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Autore: EmmaDiggory15    27/03/2013    2 recensioni
Tra pochi giorni sarà il compleanno di Ginny Potter, Lysander dovrà prenderle un regalo?
Come chiamare questa cosa? Follia, pazzia, scemenza? Ok, la storia parla di Lysander che non sa cosa comprare alla suocera per regalo, se non si fosse capito.
[Terza classificata al contest di avalonne "Nuovo anno, Nuova generazione"]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Lysander Scamandro | Coppie: Lily Luna/Lysander
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Nome autore EFP e sul forum: EmmaDiggory15 (EFP) EmmaDiggory15_EFP (forum)
- Titolo storia: Alla ricerca del regalo perfetto
- Personaggi: Lily Luna Potter, Lysander Scamandro
- Elemento scelto: Uno dei figli di Luna ha una relazione con una cugina Potter – Weasley 
- Rating: Verde
- Genere: Romantico, Commedia
- Avvertimenti: Nessuno
- Introduzione: Tra pochi giorni sarà il compleanno di Ginny Potter, Lysander dovrà prenderle un regalo?
- NdA: Come chiamare questa cosa? Follia, pazzia, scemenza? Ok, la storia parla di Lysander che non sa cosa comprare alla suocera per regalo, se non si fosse capito.
 

Alla ricerca del regalo perfetto

4 agosto 2025, giardino della Tana, primo pomeriggio
«Ehi, Lils…»
Lysander Scamandro era seduto nel giardino della casa dei nonni della sua fidanzata, Lily Luna Potter, con lei che sfogliava distrattamente un libro babbano che le aveva prestato sua zia Hermione.
Lily, la quale teneva poggiata la testa sulla spalla del ragazzo, fu ben felice di abbandonare la lettura, in quanto i libri babbani non l’avevano mai appassionata, ma non aveva davvero il cuore di dirlo a sua zia.
«Sì, Lys?» disse al ragazzo, sollevando la testa e puntando i suoi occhi nocciola su quelli azzurri del fidanzato.
«Quand’è che tua madre farà il compleanno?» chiese a Lily, la quale si scostò la frangia rossa dalla fronte, mordicchiandosi il labbro inferiore incerta.
«L’undici di agosto, perché?» disse lei infine.
Lysander intreccio le dita delle mani, girandosi i pollici un po’ in imbarazzo. «Be’, sai… forse dovrei farle un regalo, tu cosa ne pensi?»
Lily lo fisso un po’ sorpresa da quella domanda, ma poi si sciolse in un sorriso, in fondo il suo ragazzo non sapeva mai come comportarsi di fronte ai suoi genitori. Era sempre indeciso se fare o meno i regali di compleanno o di Natale ai suoceri, anche se per Lily era scontato regalare qualcosa alla sua madrina e al Signor Scamandro, in quanto una relazione di quasi due anni, secondo lei, era più che sufficiente per prendere una certa confidenza.
Lei aveva regalato a Luna una collana di perle argentate per il suo precedente compleanno, mentre la sua madrina aveva ricambiato con un ciondolo azzurro ghiaccio e la promessa che, se lo avesse indossato, l’avrebbe protetta dai Nargilli.
A Lily non era dispiaciuto, certo, sua zia Hermione aveva ridacchiato, affermando all’orecchio di sua madre che non esistevano simili creature, ma lei lo indossava molto volentieri, tutt’al più perché le ricordava gli occhi del suo ragazzo.
«Se ti senti di farglielo sì. Comunque, non devi sentirti obbligato, io faccio i regali ai tuoi anche perché tua madre è la mia madrina» gli rispose con calma.
Lui tornò a mordicchiarsi le labbra. «Nel dubbio glielo farò».
Lily ridacchiò. «D’accordo. Ma rilassati, ne stai facendo una questione di stato!»
«Ma… io non glielo mai fatto prima d’ora! E se avesse pensato che fossi maleducato?» Disse diventando improvvisamente pallido.
Lily scoppiò a ridere sguaiatamente. «Ma lascia perdere! Insomma, mia madre non è davvero il tipo, te lo posso assicurare».
Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo e si sdraiò sull’erba. Lily lo imitò.
«Senti un’altra cosa, Lily» sussurrò il ragazzo.
«Sì?» gli disse Lily.
«E che cosa le regalo?»
Lily emise un grugnito: quello sarebbe stato un lungo pomeriggio.
****
5 agosto 2025, Diagon Alley, mattina.
«Allora,» cominciò Lysander, mescolando con il cucchiaino il suo gelato, ormai sciolto «siamo qui, perché…?»
«Perché avevo voglia di prendermi un gelato» terminò Lily, portandosi l’ultima cucchiaiata di gelato alla fragola, il suo preferito, alla bocca.
