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Autore: Lady R Of Rage    27/03/2013    4 recensioni
The Black Eyed Peas.
Tante cose vi vengono in mente, sentendo questo nome.
La loro musica infonde felicità e voglia di vivere. Le loro note sono allegre, disinibite, sature di ottimismo. La loro stessa essenza sembra essere legata alle feste e al divertimento.
Ma qualcosa si nasconde, sotto quelle canzoni festaiole e quegli abiti futuristici.
Momenti mai raccontati. Emozioni mai dette. Debolezze, paure e piccoli cedimenti.
Una piccola flashfic per ogni membro del gruppo. Il lato nascosto delle loro personalità messo a nudo in una fan fiction.
I lati oscuri della più pura luce.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The Black Eyed Peas: beyond the stage'
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Momenti nascosti

Black Eyed Peas…
Tante cose vi vengono in mente, sentendo questo nome.
La loro musica infonde felicità e voglia di vivere. Le loro note sono allegre, disinibite, sature di ottimismo. La loro stessa essenza sembra essere legata alle feste e al divertimento.
Ma qualcosa si nasconde, sotto quelle canzoni festaiole e quegli abiti futuristici.
Momenti mai raccontati. Emozioni mai dette. Debolezze, paure e piccoli cedimenti.
Una piccola flashfic per ogni membro del gruppo. Il lato nascosto delle loro personalità messo a nudo in una fan fiction.
I lati oscuri della più pura luce.
 
Will.i.am – Il tempo
 
Puoi fermare un momento, ma non puoi bloccare una vita.
E fu così che andò avanti anche la mia, di vita. Certo, non posso dire di non essere appagato.
In certi istanti, però, vorrei solo fermare tutto, e ricominciare daccapo.
Ritornare ai primi dischi, anzi, prima ancora, al tempo in cui un bambino ingenuo di nome William compiva il suo apprendistato nel mondo dei grandi.
Ora di quel bambino non è rimasto nulla, se non due occhi che si chinano impotenti di fronte al nemico per eccellenza: il tempo.
Un giorno, il bambino ingenuo verrà sepolto in mezzo alle rughe.
Gli cadranno i capelli, i denti gli si faranno storti, e la voce rimarrà bloccata per sempre nella sua gola.
Lo leggo nei blog. Lo sento sussurrare dallo specchio.
“Will, stai invecchiando”.
Un giorno, il bambino ingenuo che è diventato un uomo sempre ingenuo, sarà solo un ricordo sbiadito su una vecchia rivista.
Se qualcuno, più tardi, ripenserà a lui, questo non lo so.
 
Apl.de.ap – Quello che fu salvato
 
C’era una volta, un paese perfetto, fatto di lamiere e di sporcizia.
Lì abita la mia identità, insieme ai miei ricordi. Non se ne sono mai andati.
Tento in tutti modi di nascondere il passato sotto una coltre di premi sbrilluccicanti, ma eccolo che riappare, illeso, da sotto le pagliuzze d’oro.
E mi vergogno, quasi.
C’era una volta un ragazzino come tanti, che fu salvato. Che riuscì a passare dalle lamiere e la sporcizia alle luci baluginanti del palco.
E ancora, so che ce ne sono tanti altri, che non hanno avuto fortuna. Che aspettano ancora, là tra le lamiere e la sporcizia, che una carrozza dorata li porti via in volo.
Sorrido, prendendo in braccio una bambina vestita di stracci.
Io sono quello che è stato salvato. Ora sta a me scegliere chi salvare tra questi bambini.
E mentre l’aereo privato mi riporta a casa, continuo a sognare un mondo senza povertà, con quello sguardo perso e triste di chi sogna troppo.
 
