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Autore: Sarn    14/10/2007    11 recensioni
Shika e Hinata in missione? Qui la vedo male...una ShikaTema un po' sui generis, con un pizzico di NaruHina che mi fa solo che bene...
Genere: Triste, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Sabaku no Gaara , Temari, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Shikamaru-kun, siamo quasi arrivati. "
Il ragazzo del clan Nara non dava segni di risposta.
Se non fosse stato che stavano camminando, Hinata avrebbe detto che si era addormentato.
Gentilmente, anche se con un tono di voce leggermente più alto, ripetè la frase.
Shikamaru, un po' scocciato, riportò la sua attenzione sulla Hyuuga.
"Cos'hai detto, Hinata-chan?"
La ragazza ripetè per la terza volta.
"Ok, ho capito." rispose lui con voce atona.
Poi, con altrettanta inespressività, le propose una pausa.
Hinata spalancò gli occhi chiari, e il ragazzo potè chiaramente leggervi la domanda "Come, di nuovo?!?"

Una volta Shikamaru aveva la convinzione di preferire di gran lunga le ragazze timide e riservate.
Questo finchè, per sua sfortuna,  non aveva scoperto quanto potevano essere cocciute.
Quanto potessero essere dolci con quel sorriso gentile e il soffuso rossore sulle guance pallide mentre dicevano
"Shikamaru-kun..."
E quanto sapessero essere crudeli nel concludere la frase con un
"...no, è fuori discussione."
Sempre col dolce sorriso sulle labbra.
Perfida.
Sei perfida, Hinata Hyuuga.

Svariati chilometri più lontano, una città.
Circondata dal deserto.
Come una piccola oasi.
Un falco pellegrino sorvolò la città di Suna.
Case bianche dai tetti bianchi, circondate dalla sabbia del deserto, che, illuminata dagli impietosi raggi del sole di quel primo pomeriggio, mandava bagliori dorati.
Nel suo volo, assecondando le spinte del vento, il rapace planò verso un edificio bianco come il resto della città, ma decisamente più imponente.
Volteggiò attorno al palazzo del kazekage.
Tutto taceva.
Troppo caldo perfino per parlare.
Passò accanto a una finestra aperta.
"Etchum!!" starnutì qualcuno dall'interno.
"IDIOTA!!!" il falco, spaventato, si allontanò velocemente dalla fonte certamente pazzoide di tutto quel rumore, lasciando un paio di piume sul davanzale.

"Tebari, dod bi idsultare..." un altro starnuto.
"Cos'ha detto questo deficiente?!?"
Le mani sui fianchi, in un tipico gesto da tirannica sorella maggiore.
Gli occhi blu scuro mandavano lampi.
Letteralmente.
"Ha detto di non insultarlo."
Temari guardò irritata il più piccolo dei suoi fratelli.
Il ragazzino dai capelli rossi le restituì lo sguardo.
Impassibile.
Come un genitore che con pazienza assiste ad un capriccio della figlia di quattro anni, con la viva speranza che si zittisca il prima possibile.
"Gaara!! Non ti azzardare a rivolgerti a me con quel tono!"
Il kazekage sapeva riconoscere i nemici più pericolosi.
Senza contare che il ragazzo aveva sempre avuto una viva intelligenza e una spiccata perspicacia.
Fin troppo, a volte.
Lanciò un'occhiata al fratello maggiore.
Io ci ho provato.
E fece un piccolo passo indietro.
Temari soddisafatta lo prese per un " fa' come ti pare".
Sorrise.
Gaara l'avrebbe definita 'sadica felicità', ma ovviamente non era così stupido da esprimere i suoi pensieri ad alta voce.
Kankuro starnutì di nuovo.
Che straordinaria capacità di fare la cosa sbagliata al momento sbagliato.
Infatti, la sorella tornò a dedicargli la sua piena attenzione, distogliendola dal giovane kazekage che se non fosse stato Sabaku no Gaara certamente avrebbe sospirato di sollievo.
"E io non dovrei insultarti, baka?!?"
Kankuro non osò fiatare.
"Rispondi!"
Panico.
Puro panico negli occhi del marionettista.
Evidentemente la sua ora era giunta.
Anche perchè a volte aveva la sensazione che la sorella si divertisse a fargli domande del genere.
Qualsiasi cosa avesse risposto, sarebbe stata comunque sbagliata.
Pregò che Temari interpretasse il suo silenzio come la risposta giusta.
Qualunque essa fosse.
"Ma io dico.."
Miracolo.
Era ripartita.
"...come si fa ad essere così stupidi? "
Lo chiedeva a lui?
"Kankuro, secondo te..."
Ah, no.
Era una domanda retorica.
"...perchè si chiama paese della Pioggia?"
Merda.
Questa era una domanda vera.
Fece un respiro profondo.
"P-perchè...piove?"
Vide Gaara alzare gli occhi al cielo, disgustato dalla stupidità del fratello.
Ooooops.
Retorica pure quella?
Chiuse gli occhi, rassegnato.
Aspettando la filippica.
Temari prese fiato.
Pessimo segno.
Significava che si preparava ad urlare.

