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Autore: danish    27/03/2013    10 recensioni
One shot nata da folgorazione improvvisa in cui Cleo si confida con Catandra in merito ad una delicata questione di cui ha appena appreso dalla Regina Raflesia. Tale rivelazione porterà ad una decisione che potrebbe cambiare il destino di molte persone...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Catandra  camminava nervosamente avanti e indietro. Il generale Cleo l’aveva convocata in gran segreto nel suo ufficio personale senza darle alcuna spiegazione. Che cosa c’era di così importante  da doverla costringere ad abbandonare la propria postazione improvvisamente? E soprattutto perché Cleo le aveva chiesto un incontro nella massima riservatezza? Forse la Regina aveva importanti ordini da comunicarle? C’era forse qualche nuovo ostacolo, oltre ad Harlock, che si frapponeva tra loro e la conquista della Terra?

La porta dell’ufficio si aprì e Cleo fece la sua comparsa.

Chiuse la porta a chiave e, dopo averla salutata brevemente, si avvicinò a grandi passi ad un armadietto da cui estrasse un bicchiere ed un flacone contenente dei medicinali.

Prese una capsula viola e la inghiottì in fretta bevendo subito dopo un bicchier d’acqua.

-Generale Cleo….che sta succedendo? Non vi sentite bene? – domandò Catandra notando sul suo viso  un pallore verdastro più accentuato del solito.

Cleo bofonchiò qualcosa di incomprensibile, bevendo avidamente un altro sorso d’acqua. Un istante dopo si accomodò sul divanetto di stoffa a ridosso della parete dell’ufficio. Si sbottonò il colletto della divisa e si passò una mano sulla fronte sudata.

-Catandra, bando alle formalità, siediti.- disse il generale con voce flebile – Ho bisogno di parlare con qualcuno e tu sei l’unica di cui mi possa fidare. L’unica che comprende i motivi che mi spingono ogni giorno a sostenere l’impresa di Raflesia.

Catandra inarcò un sopracciglio e andò a sedersi accando a Cleo. Le prese una mano tra le sue ed avvertì un leggero tremore dell’altra. La scrutò attentamente in viso attendendo che lei parlasse. Ma probabilmente Cleo non era ancora pronta e continuava a guardare nel vuoto con espressione torva.

 

-Halock ci sta dando del filo da torcere nei dintorni di Giove?- domandò Catandra, tentando di intavolare una conversazione.

 

-Harlock non c'entra nulla in questa storia.- rispose asciutta Cleo. - Almeno non direttamente.- aggiunse, portandosi nervosamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Rovistò per qualche istante sotto al bavero della divisa e ne estrasse poco dopo una foto spiegazzata che porse a Catandra. - Ecco, è lei il nocciolo della questione.- spiegò, allungando il pezzo di carta verso la collega. 

 

-Ma questa è....- disse Catandra, guardando con espressione stupita l'immagine.

 

-La gemella di Raflesia.- concluse Cleo con voce piatta.

 

-Che stai dicendo?- obiettò Catandra scattando in piedi, ulteriormente turbata da quell'affermazione. -Questa donna non può essere la gemella della Regina....e non lo dico solo per la diversità di aspetto tra le due....- aggiunse, osservando nei minimi dettagli la foto.

 

-Invece è proprio così. E' stata la regina stessa a confidarmelo e non vedo per quale motivo debba avermi raccontato una falsità così grave.- rispose Cleo alzandosi a sua volta dal divanetto.- Inoltre ho verificato personalmente nei nostri casellari segreti.-

Si avvicinò alla scrivania sulla quale era disposto il suo archivio informatico riservato e digitò una sequenza precisa di tasti, aprendo il data base. Sul  monitor apparve l'immagine di una giovane dai lunghi capelli fulvi, con tanto di dati personali.

-Questa donna in realtà è Althea di Mazone. Come ti dicevo, è la gemella di Raflesia ma poiché non possono esserci due regine, venne allontanata dal regno dietro suggerimento del Consiglio Supremo.- spiegò Cleo abbassando il tono di voce.

Catandra rabbrividì a quella notizia e rimase in silenzio lasciando che il generale proseguisse nella spiegazione.

-Fu condotta ancora in fasce su un pianeta nella nebulosa di Ulisse e cresciuta da una famiglia di umile estrazione. Credo che non abbia mai saputo quale fosse la sua vera origine nonostante il suo aspetto affascinante e nobile non passasse affatto inosservato e fosse alquanto differente dagli abitanti di quel pianeta...- commentò il generale.

 

-...gente piuttosto bassa di statura e di corporatura tozza...se non erro. - osservò Catandra. - Forse questo spiega la ragione per cui si sia scelta un compagno di vita fisicamente molto simile a loro... Mi sembra anche molto strano che nessuno l'abbia mai paragonata al nostro popolo, nonostante la sua bellezza ed il suo fisico statuario....Ma perché ci stiamo occupando di lei proprio ora? Tra le altre cose quella donna non è nemmeno più in vita.-

 

Gli occhi di Cleo lampeggiarono per un breve istante.  Girò le spalle alla collega e si avvicinò all'oblò da cui rimase a contemplare lo spazio per un tempo incalcolato. Si girò nuovamente verso Catandra, lasciando che lei potesse vedere calde lacrime solcarle il viso.