Taboo – Vergogna
 
I bambini stanno dormendo sul divano, l’uno accanto all’altro. Tre versioni miniaturizzate di me stesso che sorridono nel sonno.
È bello, tutto questo. Vorrei poterlo fotografare, e tenere la foto sempre con me, stretta nel pugno come il filo di un aquilone.
Sulla bocca mi si dipana un sorriso amaro. Perché, sotto sotto, so che quelle tre creature così fragili, ma allo stesso tempo forti quasi più di me, sono i piccoli mattoni di una torre che tante volte ha rischiato di crollare.
In passato, ho spesso sentito in corpo la vergogna. La vergogna di non riuscirci. La vergogna di non esserci per i fan, né per la famiglia. La vergogna di esserci soltanto per una cosa: quelle maledette pillole.
Ora basta, con la vergogna. Alza la testa, dannazione.
Guardo nuovamente i bambini, e il mio sorriso si fa più largo. Loro sono il mio scudo. Con loro vicino, so che l’Ecstasy non tornerà mai più a sedurmi col suo richiamo flautato. Che l’alcool non mi sarà più compagno di serata, e che la coca, ormai da anni, non busserà più alla mia porta.
Se ho smesso, è per loro. E di questo non c’è da avere vergogna.
 
Fergie – Donna di pietra
 
Ci sono persone che puntano tutto su una dote, che considerano la più grande al mondo.
E ce ne sono altre, di cui io spero di far parte, che cercano in ogni modo di allargare il loro campo operativo, eccellendo in questo, o in quello.
Io sono una cantante, ma non solo.
Ho anche un’altra dote, nascosta ma allo stesso tempo così palese, fin troppo.
Me lo ripete mio marito, quando si sveglia vicino a me. Lo scrivono nei blog, e sui giornali.
“Sei bella, Fergie”. “Sei affascinante”. In una parola, sei sexy.
Rispondo al complimento schermendomi, come è giusto che sia per una donna perbene.
E intanto mi domando se sia veramente un complimento, o piuttosto la peggiore delle ingiurie.
Quanto c’è, effettivamente, di complimentoso, nell’essere assimilate a nient’altro che un corpo, come una di quelle donne di pietra che posano nude e annoiate nei musei di tutto il mondo?
Io non sono un corpo. Non solo un corpo. Io sono una voce, e un sorriso, e una personalità. Molto più che un corpo. Io sono una persona.
Josh mi abbraccia, e mi solleva accarezzandomi il pancione. Sono al quarto mese, ormai.
E non sono più un corpo. Sono una mamma.
 
Angolo Autrice
E così l’ho finita.
Sono davvero felice di averlo fatto. Mi aspetto anche di ricevere delle recensioni, ma sarebbe pretendere troppo, temo… PLEASEE!
Ho voluto parlare dei Black Eyed Peas, perché li ammiro nel modo più assoluto. Li seguo da anni, amo la loro musica, e mi dispiace enormemente di essere la prima a scrivere su di loro, perché meritano davvero tanto, e dovrebbero veramente ricevere un sacco di storie.
Piccola spiegazione delle flash.
Will.i.am: per il mio Futuro Marito ho pensato di parlare di paura del tempo. Insomma, Will.i.am avrebbe paura di invecchiare, di perdere il suo fascino (incommensurabile disastro) e di essere dimenticato da tutti.
Apl.de.ap: lui viene da un ghetto delle Filippine. Ho provato a mettere nero su bianco la sua doppia identità (ex immigrato di umili origini e popstar internazionale), le sue sensazioni al riguardo, e la sua voglia di agire per migliorare le situazioni delle altre persone povere.
Taboo: la sua vita personale, se possibile, è ancora più travagliata di quella di Apl. In passato ha avuto problemi con alcool e droghe, che sono culminate (il 27/3/2007) in un incidente d’auto che l’ha quasi fatto arrestare. Dopo l’incidente, ha deciso di smettere di farsi e di bere, anche per amore di suo figlio (ora ne ha anche altri due, quindi tre figli). Ho provato a dare voce a questa circostanza.
Fergie: questo è (come forse anche quello su Will) un po’ uno sfogo personale. Io penso che ci siano troppe persone che seguono Fergie solo perché è bella e ha un bel corpo, e ho pensato: adesso basta, è ora che si ricordino che Fergie è soprattutto una PERSONA, e non un CORPO. “Josh” è Josh Duhamel, l’attore suo marito, e lei è veramente incinta di quattro mesi. Dolce attesa!
Con questo è tutto. Commentate, per favore.
MiticaBEP97
Ps: Will.i.am è MIO marito, quindi chi si avvicina troppo lo uso come punching ball!
  
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