toc toc.
Non era esattamente quello il suono che il marionettista si era aspettato.
Pur con prudenza, osò aprire gli occhi.
Temari era ancora davanti a lui.
Ma la sua aura omicida era rivolta verso la porta.
"Chi cavolo è ?!?"
Da dietro la porta, una voce femminile rispose
"Chiedo perdono, Temari-sama. Ho un messaggio per il kazekage."
E perchè devi venire a rompere le scatole qui ?
Ancora più innervosita (mai interrompere una donna quando sta per fare una predica) guardò verso Gaara, come a sottolineare che era colpa sua.
Il fratello intuì quello che lei pensava.
E sentiva che la tempesta ora stava per abbattersi su di lui.
Sarebbe davvero stato curioso di sapere che le aveva fatto quello stupidissimo ninja di Konoha.
Da quando era tornata, la sorella non era più la stessa.
E dire che era più scontrosa del solito era più che altro un pallido eufemismo.
Come dimostrava il fatto che stava facendo una scenata per il raffreddore di Kankuro.
Quando non c'era nulla di più banale di prendere freddo nel paese della pioggia.
Oppure il fatto che stava per prendere a ceffoni il kazekage perchè qualcuno era venuto a cercarlo.
Nel suo ufficio, tra l'altro.
Come se fosse così assurdo cercare il kazekage nell'ufficio del kazekage.
"Temari-sama, per favore, mi faccia entrare. E' un messaggio da parte di Konoha."
Kankuro impallidì.
Gaara si preparò psicologicamente a vedere volare teste.
Nessuno dei due infatti aveva ancora avuto l'ardire di pronunciare la parola Kon...sì, bè, il nome di quel villaggio davanti a Temari.
Insomma, il suicidio non era la loro massima aspirazione nella vita.
Nè tantomeno la morte per decapitazione.
O peggio.
Nella stanza si era fatto un silenzio quasi più insopportabile del caldo afoso che li perseguitava da tutto il giorno.
Temari fece due passi lentissimi verso la porta.
"Hai...detto 'Konoha'?"
Silenzio.
Rispondi di no rispondi di no rispondi di no rispondi di no rispondi di no rispondi di no.
"..S-sì."
Il kazekage si appuntò mentalmente di dare degna sepoltura alla poverina che ora stava oltre la porta.
Il suo coraggio era ammirevole.
"M-mi hanno chiesto di informare il kazekage che due ninja di Konoha stanno arrivando qui."
C'è un'infinità di ninja a Konoha. Una percentuale bassissima di possibilità che sia lui. Kankuro si aggrappò a quel pensiero.
Temari spalancò la porta dell'ufficio.
Una ragazza bionda con il coprifronte della sabbia e un pacco di fogli tra le braccia fece un salto indietro.
"Di chi si tratta?"
Temari cercò di assumere un tono di voce distaccato.
In fondo non me ne importa niente. E' solo per sapere. si disse.
E' comunque il cry baby non può essere così stupido.
"Allora? Ti ho fatto una domanda."
Anche la ragazza era incappata nella trappola psicologica del "domanda vera/ domanda retorica" che terrorizzava sempre Kankuro.
Quando realizzò che la sorella del kazekage era lì ad aspettare una sua risposta, si mise freneticamente a rovistare tra le carte che aveva in braccio.
Temari sembrava molto molto spazientita.
Ma certo, a lei non importava niente.
Voleva saperlo solo per informazione.
Non può essere così stupido.
"Hyuuga Hinata..."
Ecco, aveva trovato il foglio giusto.
Appunto.
Visto, Temari? Non avrebbe il coraggio di presentarsi qui.
"...e Nara Shikamaru."

Gaara sedeva alla sua scrivania, nel proprio ufficio.
Ora vuoto.
Aveva mandato Kankuro in camera sua.
Con quel raffreddorenon poteva fare molto, oltre a starsene a letto a pensare alle modifiche da apportare alle sue marionette.
La sorella invece si era volatilizzata.
Le relazioni con le persone erano così complicate.
A volte fin troppo.
Un nome.
Era sufficiente un nome per far crollare la più forte e dispotica delle donne.
Ma che le hanno fatto?
Se quello era il sentimento chiamato "amore", a volte ringraziava di cuore di non esserne soggetto.
"Kazekage-sama?"
La ragazza di prima fece capolino.
Gaara la osservò.
Sì, la testa era ancora al suo posto.
"Ti sto ascoltando. Dimmi pure."
Notò che lei non lo osservava negli occhi.
Il timore reverenziale che la gente aveva.
La sensazione che tutti sapessero che alla fine non era altro che un mostro.
Magari era quello ad impedirgli di provare quel sentimento.
"I due Ninja di Konoha. Sono arrivati."

