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Autore: ValeDowney    25/03/2013    0 recensioni
Terzo capitolo della serie con protagonista la figlia di Severus Piton e Lily Evans. Un pericoloso mago, fuggito da Azkaban, é sulle tracce di Clarice ? Come mai ? Vorrà ucciderla o no ?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Clarice ed Artemisia, stando sotto al Mantello dell’Invisibilità,  seguirono i tre fino in cima alla scale e dentro una delle camere da letto e, mentre si avvicinarono, sentirono dire da Rosmerta: “Nessuno verrà più al Pub, se ha paura di essere spaventato a morte”. “Il Professor Silente non vuole Dissennatori in giro: te lo garantisco” disse la Professoressa McGranitt, mentre Clarice apriva la porta e si spostò appena in tempo, prima che Rosmerta la chiudesse; poi, voltandosi verso gli altri, aggiunse dicendo: “Allora, ditemi che cosa è questa storia”. “Ecco: molti anni fa, quando i genitori di Clarice capirono di essere segnati, ti ricordi, si nascosero; pochi sapevano dove fossero: uno di questi, era Sirius Black e lui lo disse a Tu – Sai – Chi !”. “Quella notte, non solo Black condusse Tu – Sai – Chi dai Piton, ma uccise anche un loro amico: Peter Minus” aggiunse dicendo Cornelius. “Peter Minus ?!” disse stupita Rosmerta. “Sì, era un ragazzino amorfo, sempre alle costole di Sirius Black” spiegò Rosmerta. “Me lo ricordo: non perdeva mai di vista James e Sirius ed aveva sempre molta paura di Severus” disse Rosmerta; poi, aggiunse chiedendo: “ Cosa è successo ?”. “Peter Minus tentò di avvertire i Piton e ci sarebbe riuscito, se non avesse incontrato un vecchio amico: Sirius Black” rispose la Professoressa McGranitt. “Black era malvagio: lui non uccise Peter Minus; lo distrusse…un dito; rimase solo questo: un dito; nient’altro” spiegò Cornelius. “Sì: Sirius Black, magari, non ha messo le mani su i Piton, ma è il motivo per cui è morta Lily ed ha rovinato la vita a Severus” disse la Professoressa McGranitt. “E, ora, vuol finire quello che ha iniziato” aggiunse dicendo Cornelius. “Non ci credo” disse stupita Rosmerta. “Ma non è questo, il peggio” disse Cornelius. “Cosa può esserci di peggio ?!” domandò stupita Rosmerta. “Sirius Black era, e rimane tuttora, il padrino di Clarice Piton” rispose la Professoressa McGranitt. Clarice rimase a bocca aperta; poi, avendone sentite abbastanza, corse verso la porta e lì aprì di sbando, correndo anche fuori dal Pub.

Artemisia, non riuscendo a stare al passo con la sua padroncina, sfortunatamente rimase fuori dal Mantello dell’Invisibilità e, i tre che erano nella stanza, la videro: “Quello che roba è ?” chiese Rosmerta. “E’ il furetto di mio figlio e, se è qui, vuol dire che c’era anche Clarice” rispose la Professoressa McGranitt, alzandosi ed andando dal camino. “Clarice era qui ?! Allora, deve aver ascoltato la nostra conversazione” disse stupito Cornelius. “Già e, il guaio, è che ora sa che Sirius Black è il suo padrino” disse la Professoressa McGranitt; poi, rivolta al camino, disse: “Severus ! Severus ! Affacciati, un attimo: è una cosa urgente” e, la faccia di Severus comparì tra le fiamme; poi, domandò: “Spero che sia veramente urgente, madre: ho da preparare la lezione, per la prossima classe”. “Qui, ho con me un membro della famiglia” rispose la Professoressa McGranitt e, dopo aver preso Artemisia per il coppetto, la mostrò a lui ed aggiunse dicendo: “ Questo furetto ti è familiare ?”. “Non so che cosa ci faccia, lì, Artemisia, ma io le avevo detto di seguire Clarice e far sì che non uscisse dal Castello…Madre, per caso, e dico per caso, Clarice è lì ?” chiese Severus. “Era qui pochi minuti fa e, vuoi sapere una cosa: era sotto al suo Mantello dell’Invisibilità” rispose la Professoressa McGranitt, continuando a tenere Artemisia per il coppetto. “Eppure le avevo detto che non doveva utilizzarlo, ma, con lei, è come se parlassi al vento” disse Severus. “Sapevi che aveva con se il Mantello dell’Invisibilità ?! Ma potevi toglierglielo, invece, di lasciarglielo” replicò stupita la Professoressa McGranitt. “Avevo fiducia in Clarice, visto che, ormai, è in un’età matura ma, a quanto pare, si comporta ancora come una bambina” disse Severus. “Potresti venire qui ?” domandò la Professoressa McGranitt. “Visto come si sono messe le cose, vedrò di arrivare il più presto possibile; tu, intanto, tieni a bada Artemisia” rispose Severus e, dopo che la sua faccia scompari, le fiamme si spensero. “Minerva, e ora che facciamo con la giovane Piton ? Potrebbe trovarsi ovunque” chiese Cornelius. “Forse, c’è un modo per sapere dove si trova” rispose la Professoressa McGranitt e, guardando Artemisia, aggiunse dicendo: “Mentre aspettiamo il tuo padrone, puoi renderti utile: vai di sotto e cerca Clarice” e la mise a terra. Rosmerta, allora, aprì la porta ed il furetto, dopo essere uscito dalla stanza, corse di giù.

