque una mano verso i suoi fianchi, accarezzandoli, sensuale, per poi scendere lentamente e palparle il fondoschiena.
Che la sua casa fosse infestata da Mangiamorte non gliene importava assolutamente nulla. Sua moglie era in camera da letto e non ne sarebbe uscita fino al mattino dopo.
E quello, per lui, era abbastanza.
Continuò a palpeggiare la ragazza, respirando a poca distanza dal suo orecchio. Fu allora che sussurrò: «Mostrami come sei diventata...»
 
Amaryllis, dal canto suo, non ebbe possibilità di reagire o controbattere. Era totalmente succube del potere ipnotico dei suoi occhi di ghiaccio, della soavità della sua voce, dell'impetuoso tocco delle sue dita esperte sulla propria carne.
Si ritrovò a cedere al proprio istinto, dimentica di tutti i limiti imposti dai legami sentimentali di entrambi.
 
Concesse il proprio corpo a quell'uomo, nella propria camera da letto, chiamando il suo nome ad ogni scossa di piacere che attraversava il suo corpo.
Le sue dita si intrecciavano coi suoi capelli dorati, le sue palpebre erano chiuse sulle iridi castane per godere ancora di più del contatto con il corpo dell'altro, così perfettamente abile nell'appagare qualsiasi suo desiderio.
Non pensò ad altro che a lui, durante tutto il corso del loro amplesso.
Fu solo al giungere dell'orgasmo che l'immagine del suo promesso sposo si presentò nella sua mente, e con essa anche il senso di colpa per averlo tradito così grettamente.
Il corpo di Lucius era abbandonato sul suo, pelle contro pelle, mentre nell'aria il solo suono era quello dei loro respiri affannati in cerca di nuovo ossigeno e nuova energia.
La sua bocca non emetteva un lamento, ma dentro di sé, la sua anima urlava. L'orribile realtà del tradimento la prendeva a pugni, e l'idea che aveva contribuito a creare quel ricordo rendeva il tutto ancora più tremendo.
 
Rimase con lo sguardo fisso nel vuoto finché il suo respiro non tornò regolare. Vide Lucius alzarsi sulle braccia per tornare a far incrociare i loro sguardi e, ancora una volta, venne catturata dalle sue iridi di ghiaccio.
La distanza tra le loro labbra venne cancellata da un ultimo, impetuoso bacio, come perfetta conclusione di quella meravigliosa quanto tremenda memoria; quando anch'esso finì, Lucius si alzò dal materasso, raccolse ed indossò i propri abiti ed oltrepassò la soglia della camera di Amaryllis per dirigersi verso la propria, dove probabilmente sua moglie era già impegnata a sognare.
La giovane lo seguì fino alla porta, prima di chiuderla ed appoggiarvisi contro con la schiena, lasciando rotolare giù dalle palpebre delle grosse, amare lacrime.
Per fortuna, era tutto finito.
 
Quel che non sapeva era che tutto ciò fosse solo l'inizio.
   
 
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