«Ah» emise Lysander, abbandonando la coppetta di gelato sciolto, per concentrarsi sui soldi che aveva poggiato sul tavolo.
Stavano seduti alla Gelateria Fortebraccio, l’unica gelateria di Diagon Alley. Secondo Lily un gelato era proprio quello di cui c’era bisogno in una giornata d’agosto, mentre Lysander era semplicemente ansioso.
Lily sbuffò, si sistemò meglio sulla sedia e si scostò un ciuffo rosso dietro l’orecchio. «Stai tranquillo, Lys. Adesso vediamo di risolvere anche il tuo problema».
Il ragazzo sospiro, studiando il profilo della sua ragazza.
Era bella, glielo dicevano tutti.
Lily non era molto alta, aveva un viso piccolo e folti capelli rossi.
Aveva ereditato gli occhi nocciola dal nonno paterno che le davano un’aria dolce e infantile, anche se quando voleva sapeva essere decisamente testarda.
«Cosa pensavi di regalarle?» chiese Lily ad un tratto.
Lysander fece le spallucce. «Non ne ho idea, Lils. Cosa piace a tua madre?»
La ragazza si mordicchiò il labbro incerta. «Ma, non lo so. In genere ci pensa sempre Albus al regalo».
Il ragazzo strabuzzò gli occhi decisamente sorpreso. «Ma come fai a non saperlo? È tua madre!»
«E invece non lo so. O perlomeno, non sono sicura» ammise Lily, abbassando lo sguardo imbarazzata.
Lysander ridacchiò semplicemente. Erano queste le cose che gli piacevano di Lily: la sua sicurezza che celava un’evidente timidezza ed incertezza.
Lily si arrotolò una ciocca di capelli sull’indice destro, prima di schioccare le dita in aria.
«Ho trovato!» esultò.
«Cosa?» le chiese Lysander.
Lily sorrise soddisfatta. «Andremo a chiedere direttamente ad Albus, sono certa che lui saprà consigliarti».
Il ragazzo le sorrise. «Grazie, Lils».
Lei si alzò, sistemandosi la borsa sulla spalla. «Ma figurati! Stiamo insieme o no?»
Lysander continuò a sorriderle, poi l’attirò a sé e le depositò un bacio sulle labbra.
«Certo» disse, prima di smaterializzarsi.
****
Appartamento di Jacob Thomas e Albus Severus Potter, a pochi minuti dall’idea geniale di Lily.
«Come sarebbe a dire “non c’è”?!» sbraitò la rossa contro il povero Jacob, che le aveva appena comunicato che il suo coinquilino, non ché fratello di Lily, era uscito quella mattina presto, senza dirgli dove stava andando.
«Ehi, calmati, Lily. Vedrai che tornerà presto» provò a calmarla il moro, anche se aveva potuto constatare, dalle volte che era stato a casa Potter, che non c’era modo di calmare la furia di Lily.
«Senti, bello,» disse la sedicenne-quasi-diciassettene, puntando il dito contro il petto di Jacob «perché quell’imbecille non ha avvertito nessuno? Diciannove anni persi».
«Ed io cosa posso farci?» Ribatté il moro. «Ed ora, se avete finito, avrei da fare».
Jacob chiuse la porta in faccia a Lily, la quale si avviò sconsolata verso il suo ragazzo che l’ aspettava davanti la casa di fronte.
«Allora?» Le chiese il biondo speranzoso.
«Niente. Albus non c’è, non si sa né dov’è, né quando torna» gli rispose Lily a testa bassa.
Lysander sospirò. «E adesso cosa facciamo?»
«Non lo so» Lily scosse la testa. «Ma vedrai che ci inventeremo qualcosa!» aggiunse, vedendo che il suo ragazzo si fissava le scarpe sconsolato.
«Mmmm…»
«Andiamo, non fare così» continuò la rossa.
Il biondo si picchiettò un dito sul mento, con fare concentrato. «E se regalassi una collana a tua madre?»
Lily schioccò le dita in segno di trionfo. «Ma era ovvio! Perché non l’ho suggerita io quest’idea?»
Lysander ridacchiò, decisamente più sereno.
****
Uscita da un negozio babbano, a circa mezz’ora dall’illuminazione di Lysander
«Bene,» disse il ragazzo passandosi una mano sul viso, «così sono a posto».
«Te l’avevo detto che tutto si sarebbe sistemato» disse Lily, posandogli un bacio sulle labbra.
«Adesso, però, torniamo a casa» disse Lysander.
****
11 agosto, Casa Potter, mattina
«Lilyyyy!!!»
Albus Severus Potter era entrato nella camera di sua sorella Lily, la quale, però, stava ancora dormendo profondamente.
Il ragazzo sbuffò, avvicinandosi al letto della sorella e dandole una scrollata non esattamente gentile.
Lily, allora, aprì un occhio e cominciò a lanciar schiaffi in aria, nella speranza di colpire il fratello maggiore.
Albus si scansò da quasi tutti i colpi ed andò ad aprire la finestra.
