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Autore: kissmepayne    27/03/2013    5 recensioni
E se conoscendo la morte, si incontrasse l'amore?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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                                                                                                                   Prologo.
 





Il signor Cooper camminava nervosamente lungo il corridoio dell'ospedale, ansioso di avere notizie di sua figlia, in terapia intensiva da ormai ore.  Quella sera, quando era rientrato dal lavoro, Richard l'aveva trovata inerme sul letto, bianca come un lenzuolo, con un foglio bianco tra le mani. Quando aveva notato il pacco di pastiglie posto sul comodino, aveva velocemente collegato tutto.
Era scoppiato a piangere, per la prima volta, dopo la morte della moglie. Aveva chiamato un ambulanza, ed era subito arrivato in ospedale, dove i dottori si stavano occupando della figlia, mentre lui, ansioso, attendeva sue notizie.

Non riusciva a realizzare come avesse potuto non accorgersi che qualcosa non andava nella vita di sua figlia, eppure lei gliela descriveva perfetta. Gli parlava sempre dei suoi nuovi amici, dei buoni voti che prendesse, di come eccellesse nella ginnastica artistica, che lei definiva la sua vita. Emma praticava quello sport da anni ormai, ed era così brava, che avrebbe presto partecipato ai mondiali.
Si allenava duramente tutti i giorni dopo la scuola, rimaneva in palestra fino a tardi, ad allearsi o ad assistere le sue compagne.

Un'infermiera lo riscosse dai suoi pensieri, uscendo proprio in quel momento dalla porta in cui aveva visto entrare il corpo inerme della figlia, accompagnato dai numerosi medici.
 
«Lei è il signor Cooper?» chiese l'infermiera assonnata.

«Si, si sono io.» si agitò Richard.

«Sua figlia sta bene. Le abbiamo fatto una lavanda gastrica, fortunatamente l'ha trovata in tempo, altrimenti non ci sarebbe stato nulla da fare, potrà vederla domani mattina, per il momento mi segua, deve firmare alcuni fogli.» Gli sorrise cordiale l'infermiera, conducendo il signor Cooper verso un bancone stracolmo di fogli.
 
«Potrà vedere Emma domattina, appena si sarà svegliata, per il momento è ancora sotto anestesia. Prima dell'ora di pranzo ha appuntamento con la psicologa dell'ospedale, così che potremo avere un rapporto più dettagliato della sua situazione attuale. Per il momento deve rispondere solo a delle semplici domande che ci servono per fare un quadro migliore della situazione.» disse l'infermiera sedendosi, facendo poi accomodare il signor Cooper.

«Certamente, mi dica.» rispose agitato.

«Emma ha mai avuto problemi con la droga?» chiese cauta l'infermiera.

«No.»

«Ha mai frequentato uno studio psichiatrico?» chiese nuovamente.

«Si, cinque anni fa, dopo la morte di mia moglie.» Sentì una stretta al cuore, ricordando quei giorni bui.

«Ed è stato diagnosticato qualche disturbo ad Emma?»

«Si. Emma soffre di disturbo della personalità borderline, e di depressione, da quando era molto piccola. La madre era bipolare.»

«Questo potrebbe aver influito sul motivo del tentato suicidio di sua figlia. In questi casi, di solito, esistono delle cliniche psichiatriche in cui Emma potrebbe guarire rapidamente.» suggerì la donna.

«Prima vorrei aspettare anche di sentire l'opinione di mia figlia in merito, non vorrei rinchiuderla in un centro psichiatrico contro la sua volontà.» sbottò Richard.

«Signor Cooper, è solo ed esclusivamente per il bene di Emma, lo capisce no? Se la situazione è troppo grave, sarà necessario, ma questo lo stabilirà la psicologa, ovviamente.» rispose l'infermiera.

«Certamente, ora, con permesso, vado a prendermi un caffè. Arrivederci signorina.» si congedò il signor Cooper.
 
Non riusciva ancora a capacitarsi di come il disturbo della personalità borderline potesse aver influito sul suo tentato suicidio. Gli psichiatri gli avevano sempre detto che non c'era molto su cui preoccuparsi, e che con la crescita Emma sarebbe probabilmente tornata una ragazza normale, e sarebbe stata felice.
Ed era quello che Richard aveva visto. Questi anni l'aveva sempre vista allegra e felice, esuberante e coraggiosa. Spesso aveva degli sbalzi d'umore pazzeschi, ma il signor Cooper non li aveva collegati al disturbo della personalità borderline, alla depressione, o ad un possibile disturbo bipolare.

Ma Richard non sapeva come Emma si sentiva realmente; non sapeva quanto le costasse mentire al padre e far finta che tutto andasse bene. Emma non era felice. Emma non era più se stessa.
Lei si era persa, e non riusciva più a ritrovarsi, e da sola non ce l'avrebbe mai fatta, lo sapeva benissimo, e allora, chi poteva essere capace di aiutarla a ritrovarsi, a ritrovare la felicità e la serenità?

 











Look at me!
OK. Questo è solo il prologo ovvvviamente, spero vi piaccia, ho passato giorni a cercare una trama, un incipit adatto, poi bam, l'illuminazione. AHAHAHAHAHHA
Recensite hvjefeg un bacione c:
  
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