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Autore: Starrk    26/03/2013    0 recensioni
In un Giappone inerme di fronte all'inarrestabile conquista dell'esercito Toyotomi, Maeda Keiji intraprende una solitaria ricerca di alleati per permettere all'amico Kenshin di contrattaccare e stroncare la violenta avanzata. Dopo aver realizzato con orrore che ormai sono ben pochi i generali disposti e in grado di ribellarsi al tirannico Hideyoshi, il vagabondo si imbarca infine per il Mare di Seto, dove spera di ottenere l'aiuto di una vecchia conoscenza...
Genere: Azione, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 1 - "Chi sei...?"
 
Le onde si infrangevano sulla costa mentre il vento sibilava. Scure nuvole si stavano addensando in cielo, preannunciando la pioggia.
"Come è possibile che le cose siano finite così?"
Un uomo dai lunghi capelli castani, raccolti in una lunga coda, armato di un grosso nodachi dall'elsa e il fodero rossi si avvicinava all'isola su una piccola imbarcazione. La sua mente era affollata da molti pensieri, soprattutto preoccupazioni; ciononostante non poteva permettersi di distrarsi: aveva una missione.
Sbarcò in una piccola spiaggia piuttosto fuori mano, per evitare di essere visto, se possibile. 
Con fare furtivo, salì su un'altura in modo da ottenere una visuale più ampia sul territorio: ciò che vide lo fece pentire di averlo fatto. 
Abitazioni rase al suolo dal fuoco, carretti e bancarelle completamente a pezzi e sangue secco da mesi su strade e pareti. Non vi era anima viva in tutto il villaggio.
- (Questo... è orribile...) 
Il giovane non poté fare a meno di sentirsi venir meno ad una vista del genere, ma dovette ricomporsi immediatamente: qualcuno si stava avvicinando. 
Un numeroso plotone di fanti e fucilieri in armatura verde stava aggirandosi per i vicoli, apparentemente alla ricerca di qualcuno. Si riunirono in una piazzola e fecero rapporto, frustrati per non aver cavato un ragno dal buco; poté udire ciò l'uomo intento a spiarli. Dopo qualche minuto, i soldati presero un sentiero che puntava verso un'imponente scogliera.
- (Quell'insegna... Sono dell'esercito di Mori...)
Dopo qualche istante di riflessione, il giovane realizzò che il loro obiettivo molto probabilmente coincideva col suo.
- (Se anche loro lo stanno cercando, mi conviene seguirli.)
Decise dunque di pedinarli mantenendosi a debita distanza per non farsi scoprire e così seguì il gruppo armato per diversi km, finché esso non si fermò. Di fronte a loro si stagliavano una scogliera e decine di metri di scogli che spuntavano sul bagnasciuga, sui quali era incagliato il relitto di una nave. 
- Comandante, i nostri esploratori affermano di aver notato movimenti sospetti intorno a quell'imbarcazione. Crediamo sia il nostro bersaglio.
- Mmh... Molto bene, sono ormai mesi che la nostra ricerca prosegue senza dare alcun frutto. Lord Mori sta iniziando a perdere la pazienza.
- Gulp...! 
- Non preoccupatevi, soldati! Non appena porteremo a Lord Mori il nostro bersaglio verremo premiati! E' buio ormai, quindi agiremo subito: circondate la nave e preparatevi a fare irruzione!
- Sìssignore!
Il giovane aveva sentito tutto e osservò il plotone disporsi sulla spiaggetta, pronto ad entrare in azione, mentre una lieva pioggerella iniziò a scendere.
- (Non c'è dubbio, sono qui per lui. Dovrei intervenire? Ci sono oltre una dozzina di fucilieri...)
Quel breve momento di distrazione fu fatale e un passo imprudente fece cadere alcuni sassi, rivelando la presenza dell'uomo ai soldati.
- Chi va là?!
Scoperto, ormai era inutile nascondersi; dunque si mostrò, rivolgendosi al comandante.