"Finalmente siamo arrivati." disse con uno sbadiglio Shikamaru.
Hinata sorrise.
"Mi dispiace che tu sia stato costretto a un viaggio del genere, Shikamaru-kun. So che lo trovi scocciante."
Il ragazzo la guardò con un sorrisetto divertito.
"Non è colpa tua, Hinata-chan." disse con un tono vittimistico nella voce.
"La causa di tutto sta in quella bionda..." aggiunse.
"Non parlare di Ino-chan in quel modo, Shikamaru-kun. Sai che non è cattiva."
Shikamaru sospirò, afflitto.
E chi parlava di Ino?
Poi si ricordò di una cosa.
"Non ti preoccupare, Hinata."
Le mise una mano sulla spalla e si chinò a sussurrarle all'orecchio
"...ho fatto una promessa a Naruto, e non posso tirarmi indietro."
E le fece l'occhiolino.
Hinata ridacchiò, rossa come un pomodoro.
"O-ok. S-Shikamaru-kun, è meglio se entriamo..."
E i due ninja varcarono le porte del palazzo del kazekage.

Stupidissimo cry baby!!!
Non poteva starsene a casa sua a passare le sue stupide giornate a guardare le sue stupide nuvole?
Temari camminava a grandi passi per la sua camera.
Era tutta colpa sua.
Ci voleva tanto ad uscirsene per sempre dalla sua vita?
Ci voleva tanto a capire la frase "Non ti voglio più vedere" ?
Evidentemente sì.
Oh, fantastico.
Si era anche messa a piangere.
Lei, Temari.
Una delle migliori kunoichi di Suna.
Che piangeva.
Per uno stupido.
Fu fortemente tentata di prendersi a schiaffi.
Scostò la tenda della sua finestra e guardò in basso.
Kami..
Era già lì?
Ma quel che vide non le piaque molto.
"Vai a quel paese, Shikamaru Nara!" sibilò, allontanandosi dalla finestra con un gesto brusco.
Uscì dalla stenza, sbattendo la porta con un gesto altrettanto violento.
Adorava quelle porte.

Shikamaru sentì un brivido freddo scendergli lungo la schiena.
Cominciò a pensare che avrebbe fatto meglio a restarsene a casa propria, al calduccio sotto le coperte.
Un'altra occasione mancata di fare qualcosa di intelligente.













Finalmente ho postato il secondo capitolo.
Sì, lo so che "finalmente" dovreste dirlo voi  ^^'''                                      
Comunque sia, spero che vi piaccia...ci ho messo molte ore di letteratura inglese a scriverlo (tanto per quello che spiega certa gente...)
Spero di aggiornare presto il terzo capitolo, ma non assicuro nulla..
Grazie per aver letto ^.^ (commentate, mi raccomando, che rendete felice questa povera ragazza )
Un grazie particolare a
rolly too: devo ammettere che io mi sono appassionata alle ShikaTema da poco...nonostante adori da morire Shikamaru ^^ grazie per i complimenti u////u
bambi88: o.o sei svenuta?!? per favore riprenditi, che poi finisco male ^^''' cmq felice che tu sia felice ^^
LEA91: ehm, credo di aver colto l'immagine di Shika perchè mi assomiglia molto (ma come ripeto sempre, non dal punto di vista dell'intelligenza...purtroppo) ..grazie, troppi complimenti u///////////u
SaraDj: Davvero trovi che facesse ridere? Non so,mi è venuta così...mi viene da immaginare che Shikamaru abbia un po' questa visione sarcastica delle cose che succedono...
Lolly: Grazie mille!!! ^///^ non credo che questo secondo capitolo facesse ridere come l'altro...dimmi che ne pensi ^^
MoMozzia: woooow, non pensavo che le fan delle ShikaTema fossero così tente *____* (me molto felice)
NaTemari: ahahahah!!! Non pensavo che si potesse essere tanto felici di una ficcy del genere...ç___ç fa sentire anche me molto felice...
eaglestar: grazie ^^ Io conto di continuarla, anche se non ho bene idea di quando riuscirò ad aggiornare...che palle questa stupida scuola ;_; (tutto questo lamentarmi mi fa sentire molto Shika )
SK: ah sì? allora mi prendo tutto il merito della bellissima fic che hai scritto ^^ 
  
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