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Autore: Sachi93    27/03/2013    1 recensioni
"Una mano tesa nel vuoto, uno sguardo disperato e quell'implorazione che risuonava nella polvere.
Non era quello che avresti desiderato.
Dimmi, dimmi Feliciano ti fa ancora male..."
6° sequel di Cicatrici, il protagonista è Feliciano.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Cicatrici...'
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Sarebbe facile urlare quel "no" a pieni polmoni.

Un' unica parola, un suono lungo, un grido, che sovrasti il clangore delle armi.

Ma non lo fai.

Feliciano tu non gridi.

Perché sarebbe difficile scegliere chi seguire dei due.

Il papa, l'impero.

L'impero e il papa.

Ghibellino o Guelfo.

Guelfo o Ghibellino.

Sacro Romano Impero e tuo fratello Romano.

Non scegli.

E aspetti.

Aspetti che la confusione, il sangue, la polvere cessi.

Così fu.

Una mano ti prese con sé.

Ma non era quella di tuo fratello.

Lui era lì, in quella piccola pozza di sangue.

Ecco cosa è rimasto.

Una mano tesa nel vuoto, uno sguardo disperato e quell'implorazione che risuonava nella polvere.

Non era quello che avresti desiderato.

Dimmi, dimmi Feliciano ti fa ancora male...




A quella voce Feliciano si svegliò di soprassalto nel letto, madido di sudore, con la mano ancora tesa nel buio della notte. 
Erano secoli che non faceva quel sogno.
Si alzò silenziosamente, scese in cucina e si versò un bicchiere di vino, trovando sul tavolo un pacchetto di sigarette del fratello.
Il fumo si alzava pigramente nell'aria di quell' uggiosa notte di ottobre, quelle poche stelle nel cielo brillavano chiedendo l'attenzione di un uomo, seduto sugli scalini di  quella grande villa immersa nel buio della campagna romana, mentre assaporava il sorso di quel vino, che lo riscaldava più di qualsiasi coperta.
Aspirò avidamente il sapore ottenebrante di quella sigaretta e si lasciò andare ad un sospiro pieno di nostalgia, guardano il lontananza le rovine del passato, di  quel passato lasciato ai canti della storia.
In quelle ceneri cadute pigramente fra l'erba, della sua prima ed ultima sigaretta, sapeva di poter far scivolare via quel grido mai urlato, lasciato morire nel suo cuore di bambino, mentre Romano in piedi davanti alla porta fumava quella che non sarebbe mai stata la sua ultima sigaretta.
Una delle tante.
Nonostante il tempo, Feliciano avrebbe sempre rimpianto quella cicatrice che aveva inflitto al fratello. 
Eppure non era la prima.
Scegliere a quel tempo era così difficile.
 
 
 
 
Salve ragazzi!
Bhe lo so' sembra strano veder fumare Feliciano e Romano, mi sembrava carino far scivolare i ricordi insieme al fumo.
Qui ho voluto affrontare il tema delle Lotte delle investiture e delle guerre fra Guelfi e Ghibellini, diciamo che è una specie di capitolo introduttivo, come avrete capito Feliciano ha involontariamente ferito il fratello, perché non è mai riuscito a decidere con quale fazione schierarsi.
Probabilmente affronterò di nuovo uno dei temi, ma non so' quando aggiornerò, soprattutto perché sul mio collo incombe la lama degli esami universitari.
Per il resto vorrei sapere  come vi è sembrato, se vi è piaciuto e cosa ne pensate del tema delle lotte fra Guelfi e Ghibellini.
Secondo voi Feliciano è un guelfo nero o bianco, oppure è un ghibellino?
Mi rimetto al vostro giudizio e con un piccolo inchino sparisco!
Un caloroso saluto, 
Sachi93
  
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