- Ehilà, saaaaaalve! 
- Tu! Chi sei e cosa ci fai qui?!
- Oh, beh... Ecco, io...
Mentre cercava di inventare una scusa credibile, i soldati l'avevano già circondato ed erano pronti ad attaccarlo. Tuttavia successe qualcosa di inaspettato. 
Si udì un forte botto: qualcosa di metallico e molto pesante aveva appena sbattuto sul ponte del relitto. Un'ancora. Più precisamente una grossa lancia con una ancora affilata ma con un braccio spezzato come lama, dotata di una lunga catena si torceva sull'asta. Appoggiata ad essa, una figura umana nell'oscurità.
Tutti i presenti si voltarono verso quella persona comparsa dal nulla, cercando di distinguerne i tratti nel buio. 
Un lampo illuminò la spiaggia, rivelando il nuovo arrivato: un uomo alto dai capelli argentei, con una vistosa benda che gli copriva l'occhio sinistro e degli abiti viola logori e sporchi; il suo unico occhio buono, azzurro, osservava tutti coloro che aveva di fronte senza dire nulla, mentre l'unica cosa che rompeva il silenzio era il rombo del tuono.
- Eccolo! 
- E' lui!
- L'abbiamo trovato!
I soldati andarono su di giri per la loro scoperta e puntarono le armi verso l'uomo appena giunto. Il comandante avanzò e prese la parola, sogghignando.
- Chosokabe Motochika! Sei ricercato come sovversivo e pertanto ti esortiamo a consegnarti, in nome di Lord Mori Motonari, Signore del Mare Interno di Seto! Arrenditi immediatamente, oppure...
L'ufficiale alzò il braccio con espressione trionfante e i fucilieri si prepararono a sparare. 
- Come vedi, sei circondato, non hai altra scelta che-
In un attimo la spavalderia dell'uomo scomparve, così come quella dei suoi subordinati. 
Lo sguardo di Chosokabe era terrificante, pareva che il solo guardarlo nell'occhio portasse alla follia, se non addirittura alla morte. Tutti i soldati cominciarono a sudare freddo, immobili e tremando per la paura, lasciando cadere le armi una ad una. 
- T-tu... Che cosa sei...?
Il comandante riuscì a formulare la domanda solo dopo parecchi secondi, con un filo di voce, mentre alcuni dei subordinati iniziarono ad urlare in preda al terrore.
- Presto, filiamocela!
- Andiamocene!
- E' davvero un demone!
Passò qualche istante prima che si potesse udire una risposta. Essa arrivò appena dopo che un fulmine si schiantò sorprendentemente vicino alla costa, illuminando quell'atmosfera spettrale.
- ... Andatevene... ORA!
La truppa non se lo fece ripetere due volte e in pochi secondi la spiaggia si svuotò. 
Silenzio. Solo il temporale fu in grado di spezzare quella stasi praticamente glaciale: scroscio di pioggia e onde, raffiche di vento e violenti tuoni. 
L'uomo castano era l'unico rimasto nel luogo, come pietrificato; non tanto per la paura, quanto per lo stupore. Motochika lo scorse e gli rivolse un'occhiata fredda, come se non lo stesse nemmeno guardando.
- Keiji...?
Al suono di quella voce il giovane si scosse, come appena svegliatosi, mantenendo comunque un'espressione paurosamente sorpresa. Non capiva come un volto così familiare e per lungo tempo cercato, nel timore di non poterlo mai più rivedere, potesse suscitare in lui emozioni così... disgustose. 
Assurdo. L'unica cosa di era certo: l'assurdità di una situazione del genere, almeno dal suo punto di vista. 
Quell'uomo di fronte a lui, immobile nel mezzo della tempesta, lo fissava; il giovane Maeda capì che era proprio quell'occhio azzurro fisso su di lui a metterlo a disagio: non aveva mai visto nulla del genere. 
- Tu... Chi diavolo sei...?
  
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