 

-Cleo...perché piangi? Vuoi dunque spiegarmi che sta succedendo?- disse la donna avvicinandosi con preoccupazione al suo superiore.

 

-Raflesia è molto malata.- disse Cleo di getto. - Lo ha scoperto pochi giorni fa durante un controllo di routine. Forse le restano pochi mesi di vita ... Il nostro popolo sarà davvero condannato ad una brutta fine se resterà senza una guida....- il generale si lasciò cadere esausta sulla sedia accanto alla scrivania.

 

Catandra era senza parole. Poggiò una mano sulla spalla di Cleo tentando di confortarla. Improvvisamente un lampo squarciò la nube di confusione che sentiva premerle in testa da quando era arrivata in quell' ufficio.

-Aspetta un momento....la donna della fotografia...è la madre di quella bambina!!- esclamò ad alta voce, scuotendo Cleo per le spalle.

 

-Esattamente....vedo che hai colto subito il punto. Dobbiamo prendere la piccola e portarla a bordo della nave Madre. Deve tornare al suo popolo ed essere formata per guidarci una volta che Raflesia non sarà più in grado di farlo!- confermò il generale con fermezza. - Raflesia vuole che venga affidata al Consiglio Superiore per essere educata secondo i nostri principi. Io sarò il suo tutore e tu, Catandra, mi aiuterai in questo compito.-

 

-Harlock non lo permetterà...- rispose la donna, rabbuiandosi in volto. - Tiene a quella bambina come se fosse sua figlia....-

 

-Di Harlock ti occuperai tu. Fai in modo che non venga a sapere assolutamente  la verità su Mayu...almeno non fino a quando sarà giunto il momento opportuno...Io comanderò le operazioni per il suo recupero.- ordinò Cleo in tono imperativo. - Ora vai. Tornerò dalla Regina e le dirò che sono pronta a mettere in atto un piano per recuperare la legittima pretendente al trono di Mazone.-

 

Catandra rispose agli ordini con il saluto militare ed uscì velocemente dall'ufficio di Cleo.

Il Generale tornò alla scrivania e rimase alcuni istanti ad osservare il monitor del proprio pc sul quale era ancora proiettata l'immagine di Esmeralda.

 

-Non vedo l'ora di vedere che faccia farà Harlock quando gli riveleremo che la sua amata figlioccia è in realtà la nipote della sua più acerrima nemica!- disse sogghignando. - non potrà far altro che accettare il fatto che Mayu è l'erede al trono dell'onnipotente Mazone.-

 

Una risata demoniaca riecheggiò a lungo nella stanza. In pochi istanti il fato aveva mescolato le carte in tavola, dando una piega inaspettata al lungo esodo del popolo mazoniano.

Cleo tornò improvvisamente seria.

Cominciò a domandarsi se la piccola Mayu avrebbe accettato il suo nuovo ruolo una volta rivelatole l'identità della madre. Si sarebbe adattata alle leggi e alle regole di vita di Mazone? Sarebbero riuscite a soffocare il lato terrestre preso dal padre?  

-Non abbiamo altra scelta....- pensò, uscendo dall'ufficio per recarsi dalla Regina. 

 

Trovò Raflesia seduta sul trono, nascosta dalla penombra del salone reale.

Il suo viso sembrava particolarmente stanco. La Regina alzò il capo e guardò il suo generale dritto negli occhi senza proferire parola.

 

-Maestà, siamo pronte a partire per la Terra. Prenderemo Mayu in poche ore e la porteremo al vostro cospetto.- disse Cleo con tono deciso.

 

Raflesia annuì con un cenno del capo.

Girò il volto alla sua destra e sfiorò la sfera di cristallo facendola illuminare. Apparve al suo interno l'immagine di Mayu che cantava una canzoncina mentre giocava a palla nel cortile dell'istituto in cui alloggiava. Rimase a contemplare quella figura per alcuni istanti, guardandola con espressione insolitamente tenera.

Cleo rimase immobile ad osservare il volto di Raflesia.

 

-Harlock penserà di me che sono un essere senza cuore...- mormorò la regina abbozzando un sorriso triste.

 

-Maestà, stiamo solo recuperando ciò che ci appartiene!- sostenne Cleo con enfasi.

 

-E sia! Vai e prendi la bambina!- ordinò Raflesia.

 

Il generale uscì di gran lena dal salone reale, chiudendo la porta alle sue spalle.

 

Raflesia si domandò se quella fosse la scelta migliore per la sua gente ma soprattutto per la piccola Mayu. Avrebbe retto al trauma della rivelazione? Sarebbe stata in grado di crescere come una vera Mazoniana e avrebbe guidato il suo ritrovato popolo verso nuovo splendore?

Nel silenzio della stanza, nascosta dalla penombra, una lacrima le solcò lentamente il viso......

 

 

 

 

   
 
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