«Ma si può sapere che diavolo fai, pazzo?» Si lamentò la rossa, infilando la testa sotto il cuscino.
Il ragazzo guardò la sorella ed incrociò le braccia al petto. «Sbaglio o avevi detto a Jacob che volevi parlarmi?»
Lily emise un grugnito in risposta.
«Allora?» Andò avanti Albus.
«Questo tempo fa, ora sparisci!»
«Ma come? Sono venuto qui proprio per te…»
Lily sbuffò, si mise seduta sul letto e si scostò il lenzuolo di dosso.
«Se proprio ci tieni, a Lys serviva un parere per il regalo di mamma».
Albus strinse i denti. Così come il fratello James, non si era ancora abituato al fatto che la sua sorellina avesse un fidanzato o che ai suoi genitori stesse simpatico, aveva sperato che il padre lo appoggiasse insieme a James sull’idea di “eliminare” il ragazzo, ma lui non si era rivelato molto d’accordo.
«E com’ è andata a finire?» chiese.
«Lys le ha preso una collana» rispose la ragazza. «E tu le hai preso qualcosa?» aggiunse ricordandosi che era il fratello ad occuparsi del regalo per la madre.
«Oh, sì». Albus tirò fuori dalla tasca una scatola rossa, l’aprì e la mostrò alla sorella minore.
Lily osservò il contenuto della scatola. «Carina» disse. «Un momento…»
La scatola rossa conteneva una collana semplice, non elegante, perfetta per un regalo. Aveva una catenina d’argento e un ciondolo a forma di fiore verde. Perfetta per una madre, perfetta per una suocera…
«OH, NO!» urlò la rossa.
Albus saltò sul posto. «Che succede?»
Lily nascoste il viso tra le mani. «È la stessa che ho fatto compare a Lys...»
Il moro spalancò gli occhi. «Be’, questo può definirsi un problema».
«Tu credi?» Disse Lily sarcastica.
****
Casa Scamandro, poco dopo la tragica notizia
«COSA?»
Poco dopo la tragica notizia, Lily e Albus si erano materializzati – con la smaterializzazione congiunta, perché Lily non poteva ancora smaterializzarsi – a casa di Lysander, il quale non aveva preso bene la notizia del “regalo gemello”.
«Sta’ calmo» provò a rassicurarlo Lily, ma il ragazzo era tutto, fuorché calmo.
«Be’, direi che bisogna comprare un nuovo regalo» disse Albus pacato.
Lily si voltò verso il fratello e strattonandogli leggermente il braccio, lo prese da parte.
«Al, credi davvero di riuscire a trovare qualcosa oggi? All’ultimo secondo?»
Il ragazzo si grattò la testa. «Non ci avevo pensato».
La rossa scosse la testa, avevano un grosso problema.
«Ragazzi, che succede?»
Lily e Albus si voltarono, scoprendo che Luna li aveva raggiunti nel salotto, dove stavano parlando. La donna aveva poggiato una mano sulla spalla del figlio, e osservava tutti con la sua solita aria stralunata.
«Niente, Luna, tranquilla» rispose Lily.
«State parlando del regalo per Ginny, vero?» continuò lei.
«Sì, ma come…?»
La donna interruppe la figlioccia con un gesto della mano. «Me lo ha detto Lorcan»
«Ah» Fu il commento di Lysander.
«Avete qualche problema, ragazzi?»
Lily sospirò e raccontò tutta la storia alla madrina, di come dopo varie ricerche lei e Lysander fossero riusciti a trovare il regalo perfetto e di come Albus avesse comprato lo stesso, del fatto che a lei e ai fratelli toccasse quello e di come Lysander fosse preoccupato.
«Ma adesso non possiamo farci nulla, perché non troveremo niente all’ultimo minuto!» concluse la ragazza.
Luna aggrottò la fronte per un momento, ma poi tornò con la sua espressione tranquilla di sempre.
«Perché non trasfigurate una delle due collane in un braccialetto? Così i regali saranno diversi, ma allo stesso tempo abbinati».
«Ottima idea!» esclamò Lily elettrizzata. «Lo facciamo con la tua, Lys?»
«Certo» rispose il biondo.
****
Stanza di Lorcan e Lysander Scamandro, sera
«Wow, che giornata!» disse Lysander lasciandosi cadere sul letto.
«Davvero?» domandò il suo gemello, sdraiato sul suo letto e intento a fissare il soffitto, che quella sera trovava particolarmente interessante.
«Sì!» rispose Lysander. «Ma a Ginny il braccialetto è piaciuto, questo è l’importante. Però, basta! È l’ultima volta che compro regali per qualcuno!»
Lorcan si voltò verso il fratello, un leggero sorriso gli disegnava le labbra. «Nemmeno se dovessi comprarlo per Lily?»
«Solo per lei!»
Lorcan tornò a fissare il soffitto. «Il venticinque è il compleanno di Lily, che pensavi di comprarle?»
«Oh, no!»

