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Autore: Martowl    27/03/2013    4 recensioni
Zayn lo fissò truce. «Esci da camera mia, Horan».
«Voglio il fumetto almeno» rispose questo, compiaciuto.
Il moro, preso in contropiede, non capì.
«Il fumetto di Hulk, Zayn. Quello che voglio leggere da mesi e che tu non mi presti mai».
«Mai. Sai quanto ci ho messo a recuperare quel volume».
«Lo sbircio leggermente. Voglio solo vedere che mostro è il suo nemico».
***
«Scusami se prima ti ho buttato fuori dal letto» sorrise Nialler.
«Scusami se ho fatto irruzione in camera tua» sorrise, poi, Zayn.
Bromance!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One shot, in risposta alla sfida di Yvaine0;
Prompt: alligatore, treno, bacio, calendario, starnuto, fumetto, chiaro, scuro, chiaroscuro, internet, coperta, quadri. (Almeno due)

 
 

Per colpa di Hulk.

 
 

 


                Betato da Flamel



 

 
Era una mattina come tante altre quando un assonnato Niall era entrato in camera di Zayn, ancora disteso supino, non totalmente sveglio. Il primo, con indosso una vecchia tuta che aveva visto tempi migliori ed una canottiera larga che metteva in mostra quei muscoli che aveva tanto desiderato e che era riuscito ad ottenere dopo tante sedute in palestra, si stiracchiò per bene per poi alzare la coperta del letto matrimoniale del secondo ed immergersi al suo interno.
L’altro, avendo da sempre un sonno leggero, non era riuscito proprio ad ignorare quella presenza al suo fianco. Si girò, lentamente ed aprì gli occhi, con la stessa velocità; gli si presentò una visione distorta: i capelli biondi chiaro di Niall riempivano l’intero campo visivo. 
«Niall, che vuoi?» chiese, biascicando l’intera frase. 
Questo, dal canto suo, mugugnò qualcosa di incomprensibile, voltandosi dalla sua parte per fronteggiarlo faccia a faccia. Dopo qualche secondo, di tentativi non andati a buon fine, riuscì ad aprire –a sua volta- gli occhi e si ritrovò davanti il volto corrucciato di Zayn. 
«Mi sentivo solo» sussurrò, facendosi piccolo piccolo. 
«Vai da Lou. La sua camera è più calda» tentò di convincerlo. 
«Non c’è. E prima che tu lo chieda, nemmeno Harry e Liam. Penso siano andati dalle rispettive ragazze. Tranne Harry. Lui sarà in giro. Non credo abbia preso di buon grado il coming out di Rita». 
Per tutta risposta, Zayn ghignò. «Coming out con Cara. Due in una botta sola».
Sorrise angelicamente, Niall, prima di raggrinzire il naso, in una smorfia. 
Zayn, credendo di essersi perso un passaggio, lo guardò spaesato. «Che c’è?».
Nemmeno il tempo di chiudere la bocca che l’altro starnutì.
«Esci da camera mia!». 
«Dai Malik, è solo un po’ di influenza! Non è malaria!».
Zayn lo fissò truce. «Esci da camera mia, Horan». 
«Voglio il fumetto almeno» rispose questo, compiaciuto. 
Il moro, preso in contropiede, non capì. 
«Il fumetto di Hulk, Zayn. Quello che voglio leggere da mesi e che tu non mi presti mai».
«Mai. Sai quanto ci ho messo a recuperare quel volume». 
«Lo sbircio leggermente. Voglio solo vedere che mostro è il suo nemico».
Sbuffò sonoramente, Zayn. «Esci da camera mia e portati via i germi. Non posso stare male. Perrie mi uccide, capisci?».
Niall aprì i suoi occhi azzurri, guardandolo come un cucciolo. 
Un cucciolo indifeso, un cucciolo impossibile da lasciare solo. Zayn conosceva bene quella faccia e Niall, da parte sua, sapeva l’effetto che avrebbe provocato sul primo. 
Quest’ultimo chiuse gli occhi e buttò tutto il volto sotto la coperta, incapace di resistere al biondo. 
«Non farlo, non ci provare. Esci da camera mia e basta». 
«Ma io volevo stare con te» borbottò, uscendo dalla camera.
Zayn, reduce da una serata fin troppo lunga, non fece in tempo a rendersi conto del tono maleducato che aveva usato, che già si era addormentato.
 
