Skyfall

Il colpo che si aspettava non arrivò mai.
L'aveva sognato abbastanza da essere già morto almeno dieci volte; il lacerarsi della carne, il caldo e l'odore, il sentire i suoi organi già addormentati cadere a pezzi per davvero, fuori dal loro involucro. Aveva visto il buio nei propri occhi, aveva tracciato già il suo tocco, delicato, impassibile.
Soprattutto, Subaru aveva vissuto il dolore lacerante – l'urlo del proprio corpo trafitto, l'unica sensazione, forse, che sarebbe stato ancora in grado di provare.
Lo stupore lo accecò a lungo. Non poté fare altro che guardarsi la mano, vischiosa e scura.
Subaru si risvegliò in quel momento, e l'universo gli crollò addosso.
 

Quel che gli restava di certo si sgretolò, parola per parola.
Subaru non poteva credere. Tutto quel che il destino gli concesse, in quel momento, fu la lucidità sufficiente a fargli comprendere il suo meccanismo micidiale; e nella paralisi dello shock, con precisione matematica, i frammenti della sua vita si aggregarono per un istante. Non si era mai accorto davvero di quanto Seishiro ne fosse il baricentro, l'inizio e la fine.
Ora c'era solo il suo morire – c'erano una fine e un rito di passaggio, con loro due accasciati nel mezzo, nel solo punto fermo.
Ci fu un gran rumore, e il sangue, misto alle lacrime, iniziò a colare nel vuoto.
 

Non gli avrebbe dato la soddisfazione di abbandonarlo.
Subaru si aggrappò ai suoi vestiti; a lungo, mentre il suo stesso kekkai collassava, si rinchiuse nell'illusione che non li avrebbe mai più lasciati andare. Avrebbe atteso, in quel fiume di pianto – avrebbe atteso il risucchio del vuoto, la corrente, il buio.
Quando Seishiro era venuto a prenderlo, per rubarlo al mondo e tenere per sé, in eterno, ogni frammento di lui, Subaru l'aveva visto arrivare dal nulla. Non l'avrebbe perso una seconda volta; sarebbe scomparso anche lui, ingoiato dallo stesso grande vuoto.
Annegò le proprie orecchie nelle esplosioni, senza allentare la presa. Solo sull'orlo dell'abisso, ancora sospeso, Subaru si accorse che il cuore gli batteva.
Smise di ascoltarsi. Avrebbe voluto spezzare con le sue mani quel destino, sempre così ostinato, di nuovo – ma le sue ultime energie erano già precipitate in basso. Non ebbe il coraggio di lottare.

Feel the earth move and then
Hear my heart burst again

For this is the end
I've drowned and dreamt this moment
So overdue, I owe them
Swept away, I'm stolen

Adele - Skyfall