Fine.





NdA:
ù.ù
Come avevo già detto, questa storia si è classificata terza al contest di avalonne "Nuovo anno, nuova generazione" -------------> http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10470036&p=1
Copio-incollo il giudizio:
- Grammatica e stile: 6,6/10

 

«Sì, Lys?» disse al ragazzo, sollevando la testa e puntando i suoi occhi nocciola SU quelli azzurri del fidanzato.

In questo caso la preposizione corretta è in (-0,5)

 

Stavano seduti alla Gelateria Fortebraccio, l’unica gelateria di Diagon Alley

C’è una ripetizione, bastava dire: Stavano seduti alla Gelateria Fortebraccio, l’unica di Diagon Alley (-0,25)

 

Aveva ereditato gli occhi nocciola dal nonno paterno che le davano un’aria dolce e infantile, anche se quando voleva sapeva essere decisamente testarda.

In questa frase manca qualche virgola: Aveva ereditato gli occhi nocciola dal nonno paterno che le davano un’aria dolce e infantile, anche se, quando voleva, sapeva essere decisamente testarda. (-0,25)

 

«Come sarebbe a dire “non c’è”?!» sbraitò la rossa contro il povero Jacob, che le aveva appena comunicato che il suo coinquilino, non ché fratello di Lily, era uscito quella mattina presto, senza dirgli dove stava andando.

Nonché  va scritto attaccato (-0,2)

 

«Ehi, calmati, Lily. Vedrai che tornerà presto» provò a calmarla il moro, anche se aveva potuto constatare, dalle volte che era stato a casa Potter, che non c’era modo di calmare la furia di Lily.

In questa frase hai ripetuto la parola “calmare” tre volte. (-0,25)

 

«Adesso, però, torniamo a casa» disse Lorcan.

Lorcan??? Ma non era Lysander?

Lo considero come errore di distrazione (-0,25)

 

«È la stessa che ho fatto compare a Lys...»

Errore di battitura: comprare (-0,2)

 

Dal punto di vista dello stile ho trovato la lettura un po’ pesante, con molte ripetizioni e ho visto che utilizzi spesso il pronome “il quale” o “la quale” al posto del più agevole “che”. In sé non è un errore, anzi in alcuni casi è anche preferibile, ma ci sono occasioni in cui avresti potuto rendere la frase più agevole.

Ti riporto qui sotto le frasi che non mi hanno convinta in pieno, con alcune proposte su come io le avrei rese.

 

Lysander Scamandro era seduto nel giardino della casa dei nonni della sua fidanzata, Lily Luna Potter, con lei che sfogliava distrattamente un libro babbano che le aveva prestato sua zia Hermione.

Non è grammaticalmente sbagliato, ma risulta un po’ pesante alla lettura, io metterei meglio: “Lysander Scamandro era seduto nel giardino della casa dei nonni della sua fidanzata, Lily Luna Potter, che stava sfogliando  distrattamente un libro babbano che le aveva prestato sua zia Hermione.”

Lily, la quale teneva poggiata la testa sulla spalla del ragazzo, fu ben felice di abbandonare la lettura, in quanto i libri babbani non l’avevano mai appassionata, ma non aveva davvero il cuore di dirlo a sua zia.

Anche in questo caso il termine “la quale” sembra un po’ antiquato, io avrei messo: Lily teneva la testa sulla spalla del ragazzo e fu ben felice di abbandonare la lettura …

Poco dopo la tragica notizia, Lily e Albus si erano materializzati – con la smaterializzazione congiunta, perché Lily non poteva ancora smaterializzarsi

Questa frase è un po’ contorta e ripetitiva, bastava dire: Poco dopo la tragica norizia Albus Materializzò lui e Lily

 

«Wow, che giornata!» disse Lysander lasciandosi cadere sul letto.