Qualche ora più tardi, dopo essersi rigirato nel letto per varie volte, sentì un leggero bussare alla porta. Ancora con lo sguardo offuscato, riconobbe qualcosa di chiaro, come i suoi capelli ed un sorriso nacque sul suo viso. 
Non disse nulla, alzò solo le coperte come un chiaro invito. 
Invito che Niall non tardò ad accettare.
Lo guardò accucciarsi, farsi piccolo, cercando di fermare il tremolio delle labbra. 
Un pensiero balenò in testa al moro. 
«Sei rimasto qui fuori, non è vero?».
L’altro annuì leggermente, ignorando lo sguardo scuro del moro su di sé.
«Perché non sei andato nella tua stanza?» chiese dolcemente, pensando a quanto piccolo potesse sembrare Niall.
«Perché non ho sonno, ho solo tanta noia. E la casa è così vuota! Poi ci sono valige ovunque». 
«Chi torna a casa?» chiese Zayn.
«Tutti e tre. Louis torna a Doncaster, almeno per un po’. Ieri sera ha chiamato Johannah e gli ha chiesto se avesse intenzione di tornare a casa per il compleanno di Fizzy. Lottie ha urlato per tutta la durata della chiamata! » sorrise, infine. 
Il moro pensò alla piccola, a quanto fosse importante per Lou tutta la sua famiglia. Non poteva certo negare ad un suo amico di tornarsene a casa. 
«Anche Liam torna a casa?» chiese, continuando con curiosità.
«No, ha in programma un piccolo viaggio con Danielle. Un po’ di pausa. Ultimamente le fan su internet sono impazzite e lei ha avuto qualche tentennamento» spiegò, arrivando a frase conclusa con il tono di voce pari ad un sussurro. 
Zayn lo guardò, cercando di capire cosa gli fosse preso, di punto in bianco. 
«Che succede?». 
L’altro, per tutta risposta, sbuffò.
«Niente, solo che qualche volta questa situazione è pesante. Anche Eleanor viene offesa e non capisco mai il motivo. Sono tutte brave persone. Perrie è già inserita nel giro e poi voi due siete troppo carini insieme». 
Il moro lo guardò sorpreso, per quella rivelazione finale e quella preoccupazione.
«Nialler, stai tranquillo. Danielle ha tenacia. E’ vero, non era tanto conosciuta ma aveva comunque il suo posto come ballerina. Eleanor non si fa scalfire da queste ragazze, sai bene com’è. Per il complimento invece ho un dubbio: sei caduto dal letto, biondino?».
Questo, in risposta, lo guardò e gli fece una linguaccia che provocò tutta l’ilarità dell’amico. 
«Ho sempre pensato che tu e Perrie siate una bella coppia, solo che non sono solito dire ciò che penso. Lo tengo per me, ecco».
«E perché mai?».
«Perché non voglio dire cose sbagliate, non voglio che la gente fraintenda. Certo, non è questo il caso, ma io parlo in generale. Hai visto la rottura con Amy. Non volevo sembrare freddo e distaccato. Siamo sempre in movimento ed io non ci riuscivo. E vi invidio davvero tanto, per saper mantenere una relazione».
Zayn lo guardò, come se fosse la prima volta. 
Niall era un bel ragazzo, di bella presenza e sempre solare. Non si faceva scalfire da nulla, o almeno era questo quello che faceva intendere.
Tra loro cinque, nel giro di un anno e più, il rapporto si era consolidato. Conoscevano i punti deboli degli altri ed i loro pregi ma, naturalmente, ognuno aveva i propri segreti. Ed il biondo aveva deciso di aprirsi proprio con lui. 
Lo guardò con profondo orgoglio e si sentì fortunato ad averlo al suo fianco.
«Scusami se prima ti ho buttato fuori dal letto» sorrise Nialler.