Proprio in quel momento, nel camino comparirono delle fiamme esse e, da esse, uscì Severus, il quale domandò: “Allora, dove sono gli altri due pestiferi membri della mia famiglia ?”. “Una l’ho appena mandata giù a cercare l’altra” rispose la Professoressa McGranitt; Severus, allora, senza dire nient’altro, andò, anche lui, giù e, appena scese al piano terra del Pub, vide Artemisia: “Quando ritorneremo ad Hogwarts, io e te faremo due chiacchiere; ora, dobbiamo trovare Clarice”. “Ron, guarda” disse Hermione, indicando delle impronte sulla neve, mentre se ne stava seduta, con Ron, su di una panchina. “Non ci sono quattro impronte come prima” disse Ron. “Vuol dire che c’è solo Clarice; Artemisia deve essere rimasta dentro” disse Hermione. Le impronte, ovvero Clarice, passarono anche in mezzo ad un coro che stava cantando, facendolo cadere un po’ a destra ed un po’ a sinistra. “Coraggio: seguiamola” disse Hermione e, dopo che lei e Ron, si furono alzati in piedi, corsero a dietro a Clarice e, mentre passavano in mezzo alle persone del coro che erano ancora a terra, Hermione disse: “Scusate; permesso; permesso; ci scusi”. “Buon Natale” disse Ron e seguirono la loro amica. Proprio in quel momento, dal Pub uscirono Artemisia e Severus e, quest’ultimo, voltò lo sguardo verso le persone del coro ancora a terra e, in lontananza, vide Hermione e Ron, correre verso la Foresta Proibita: “Vieni, Artemisia” disse Severus e, corse, seguito da Artemisia, verso la direzione dei ragazzi e, mentre passò in mezzo al corro, alcune persone ricaddero a terra, al suo passaggio; quindi, Severus disse: “Scusatemi”. “Ma che modi” disse una di queste persone.

Hermione e Ron camminarono, un po’, per la Foresta; seguirono le impronte e, videro, che finirono davanti ad una pietra e, sentirono anche piangere; quindi, Hermione, prima che Ron la potesse fermare, si avvicinò a lei e, dopo essersi inginocchiata, lentamente allungò la mano destra e sfilò il Mantello dell’Invisibilità da sopra Clarice, per poi metterlo per terra. Anche Ron si avvicinò lentamente alle due amiche. Clarice continuava a piangere; quindi, Hermione le chiese: “Clarice, che cosa è successo ?”. “Era loro amico e li ha traditi; era loro amico !” gridò Clarice, smettendo di piangere. Nella Foresta, calò il silenzio più totale; finché, non si sentirono dei passi; quindi, Hermione e Ron voltarono lo sguardo, proprio quando arrivarono Severus ed Artemisia: “Oh, oh” disse Ron. Severus si avvicinò, con Artemisia, lentamente ai tre ragazzi; poi, vedendo che le lacrime stavano rigando il viso di sua figlia, le domandò: “Piccola mia, perché stai piangendo ?”. “Spero che Sirius Black mi trovi, perché quando lo farà, io sarò pronta; quando lo farà, io lo ucciderò, Black !” replicò arrabbiata Clarice. “Ma di che cosa stai parlando, Clarice ?! Tu non farai un bel niente, con quel Black !” replicò Severus. “Ah, no ?! Bé, allora, ti devi essere dimenticato, che Sirius Black è l’altro mio padrino” replicò Clarice, alzandosi in piedi. Hermione e Ron rimasero a bocca aperta, dopo aver sentito ciò; quindi, guardarono Severus, in cerca di più spiegazioni; ma, il Professore di Pozioni, disse: “Ritorniamo ad Hogwarts: visto che mi hai disubbidito, ti aspetta una bella punizione; andiamo !” e si incamminò, ma Clarice non si mosse; quindi, Severus si fermò ed andando da Clarice, la prese, con forza, per il braccio e, mentre la trascinava fuori dalla Foresta, seguiti da Ron, Hermione ed Artemisia, replicò arrabbiato: “Ti avevo detto di rimanere nel castello, ma, tu, non mi ascolti mai ! Qua fuori c’è un uomo che ti sta cercando e, che se ti trova, ti ammazza ! Ma tu, queste cose, non le vuoi affatto capire ! Da oggi stesso, fino alla fine della scuola, ti aspetta una bella serie di punizioni, che non dimenticherai tanto facilmente” e Ron ed Hermione si guardarono preoccupati negli occhi.

