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Autore: _mrs directioner_    27/03/2013    0 recensioni
Ciao raga!mi presento sono Jennifer...Jennifer Gregory,ho 19 anni e mezzo,sono abbastanza alta,ho i capelli rossi,occhi azzurri lentiggini...in pratica sono una apposto (forse,da quello che dicono i miei amici,parenti...)sono simpatica,sempre allegra e decisamente se mi fisso su una cosa la devo assolutamente fare...io sono una ragazza normale come le altre e sono così:http://3.bp.blogspot.com/_aHzRPRk3z6A/TMAUyw8NCtI/AAAAAAAAAEI/YZsw9jE6ZRs/s1600/capelli-rossi.jpg.la mia vita è piena di imprevisti,shock,di "woow",di allegria,di dolore;di tristezza...per cambiare discorso,adoro tutto ciò che è colorato,ho sempre voluto fare la pittrice.comunque vi lascio alla storia che mi ha cambiato la vita e godetevela o almeno provateci,ahhahahahaaha!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“vattene!! Scompari dalla mia vita!!!”, uscii di corsa da quella porta, una porta che avevo varcato tante volte, una porta che per me era stata sempre aperta, stavo uscendo da lì per l’ultima volta, lo sapevo. “Jennifer!!! Jennifer ti prego!!! Aspetta!!”, Harry mi rincorse per tutto il vialetto, e alla fine riuscì ad afferrarmi il braccio e a bloccarmi. “Fammi spiegare per favore…”, “che cosa mi devi spiegare?? Avanti Harry, spiegami perché hai baciato Luisa davanti ai miei occhi? Potevi dirmi che era finita! Avrei sofferto molto meno… sei solo un bastardo!!”, “non sono stato io… lo sai anche tu che è stata lei…”, è vero, era stata lei ad avvicinarsi a lui, ma era stato Harry a chiudere gli occhi e a ricambiare il bacio, era stato lui che l’aveva stretta a se e l’aveva spinta contro il bancone di quella maledetta discoteca. “No non è vero… è inutile continuare a fingere che tra noi ci sia ancora qualcosa…”, non piangevo, in quel momento non provavo alcun tipo di emozione; “Ti prego… ti chiedo un’ultima cosa… posso?”, lo guardai, aveva un’espressione di supplica talmente grande che non ebbi il coraggio di dirgli di no: “Posso baciarti? Un’ultima volta, poi scomparirò per sempre dalla tua vita te lo giuro.”, io lo fissai, devo essere sincera, lo volevo anche io, anche io lo volevo lasciare con un bacio. “l’ultimo…”, lui non aspettò nemmeno che pronunciassi la parola per intero che mi afferrò e mi sbatte con la parete di mattoni, mi baciò come solo lui sapeva fare: nella mia mente si affollarono i ricordi, il nostro primo incontro al supermercato, il nostro primo appuntamento alla pista di pattinaggio, il nostro primo bacio sotto la pioggia, e poi tutti quelli successivi, le nostre litigate, i nostri baci… e poi eccola lì che compariva nella mia mente quell’immagine di lui appiccicato a Luisa, mentre si baciavano. Le mie guance ripresero a bagnarsi di lacrime eppure non smettevo di baciarlo, non ci riuscivo, e lo odiavo per quello, ma alla fine mi feci coraggio, voltai il viso, le mie labbra leggermente arrossate, entrambi avevamo pianto con quel bacio, sapevamo che sarebbe stata l’ultima volta che ci saremmo visti, sapevamo che era finita per sempre. DOPO DUE ANNI. Sono passati due anni da quell’ultimo bacio con Harry, non l’ho più visto, mi sono dovuta trasferire da Londra a Roma, all’inizio ogni tanto ci sentivamo, ma poi le chiamate sono finite. A Roma mi trovo bene, ma per quanto ci siano un paio di ragazzi che vorrebbero mettersi con me io non sono più riuscita ad accettare nessuno, ultimamente leggendo i giornali ho scoperto che Harry è diventato famoso assieme ad altri quattro ragazzi, hanno partecipato ad X-factor e nonostante si sono classificati terzi hanno fatto scala di tutte le classifiche mondiali, molte mie amiche sono loro grandi fan, ma io non ho mai avuto il coraggio di raccontare loro che due anni prima, prima che diventassero qualcuno io avevo avuto una storia con uno di loro, era troppo dura per me, non ero riuscita a superarlo; avevo fatto sempre finta di niente dicendo che di loro non mi importava molto, in realtà un po’ li seguivo. Quel pomeriggio una mia amica mi chiamò dicendomi di correre subito in edicola e di prendere un giornale, io ingenuamente andai, ma non immaginavo certo che quello che avrei letto mi avrebbe scandalizzato così tanto. Pagai e subito mi misi a sfogliarlo: c’era un articolo dedicato ai one direction e specialmente a Harry, lo lessi a tutto d’un fiato: x: “Harry perché non ci racconti della tua prima ragazza?” H: “in realtà non è la mia prima ragazza che mi ha segnato la vita…” X: “E allora chi è?” H: “si chiamava Jennifer… Jennifer Gregory, ci siamo conosciuti al supermercato, è stata una storia meravigliosa, probabilmente se non fossi stato un grande idiota e non l’avessi tradita, forse saremmo ancora insieme…” X: “wow… a quanto sembra sei ancora innamorato di lei… vi sentite ancora?” H: “no… lei si è traferita… e io non ho più avuto il coraggio di chiamarla… spero che se lei legga questa intervista possa decidere di chiamarmi, mi manca davvero tanto…”. Lasciai cadere il giornale, dovetti reggermi ad una colonna per rimanere in piedi: io credevo che lui mi aveva dimenticata, credevo che si fosse messo con qualcuna di famosa, non potevo credere che soffrisse ancora per me, avrei tanto voluto correre a Londra, ma come potevo fare, da quando mio padre era morto, mia madre non aveva più voluto saperne di tornare a Londra, ma io invece volevo tornare, volevo rivederlo. Quella sera, rimasi chiusa in camera fingendo di stare male, presi in mano più volte il cellulare e composi più volte quel numero che conoscevo a memoria, ma tutte le volte ripensai a quel tradimento e mi rifiutare di premere il tasto per chiamarlo. Rilessi più volte l’intervista e più volte mi resi conto che volevo rivederlo, mi mancava davvero tanto, volevo che tornassimo amici, volevo conoscere la sua band, volevo tornare a Londra, e se mia madre non voleva sarei andata da sola, mi mancava poco per compiere 19 anni. Alle undici e mezza di sera mi decisi e lo chiamai, lasciai squillare più volte ma niente, lui non rispondeva, probabilmente stava facendo qualche concerto o intervista. Non gli lasciai alcun messaggio; poi preparai le valige, volevo che fossero pronte, la mattina dopo avrei comprato il biglietto di sola andata, la casa a Londra era ancora nostra, quindi sapevo dove tornare, dovevo solo dirlo a mia madre, ma la sua reazione non mi importava, sarei partita comunque.
  
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