Serie TV > Agente speciale Sue Thomas
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Autore: chiaraDAbo    13/10/2007    1 recensioni
Sue non è partita, alla festa organizzata per il suo "ritorno" Lucy scappa via per un malore della madre...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La festa per la mancata partenza di Sue era appena finita, la casa era un disastro e per giunta Lucy era dovuta scappare via, appena finita la festa, perché sua madre si era sentita male ed era stata ricoverata in un ospedale ad un paio di centinaia di chilometri di distanza, dove l’anziana donna risiedeva. Ormai tutti erano andati via, tranne Jack, si era offerto di aiutarla a risistemare tutto. Sue ne era stata molto felice, Lucy e Jack erano sicuramente le persone che più le sarebbero mancate se avesse accettato la promozione. Forse era giusto che Jack questo lo sapesse, in fondo sembrava anche lui letteralmente disperato quando Sue era in procinto di partire. La donna era ancora immersa nei suoi pensieri e non si era neppure accorta che ormai era tutto in ordine. Jack la fissava da un angolino, cavolo, era bellissima, indossava un paio di jeans attillati, una maglietta scollata e una paio di decolté con un tacco vertiginoso che le erano state prestate da Lucy, o meglio, che Lucy le aveva imposto con la forza. Levay era assonnato sul pavimento della cucina, era ormai molto tardi per lui, abituato ad andare a dormire presto, lanciò un ultimo sguardo a Jack, il quale ricambiò con una carezza sulla testa, e si ritirò a dormire sul letto di Lucy che, aveva capito, sarebbe rimasto a sua completa disposizione almeno per quella notte.
J: Sue- disse attirando la sua attenzione – un penny per i tuoi pensieri!
Sue abbozzò un sorriso ma non disse nulla
J: Secondo me stai cercando di indovinare quale possa essere il mio regalo per la tua partenza…
S: Cosa?! Mi pare evidente che io non partirò e che quindi non ho bisogno di alcun tuo regalo che riesca a convincermi ad andarmene – rispose Sue divertita
Jack le si avvicinò e la abbracciò molto forte, appoggiando il suo volto sulla sua spalla destra
J: Sue mi saresti mancata da morire…
Il tono di voce era quasi un sussurro, neppure Jack sapeva da dove era arrivata quella forza che lo aveva convinto a dire quella frase.
S: anche tu mi saresti mancato moltissimo – disse Sue chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare nel suo abbraccio. Rimasero così per un po’ di tempo, poi fu il turno di Jack, una volta rientrato pienamente in sé.
J: Beh allora non vuoi vedere il regalo?? – Sue lo guardava con aria interrogativa mentre andava a prendere un pacco che aveva accuratamente nascosto sotto il suo cappotto.
J: avanti aprilo
Sue era molto emozionata, il pacco aveva le dimensioni di una scatola da scarpe, ma era un po’ più alto. Era una cornice digitale all’interno della quale c’era un microchip che conteneva le foto più belle di Jack, Sue e qualche volta anche Levay, altrimenti si sarebbe certamente offeso…Sue non aveva ancora acceso la cornice ma immaginava cosa potesse contenere quel microchip. Jack le sfilò la cornice dalle mani, la poggiò sul tavolinetto davanti al divano e fece accomodare Sue sul divano accese la cornice e si mise a sedere accanto a lei. Le foto scorrevano, e lo stato s’animo di entrambi mutava, si sentivano agitati ma contenti, in fondo avevano rischiato di perdere tutto quello ma ora il rischio era completamente rientrato. Ma le emozioni erano comunque molto forti. Sue si era avvicinata inconsciamente a Jack appoggiandosi sul suo petto. Jack dal canto suo le accarezzava i capelli biondi e profumati. Intanto le immagini scorrevano, si alternavano le immagini della loro vita, a quelle scattate sotto copertura. L’ultima foto era proprio una di quelle scattate sotto copertura, in particolare, quella copertura durante la quale si erano scambiati il fatidico bacio. A entrambi tornò alla mente quel momento, si guardarono intensamente negli occhi e si sorrisero. Poi Jack si alzò andando a spegnere la cornice.
