Calore.
Fiamma.
Fuoco.
Brucia.
Dolore.
Urla.
Inferno.
Padre,
con la tua giustizia, fai si che il fuoco si
spenga, che non bruci più su di me. Non volevo rubare quel
giocattolo…
Madre,
madre mia dove sei? Perché mi hai lasciato? Madre,
tu che hai come figli tutti noi, fai smettere le fiamme…
Spegni il fuoco!
Guerriero,
spezza con la tua spada questo dolore, dammi
la forza di aprire gli occhi e fuggire da queste fiamme…
Vergine,
hai avuto anche tu dei fratelli buoni o forse
fratelli cattivi? Non sono innocente, ma fai smettere il
calore…
Fabbro,
distruggi quel braciere e quei carboni
ardenti…
Vecchia,
tu che hai vissuto tanto e vivi ancora… Dimmi
come si fa a spegnere il fuoco… Dimmi come far cessare il
dolore…
Straniero,
sei forse tu che mi stai per venire a
prendere? Hai un cavallo oppure verrai a piedi? E’ fredda la
morte? Cesserà
questo fuoco che mi morde la pelle?
Sandor
Clegane aprì gli occhi, o almeno tentò di aprirne
uno.
Il
dolore lo assalì, mordendo il lato sinistro del viso. Il suo
occhio era
bendato, così come tutto il lato del volto.
Un
suono, un suono strano… Cos’era quel fischio?
-Lord
Clegane presto presto!!! Suo figlio si è svegliato!-
Il
bambino cercò di voltare la testa, ma la pelle tirava, il
letto gli stava
strappando il viso.
Non
era nella sua stanza, dov’era finito quindi il piccolo Sandor?
-Figlio…
Figlio mio… Grazie agli Dei..-
Sandor
poteva vederlo, il viso di suo padre rigato dalle lacrime.
-P…p…pa…d…r…-
-shh,
zitto va tutto bene adesso… Va tutto bene… Sei
col Maestro e lui ti guarirà del
tutto. La tua camera è andata alle fiamme ricordi? La tua
camera ha preso fuoco
per colpa di una candela…-
Sandor
non poteva muovere la testa e quando il Maestro gli tolse le bende
altra carne
se ne andò con esse. Ma subito dopo ecco di nuovo il fresco,
la benda pulita imbevuta
di acqua gelida. Il piccolo Sandor chiuse gli occhi, ma non pianse.
-Piccolo…
Come ti senti?- Domandò gentilmente il Maestro dopo aver
sistemato le bende ed
essersi seduto accanto a lui.
Non
pianse, non se lo concesse, anche se dentro stava scatenandosi una
tempesta.
Aprì
l’occhio sano e guardò con solenne
serietà suo padre rimasto in disparte.
-Sono
tornato dall’Inferno.-
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Dovevo
scrivere qualcosa su questo stupendo personaggio…
Ho
sempre immaginato come, da bambino, possa aver passato le pene
dell’Inferno
dopo che suo fratello lo aveva premuto contro i carboni ardenti.
Spero di aver fatto un bel lavoro cercando di dare una spiegazione al fatto che non crede negli Dei.
[personaggi di
proprietà di G.R.R. Martin]