Era lì, stesa a terra a godersi il momento; dopo una dura giornata come quella, era il minimo che potesse fare; Un violino in quel momento era la sola cosa di cui quell'anima aveva bisogno: Partì il suo pezzo preferito; La Toccata del Forte Sebastian; ed in breve tempo, se ne sentì così avvolta, da riuscire a provare tutto e niente allo stesso tempo.
Le sue dita affusolate si allungarono e divennero spartiti... Ne alzò una al cielo vedendo uscire tra le sue dita le note, Percepiva chiaramente ogni vibrazione, ogni songolo strumento musicale, finchè ad un certo punto, il suo cuore cominciò a battere al ritmo del tamburo, e il suo respiro venne ritmato dagli alti e bassi dello strumento a corde, il re della composizione barocca.
Sentiva inotorno a se il pavimento vibrare, la melodia che si faceva viva, che le scorreva nel sangue insieme all'ossigeno, divenendo pari a linfa vitale, influssa dalle orecchie, distillata dal timpano e diretta al cuore... Nello stesso istante si rese conto che il suo cuore e la sua anima pompavano allo stesso tempo due cose diverse; e capì che quello era il suo posto, il posto che le apparteneva, che meglio le si addiceva, e che lei bramava. Si trasformò così in nota... e cominciò a vagare per la stanza, osservando i flussi e le vibrazioni da lei causate... Che brama di sentirsi che aveva...