J: ormai è tardi, meglio che vada!!
S: no Jack, resta.
Entrambi erano rimasti spiazzati da quella frase, Sue non sapeva come le era uscita dalla bocca, ma doveva ammettere che era ciò che in realtà voleva. Sue provava qualcosa di più forte che un’amicizia per Jack e con quella frase era uscita allo scoperto, ne era terrorizzata ma sicuramente molto felice e sollevata, lei una prima mossa l’aveva fatta.
Anche Jack era pietrificato, non si sarebbe immaginato una frase del genere neppure nei suoi sogni migliori, ma ora che fare?
J: E dove dovrei dormire? Visto che Levay ha occupato abusivamente il letto di Lucy?
Ma che cavolo di domande fai idiota!!! Jack dentro di sé continuava a ripeterselo. Poi guardò Sue…Stava sorridendo e con il linguaggio dei segni gli disse “secondo te?”.
Jack prese il coraggio a quattro mani le si avvicinò e appoggiò le labbra sulle sue, un bacio a stampo, prolungato…
S: Ma che idee hai in testa??? Intendevo dire che avresti dormito nella cuccia di Levay, visto che lui ha preso il letto di Lucy!!!
Jack si staccò da lei con aria interrogativa. Sue gli sorrise, e riprese a baciarlo, questa volta intensamente, passionalmente.
S: stavo scherzando scemo!!
Jack le accarezzò i fianchi, poi le sue mani salirono sul viso, le pose i biondi capelli dietro le orecchie. Erano entrambi felicissimi, al settimo cielo, si chiedevano per quale motivo avessero aspettato tanto. Sue teneva le mani intrecciate dietro al collo di Jack. Poi gli salì in braccio.
S: beh non ne approfitti?
Jack cercando di sostenere Sue con tutte le sue forze, senza mai smettere di baciarla la portò in camera da letto, la fece sdraiare e si mise sopra di lei. Sue si staccò dal bacio, guardò negli occhi Jack.
S: Jack per favore, quando facciamo e faremo l’amore possiamo tenere la luce accesa, sai…
Era imbarazzata ma avendo perso l’udito ormai la vista era diventata molto importante e non poterla utilizzare per godere appieno di quei momenti le sarebbe dispiaciuto davvero molto.
J: non lo devi neanche chiedere tesoro!!
Fecero l’amore, dolcemente poi si addormentarono, nudi, jack cingeva da dietro la vita di Sue e teneva la testa affondata nella sua schiena. La mattina si svegliarono ancora abbracciati con Levay accoccolato ai loro piedi.
J: ciao…
S: ciao…
Entrambi avevano un sorriso incredibile, più luminoso di quello dei bambini la notte di natale, una volta visti i pacchi regalo sotto l’albero.
Jack la fece girare verso di lui, le sistemò i capelli dietro le orecchie, poi si infilò una t-shirt e iboxer e passò la camicia da notte a Sue, che non capia questa ansia di rivestirsi…
J: hai ancora le valige fatte?
S: sì perché?
J: che ne diresti di venire a stare da me, tue anche Levay ovviamente…aspetta aspetta, lo so che è azzardato ma noi ci amiamo da tanto, o almeno io ti amo da tanto e visto che abito da solo…sarebbe un sogno
Sue era decisamente spiazzata, proprio non se lo sarebbe mai aspettata
S: jack io non lo so…poi Lucy…
J: Lucy non è un problema, anzi…ne avevamo già parlato…vedi Lucy a quest’ora sta dormendo nel mio letto…le avevo chiesto il favore di lasciarci la casa e così con una scusa, giusto per non far capire né a te né agli altri ha levato le tende. Lei è d’accordo che tu venga a vivere con me a patto che noi tre, tu io e Levay, andiamo a cena da lei almeno una volta a settimana…allora principessina? Che ne dici?
S: Jack sei fantastico, allora sì certo vengo a stare da te, anzi veniamo!!!
Jack nel frattempo aveva abbracciato Sue e Levay si era introdotto nell’abbraccio, ora erano davvero felici e lo sarebbero stati per molto molto tempo.
  
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