Il resto della giornata, trascorse con Clarice che dovette rimettere a posto ogni singola pozione in ordine alfabetico; pulire calderoni e fare, alla perfezione, una pozione alquanto difficile. Era quasi ora di cena e Clarice stava finendo di pulire un calderone, quando Severus entrò nell’Aula di Pozioni e, senza guardarla, le disse: “Stasera, cenerai qui con me” ed andò in camera sua. Clarice pulì, ancora un po’, il calderone; poi, in un gesto di rabbia, gettò lo straccio da una parte ed incrociò le braccia; poi, Severus ritornò nell’aula e, vedendo che la figlia non stava continuando con il suo lavoro, le disse: “E’ inutile che fai così: finché non avrai finito, non cenerai” ed andò in cucina. Clarice sbuffò, ma, visto che non aveva altra scelta, riprese in mano lo straccio e ricominciò a pulire il calderone. Poco dopo, padre e figlia erano nel tavolo della piccola cucina: “Padron Piton vuole qualcos’altro da mangiare ?” chiese Dobby. “No, grazie Dobby; ma, puoi portare il dolce” rispose Severus. “Qualunque cosa, per Padron Piton” disse Dobby ed andò a prendere il dolce, per poi ritornare dai due, con un vassoio dove, sopra, vi era un invitante dolce alla crema; dopo averlo dato a Severus, Dobby lo stava mettendo anche nel piatto di Clarice, quando Severus lo fermò, dicendogli: “No, per lei no !” e, quindi Dobby, non diede il dolce a Clarice, la quale aveva lo sguardo triste rivolto verso il basso. Ci fu un po’ di silenzio; poi, Severus le disse: “Ti renderai conto di ciò che hai fatto oggi: non solo ti sei resa un bersaglio facile per Black, ma mi hai disubbidito. Se io ti dico di rimanere all’interno delle mura del castello, lo faccio solo per proteggerti; piccola, io non voglio perderti: ho già rischiato due anni di fila”. Clarice alzò lo sguardo verso di lui e tristemente gli disse: “Mi…mi dispiace, papà: non ti disubbidirò più; te lo prometto”. “Anche quando mi hai chiesto di uscire, io ho acconsentito, perché mi fidavo di te; ora, non so più cosa fare” disse Severus. “Scusami, allora, se non hai più fiducia in me, papà; ma, spero, che tu, in futuro, ne avrai ancora” disse Clarice. “Dipende tutto da te, piccola mia; da te e dal tuo comportamento” disse Severus. Passò altro silenzio; poi, dopo aver sospirato, Severus disse: “Dobby, ora puoi dare il dolce a mia figlia”. “Dobby fa tutto quello che gli dice Padron Piton” disse Dobby e, quindi, mise il dolce sul piatto di Clarice, la quale disse: “Grazie, Dobby”. “Non ringrazi me, Clarice Piton, ma suo padre” disse Dobby. Clarice, allora, guardò Severus, il quale le disse: “Lo faccio solo, perché, da adesso in poi, voglio massima ubbidienza da parte tua e nei miei confronti; se prometti di comportarti bene, quando sarà finito l’inverno, io e tuo zio Remus ti insegneremo ciò che gli hai chiesto poco tempo fa”. “Cioè, mi insegnerete come difendermi dai Dissennatori ?!” disse stupita Clarice. “Sì, proprio quello” rispose Severus. Sul volto di Clarice comparve un sorriso e, scendendo dalla sedia, abbracciò Severus ed entusiasta gli disse: “Grazie, grazie, papà e, per questo motivo, ti prometto che mi comporterò bene fino alla fine della scuola e, che, soprattutto, non ti disubbidirò più”. “A me interessa solamente che tu non ti metta troppo spesso nei guai” disse Severus, abbracciandola a sua volta. “Oh, non ti preoccupare: ora, ti puoi fidare di me” disse Clarice ed incrociò due dita dietro la schiena, segno che si sarebbe ancora cacciata nei guai. “Mia cara Mappa del Malandrino: in questi mesi mi sarai molto utile” disse tra se Clarice. Fred e George hanno regalato, a Clarice, la Mappa del Malandrino e Clarice, tramite essa, è riuscita ad arrivare ad Hogsmeade, ma non è stata una bella gita, perché, al Pub di Rosmerta, ha scoperto, dalla Professoressa McGranitt, che Sirius Black, non solo ha tradito i suoi genitori ed ucciso Peter Minus, ma è il suo padrino. Come si metteranno, ora, le cose per Clarice ? Ma, soprattutto, che cosa le insegneranno suo padre e suo zio Remus, per combattere contro i Dissennatori ? Per scoprirlo non ci resta che aspettare il prossimo episodio, intitolato: “ L’INCANTO PATRONO ED IN GIRO DI NOTTE”

  
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