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Autore: Hitagi_Crab    25/03/2013    1 recensioni
"Cupido è un messaggero di Dio... Le religioni, come tutto in questo cosmo- Così dicendo fece un ampio gesto con la mano sorridendo -è collegato da un filo chiamato Destino, tessuto dalle Parche e passato a Dio per mano delle anime purganti."
-Storia mitologica autoconclusiva che abbraccia un po' tutte le religioni.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Passi svelti, un'ombra lontana correva in una radura solitaria; la ragazza dalla lunga chioma corvina scappava inseguita solo dai suoi pensieri, che mesti la seguivano, inondandole il viso di lacrime, come un fiume in piena.
Secutata da quelle orribili visioni, così lontane, seppur vicine, lei scappava, correndo chissà dove, chissà lontano da cosa.

Inciampò. Cadde in una radice, bloccata da Madre Natura, che aveva piazzato impunemente quella quercia secolare proprio lì, infangandosi la veste bianca e facendo ricadere le lisce chiome sul viso.
Gli occhi cerchiati di nero chiedevano pietà, ormai di un cremisi pallido, seppur non ne trovavano, irrigati continuamente da quel liquido salmastre che li irritava tanto.

Così era successo, Cupido aveva scoccato la sua freccia trafiggendo due cuori, li aveva fatti vivere insieme nell'amore e nella complicità, e poi, geloso del suo stesso operato, aveva spezzato una delle due frecce così che l'altra continuasse a far male all'interno del petto.
E' così che la Donna si sentiva, sola, abbandonata, con un dolore che le lacerava il costato, un dolore così forte che le costrinse ad aprirsi la veste, per vedere se realmente aveva segni di abrasione.
La pelle, liscia, candida, intatta fuoriuscì da sotto la veste, si mise una mano tra i seni, sentendo l'abrasione muoversi da dentro, partire dalle viscere ed arrivare fino al petto; respirava a fatica.
Alzò gli occhi color nocciola al cielo, cercando risposte.

In quella strana notte di metà Aprile nel cielo cristallino brillava solitaria una stella rossa, la ragazza la notò subito e pensando che fosse un segno del destino le incaricò una preghiera, la supplicò di lenire il suo dolore.
Fu presa da sgomento poi notando che la stella le si avvicinava velocemente, compiendo strane orbite nell'aere.

Così le cadde a pochi metri di distanza, poggiandosi dolcemente sull'erba umida della sera l'essere più bello e misterioso che lei avesse mai visto... metà donna, metà uccello con la coda di pesce, simile ad un'arpia, ma molto più sensuale ed ammaliante: le si incarnò davanti la potente Lilith, che con uno sguardo tra il compassionevole e il noncurante la osservava.
Di canto suo, cosa doveva osservare? Una creatura spettinata che con gli occhi rigati di lacrime e la camicia sbottonata che la osservava incredula.
Fece un passo indietro quando la creatura cominciò a parlarle con una voce melliflua e melodiosa:
-Mi hai chiamato, svegliandomi dal mio sonno con la tua supplica, leggo nel tuoi occhi e nel tuo costato che sei un'altra vittima di Dio, del suo ordine naturale delle cose, ma io posso guarirti, posso renderti un essere perfetto, indipendente, libero da qualsivoglia legame e qualsivoglia regola, posso renderti ciò che più desideri essere e posso darti ogni cosa tu brami in questo mondo.-

Così dicendo allungò una delle lunghe dita affusolate ed artigliate verso il petto della giovane e lentamente, con un taglio netto partente dai seni giù, fino all'addome le apri per metà il costato, mostrando alla natura circostante l'interno della ragazza. Così facendo, continuò a proferire: -Sai? Cupido quando colpisce la donna raramente le infrange il cuore, per questo la freccia è più difficile da trovare in un essere femminile. Ti svelerò un segreto: Cupido è un messaggero di Dio... Le religioni, come tutto in questo cosmo- Così dicendo fece un ampio gesto con la mano sorridendo -è collegato da un filo chiamato Destino, tessuto dalle Parche e passato a Dio per mano delle anime purganti.
Se tu vuoi liberarti per sempre del dolore, se non vuoi più essere trattata così da un uomo, mai più, allora l'unica cosa che puoi fare e strapparti ciò che contro la tua volontà ti ha installato in petto- Così dicendo indicò una costola precisa -Devi estirparla, togliertela dal petto. uno strappo netto, non farà male.-
Sogghignò così dicendo e si mise a camminare in circolo intorno alla ragazza, aspettando il gesto di quest'ultima che avrebbe cambiato per sempre il suo destino.

Costei abbassò lo sguardo osservando quella costola in più che la distingueva, che la rendeva se stessa e che in qualche modo la legava al sesso opposto al suo.
Pensò a quanto aveva sofferto, a quanto avrebbe ancora sofferto se non l'avesse fatto; così pensando agguantò la costola stringendola forte tra le mani tremolanti.
Lilith dal canto suo, chinata vicino la donna osservava la scena in trepida attesa, sapeva che così facendo avrebbe creato un altro essere caotico, per distruggere le leggi di Dio, o chi per lui.

Uno scroscio di foglie fermò il rito mistico, avanti agli occhi della ragazza si incarnò un uomo, un tale che lei conosceva bene, che aveva imparato ad amare come un fratello, un suo amico, un suo confidente, l'unico uomo che sapeva calmarla in ogni situazione.
La trovò così: con il petto nudo, inginocchiata nel fango, i capelli scombinati e le mani al costato, che sembrava tenessero il nulla; la magia di Lilith non funzionava sugli uomini. Lei, e tutto ciò che stava accadendo, agli occhi del giovane risultava trasparente.
-Ti ho cercata dapertutto- Esordì il giovane, avvicinandosi a passo svelto alla fanciulla -So quello che è successo, quel bastardo è imperdonabile per il male che ti ha fatto- Così dicendo le prese una mano, togliendola dalla costola -Io voglio solo vederti felice, non sopporto che tu sia triste, e se la cose devono andare così, ti chiedo almeno di potermi permetttere di esserci per te- fa un altro passo abbracciando la fanciulla -Sei la persona più importante che esiste al mondo per me, voglio poterti stare vicino, voglio amarti.-
Così dicendo recuperò anche l'altra mano della ragazza, spostandola dalla costola ed annullando i poteri della Divina, che osservava con un ghigno d'orrore la scena mentre il ventre da lei squartato si rimarginava, facendo sparire per sempre la possibilità di creare una figlia del Caos.

In fondo Lilith lo sapeva, gli esseri umani sono creature stupide, preferiscono godere e poi soffrire che vivere una vita libera, così la donna restava con il suo legame all'uomo e si allontanava con lui, lasciando la Divina da sola, che li osservava allontanarsi...
Tornando nel cosmo pensò ardentemente a quanto può essere stupida la mente umana, sì, quant'è stupido credere nell'amore...una lacrima solitaria le scese dal viso.
Già, l'amore, lei avrebbe mai trovato la creatura perfetta, sarebbe mai riuscita a sentirsi completa? Ogni tanto avere delle speranze è pur bello...

Fine.
   
 
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