«Scusami se ho fatto irruzione in camera tua» sorrise, poi, Zayn.
Ci fu un momento di silenzio, uno di quelli –però- pieni significati. 
«Alla fine non mi hai detto che farà Harry».
Niall lo fissò e ghignò, divertito. 
«Penso che sparirà per qualche giorno. Deve smaltire la delusione delle due».
Risero insieme, rotolandosi a destra e manca. 
Quando si calmarono, ripresero a parlare. 
«Noi che facciamo in questi giorni?» domandò, il biondo.
«Non ho intenzione di girare il mondo come Harry e non posso tornare a  Bradford. Doniya sta portando i miei genitori ovunque, non so nemmeno per quale motivo. E sicuramente non ne voglio saper nulla. Tu, tornerai a Mullingar?».
Scosse la testa. «Aspetto Greg. Appena torna facciamo qualche giorno da papà, poi andiamo a salutare mamma».
«Quindi rimaniamo solo noi due? ».
«A quanto pare. Ci diamo alla pazza gioia? O c’è Perrie in città?».
«No, le Little Mix sono in tour. Quindi accetto volentieri. Avevi qualcosa in mente?».
«Volevo prendere il treno e fare qualche fermata a caso, ma tu hai la vitalità di un bradipo e non vuoi muoverti».
Zayn lo guardò truce.
«Siamo costantemente in girò, ci sbattono a destra e a manca, e tu quando hai una pausa a Londra, hai intenzione di girare?».
«Quando siamo in tour, non visitiamo mai la città. Passiamo le giornate in tuta, nello stadio. Poi c’è lo show ed alla fine ripartiamo, ricominciando tutto dall’inizio. Mi piacerebbe visitare realmente le città. Per esempio sogno di visitare il New Jersey, da cima a fondo!» disse, esultando.
«Ed hai intenzione di arrivarci in treno?».
«Non fare il guastafeste e sogna ad occhi aperti con me. Puoi pure visitare New York. Non la vedi la Statua della Libertà, lì nell’angolo?».
Zayn fece passare un braccio solo la testa, cercando di alzarsi.
«Nialler, quello è il mio appendiabiti».
Gli arrivò una mano in faccia, come risposta.
«Mi fai male, cretino!».
«Te lo meriti. Rovini tutto! Ed io che lavoro duramente».
«Tu lavori duramente? Sul serio Nialler?».
Questo lo squadrò, dal capo ai piedi. Lo squadrò, pensando se potesse avere una figuraccia con cui prenderlo in giro. Ne avevano fatte, pensò, ma non ricordò qualche particolare che potesse negare la sua frase.
«Io mi impegno duramente. In tutto quello che faccio, ci metto il cuore».
Zayn, per quanto provò a rimanere serio, finì piegato su stesso per le troppe risate, causategli dal ricordo che aleggiava nella sua mente. 
Non avevano smesso di prenderlo in giro nemmeno per un secondo e sarebbe rimasto nella storia, almeno per loro. 
«Che vuoi?» sbottò, quasi infastidito il biondo.
«Ci hai messo il cuore anche quando hai fatto la verticale?» disse, tra una risata e l’altra.
Niall sembrò pensarci e, dopo aver messo da parte la confusione, riuscì a trovare quel ricordo, quello che aveva nascosto ben bene.
Dovette ammettere che quella volta era riuscito ad imbarazzarsi da solo. 
Solitamente c’era lo zampino del moro, soprattutto quando si avvicinava a lui e gli lasciava un bacio sulla guancia. O quando lo abbracciava di istinto. 
Lui, per tutta risposta, lo indicava nei momenti dolci delle loro canzoni. Era un modo come un altro per sdrammatizzare la tensione. Sapevano tutti che Zayn avesse paura ogni volta che c’era una telecamera o un palco. Niall lo guardava e rideva con lui, per lui ma, soprattutto, di lui.
 
