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Autore: piccola_serpe    25/03/2013    0 recensioni
«Mamma, perché piangi?»
La donna, con occhi vitrei e cerchiati di rosso, non rispose.
Abbondanti lacrime sgorgavano senza voler cessare lungo le porporee guance.
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Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 
Quel giorno, una densa e umida nebbiolina fluttuava sopra il prato e gli arbusti di rose bianche. Il paesaggio, dove qua e là spuntavano dolci collinette, era di un colore spento, senza vita. Neppure il vento osava carezzare le foglie del giovane sviluppo arboreo, quasi temendo di interrompere quella morte apparente. Al centro, uomini e donne vestiti di nero e dalle spalle incurvate, circondavano una lunga bara color mogano ornata da gigli. Lamenti, sospiri, parole farfugliate e pianti isterici riempivano l'aria, tanto da renderla soffocante. Li accanto, sotto un salice piangente, una bimba guardò il volto della madre, cupo e rigato dalle lacrime. Il corpo della donna era scosso da forti e incontenibili tremiti mentre con la mano tremante copriva le labbra deformata dal dolore, attenta a non proferire alcun suono. La piccola tese la calda manina, stringendo forte quella fredda e più grande.
«Mamma, perché piangi?» chiese con infantile innocenza.
La donna, con occhi vitrei e cerchiati di rosso, non rispose. Abbondanti lacrime sgorgavano senza voler cessare lungo le porporee guance. La manina strinse ancora più forte.
«Mamma» la voce flebile ma insistente «perché piangi?»
Lei volse il viso, guardando la figlia per la prima volta: il piccolo viso era contornato da umide e bionde ciocche, attaccate alla rosea pelle; dagli occhi, enormi e grigi, minacciavano di cadere tiepide lacrime. Le si riempì il cuore, vedendo quell'angioletto fragile e spaventato. 
«Becca, piccola mia» le accarezzò lievemente la nuca «la mamma piange perché è triste.» 
La bambina singhiozzò piano. «Perché? Perché sei triste?» 
«Perché il nonno non c'è più: è salito in cielo.» si coprì il volto con le mani, nascondendo il dolore dietro di esse. Becca rifletté su ciò che le era stato appena detto,ma più si sforzava e più non capiva. Il nonno era li, accanto a loro, elegantemente vestito, coi capelli che parevano una soffice e candida nuvola, le rughe e il sorriso bonario. Il nonno era lì. La guardava con gli occhi nocciola caldo, colmi di pace. Era li. Becca lo scrutò a lungo mentre la madre perdeva ogni contegno, ma continuava a non comprendere, perciò, frastornata e rassegnata, si abbandonò in un lungo pianto. 
Quel giorno piansero tutti, anche il cielo.
  
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