«Davvero?» domandò il suo gemello, sdraiato sul suo letto e intento a fissare il soffitto, che quella sera trovava particolarmente interessante.

La ripetizione della parola “letto” in due frasi così vicine stona un po’.

 

Molto spesso ho notato che al termine delle domanda dirette metti “disse”. Sebbene sia corretto in qualche caso io metterei “chiese”

 

- Coerenza e originalità: 9/10

La coerenza con il fandom c’è tutta, hai descritto due giovani maghi alle prese con la loro storia d’amore e con qualche piccola difficoltà. Mi piace che tu non abbia reso Lysander troppo strano, visto che molti lo descrivono come una copia sputata della madre, mentre il tuo personaggio ha una sua propria dignità.

Mi è anche piaciuto il riferimento alla gelosia dei fratelli di Lily che non è condivisa da Harry, infatti non mi sembra una persona che si lascia andare a dimostrazioni di possessività verso la figlia.

Molto coerente, inoltre, il fatto che Lily e Luna siano legate e che lei le faccia dei regali di compleanno, in molti si scordano che Luna è la sua madrina. Punteggio pieno, dunque, in questo campo.

 

Per quanto riguarda l’originalità devo dire che ho letto molte storie in cui c’è una ricerca forsennata di un regalo con tanto di contrattempo finale, ma raramente si risolve con un suggerimento così carino come quello di Luna. Ti ho tolto un punto proprio perché la situazione, sebbene ben sviluppata non è nuova.

 

Diciamo che potevi approfondire meglio la storia, è un piccolo spaccato di vita che lascia al lettore un po’ di curiosità non soddisfatta. Di questo, però, parlerò più dettagliatamente nel Gradimento personale.

 

- Caratterizzazione dei personaggi: 14/15

Per la caratterizzazione dei personaggi mi riferisco principalmente a Lily e Lysander, visto che gli altri sono solo una comparsa, anche se mi è piaciuto il riferimento a Albus e Lorcan che fanno il loro bravo lavoro di fratelli. Molto simpatica anche la comparsata di Luna che, da brava deus ex machina, risolve il problema dei due regali uguali.

Lysander che è il protagonista è descritto come un ragazzo molto innamorato e anche molto rispettoso verso Harry e Ginny e sicuramente un po’ insicuro. Mi è simpatico anche perché, come ho già detto nella voce precedente, non ne hai fatto una copia sputata della madre, ma gli hai dato una sua dignità.

Anche per Lily ho grandemente apprezzato che tu non ti sia fatta trascinare dai soliti cliché. Non è una pazza scatenata, non è una femme fatale, non è capricciosa. È una semplice ragazza di diciassette anni che affronta le piccole difficoltà della vita di coppia. L’ho davvero apprezzata, anche nelle sue insicurezze, nel suo non saper bene cosa comprare alla madre, nei suoi piccoli scleri con il fratello e nella dolcezza verso Lysander.

L’unica pecca è che avrei voluto saperne un po’ di più

 

- Gradimento personale: 7/10

Allora la tua storia è molto carina, ma forse avresti dovuto arricchirla un po’ di più, magari descrivere anche la reazione di Ginny, il momento in cui Lysander le dà il regalo. Dopo averla letta resta rimane un po’ di delusione, una piccola domanda come “e poi?”.

L’impressione che dai è che sia un missing moment all’interno di una storia, una piccola parentesi di personaggi di cui parli dettagliatamente in un altro momento ed è questo che ha inficiato un po’ il mio giudizio, insieme al fatto che, come ho già detto, l’idea della ricerca del regalo all’ultimo minuto è già vista.

Secondo me la tua storia potrebbe benissimo inserirsi in un progetto più grande, in cui parli della Nuova Generazione. Se mai ti venisse in mente di scrivere una storia del genere, sappi che io sarei in prima fila per leggerla. Comunque la cosa che più ho apprezzato è stata la fine, con il gemito di disappunto di Lysander, come chiusa è stata perfetta.

 

- Bonus: 3/3

I bonus li hai presi tutti, essendo perfettamente rispondente alla richiesta: Uno dei figli di Luna ha una relazione con una cugina Potter – Weasley

 

- Penalità: 0

Nessuna penalità e grazie, grazie grazie di aver fatto Lily con gli occhi marroni!

 

- Totale: 39,5/48

  
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