Ma quella volta, in quella verticale, Nialler era riuscito ad incasinarmi da solo. 
Non c’era una spinta da dietro di Liam, non c’era un pizzicotto di Louis e non c’erano i falsi schiamazzi di Harry. Era salito sulle braccia ed era caduto rovinosamente a terra.
«Mi sono fatto male quella volta» ricordò, sorridendo, il biondo.
«Ti sei ribaltato al lato. Ricordo che anni fa vidi un video con un panda che cercava di fare una capriola. Girava solo lateralmente. Tu hai fatto lo stesso» continuò, tra le risa, il moro. 
Le ore passarono, la luce del sole era salita al massimo, verso mezzogiorno, per poi lasciare spazio ad una uggiosa giornata che portò con sé gli altri tre ragazzi. 
Louis entrò in camera di Zayn con panini a sufficienza per un intero esercito. 
Subito dopo, attirati dall’odore di cibo, fecero il loro ingresso anche Harry e Liam. 
Passarono il pomeriggio a parlare di tutto, dall’ultima intervista fatta, al viaggio che aspettava tre di loro. 
Piano piano, ognuno salutò i propri amici, prendendo la propria valigia ed uscendo di casa. 
Rimasero, come quella mattina, Zayn e Niall. 
Si guardarono e si resero conto di aver passato il primo giorno ad oziare nel letto.
«Piaciuto questo primo viaggio a New York?» disse con scherno, il primo. 
Il biondo gli fece il verso, per poi sorridergli.
«Ci guardiamo un film?».
«Opto per qualcosa di divertente».
«Un nostro concerto!».
Zayn lo guardò stralunato ma divertito dall’enfasi con cui l’aveva pronunciato.
«Abbiamo la possibilità di guardare nel dettaglio gli errori degli altri. Soprattutto Lou, che prende in giro sempre tutti. Una piccola rivincita».
Il moro rise apertamente, del ghigno malefico che ora presenziava sul volto dell’amico.
Aveva sempre pensato, che dietro quel volto angelico che faceva innamorare tutti, ci fosse un diavolo.
«E sia, allora» cedette, alla fine.
Dopo un’ora di concerto, dopo risa e prese in giro, Nialler riprese a parlare.
«Zayn, grazie di avermi ascoltato prima».
Sorrise, di risposta e si allungò per abbracciarlo.
«Pensavo che tu mi abbracciassi solo durante le interviste».
«So perché lo fai, so perché mi punzecchi, so che cerchi di aiutarmi. L’ho sempre apprezzato. Io sto al gioco, ma quegli abbracci ed anche questi, sono ciò che più di sincero io possa avere per te. Tu sei un fratello, un amico, un confidente, una parte di me. E se avrai bisogno, io sarò qui. Anche alle quattro di notte».
Il biondo gli sorrise, ringraziandolo con gli occhi. 
Perché non c’era bisogno di usare le parole, in certe situazioni.
«L’importante è che tu non mi porta più germi in camera. Se no sentirai Perrie ed io darò la colpa a te»  concluse, il moro.
«Avevi detto che mi avresti aiutato» mugugnò l’altro.
«Io ti aiuterò. Durante un concerto, in famiglia ma mai, mai mi metterò contro una donna. Soprattutto se quella donna è Perrie» sorrise tronfio.
Una linguaccia spuntò tra le labbra di Nialler.
Zayn, per risposta, si allungò e spense la luce.
Avevano fato notte, tra una rivelazione ed uno scherzo.
Sentì il biondo muoversi al suo fianco.
La compagnia dell’altro, aveva migliorato quella giornata vuota, quasi spenta.
Ma quel vuoto, era stato riempito da una nuova consapevolezza: se mai ci fosse stato bisogno d’aiuto, bastava uno sguardo. 
Uno sguardo azzurro, contro uno nero. Chiaro, contro scuro. 
Una lotta d’amicizia.
Senza vincitori, ma con due eroi.
 
 
«Un alligatore» sussurrò, infine il moro.
«Che cosa?» domandò confuso Niall.
«Il mostro nemico di Hulk è un alligatore». 
 

***
Bonsoir, questa era un sfida, come avete letto.
Una sfida di cui avevo un assoluto bisogno e devo dire che mi ha rilassato un sacco scriverla.
Sono ‘nuova’ in questa fandom. Leggo, sì, ma è solo la seconda OS che scrivo su questi cinque.
Niente, questa è una bromance a tutti gli effetti e spero che vi sia piaciuta! (:
Ci terrei davvero tanto ad avere un vostro parere! (:

Bisou,
Martowl.

   
 
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